Aborto e villocentesi

Il 2 giugno di quest'anno ho perso mio figlio alla 13a settimana perchè mi sono sottoposta a villocentesi. Dopo un periodo relativamente più tranquillo, ora torno a sentire rabbia, dolore, infelicità, paura che mi accada di nuovo. Ho sognato diverse volte di dovermi sottoporre nuovamente al raschiamento. Ho scoppi di pianto. Volevo tanto questo figlio con il mio compagno, perchè volevo fuggire dalla mia famiglia di origine per crearmene una mia, visto che ho un fratello che ha sempre maltrattato me e mia madre. Tutte le persone a me più care sono incinta o hanno appena partorito e io mi ritrovo sola, mi allontano da loro anche se proprio ora avrei bisogno di aiuto e mi chiedo ossessivamente perchè sono accadute tutte queste brutte cose nella mia vita. Confido in un vostro aiuto nel capire se tutto ciò che sto passando è frutto di una normale elaborazione della mia esperienza. Grazie
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile Signora,
l'aborto è sicuramente un'esperienza drammatica e luttuosa, una ferita aperta che ha bisogno di tempo per rimarginarsi.

Le emozioni che lei prova sono riferibili perciò alla fase di elaborazione del lutto che porta con sé movimenti depressivi. I tempi e la qualità di questa elaborazione dipendono da un insieme di fattori personali e ambientali.

Le potrebbe essere di aiuto rivolgersi in presenza ad un collega per un intervento di sostegno (il più idoneo in questi casi).
Sarebbe però per lei utile anche affrontare, magari in un momento successivo, le problematiche riferite in merito alla sua famiglia di origine che pare abbiano avuto una forte influenza sulle sue scelte.

I miei migliori auguri di serenità


Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile utente, probabilmente ciò che sta passando rientra nella normalità dell'elaborazione di un evento traumatico come quello che ha dovuto subire. Tuttavia, salta molto all'occhio questa frase:

>>> Volevo tanto questo figlio con il mio compagno, perchè volevo fuggire dalla mia famiglia di origine per crearmene una mia, visto che ho un fratello che ha sempre maltrattato me e mia madre.
>>>

Fare un figlio per risolvere qualche problema personale non è mai una buona idea. Presto o tardi arriva il conto da pagare. Il mio suggerimento è di risolvere prima le sue questioni personali/familiari, e dopo domandarvi se ancora volete un figlio.

>>> Tutte le persone a me più care sono incinta o hanno appena partorito e io mi ritrovo sola
>>>

Di nuovo, un figlio non si fa "perché lo fanno le amiche o le parenti". Risolva prima le sue ansie, altrimenti le trasmetterà a suo figlio. E sono certo che non è questo ciò che vuole.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#3]
Utente
Utente
Vi ringrazio tantissimo per avermi risposto. Siete stati veramente di aiuto! Sapere su cosa riflettere e sapere che ciò che mi accade è normale, mi rincuora tanto!

Vorrei comunque fare una precisazione, poichè non mi sono espressa bene. Non volevo dire che ho cercato un figlio solo perchè amiche o parenti ne avevano uno in arrivo.. Semplicemente volevo fare il quadro della situazione in cui mi trovo ora. Infatti, il mio sarebbe stato il primo a nascere tra i bebè in arrivo. In realtà, non riuscivo più (e alcune volte pure ora) a stare in loro compagnia perchè pensavo sempre alla mia esperienza.

Ancora grazie di tutto.
Cordiali saluti.
[#4]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Grazie anche a lei per il cortese riscontro.

Molti auguri per il suo futuro.
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