Paura di morire e ansia
Salve..Ho 20 anni e 2 anni fa ho avuto il primo attacco di panico. Da quel giorno non vivo più. Ho paura sempre di morire..di avere malattie, tumori..Sono condizionata da ogni cosa che sento su malattie.Poi vado sempre su internet a vedere i sintomi e allora si che ne ho... Penso di essere ipocondriaca da quello che ho letto! 2/3 mesi fa ho fatto le analisi del sangue (penso quelle complete) e poco dopo un ecografia al seno perchè avevo dei dolori. Per quanto riguarda le analisi del sangue è risultato tutto apposto. Per il seno mi hanno detto che ho dei fibroadenoma..Ma non sono nulla da quello che mi ha detto il dottore! Devo fare però ecografia ogni 4/6 mesi. Comunque il punto è che io ho ogni minuto paura di morire! ho sempre l'ansia..Mi sveglio la mattina col pensiero di avere mal di testa, giramenti di testa, ecc...e quindi durante il giorno non sto bene..Mi sembra di aver notato che quando però mi distraggo non ho niente! Io non so piu cosa fare..Ho voglia di vivere,tornare come prima..Una volta ero una ragazza pimpante, uscivo sempre con gli amici e via dicendo! adesso no. Voglio stare in casa, anche se in fondo non ci sto bene perchè ci sono diversi problemi, ed esco pochissimo. Una cosa inoltre che volevo chiedere è se questa ansia, paura di morire che ho puo influire su questi sintomi(mal di testa, mal di stomaco, giramenti di testa...) Cioè se io ci penso aumentano??
Spero possiate darmi delle risposte! Saluti.
Spero possiate darmi delle risposte! Saluti.
[#1]
Gentile utente,
per rispondere alla sua domanda riprenderò quanto da lei scritto
- Mi sembra di aver notato che quando però mi distraggo non ho niente!
Il fatto di essere costantemente in ascolto del suo corpo non fa che alimentare la sua ansia e quindi amplificare sintomi già esistenti (magari del tutto trascurabili) o crearne di nuovi.
Le faccio un esempio. Se sono concentrata nello svolgimento di una determinata attività non farò caso al mio respiro e alla sua frequenza ma se focalizzo lì tutta la mia attenzione pensando di avere il fiato corto, sicuramente comincerò davvero a respirare in maniera più affannosa (a causa dell'ansia), la mia teoria prenderà corpo, penserò che sto per morire, mi mancherà ancora di più il fiato e così via...
Dovrei quindi dirle di distrarsi, ma lei potrebbe ribattere: "E' più facile a dirsi che a farsi". Credo dunque che dovrebbe parlarne con uno psicologo, magari per cercare di capire cosa fa ha provocato la prima crisi due anni fa. Un professionista potrà sicuramente aiutarla a riconoscere il meccanismo che innesca i "pensieri di morte", in modo da permetterle di gestire efficacemente la sua ansia.
Saluti.
per rispondere alla sua domanda riprenderò quanto da lei scritto
- Mi sembra di aver notato che quando però mi distraggo non ho niente!
Il fatto di essere costantemente in ascolto del suo corpo non fa che alimentare la sua ansia e quindi amplificare sintomi già esistenti (magari del tutto trascurabili) o crearne di nuovi.
Le faccio un esempio. Se sono concentrata nello svolgimento di una determinata attività non farò caso al mio respiro e alla sua frequenza ma se focalizzo lì tutta la mia attenzione pensando di avere il fiato corto, sicuramente comincerò davvero a respirare in maniera più affannosa (a causa dell'ansia), la mia teoria prenderà corpo, penserò che sto per morire, mi mancherà ancora di più il fiato e così via...
Dovrei quindi dirle di distrarsi, ma lei potrebbe ribattere: "E' più facile a dirsi che a farsi". Credo dunque che dovrebbe parlarne con uno psicologo, magari per cercare di capire cosa fa ha provocato la prima crisi due anni fa. Un professionista potrà sicuramente aiutarla a riconoscere il meccanismo che innesca i "pensieri di morte", in modo da permetterle di gestire efficacemente la sua ansia.
Saluti.
Dr.ssa Graziella Tornello
Psicologa - Psicoterapeuta individuale, di coppia, di famiglia.
www.psicoterapeutatornello.it
[#2]
Cara Ragazza,
il punto della situazione è un altro, cioè conoscere e curare le cause che hanno causato gli attacchi di panico.
Quando dal mentale, si passa al corporeo, quando il corpo si esprime con i sintomi, questi vanno analizzati e decodificati.
L'approccio ottimale, sarebbe quello combinato:farmacologico e psicoterapico, il primo contiene i sintomi, il secondo lavora sulle cause.
Auguri.
il punto della situazione è un altro, cioè conoscere e curare le cause che hanno causato gli attacchi di panico.
Quando dal mentale, si passa al corporeo, quando il corpo si esprime con i sintomi, questi vanno analizzati e decodificati.
L'approccio ottimale, sarebbe quello combinato:farmacologico e psicoterapico, il primo contiene i sintomi, il secondo lavora sulle cause.
Auguri.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#4]
Dia un'occhiata a questo articolo del collega Daniel Bulla
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/407-come-spendere-meno-dallo-psicologo.html
Saluti.
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/407-come-spendere-meno-dallo-psicologo.html
Saluti.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 3.5k visite dal 18/10/2010.
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