Devo farvi capire un paio di cose

Salve, potrei dirvi che mi sento a disagio nei contesti sociali di qualsiasi tipo (studio, locali, DISCOTECHE CUBITALI etc.), che non riesco a rapportarmi con la gente e questo mi crea problemi e complessi e che ho paura delle donne, ma di fatto non e' vero. Quello che invece e' vero e' che disprezzo la gente, trovo patetici i raduni di scimmie e passo il mio tempo in disparte a denigrare e compatire, mi stanno sul cazzo le donne e quei ragazzetti allupati che si umiliano ber sbavare loro dietro e poi frignare perche' non gli tira. Ho visto, sentito e letto di quelle scene che solo a ripensarci i girano i coglioni.
Perdonate imperativamente il linguaggio colorito (richiesta di perdono non opinabile).
Va da se' che io non piaccio a nessuno: qualsiasi IMBECILLE con cui io abbia a che fare appena mi vede ruota il suo sorriso pressofuso di 180 gradi e inizia a frignare. E non ditemi che sono paranoico: e' cosi' e basta.
Veniamo al punto: ieri sera, uno dei suddetti SANTOCCI che ruotava in mezzo a delle stronze su una pista da ballo, mi ha lanciato la sua giacca in testa. Scusate, ripeto perche' io stesso stento a crederci: mi ha lanciato la sua giacca in testa. Perche'? Per farsela mettere sulla panca.
Ora: qualcuno mi spiega secondo il proprio colto punto di vista come cazzo si fa a raggiungere tale di livello di SUBUMANESIMO? Le cose che stanno dietro a questo gesto sono anche troppe: maleducazione, prepotenza, strafottenza, stupidita', grande fratello, reality, loans, cocaina, managers, finanziamenti, Corona e Belen, Cialis, la crisi economica e i radical chic. Qualcuno mi spieghi inoltre per quale motivo, dato non solo questo episodio fottutamente esplicativo ma anche tutto il background reale, non avrei dovuto spezzare il faccius al suddetto scimmiota.
Concludo con una citazione: "...Oh si', lo so cosa rappresenti: tu rappresenti l'idiozia del mondo d'oggi. Tu sei uno di quegli imbecilli che ho cercato di combattere per tutta la vita. Per tutta la mia cazzo di vita. Ma indovina un po'? Oggi...vinco io!"
BANG.
[#1]
Dr.ssa Graziella Tornello Psicologo, Psicoterapeuta 218 4
Gentile utente,
che al mondo ci siano degli imbecilli è cosa nota. Che al mondo fortunatamente non siano tutti imbecilli è cosa altrettanto nota.
L'episodio di ieri sera avrebbe fatto sicuramente innervosire chiunque ma mi colpisce il modo in cui lei generalizza:

- disprezzo la gente
- mi stanno sul cazzo le donne

Possibile che questi suoi sentimenti siano solo legati a quegli aspetti della società attuale (reality, maleducazione...) cui accennava prima?

Dr.ssa Graziella Tornello
Psicologa - Psicoterapeuta individuale, di coppia, di famiglia.
www.psicoterapeutatornello.it

[#2]
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Carissima dottoressa,

forse e' il caso aumentare il tasso di precisione del discorso: il fatto che al mondo ci siano degli imbecilli e non lo siano tutti puo' anche essere noto, ma in quale proporzione? Per me e' noto anche questo.
Cerco di spiegarmi meglio: imbattersi nel subumano non mi pare un evento raro, bensi' la norma.
Quindi: certo che questi miei sentimenti sono legati alla societa' attuale (e chiamiamola pure societa'), a cos'altro dovrebbero essere legati? Come ho spiegato, l'episodio di ieri e' solo l'ennesimo esempio.
Francamente il fatto che in vita mia abbia conosciuto circa 2 persone e 1/2 non facenti parte della categoria autoprotetta degli idioti mi consola ben poco, visto che sono circondato, e non ho nessun modo di cambiare le regole.
Mi viene in mente un'altro episodio (mi e' capitato due volte nel giro dell'ultima settimana): si arriva sempre a un punto nella """conversazione""" in cui qualcuno tira fuori Facebook. Quando arriva il mio turno per il commento inutile ma socialmente condivisibile sull'argomento e spiego senza mezzi termini che me ne frego di Facebook e di sbattere in prima pagina me stesso, tutti inorridiscono (ahime', non sono normalizzato al tasso di demenza imperante, quindi sono pericoloso) e alcuni, piu' audaci, si lanciano a darmi di quello che vuole darsi le arie perche' diverso dagli altri (chiaramente non capendo che me ne frego talmente tanto di tutto, compresa la loro larvale presenza alla serata, che non avevo intenzione di far sentire inferiore nessuno, essendo la gia' palese realta' di fatto).
Bene, 2 volte.
Ecco, in un mondo in cui l'esistenza ha degli standard per tutto, persino per inquadrare un "individuo" a colpi di html, foto compulsive scattate nei locali con sorrisi di gomma (che svaniscono sempre dopo il flash), pressapochismo su tutti i campi, blaterare a vanvera per frasi fatte luoghi comuni etc., mi chiedo francamente dove ci sia lo spazio per quelli che imbecilli non sono. Ne segue ch ela mia risposta e': si', questi miei sentimenti sono legati solo a quello cui si e' ridotta la societa' in cui siamo costretti a vivere.

Forse ora siamo andati piu' su dati oggettivi, che soggettivi.

PS: se puo' interessare, quello della giacca, e' stato preso per un orecchio e gli e; stato intimato di non provarci mai piu'. Vuole VERAMENTE sapere la risposta? Eccole, in sequenza: "Mi dispiace", "Non sono stato io", "Ero ubriaco", "Ma cosa avrei dovuto fare?', "C'era la tipa in pista", "Ti chiedo veramente scusa" et susseguenti piagnistei eroici.
E le assicuro che se mi ricapita una cosa del genere penso che non saro' tanto paziente dall'evitargli l'ospedale, per la gioia degli opinionisti che additano tutti senza sapere mai un cazzo.

Cosi' abbiamo qualcosa di concreto di cui parlare.
[#3]
Dr.ssa Graziella Tornello Psicologo, Psicoterapeuta 218 4
Beh,
non credo ci sia molto su cui disquisire.
In fondo qual è il problema? Lei riscontra pecche e mancanze nel mondo che la circonda, io potrei essere più o meno d'accordo con quanto mi dice ma la cosa finirebbe lì...questo non è il luogo opportuno per fare sociologia.
In questo sito potremmo darle una dritta nel caso in cui lei ritenesse di avere un disagio ma non mi pare sia questo il caso. Lei riscontra un disagio negli "altri". E' già ammirevole che non voglia adeguarsi alla massa per non sentirsi "diverso". Che gli altri facciano ciò che vogliono, ovviamente ognuno nel rispetto di chi gli sta accanto.

Cordialmente.
[#4]
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Penso che abbia ragione su un punto: qua si tratta di psicologia e problemi individuali, e non di sociologia. In realta' avrei voluto un parere lo stesso, e il motivo e' che una serie di problemi personali standard della gente sembra derivare proprio da problemi sociali, e viceversa. Difficile distinguere. Ad esempio il subumanesimo e' un problema sia sociale che personale, da qui la generalizzazione che faccio su molte caratteristiche della feccia del mondo d'oggi. Prenda per esempio (e credo ne sappia qualcosa) la massa di imbecilli che frigna con voi psicologi perche' hanno il penis corto: il vero problema e' il penis corto o il fatto, per l'appunto, che siano degli imbecilli?
Per quanto riguarda il mio disagio...certo che provo disagio, perche' non posso fare quello che voglio, mi tocca continuamente adeguarmi alle regole demenziali imposte dai purioti ed avere a che fare con le scimmie senza soluzione di continuita'. Non e' possibile che ognuno faccia cio' che vuole nel rispetto degli altri, e il motivo e' che gli altri per definizione non rispettano nessuno esprimendo la propria liberta' di primati allo zoo. E' come dire che gli USA sono un paese libero: propaganda televisiva e basta.
Comunque mi rendo conto dei limiti del servizio, quindi...distinti saluti.