Ansia da distacco o trauma? bambino 4 anni
Gentili dottore,
vi chiedo gentilmente un vostro consiglio per mio figlio di 4 anni.
A settembre ha iniziato abbastanza bene sia il secondo anno di materna e sia il secondo anno di piscina, quest'ultima gli è sempre piaciuta e ci era voluto andare di sua volontà.
Circa tre settimane fa, all'uscita di scuola lo trovo sconvolto e piangente.
Ho cercato con fatica di capire l'accaduto e alla fine dopo aver calmato i suoi gemiti mi ha raccontato che la sua amica gli aveva riferito che sua madre era morta. Cercando di capire meglio sono riuscita a farmi spiegare con parole sue che era morta la madre della madre.
Invano ho cercato di spiegargli che era morta la nonna della sua amichettae non la madre e che era un evento diciamo naturale come fatto della vita e che sono cose che possono succedere.
Eppure da quel giorno sono iniziati i problemi, piange disperato all'entrate, durante e alla fine della scuola quando mi vede arrivare, dicendo che gli manco e che mi vuole vicino e che non debbo andare via.
Piange disperatamente anche in piscina per tutta l'ora di lezione, anche se sono dietro il vetro a guardarlo: lui piange e mi chiama "voglio la mamma!".
Ho provato a farlo portare dalla zia in piscina e con mio sommo stupore queste crisi acute di pianto e disperazione non accadono per nulla!
Sogna spesso che muoio o che mi succede qualcosa di brutto, qualche volta sogna di aver causato la mia morte, appena dico di avere mal di testa si allerta e quasi piange.
Mi chiede spesso della morte, quando morirò, e poi piange perchè dice che non lo devo lasciare solo.
Inutile dire dei miei tentativi di rassicurazione, che non lo lascerò mai solo e che non morirò, che sto bene e che gli voglio sempre bene.
Lo faccio parlare liberamente e sfogare, mi faccio raccontare i suoi sogni, lo faccio disegnare, gli spiego che alcune cose della vita sono normali e gli porto esempi positivi che la vita è bella e bisogna un po' accettare certi aspetti...
Eppure dal bambino solare, socievole con gli altri bambini ed entusiasta che è, non migliora anzi forse peggiora, e non riesco ad alleviare il suo disagio dimostrato da diversi episodi di pipì a letto.
La situazione in famiglia è delle più serene, non ci sono problemi di coppia e in questo periodo più che mai cerco di dargli tutto l'affetto e calore di cui necessita nonchè il contatto fisico di cui sembra aver particolare bisogno.
Eppure al momento del distacco fisico da me, va in crisi e non vuole lasciarmi sola, cosa che peraltro non accade con altri familiari.
COsa posso fare per aiutarlo a superare questa fase delicata?
Sospendo le lezioni in piscina assecondando le sue paure?
Pensa che possa esserci un piccolo trauma?
Vi prego di consigliarmi perchè comincio ad essere preoccupata.
Grazie mille
vi chiedo gentilmente un vostro consiglio per mio figlio di 4 anni.
A settembre ha iniziato abbastanza bene sia il secondo anno di materna e sia il secondo anno di piscina, quest'ultima gli è sempre piaciuta e ci era voluto andare di sua volontà.
Circa tre settimane fa, all'uscita di scuola lo trovo sconvolto e piangente.
Ho cercato con fatica di capire l'accaduto e alla fine dopo aver calmato i suoi gemiti mi ha raccontato che la sua amica gli aveva riferito che sua madre era morta. Cercando di capire meglio sono riuscita a farmi spiegare con parole sue che era morta la madre della madre.
Invano ho cercato di spiegargli che era morta la nonna della sua amichettae non la madre e che era un evento diciamo naturale come fatto della vita e che sono cose che possono succedere.
Eppure da quel giorno sono iniziati i problemi, piange disperato all'entrate, durante e alla fine della scuola quando mi vede arrivare, dicendo che gli manco e che mi vuole vicino e che non debbo andare via.
Piange disperatamente anche in piscina per tutta l'ora di lezione, anche se sono dietro il vetro a guardarlo: lui piange e mi chiama "voglio la mamma!".
Ho provato a farlo portare dalla zia in piscina e con mio sommo stupore queste crisi acute di pianto e disperazione non accadono per nulla!
Sogna spesso che muoio o che mi succede qualcosa di brutto, qualche volta sogna di aver causato la mia morte, appena dico di avere mal di testa si allerta e quasi piange.
Mi chiede spesso della morte, quando morirò, e poi piange perchè dice che non lo devo lasciare solo.
Inutile dire dei miei tentativi di rassicurazione, che non lo lascerò mai solo e che non morirò, che sto bene e che gli voglio sempre bene.
Lo faccio parlare liberamente e sfogare, mi faccio raccontare i suoi sogni, lo faccio disegnare, gli spiego che alcune cose della vita sono normali e gli porto esempi positivi che la vita è bella e bisogna un po' accettare certi aspetti...
Eppure dal bambino solare, socievole con gli altri bambini ed entusiasta che è, non migliora anzi forse peggiora, e non riesco ad alleviare il suo disagio dimostrato da diversi episodi di pipì a letto.
La situazione in famiglia è delle più serene, non ci sono problemi di coppia e in questo periodo più che mai cerco di dargli tutto l'affetto e calore di cui necessita nonchè il contatto fisico di cui sembra aver particolare bisogno.
Eppure al momento del distacco fisico da me, va in crisi e non vuole lasciarmi sola, cosa che peraltro non accade con altri familiari.
COsa posso fare per aiutarlo a superare questa fase delicata?
Sospendo le lezioni in piscina assecondando le sue paure?
Pensa che possa esserci un piccolo trauma?
Vi prego di consigliarmi perchè comincio ad essere preoccupata.
Grazie mille
[#1]
Gentile Utente,
la frase "Ho provato a farlo portare dalla zia in piscina e con mio sommo stupore queste crisi acute di pianto e disperazione non accadono per nulla!"
cosa ci fa pensare?
Se la piscina fosse il problema (o se peggiorasse le condizioni di Suo figlio) il piccolo starebbe male anche con la zia. Idem vale per la scuola.
Quindi il toglierlo dalla piscina non sembrerebbe una buona idea, oltre al fatto che su questa linea dovrebbe toglierlo anche da scuola.
Diciamo che forse Suo figlio ha notato che Lei si è presa molto a cuore certe sue reazioni emotive. Provi nei prossimi giorni ad essere più ferma, seppur serena, rispetto agli impegni che il bambino deve protare a termine, capricci o meno, e veda cosa succede.
Ma se teme che Suo figlio abbia subito un trauma cosa aspetta? Lo porti presso una neuropsichiatria infantile per una valutazione.
Io aspetterei un po' però.
la frase "Ho provato a farlo portare dalla zia in piscina e con mio sommo stupore queste crisi acute di pianto e disperazione non accadono per nulla!"
cosa ci fa pensare?
Se la piscina fosse il problema (o se peggiorasse le condizioni di Suo figlio) il piccolo starebbe male anche con la zia. Idem vale per la scuola.
Quindi il toglierlo dalla piscina non sembrerebbe una buona idea, oltre al fatto che su questa linea dovrebbe toglierlo anche da scuola.
Diciamo che forse Suo figlio ha notato che Lei si è presa molto a cuore certe sue reazioni emotive. Provi nei prossimi giorni ad essere più ferma, seppur serena, rispetto agli impegni che il bambino deve protare a termine, capricci o meno, e veda cosa succede.
Ma se teme che Suo figlio abbia subito un trauma cosa aspetta? Lo porti presso una neuropsichiatria infantile per una valutazione.
Io aspetterei un po' però.
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.4k visite dal 16/10/2010.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.