Paura dopo un dormiveglia strano
salve,sono una ragazza di 23 anni e qualche giorno fa mi è capitata un'esperienza di cui mi sono spaventata molto. dopo aver sentito una notizia di cronaca nera,quella di sarah scazzi,in cui l'omicida veniva descritto come normale,mi sono chiesta se anche a me potesse succedere una cosa del genere,essere colta da un raptus ecc..ma il pensiero è finito lì. dopo due giorni in uno stato di dormiveglia ho pensato:"e se adesso prendessi un coltello ed uccidessi mia sorella?" e immediatamente dopo:"ma che dico?!" e mi sono riaddormentata. la mattina seguente non ci ho pensato subito ma nel pomeriggio mi sono ricordata di quel pensiero e mi sono impaurita iniziando a chiedermi se fosse normale poter solo pensare una cosa del genere. da qui sono cominciati dei pensieri di paura di poter fare una sciocchezza,di poter impazzire e il continuo chiedermi del perchè di questo e se fosse normale...ho avuto paura del mio pensiero anche se oggi a distanza di 5 giorni sono molto più tranquilla in quanto ritengo che un omicida di certo non prova sensi di colpa e non pensa a questo ma anche che probabilmente mi sono solo spaventata da quel pensiero di dormiveglia in cui forse sognavo o comunque non ero completamente razionale....vorrei comunque un vostro parere,sapere se la mia reazione è normale oppure no,grazie in anticipo.
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Gentile utente,
mi sento di tranquillizzarla. L'episodio di cronaca cui ha accennato credo abbia scosso l'intera Nazione e non mi stupisce che lei ne sia rimasta turbata.
D'altronde pensare che un uomo uccida la propria nipotina, una ragazzina indifesa, non può che suscitare in noi oltre che indignazione, innumerevoli quesiti.
Come si può arrivare ad uccidere? E con che coraggio si può uccidere un proprio parente? Com'è possibile che una persona apparentemente innocua sia capace di un gesto simile?
Per dovere di cronaca è bene citare il cosiddetto "Effetto Werther" e cioè la possibilità di emulazione di un gesto di violenza da parte di chi (già psichicamente disturbato) sente di avere una storia simile al protagonista del crimine. Pensiamo all'episodio del lancio dei sassi dai cavalcavia: dopo la prima notizia al tg seguono a catena altri episodi. Come le dicevo però, l'effetto emulazione attecchisce su menti già particolarmente fragili.
L'assurdità di certi avvenimenti può far vacillare anche le nostre certezze: io sarei mai capace di uccidere?
Queste però sono domande che così come arrivano, svaniscono...
Si rassereni.
Con cordialità.
mi sento di tranquillizzarla. L'episodio di cronaca cui ha accennato credo abbia scosso l'intera Nazione e non mi stupisce che lei ne sia rimasta turbata.
D'altronde pensare che un uomo uccida la propria nipotina, una ragazzina indifesa, non può che suscitare in noi oltre che indignazione, innumerevoli quesiti.
Come si può arrivare ad uccidere? E con che coraggio si può uccidere un proprio parente? Com'è possibile che una persona apparentemente innocua sia capace di un gesto simile?
Per dovere di cronaca è bene citare il cosiddetto "Effetto Werther" e cioè la possibilità di emulazione di un gesto di violenza da parte di chi (già psichicamente disturbato) sente di avere una storia simile al protagonista del crimine. Pensiamo all'episodio del lancio dei sassi dai cavalcavia: dopo la prima notizia al tg seguono a catena altri episodi. Come le dicevo però, l'effetto emulazione attecchisce su menti già particolarmente fragili.
L'assurdità di certi avvenimenti può far vacillare anche le nostre certezze: io sarei mai capace di uccidere?
Queste però sono domande che così come arrivano, svaniscono...
Si rassereni.
Con cordialità.
Dr.ssa Graziella Tornello
Psicologa - Psicoterapeuta individuale, di coppia, di famiglia.
www.psicoterapeutatornello.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.2k visite dal 16/10/2010.
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