Come comportarsi con uomo con ansia da prestazione

Buongiorno gentili psicologi, la mia richiesta forse è un po' anomala ma non ho trovato nulla di simile nei consulti vecchi, o meglio la stessa domanda c'è ma fatta da un sacco di uomini direttamente invece io sono una donna che vorrebbe sapere come ci si regola in quel caso. Frequento da un po' un uomo più giovane di me che mi piace tantissimo in tutti i sensi e direi che l'attrazione è molto forte anche da parte sua, inoltre c'è una bella intesa intellettuale, visioni della vita simili, piccole differenze ci sono naturalmente ma siamo piuttosto complementari. Non è ancora amore ma potrebbe diventarlo. Anche sessualmente (quando va bene) la soddisfazione reciproca è buona... però... quasi tutte le volte vedo che ha problemi di erezione e lo vedo frustratissimo nonostante cerchi in tutti i modi di trasmettergli tranquillità fino a non cercare il rapporto finchè non si sente pronto lui. Per il resto, non mi pare che soffra di ansia "in genere". Ora, non stiamo insieme e non è ancora il caso di chiedere un consulto psicologico o sessuologico come se fossimo una vera coppia. Ne parliamo serenamente e dice che qualche volta in passato gli è capitato e che non dipende da come mi pongo io. Vorrei sapere come fare a aiutarlo senza rischiare di essere troppo comprensiva, troppo accomodante, troppo "materna". Ho il timore di dire qualcosa di sbagliato che possa sortire l'effetto contrario. Mi sento anche un po' a disagio perché ho avuto un marito che era quasi "priapico" e non falliva un colpo. Ci sarebbe da chiedersi perché non mi metto mai con un uomo "normale", è vero, ma visto da vicino nessuno è normale e poi non siamo certo macchine! :)
Grazie per l'attenzione
[#1]
Psicologo attivo dal 2009 al 2019
Psicologo
Gentile signora,
mi sembra di cogliere dal suo intervento un'attenzione a questa difficoltà, accompagnata da il desiderio di essere discreti, ma non troppo "accomodanti", come lei stessa scrive.
La sua richiesta non è poi così anomala, nel rapporto si è in due e quindi entrambi siete coinvolti nella situazione.
Da quanto ci dice avete parlato tra voi di questa difficoltà, ma ha paura di dire qualcosa di sbagliato o di chiedere "troppo", come ad esempio un consulto, visto che dice che non siete una coppia vera e propria.
Non sappiamo da quanto tempo vi frequentate, potrebbe anche essere una difficoltà che si risolve nel tempo.
Qualora si stabilisse invece, e gradualmente voi diventaste una coppia, penso sia importante affrontare la cosa in maniera più diretta ed eventualmente rivolgervi a un professionista.
Nel frattempo può cogliere dei momenti per parlarne, come probabilmente già state facendo.
[#2]
Dr.ssa Graziella Tornello Psicologo, Psicoterapeuta 218 4
Gentile utente,
sono d'accordo con lei quando valuta come prematura una consultazione sessuologica di coppia, a maggior ragione visto che il problema si è presentato anche in passato, prima che vi conosceste.
Il suo partner ha valutato l'opportunità di una visita andrologica? Esclusi i fattori organici si potrebbe valutare una consultazione psicologica.

Saluti.

Dr.ssa Graziella Tornello
Psicologa - Psicoterapeuta individuale, di coppia, di famiglia.
www.psicoterapeutatornello.it

[#3]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile utente, l'unica accortezza, che mi pare stia già avendo, è evitare di far sì che il problema del suo compagno sia causa di ulteriori problemi fra voi. Se ancora state insieme da poco tempo, ha ragione a non voler essere intrusiva. Aspetti quindi con pazienza che il legame si consolidi, poi provi a prenderla alla larga e a saggiare cosa ne pensa lui delle cure psicologiche. Se dovesse dimostrarsi scettico o contrario, potrà suggerire una visita andrologica. Poi sarà compito dell'andrologo capire e spiegargli se si tratta di un problema psicologico, e se è opportuno lo psicologo/psicoterapeuta.

Anche se il suo compagno non sembra una persona ansiosa, tenga presente che l'ansia può manifestarsi in tanti modi: molto, poco o per nulla evidenti. L'ansia da prestazione, ad esempio, può manifestarsi solo in "quei" momenti. La cura del deficit erettile psicogeno può consistere anche in poche sedute di trattamento di psicologico.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#4]
Attivo dal 2008 al 2011
Ex utente
Gentili psicologi,
vi ringrazio delle risposte che mi fanno capire che non sto procedendo nella direzione sbagliata :)
Il "problema" che poi non è un vero problema, è che dopo tanti anni di sofferenza ora che sto meglio ho solo voglia di stare bene e di amare. La psicoterapia che ho seguito ha dato buoni frutti, per non parlare della paroxetina che per me è stata un vero toccasana. Quindi io personalmente non posso che essere positiva sulle cure di questo tipo.
Ormai ho imparato a guardare certi miei comportamenti e a non lasciarmi prendere dalla sindrome della crocerossina (come ripeto spesso, "Io ti salverò" è solo un film di Hitchcock :)), perciò ritengo che un po' di sano egoismo a volte serve. Se il rapporto di coppia dovesse arrivare a una svolta -cosa che mi auguro, ma fino a un certo punto: si sta bene anche da soli-, vedremo il da farsi. Il ragazzone non pare neppure particolarmente prevenuto nei confronti delle terapie, a dire il vero lui è stato tra le poche persone che non sono rimaste sconcertate (ho ricevuto da familiari e amici commenti di ogni tipo dal "ma tu non sei pazza!" al "perché paghi un estraneo per raccontargli i tuoi problemi?" e questi da persone colte, non di idee limitate) quando gli ho accennato al mio passato.
Vedremo, grazie a tutti e complimenti per il bellissimo lavoro che fate.
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