Il mio carattere chiuso essendo io piuttosto timido
Buona sera
Vi scrivo in quanto è da qualche mese che mi ritrovo a dover discutere con la mia ragazza, sui miei problemi relazioni con lei ed altri cosa che fino ad ora non avevo mai affrontato.
Ne consegue che nel rapporto con altri e con lei stessa, mi sento sempre sotto pressione il che non aiuta di certo il mio carattere chiuso essendo io piuttosto timido
Cercherò di fare ordine per cercare di venirne a capo magari con il vostro aiuto o di chi mi consiglierete
Come potrete vedere dal mio profilo, ho 30 anni e da circa 1 anno ho una relazione con una ragazza che a differenza di altre in passato, cerca un dialogo che non sono mai stato abituato ad avere all'interno della coppia
Non sono un tipo esuberante e con chi non conosco e non ho un rapporto di amicizia stento a esternare cio' che penso, ascolto i dialoghi e faccio fatica ad infilarmi nei discorsi.
Un po' per timidezza, un po' perchè mi ritrovo spesso solo tra le sue amiche che parlano di cose che non mi interessano e ne risulta che mi ritrovato isolato ad ascoltare.
Questo ad esempio non mi è successo in un'uscita di poco tempo fa in cui c'erano 2 miei colleghi e le rispettive dame che per altro non conoscevo.. non sarò stato certo al centro dell'attenzione ma è stata una piacevole serata in cui ho attivamente partecipato e c'era anche la mia ragazza
Da una serata successiva con amiche di lei ne è venuto invece che tra noi non c'è complicità, perchè non mi viene da raccontare cosa abbiamo fatto o cosa vogliamo fare..
Io vorrei essere come tanti altri che parlano senza sosta delle proprie cose, che sanno stare al centro dell'attenzione, sanno raccontare barzellette o le loro avventure, che sanno far ridere chiunque gli si trova davanti.
Questo io invece lo riesco a fare in parte al lavoro, con molti colleghi con i quali ho un buon rapporto, con i quali ci si scherza e si chiacchera.. e non solo di certo solo uomini
Nelle amicizie, ora come ora mi ritrovo sotto pressione a cercare di ascoltare il più possibile cercando di infilarmi per partecipare attivamente e di conseguenza il parlare di me, di noi mi è piuttosto difficile
Mi capita di annoiarmi ma sapendo che a lei fa piacere magari quella situazione sto zitto, insomma.. non sono uno che si butta
Ad esempio, dovevamo prenotare un viaggio questo weekend ma impegni vari ha fatto si che la sera fossimo sempre impegnati il che mi ha fatto pensare di prenotare lunedì sera.. mi è rivoltata contro perchè non le ho detto che avevo questa intenzione e non parlandole ha ipotizzato che non avessi voglia, che non volessi andare in viaggio
Probabilmente anche io avrei pensato così, ma come devo fare ad esternare facilmente quello che penso, qualsiasi cosa sia?
Avrò di certo esposto in modo confuso in quanto piuttosto confuso lo sono pure io
Grazie per il tempo ed eventuali risposte
Manuel
Vi scrivo in quanto è da qualche mese che mi ritrovo a dover discutere con la mia ragazza, sui miei problemi relazioni con lei ed altri cosa che fino ad ora non avevo mai affrontato.
Ne consegue che nel rapporto con altri e con lei stessa, mi sento sempre sotto pressione il che non aiuta di certo il mio carattere chiuso essendo io piuttosto timido
Cercherò di fare ordine per cercare di venirne a capo magari con il vostro aiuto o di chi mi consiglierete
Come potrete vedere dal mio profilo, ho 30 anni e da circa 1 anno ho una relazione con una ragazza che a differenza di altre in passato, cerca un dialogo che non sono mai stato abituato ad avere all'interno della coppia
Non sono un tipo esuberante e con chi non conosco e non ho un rapporto di amicizia stento a esternare cio' che penso, ascolto i dialoghi e faccio fatica ad infilarmi nei discorsi.
Un po' per timidezza, un po' perchè mi ritrovo spesso solo tra le sue amiche che parlano di cose che non mi interessano e ne risulta che mi ritrovato isolato ad ascoltare.
Questo ad esempio non mi è successo in un'uscita di poco tempo fa in cui c'erano 2 miei colleghi e le rispettive dame che per altro non conoscevo.. non sarò stato certo al centro dell'attenzione ma è stata una piacevole serata in cui ho attivamente partecipato e c'era anche la mia ragazza
Da una serata successiva con amiche di lei ne è venuto invece che tra noi non c'è complicità, perchè non mi viene da raccontare cosa abbiamo fatto o cosa vogliamo fare..
Io vorrei essere come tanti altri che parlano senza sosta delle proprie cose, che sanno stare al centro dell'attenzione, sanno raccontare barzellette o le loro avventure, che sanno far ridere chiunque gli si trova davanti.
Questo io invece lo riesco a fare in parte al lavoro, con molti colleghi con i quali ho un buon rapporto, con i quali ci si scherza e si chiacchera.. e non solo di certo solo uomini
Nelle amicizie, ora come ora mi ritrovo sotto pressione a cercare di ascoltare il più possibile cercando di infilarmi per partecipare attivamente e di conseguenza il parlare di me, di noi mi è piuttosto difficile
Mi capita di annoiarmi ma sapendo che a lei fa piacere magari quella situazione sto zitto, insomma.. non sono uno che si butta
Ad esempio, dovevamo prenotare un viaggio questo weekend ma impegni vari ha fatto si che la sera fossimo sempre impegnati il che mi ha fatto pensare di prenotare lunedì sera.. mi è rivoltata contro perchè non le ho detto che avevo questa intenzione e non parlandole ha ipotizzato che non avessi voglia, che non volessi andare in viaggio
Probabilmente anche io avrei pensato così, ma come devo fare ad esternare facilmente quello che penso, qualsiasi cosa sia?
Avrò di certo esposto in modo confuso in quanto piuttosto confuso lo sono pure io
Grazie per il tempo ed eventuali risposte
Manuel
[#1]
Gentile Utente,
da quello che scrive mi pare di capire che parte del Suo modo di essere derivi dal Suo carattere ("non sono uno che si butta").
Il resto è imparabile, ma non dobbiamo mica essere tutti uguali!
Il problema è l'incomprensione con la Sua ragazza (es. la prenotazione del viaggio)?
O c'è disagio in tutte le relazioni?Quando dice che fa fatica af infilarsi nelle conversazioni, che cosa intende? Che tipo di fatica è?
da quello che scrive mi pare di capire che parte del Suo modo di essere derivi dal Suo carattere ("non sono uno che si butta").
Il resto è imparabile, ma non dobbiamo mica essere tutti uguali!
Il problema è l'incomprensione con la Sua ragazza (es. la prenotazione del viaggio)?
O c'è disagio in tutte le relazioni?Quando dice che fa fatica af infilarsi nelle conversazioni, che cosa intende? Che tipo di fatica è?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Ex utente
Buongiorno
Grazie per la celere risposta
Che non possiamo essere tutti uguali me ne rendo conto, ma credo che il problema sia anche dovuto al fatto che lei viene da una relazione difficile durata più di 10 anni dove quello che la teneva in piedi, era il carattere esuberante di lui che pur non affrontando i problemi di coppia riusciva a distogliere l'attenzione da questi
Io sono tutt'altro che esuberante, quando sono entusiasta di qualcosa non lo do' più di tanto a vedere e questo comportamento lo tengo un po' per tutto
Non ho problemi in tutte le relazioni, ma ho bisogno che chi mi è attorno mi renda partecipe, il che mi succede con vari colleghi di lavoro e con vecchi amici
Di conseguenza tendo a tenermi vicino chi mi fa stare bene in questo senso altrimenti mi ritrovo in situazioni in cui rimango in disparte, faccio fatica ad intervenire nei discorsi e a commentare o dire la mia su varie argomentazioni perché non mi sento a mio agio, in qualche modo mi sento escluso
Non posso certo chiedere che tutti mi diano una mano in questo senso, dovrei essere io a superare questo ostacolo ma non so come fare
Grazie per la celere risposta
Che non possiamo essere tutti uguali me ne rendo conto, ma credo che il problema sia anche dovuto al fatto che lei viene da una relazione difficile durata più di 10 anni dove quello che la teneva in piedi, era il carattere esuberante di lui che pur non affrontando i problemi di coppia riusciva a distogliere l'attenzione da questi
Io sono tutt'altro che esuberante, quando sono entusiasta di qualcosa non lo do' più di tanto a vedere e questo comportamento lo tengo un po' per tutto
Non ho problemi in tutte le relazioni, ma ho bisogno che chi mi è attorno mi renda partecipe, il che mi succede con vari colleghi di lavoro e con vecchi amici
Di conseguenza tendo a tenermi vicino chi mi fa stare bene in questo senso altrimenti mi ritrovo in situazioni in cui rimango in disparte, faccio fatica ad intervenire nei discorsi e a commentare o dire la mia su varie argomentazioni perché non mi sento a mio agio, in qualche modo mi sento escluso
Non posso certo chiedere che tutti mi diano una mano in questo senso, dovrei essere io a superare questo ostacolo ma non so come fare
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2k visite dal 14/10/2010.
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