Bambino attaccamento al padre
Buongiorno volevo avere un parere sul comportamento del mio piccolo di 17 mesi. E' un bimbo molto sensibile, dolce, allegro, non fa mai capricci ed è fin troppo ragionevole. Come mamma ho sempre cercato di trasmettergli fiducia serenità e tranquillità, lo accarezzo molto e gli faccio sentire tutto il mio amore. Lo sgrido poco ma perchè non c'è mai stato un vero bisogno di farlo. Lui è sempre sereno e quando vado a lavorare non fa mai scenate di distacco ma anzi mi saluta e gioca con la nonna o con la tata. Premetto che fin dalla nascita ha avuto sempre figure femminili di riferimento e l'unica figura maschile è il padre che è comunque molto presente, si prende cura di lui lo cambia, lo lava e lo fa mangiare quando io non posso.
Ho notato da circa un mese che quando il padre non c'è lo nomina spessissimo e appena lo vede dimentica la mia presenza e si attacca molto a lui,a volte gli si avvicina richiedendo proprio coccole e abbracci e mio marito lo riempie di amore. Sembra quasi sia innamorato del suo papà al punto da piangere quando lo vede andar via e cercarlo continuamente. Ho paura che questa visione invertita che mio figlio ha della figura genitoriale possa influire sullo sviluppo della sua identità sessuale. E' normale che mio figlio di 17 mesi adori giocare con pentole, pulire con gli stracci quando vede la donna delle pulizie e cercare sempre la figura paterna? non dovrebbe cominciare a quest'eta la fase edipica di attaccamento all madre? io sono stata sempre molto presente e fino all'età di 10 mesi non ho lavorato passando tutta la mia giornata con lui, eppure lui è felice e mostra gioia con altre figure femminili come la nonna o la tata rispetto a me e ultimamente è estremamente innamorato del padre. Forse il papà dovrebbe essere meno dolce per trasmettergli sicurezza. Come dobbiamo comportarci per far sì che il bimbo si identifichi di più con la figura paterna e non viceversa? oppure è ancora troppo presto? Vi prego aiutatemi sono preoccupata.
Ho notato da circa un mese che quando il padre non c'è lo nomina spessissimo e appena lo vede dimentica la mia presenza e si attacca molto a lui,a volte gli si avvicina richiedendo proprio coccole e abbracci e mio marito lo riempie di amore. Sembra quasi sia innamorato del suo papà al punto da piangere quando lo vede andar via e cercarlo continuamente. Ho paura che questa visione invertita che mio figlio ha della figura genitoriale possa influire sullo sviluppo della sua identità sessuale. E' normale che mio figlio di 17 mesi adori giocare con pentole, pulire con gli stracci quando vede la donna delle pulizie e cercare sempre la figura paterna? non dovrebbe cominciare a quest'eta la fase edipica di attaccamento all madre? io sono stata sempre molto presente e fino all'età di 10 mesi non ho lavorato passando tutta la mia giornata con lui, eppure lui è felice e mostra gioia con altre figure femminili come la nonna o la tata rispetto a me e ultimamente è estremamente innamorato del padre. Forse il papà dovrebbe essere meno dolce per trasmettergli sicurezza. Come dobbiamo comportarci per far sì che il bimbo si identifichi di più con la figura paterna e non viceversa? oppure è ancora troppo presto? Vi prego aiutatemi sono preoccupata.
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Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile utente,
innanzitutto mi sento di rassicurarla: quello che lei descrive essere il comportamento di suo figlio è assolutamente normale. Credo che le sue paure nascano da una serie di fraintendimenti dovuti a stereotipi culturali (inclusi quelli riguardo le teorie psicoanalitiche).
Il comportamento di attaccamento è un comportamento innato, frutto di una precisa predisposizione biologica. E' naturale che esso venga rivolto alle figure di riferimento (in primis la madre ed il padre), nella misura in cui esse si rendono disponibili ad un comportamento speculare di accudimento. Il fatto che suo figlio protesti nel momento in cui il papà si allontana non fa altro che evidenziare un modello di attaccamento "sano" con la figura paterna, significa che il papà viene "riconosciuto" come figura di accudimento, come è auspicabile che sia.
Per quanto riguarda il gioco, lasci pure che esso sia una attività il più libera e spontanea possibile: esso è lo strumento principale attraverso cui il bambino si sperimenta come soggetto agente nel mondo: non importa se lo strumento sia rappresentato da pentole o da soldatini, il cui uso ludico non è assolutamente correlato con lo sviluppo dell'identità di genere.
Cordiali saluti
innanzitutto mi sento di rassicurarla: quello che lei descrive essere il comportamento di suo figlio è assolutamente normale. Credo che le sue paure nascano da una serie di fraintendimenti dovuti a stereotipi culturali (inclusi quelli riguardo le teorie psicoanalitiche).
Il comportamento di attaccamento è un comportamento innato, frutto di una precisa predisposizione biologica. E' naturale che esso venga rivolto alle figure di riferimento (in primis la madre ed il padre), nella misura in cui esse si rendono disponibili ad un comportamento speculare di accudimento. Il fatto che suo figlio protesti nel momento in cui il papà si allontana non fa altro che evidenziare un modello di attaccamento "sano" con la figura paterna, significa che il papà viene "riconosciuto" come figura di accudimento, come è auspicabile che sia.
Per quanto riguarda il gioco, lasci pure che esso sia una attività il più libera e spontanea possibile: esso è lo strumento principale attraverso cui il bambino si sperimenta come soggetto agente nel mondo: non importa se lo strumento sia rappresentato da pentole o da soldatini, il cui uso ludico non è assolutamente correlato con lo sviluppo dell'identità di genere.
Cordiali saluti
[#2]
Utente
La ringrazio molto, la sua risposta mi ha rassicurata e confortata. Io e mio marito non vorremmo modificare i nostri atteggiamenti nei confronti del bambino perchè essendo due persone molto dolci e pazienti ci comportiamo spontaneamente in maniera molto affettuosa. Quindi se ho inteso bene lui potrebbe essere attaccato sia all mamma che al papà indifferentemente e questo non comporterebbe alcuna confusione sulla sua crescita.
Ho letto su alcune pubblicazioni che spesso i bambini troppo attaccati alla madre mostrano segni di problematicità perchè non hanno creato nella loro mente un'immagine sicura e stabile della mamma a causa dei suoi comportamenti ansiosi, nervosi, poco prevedibili o troppo distratti per cui al momento del distacco si sentono incerti e indifesi, e questo li porta ad attaccarsi ancora di più. Cosa ne pensa? a volte mi chiedo se sono una buona madre dal momento che la mia presenza per lui è indifferente e ciò che faccio io lo sanno fare tranquillamente anche altre persone. La mia preoccupazione è che non sappia riconoscere le figure di riferimento perchè bastano pochi sorrisi e il mio bambino si affeziona anche ad un estraneo. Grazie per la disponibilità
Ho letto su alcune pubblicazioni che spesso i bambini troppo attaccati alla madre mostrano segni di problematicità perchè non hanno creato nella loro mente un'immagine sicura e stabile della mamma a causa dei suoi comportamenti ansiosi, nervosi, poco prevedibili o troppo distratti per cui al momento del distacco si sentono incerti e indifesi, e questo li porta ad attaccarsi ancora di più. Cosa ne pensa? a volte mi chiedo se sono una buona madre dal momento che la mia presenza per lui è indifferente e ciò che faccio io lo sanno fare tranquillamente anche altre persone. La mia preoccupazione è che non sappia riconoscere le figure di riferimento perchè bastano pochi sorrisi e il mio bambino si affeziona anche ad un estraneo. Grazie per la disponibilità
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Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile utente,
mi sembra che in ultima analisi quello che lei riporta sembra essere una preoccupazione legata più alla sua adeguatezza come mamma piuttosto che al comportamento di suo figlio (che, come le ho già detto precedentemente, è assolutamente normale).
In questo senso la invito, se vuole, a rivolgersi eventualmente ad un consultorio familiare del territorio, per verificare se vi siano gruppi di discussione sulla genitorialità (che spesso vengono organizzati nei consultori familiari). Credo che il confronto aperto con altre mamme possa esserle di aiuto.
Buone cose
dr. Fabio Martines.
mi sembra che in ultima analisi quello che lei riporta sembra essere una preoccupazione legata più alla sua adeguatezza come mamma piuttosto che al comportamento di suo figlio (che, come le ho già detto precedentemente, è assolutamente normale).
In questo senso la invito, se vuole, a rivolgersi eventualmente ad un consultorio familiare del territorio, per verificare se vi siano gruppi di discussione sulla genitorialità (che spesso vengono organizzati nei consultori familiari). Credo che il confronto aperto con altre mamme possa esserle di aiuto.
Buone cose
dr. Fabio Martines.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 17.9k visite dal 07/10/2010.
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