Sensazione di svenimento bocca amara e peso sul petto
Gentile dottore/ssa,
Le scrivo per un consulto a seguito di un disturbo che mi perseguita da un Po nella speranza di
Ricevere una "linea guida" in merito al da farsi. Per rendere tutto più completo le esplico sintomatologia e background del mio malessere.
Nel giugno 2010 a seguito di un anno in cui purtroppo mio padre si è ammalato di tumore e io
Ho focalizzato le mie forze negli studi di ingegneria e (ahimè) ho dato poco rilievo alla forma
Fisica ho accusato successivamente alla ripresa di attività di running una sensazione di svenimento con annesso senso di oppressione,debolezza,formicolio alle braccia e sensazione di stomaco duro (mentre ero intento in una passeggiata) sono così andato dal cardiologo che dall'ECG non ha rilevato nulla di strano ( se non il fatto che risultavo fuori allenamento) tornando perciò dal mio medico si è ipotizzato una gastrite nervosa e mi è stato prescritto il vAlpinax che ha contribuito allo scomparire di quel"groviglio" di malesseri misti probabilmente a paura per queste sensazioni provate.
Passata l'estate tranquillamente ora d'improvviso mi son ritrovato con una sintomatologia simile(in particolar modo senso di forte debolezza e di quasi svenimento unito ad oppressione toracica e mani fredde e bocca amara) . Tali sensazioni durano anche qualche ora e poi mi passano per poi ritornare e con il vAlpinax si affievoliscono. La mia paura è quella di influire a causa di queste sensazioni sul mio iter universitario o di sottovalutare qualche segnale di specifica malattia magari confondendolo con attacchi di panico. Per concludere e darle così un quadro completo la porto a conoscenza di tre ulteriori punti:1) mio padre ha subito uno stent cardiaco(cosa che comunque il mio cardiologo è a conoscenza così come un altro mio zio ha subito un intervento di bypass).
2)il disturbo che ho accusato e comparso in entrambe le circostanze dopo un stop di 2 giorni da un a attività sportiva giornaliera
3)l'attacco che scatena tutto non è scaturito mentre pensavo a fattori preoccupanti perciò mi chiedo se si tratta di attacchi di panico essi non dovrebbero essere correlati ad una annessa attività cogitativa (ad es ho molto da studiare ,ci penso, scateno l'attacco di panico?)?
Aggiungo inoltre di non considerarmi (almeno fino ad ora ) un tipo ansiolitico anche se talvolta
tendo a sobbarcarmi dei problemi in modo molto personale.
Distinti saluti
Giovanni,29 anni ,Roma
A conclusione di tutto la vorrei ringraziare in anticipo per il tempo perso a rispondermi sperando di non averle rubato tempo al suo lavoro effettivo.
Le scrivo per un consulto a seguito di un disturbo che mi perseguita da un Po nella speranza di
Ricevere una "linea guida" in merito al da farsi. Per rendere tutto più completo le esplico sintomatologia e background del mio malessere.
Nel giugno 2010 a seguito di un anno in cui purtroppo mio padre si è ammalato di tumore e io
Ho focalizzato le mie forze negli studi di ingegneria e (ahimè) ho dato poco rilievo alla forma
Fisica ho accusato successivamente alla ripresa di attività di running una sensazione di svenimento con annesso senso di oppressione,debolezza,formicolio alle braccia e sensazione di stomaco duro (mentre ero intento in una passeggiata) sono così andato dal cardiologo che dall'ECG non ha rilevato nulla di strano ( se non il fatto che risultavo fuori allenamento) tornando perciò dal mio medico si è ipotizzato una gastrite nervosa e mi è stato prescritto il vAlpinax che ha contribuito allo scomparire di quel"groviglio" di malesseri misti probabilmente a paura per queste sensazioni provate.
Passata l'estate tranquillamente ora d'improvviso mi son ritrovato con una sintomatologia simile(in particolar modo senso di forte debolezza e di quasi svenimento unito ad oppressione toracica e mani fredde e bocca amara) . Tali sensazioni durano anche qualche ora e poi mi passano per poi ritornare e con il vAlpinax si affievoliscono. La mia paura è quella di influire a causa di queste sensazioni sul mio iter universitario o di sottovalutare qualche segnale di specifica malattia magari confondendolo con attacchi di panico. Per concludere e darle così un quadro completo la porto a conoscenza di tre ulteriori punti:1) mio padre ha subito uno stent cardiaco(cosa che comunque il mio cardiologo è a conoscenza così come un altro mio zio ha subito un intervento di bypass).
2)il disturbo che ho accusato e comparso in entrambe le circostanze dopo un stop di 2 giorni da un a attività sportiva giornaliera
3)l'attacco che scatena tutto non è scaturito mentre pensavo a fattori preoccupanti perciò mi chiedo se si tratta di attacchi di panico essi non dovrebbero essere correlati ad una annessa attività cogitativa (ad es ho molto da studiare ,ci penso, scateno l'attacco di panico?)?
Aggiungo inoltre di non considerarmi (almeno fino ad ora ) un tipo ansiolitico anche se talvolta
tendo a sobbarcarmi dei problemi in modo molto personale.
Distinti saluti
Giovanni,29 anni ,Roma
A conclusione di tutto la vorrei ringraziare in anticipo per il tempo perso a rispondermi sperando di non averle rubato tempo al suo lavoro effettivo.
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Gentile utente, ha fatto benissimo a fare le visite mediche delle quali ci parla. E dato che i risultati sono venuti negativi, entra in ballo l'ipotesi più probabile: che si tratti di ansia. Dovrebbe quindi farsi vedere anche da uno psicologo/psicoterapeuta, per una valutazione, e che utilizzi possibilmente un approccio terapeutico adatto ai disturbi d'ansia.
Dall'ansia si può uscire velocemente e in maniera completa, ma ci vuole l'aiuto adatto.
Può partire rivolgendosi allo sportello ascolto studenti della sua università, se ce n'è uno.
Cordiali saluti
Dall'ansia si può uscire velocemente e in maniera completa, ma ci vuole l'aiuto adatto.
Può partire rivolgendosi allo sportello ascolto studenti della sua università, se ce n'è uno.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Gentile Utente,
se le visite mediche escludono la presenza di patologie organiche allora dobbiamo prendere in considerazione l'ipotesi ansia.
La malattia del papà può aver influito come fattore scatenante: in effetti moltissime persone quando vengono in contatto con un grave problema medico (proprio oppure dei famigliari) iniziano a porsi domande sul proprio futuro in termini di salute-malattia.
Da qui partono tutta una serie di comportamenti di "controllo": del proprio corpo (rumori, sintomi, ecc.), e delle malattie (es. ricerca di informazioni mediche su internet). Questo è correlato ad un aumento dell'attivazione e dell'attenzione: più passa il tempo più si è attenti a questi temi. E più aumenta l'ansia.
L'ipocondria, di cui abbiamo appena parlato, è spesso correlata con la presenza di attacchi d'ansia molto intensi, a volte di panico. La sensazione di svenimento è uno dei sintomi tipici di questi forti attacchi.
A questo punto il trattamento dell'ansia prevede un duplice intervento: farmacologico (previa visita psichiatrica) e psicoterapeutico.
Le allego questi articoli su ipocondria e ansia, dove potrà trovare maggiori informazioni
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/408-ipocondria-la-paura-delle-malattie.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html
se le visite mediche escludono la presenza di patologie organiche allora dobbiamo prendere in considerazione l'ipotesi ansia.
La malattia del papà può aver influito come fattore scatenante: in effetti moltissime persone quando vengono in contatto con un grave problema medico (proprio oppure dei famigliari) iniziano a porsi domande sul proprio futuro in termini di salute-malattia.
Da qui partono tutta una serie di comportamenti di "controllo": del proprio corpo (rumori, sintomi, ecc.), e delle malattie (es. ricerca di informazioni mediche su internet). Questo è correlato ad un aumento dell'attivazione e dell'attenzione: più passa il tempo più si è attenti a questi temi. E più aumenta l'ansia.
L'ipocondria, di cui abbiamo appena parlato, è spesso correlata con la presenza di attacchi d'ansia molto intensi, a volte di panico. La sensazione di svenimento è uno dei sintomi tipici di questi forti attacchi.
A questo punto il trattamento dell'ansia prevede un duplice intervento: farmacologico (previa visita psichiatrica) e psicoterapeutico.
Le allego questi articoli su ipocondria e ansia, dove potrà trovare maggiori informazioni
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/408-ipocondria-la-paura-delle-malattie.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 12.4k visite dal 04/10/2010.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.