Ansia (in particolare la mattina)
Egregi Dottori,
vorrei chiederVi un consulto "spot", forse in cuor mio cerco solo di essere tranquillizzato.
Sono un soggetto che da anni soffre di ansia, evitamento, agorafobia.
Ho assunto paroxetina per anni, e ogni qual volta tento di smettere una dose che è di 1/2 compressa al giorno, torno ad essere molto, molto agitato.
E' successo già 4 volte (2005, 2009, gennaio e luglio 2010), quando da 20 mg siamo passati a 10 mg al giorno di paroxetina e io stesso proposi alla psichiatra, sentendomi bene, di interrompere il farmaco.
La mia psichiatra, in tutti i casi in cui non sono riuscito a smettere la paroxetina, causa estrema agitazione, mi ha fatto riprendere il farmaco, e mi ha sottoposto a dei cicli di qualche mese di alprazolam, con dosaggi variabili (a scalare) da iniziali 2 mg fino a farne a meno.
Al momento, come avrete capito, sono di nuovo nella fase "rebound" (credo si dica così), e assumo 20 mg di paroxetina la mattina, alprazolam (0,25 la mattina e 0,75 mg la sera prima di dormire), 1 stilnox per addormentarmi.
Tale terapia va avanti da circa un paio di mesi, ed al momento la mia psichiatra mi ha detto di andare avanti sino a quando non saremo in grado di scendere con i dosaggi.
Premesso che non intendo mettere in discussione l'operato della mia dottoressa, con la quale abbiamo deciso di affiancare anche una terapia cognitiva (come già fatto nel 2009, con buoni risultati), Vi chiedo questo:
1) per fare una vita normale ... mi impongo di pensare, quando sono agitato, che "non mi viene nulla", e che "se deve succedere succede". Non sempre i risultati sono eccellenti, ma almeno non mi limito in maniera eccessiva. So che sembra molto fatalista, ma credete sia un buon modo di "pensare" o mi suggerite qualcosa d'altro?
2) vero che anche se sono in ansia, a volte anche per un giorno intero, non mi succede niente (a livello clinico è tutto "nei limiti di norma")? L'ansia è solo una sensazione, vero?
Scusate, so che sono domande poco tecniche e forse irrilevanti, ma comprenderete certamente il disagio di una persona che, da circa 14 anni, convive con un malessere che va e viene, e che mi condiziona la vita non poco.
Grazie mille
Potete in qualche modo tranquillizzarmi? Lo spero tanto.
Grazie
vorrei chiederVi un consulto "spot", forse in cuor mio cerco solo di essere tranquillizzato.
Sono un soggetto che da anni soffre di ansia, evitamento, agorafobia.
Ho assunto paroxetina per anni, e ogni qual volta tento di smettere una dose che è di 1/2 compressa al giorno, torno ad essere molto, molto agitato.
E' successo già 4 volte (2005, 2009, gennaio e luglio 2010), quando da 20 mg siamo passati a 10 mg al giorno di paroxetina e io stesso proposi alla psichiatra, sentendomi bene, di interrompere il farmaco.
La mia psichiatra, in tutti i casi in cui non sono riuscito a smettere la paroxetina, causa estrema agitazione, mi ha fatto riprendere il farmaco, e mi ha sottoposto a dei cicli di qualche mese di alprazolam, con dosaggi variabili (a scalare) da iniziali 2 mg fino a farne a meno.
Al momento, come avrete capito, sono di nuovo nella fase "rebound" (credo si dica così), e assumo 20 mg di paroxetina la mattina, alprazolam (0,25 la mattina e 0,75 mg la sera prima di dormire), 1 stilnox per addormentarmi.
Tale terapia va avanti da circa un paio di mesi, ed al momento la mia psichiatra mi ha detto di andare avanti sino a quando non saremo in grado di scendere con i dosaggi.
Premesso che non intendo mettere in discussione l'operato della mia dottoressa, con la quale abbiamo deciso di affiancare anche una terapia cognitiva (come già fatto nel 2009, con buoni risultati), Vi chiedo questo:
1) per fare una vita normale ... mi impongo di pensare, quando sono agitato, che "non mi viene nulla", e che "se deve succedere succede". Non sempre i risultati sono eccellenti, ma almeno non mi limito in maniera eccessiva. So che sembra molto fatalista, ma credete sia un buon modo di "pensare" o mi suggerite qualcosa d'altro?
2) vero che anche se sono in ansia, a volte anche per un giorno intero, non mi succede niente (a livello clinico è tutto "nei limiti di norma")? L'ansia è solo una sensazione, vero?
Scusate, so che sono domande poco tecniche e forse irrilevanti, ma comprenderete certamente il disagio di una persona che, da circa 14 anni, convive con un malessere che va e viene, e che mi condiziona la vita non poco.
Grazie mille
Potete in qualche modo tranquillizzarmi? Lo spero tanto.
Grazie
[#1]
Gentile Utente,
le tranquillizzazioni non servono a molto, sarebbe opportuno lavorare ancora con la psicoterapia,( in special modo in fase di svezzamento farmacologico), affinchè possa decodificare e decondizionare le sue ansie, al fine di ritornare ad una buona qualità di vita.
Auguri
le tranquillizzazioni non servono a molto, sarebbe opportuno lavorare ancora con la psicoterapia,( in special modo in fase di svezzamento farmacologico), affinchè possa decodificare e decondizionare le sue ansie, al fine di ritornare ad una buona qualità di vita.
Auguri
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Utente
La ringrazio. Senz'altro procederò con un'altro ciclo di psicoterapia.
Le mie sensazioni sono di nodo e cuore in gola, gambe tese, a volte testa pesante. Può anche essere l'effetto dell'alprazolam?
Può ugualmente darmi una ... simbolica rassicurazione che a livello organico non rischio nulla? So che sempbra stupido, ma mi aiuta a sostenermi nei momenti di ansia acuta.
Le mie sensazioni sono di nodo e cuore in gola, gambe tese, a volte testa pesante. Può anche essere l'effetto dell'alprazolam?
Può ugualmente darmi una ... simbolica rassicurazione che a livello organico non rischio nulla? So che sempbra stupido, ma mi aiuta a sostenermi nei momenti di ansia acuta.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.3k visite dal 04/10/2010.
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Approfondimento su Ansia
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