Università, ansia e problemi di comunicazione
Salve. Faccio questa domanda per sapere se ho bisogno di rivolgermi a un professionista o se quello che sto affrontando è una situazione normale.
Sono uno studente universitario di giurisprudenza ormai al quinto anno fuori corso, mi mancano due esami alla laurea e sto scrivendo la tesi. Il mio problema è che non riesco a completare gli studi perché non riesco a dare gli esami. Questo è dovuto non alla mancanza di impegno, ma proprio alla incapacità di presentarmi all'esame davanti al professore e parlargli. Non riesco a parlare nemmeno con il Professore con cui sto facendo la tesi che non mi vede ormai da un anno. Ho sempre sofferto di questo tipo di ansia, ma nei primi anni di università questo non mi pesava. I primi tre anni ero perfettamente in tempo, con una buona media, e avevo persino preso la borsa di studio, ma con Diritto Privato tutto è cambiato. L'impossibilità di superare quell'esame mi ha sconvolto. Da allora ho incontrato seri problemi nel dare gli esami, nonostante avessi triplicato gli sforzi rispetto al primo anno arrivando al punto di studiare per ore e ore senza concludere nulla. Non ricordavo più niente , non capivo più niente mi sembrava di essere diventato stupido. La situazione purtroppo non è cambiata. Certi periodi sono arrivato a studiare dalla mattina quando mi svegliavo fino a pochi minuti prima di andare a dormire fermandomi solo per mangiare. Ma non serve a niente perché spesso non riesco a ricordare le cose fatte il giorno prima e tanto il giorno dell'esame non mi presento. Ho mentito a tutti dicendo di aver fatto quei due esami e adesso ci si aspetta la mia laurea imminente quando in realtà mi servirebbe qualche altro mese per finire. Ho paura di deludere la mia famiglia e sopratutto di deludere me stesso. La cosa peggiore e che poi non so se mi presenterò agli appelli. Ma cosa posso fare di più? Per non perdere tempo ho smesso di andare in palestra, non ho una vita sociale, e dei rapporti con l'altro sesso è meglio non parlarne. Vivo nella vergogna di essere ancora all'università a 30 anni e oramai vivo solo per studiare. Non mi sento normale. Avrei tanta voglia di lasciare o addirittura di scappare e lasciarmi dietro tutto e tutti. Quando provo a parlare di questi problemi con i miei amici e la mia famiglia mi sento rispondere che è tutto normale. Salvo poi insistere sul fatto che sono una delusione, salvo poi sentirmi ripetere frasi del tipo "quando ti sbrighi con questa laurea?". In un occasione mia madre ha detto che sono "una vergogna", e i miei amici hanno detto che se fossero stati mio padre mi avrebbero già da tempo presi a calci in c... (scherzavano ma la cosa mi ha fatto male lo stesso) da allora ho incominciato a dire bugie.
Io so che rivolgermi a uno psicologo è ulteriore delusione. Questa volta una delusione per me, perché non sono riuscito a superare da solo questi problemi. Questa situazione, è diventata una cappa costate di malessere. Non la sopporto più, ma non so come uscirne.
Sono uno studente universitario di giurisprudenza ormai al quinto anno fuori corso, mi mancano due esami alla laurea e sto scrivendo la tesi. Il mio problema è che non riesco a completare gli studi perché non riesco a dare gli esami. Questo è dovuto non alla mancanza di impegno, ma proprio alla incapacità di presentarmi all'esame davanti al professore e parlargli. Non riesco a parlare nemmeno con il Professore con cui sto facendo la tesi che non mi vede ormai da un anno. Ho sempre sofferto di questo tipo di ansia, ma nei primi anni di università questo non mi pesava. I primi tre anni ero perfettamente in tempo, con una buona media, e avevo persino preso la borsa di studio, ma con Diritto Privato tutto è cambiato. L'impossibilità di superare quell'esame mi ha sconvolto. Da allora ho incontrato seri problemi nel dare gli esami, nonostante avessi triplicato gli sforzi rispetto al primo anno arrivando al punto di studiare per ore e ore senza concludere nulla. Non ricordavo più niente , non capivo più niente mi sembrava di essere diventato stupido. La situazione purtroppo non è cambiata. Certi periodi sono arrivato a studiare dalla mattina quando mi svegliavo fino a pochi minuti prima di andare a dormire fermandomi solo per mangiare. Ma non serve a niente perché spesso non riesco a ricordare le cose fatte il giorno prima e tanto il giorno dell'esame non mi presento. Ho mentito a tutti dicendo di aver fatto quei due esami e adesso ci si aspetta la mia laurea imminente quando in realtà mi servirebbe qualche altro mese per finire. Ho paura di deludere la mia famiglia e sopratutto di deludere me stesso. La cosa peggiore e che poi non so se mi presenterò agli appelli. Ma cosa posso fare di più? Per non perdere tempo ho smesso di andare in palestra, non ho una vita sociale, e dei rapporti con l'altro sesso è meglio non parlarne. Vivo nella vergogna di essere ancora all'università a 30 anni e oramai vivo solo per studiare. Non mi sento normale. Avrei tanta voglia di lasciare o addirittura di scappare e lasciarmi dietro tutto e tutti. Quando provo a parlare di questi problemi con i miei amici e la mia famiglia mi sento rispondere che è tutto normale. Salvo poi insistere sul fatto che sono una delusione, salvo poi sentirmi ripetere frasi del tipo "quando ti sbrighi con questa laurea?". In un occasione mia madre ha detto che sono "una vergogna", e i miei amici hanno detto che se fossero stati mio padre mi avrebbero già da tempo presi a calci in c... (scherzavano ma la cosa mi ha fatto male lo stesso) da allora ho incominciato a dire bugie.
Io so che rivolgermi a uno psicologo è ulteriore delusione. Questa volta una delusione per me, perché non sono riuscito a superare da solo questi problemi. Questa situazione, è diventata una cappa costate di malessere. Non la sopporto più, ma non so come uscirne.
[#1]
Gentile Utente,
scappare non serve, si rischia di portare con sé problemi insoluti e trasferirli in un altro contesto.
Ciò che è utile è riuscire a spezzare il circolo vizioso nel quale si trova imprigionato, quella cappa costante di malessere che lei descrive, quel costante segregarsi per dedicarsi ad uno studio improduttivo.
Mi mancano gli elementi per comprendere come l'intoppo di quel difficile e pesante esame abbia potuto sfociare nelle conseguenze che lei ha descritto, come a due passi dalla laurea, passaggio importante della vita, lei si sia bloccato in questo modo, ma ciò che più conta per lei è sapere che dalla sua situazione è possibile uscire.
Lei dice:-"Io so che rivolgermi a uno psicologo è ulteriore delusione, questa volta delusione per me perché non sono riuscito da solo a superare questi problemi".
Io invece le dico che questo modo di pensare è una trappola che rischia di avallare tesi che la tengono all'angolo.
D'altronde lei si è rivolto a noi e questo ha un significato.
Chiedere aiuto ad un esperto è darsi delle possibilità per ritrovare il proprio benessere.
I miei migliori auguri di serenità
scappare non serve, si rischia di portare con sé problemi insoluti e trasferirli in un altro contesto.
Ciò che è utile è riuscire a spezzare il circolo vizioso nel quale si trova imprigionato, quella cappa costante di malessere che lei descrive, quel costante segregarsi per dedicarsi ad uno studio improduttivo.
Mi mancano gli elementi per comprendere come l'intoppo di quel difficile e pesante esame abbia potuto sfociare nelle conseguenze che lei ha descritto, come a due passi dalla laurea, passaggio importante della vita, lei si sia bloccato in questo modo, ma ciò che più conta per lei è sapere che dalla sua situazione è possibile uscire.
Lei dice:-"Io so che rivolgermi a uno psicologo è ulteriore delusione, questa volta delusione per me perché non sono riuscito da solo a superare questi problemi".
Io invece le dico che questo modo di pensare è una trappola che rischia di avallare tesi che la tengono all'angolo.
D'altronde lei si è rivolto a noi e questo ha un significato.
Chiedere aiuto ad un esperto è darsi delle possibilità per ritrovare il proprio benessere.
I miei migliori auguri di serenità
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Gentile utente, come le fa notare la collega, se rivolgersi a uno psicologo è ulteriore delusione, allora lei dovrebbe sentirsi già ulteriormente deluso, dal momento che ha scritto a noi.
Deve scegliere: se ha più paura di affrontare il suo lavoro e concludere quest'università, oppure se le pesa di più fare la figura del fallito di fronte ai suoi parenti e conoscenti.
Un parere professionale, di persona, potrebbe certo aiutarla.
Cordiali saluti
Deve scegliere: se ha più paura di affrontare il suo lavoro e concludere quest'università, oppure se le pesa di più fare la figura del fallito di fronte ai suoi parenti e conoscenti.
Un parere professionale, di persona, potrebbe certo aiutarla.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.7k visite dal 03/10/2010.
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Approfondimento su Ansia
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