Insoddisfazione

Sono molto insoddisfatta della mia vita e delle mie scelte. Mi sembra che la mia vita non mi appartenga. Dopo il liceo ho avuto una crisi esistenziale che è stata scatenata dall'università... Non sapevo cosa volevo fare della mia vita... Ho scelto una facoltà spinta dalla famiglia ma poi ho lasciato e ho lavorato qualche anno in altri paesi. Due anni fa ho poi deciso di riprendere gli studi facendo tutt'altra cosa e nonostante mi impegni e le cose vadano bene resta un profondo senso di insoddisfazione, agisco per senso del dovere e per obbligo personale. Cerco di portare a termine quello che ho iniziato ma non vedo prospettive che gradisca in quello che faccio. Mi rendo conto che è tutt'altro quello che avrei voluto dalla mia vita ma so che devo portarlo a termine perchè ho delle responsabilità e sto diventando davvero troppo grande per abbandonarmi alle pazzie del momento.
Cerco di fare tutto questo e riesco anche a stare bene quando ho il contorno della bella città in cui studio e di alcune persone che mi tengono impegnata... Ma appena resto da sola mi rendo conto che indosso una maschera davvero pesante che mi fa apparire sorridente e soddisfatta della mia vita ma dentro mi sento tutt'altro. Mi crolla tutto addosso e compare un senso di apatia e infelicità.
Non c'è nessuno con cui parli veramente di questo, a volte lo scrivo ad un amico ma appena ci vediamo faccio finta che vada tutto bene ed è solo un momento.
E' difficile dover fingere sempre e mi sento davvero molto sola.
Quando sono andata in crisi a 20 anni era diverso, ho reagito facendomi sommergere dalla cosa e sono arrivata a distruggermi, a diventare una persona totalmente inutile...
Ora le sensazioni sono più o meno le stesse ma sto cercando di affrontarle in modo diverso, riempiendomi di stimoli e di cose da fare. Ma appena mi fermo un attimo tutto ritorna.
Non parlo volentieri della mia vita con nessuno e non faccio amicizia facilmente. Questo non è da me, sono diventata una persona che non riconosco, una persona che non si piace.
Vorrei uscire da questo tunnel di insoddisfazione ma non so come farlo perchè non capisco come cambiare. Non posso cambiare il mio percorso professionale anche se non lo gradisco perchè ho bisogno di terminare gli studi e di avere un lavoro un minimo redditizio ma allo stesso tempo è difficile convivere con la totale assenza di desideri.
Sono arrabbiata con la famiglia, non mi sento a mio agio con gli altri... Ma fingo costantemente...
Credo che questo alla lunga mi farà molto male ma non so davvero cosa fare per cambiare le cose, non so da dove iniziare. Non riesco a parlarne, mi vergogno troppo di me stessa e non voglio denigrarmi raccontando quello che provo... Per me è importante dare agli altri un'immagine di autocontrollo, non voglio cedere.
[#1]
Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 708 23

Gentile Utente,

Opterei per un percorso psicoterapeutico a indirizzo analitico, freudiano, meglio junghiano, o lacaniano.

Lei deve illuminare attraverso l'analisi le dinamiche della sua psiche, anche gli aspetti profondi, perché essi influenzano il suo umore, le sue sensazioni, le sue pulsioni, le sue emozioni e i suoi sentimenti.

Si assicuri che sia un psicoterapeuta autentico e non un cialtrone.

Vada sul sito www.psy.it clicchi la regione di appartenenza e vada sull'albo e trovi ciò che cerca o controlli ciò che ha già trovato. E' sempre una garanzia l'iscrizione all'albo.


Auguri e tanti cordiali saluti.
[#2]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazza,

concordo pienamente con quanto espresso dal Collega. Fino a quando darà la priorità agli altri (ciò che pensano gli altri e come devono vederla), la sua vita non potrà cambiare.
C'è la necessità di far luce su quello che Lei desidera veramente, prima ancora su chi è davvero e dove vuole andare.
Permetta di essere aiutata e di lasciarsi guardare con le debolezze che ogni essere umano può comprendere.

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
Utente
Utente
Vi ringrazio per le risposte.
L'anno scorso mi sono rivolta ad uno psicoterapeuta di indirizzo lacaniano ma è stata una pessima esperienza. Mi sentivo giudicata perchè mi lasciava parlare senza mai dire nulla e non mi sentivo ascoltata, era come parlare con un muro per ore. Forse non era la psicoterapia più adatta a me.
E poi non ho la disponibilità economica per potermi permettere di pagare molto quindi forse non mi posso permettere una terapia.
[#4]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazza, intanto incollo di seguito un articolo che potrà aiutarLa per comprendere le differenze tra i diversi approcci in psicoterapia.

Molte persone riferiscono ciò che dice anche Lei, ma questi dubbi andrebbero espressi al proprio terapeuta mentre si è in terapia.

Infine ci tengo a ricordarLe che negli ospedali pubblici ci sono gli ambulatori di psicologia clinica. Non è una psicoterapia, nè può scegliere il terapeuta e il suo orientamento, ma certamente è un percorso breve (qui in Lombardia sono previsti cicli di 8 colloqui e si paga il ticket di 36.00 Euro ogni 4 colloqui) che potrebbe aiutarla a definire meglio il problema e orientarla sul da farsi.

Saluti,
[#5]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509