Aiutare soggetto ansioso con attacchi di panico
Vi scrivo per aiutare una persona soggetta ad attacchi di panico. E' già in cura con medicinali e seguita da uno psichiatra. E molto ansiosa e per ora passa il tempo in casa avendo lasciato in sospeso il lavoro. Volevo farvi una domanda una curiosità. Non voglio sostituirmi al medico perchè non ne ho le capacità ma ci sono frasi che possono spronare o aiutare una persona ansiosa/depressa. Mi dice che la sua vita è limitata da questa ansia, e logicamente la terapia l'aiuterà, ma di solito tra una visita e l'altra passa 1 mese. L'idea sarebbe di stampare queste frasi e attaccarle in camera per far si che rifletta... una sorta di regole tipo "la tata".... So che è una banalità questo che vi chiedo e mi scuso ma se può essere utile farebbe solo del bene...
Grazie dell'attenzione.
Grazie dell'attenzione.
[#1]
Gentile Utente, per prima cosa è necessario capire se la persona di cui parla soffre di attacco di panico, ansia o depressione perchè sono tre disturbi diversi tra loro.
E mi pareva ci fosse un po' di confusione.
Quello che Le dice questa persona è vero: i soggetti ansiosi sono effettivamente limitati dall'ansia, così come i depressi; non è nè una scusa per non far nulla, nè un capriccio.
Mi pare invece strano perchè il trattamento elettivo per questi disturbi è combinato, cioè accanto alla terapia farmacologica (prescritta dallo psichiatra), sarebbe opportuna con buona probabilità la psicoterapia (psicologo psicoterapeuta).
Saluti,
E mi pareva ci fosse un po' di confusione.
Quello che Le dice questa persona è vero: i soggetti ansiosi sono effettivamente limitati dall'ansia, così come i depressi; non è nè una scusa per non far nulla, nè un capriccio.
Mi pare invece strano perchè il trattamento elettivo per questi disturbi è combinato, cioè accanto alla terapia farmacologica (prescritta dallo psichiatra), sarebbe opportuna con buona probabilità la psicoterapia (psicologo psicoterapeuta).
Saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Si ho scritto troppo in fretta...
Di base la persona è ansiosa, lo è sempre stata.
Da qualche mese ha avuto attacchi di panico che lo hanno portato via via a una lieve depressione..
La cura è Rivotril + Entact..
Neanche io so come mai non è stata associata subito la psicoterapia, può essere che il dottore aspettasse di raggiungere una maggior calma prima di intraprendere questo percorso???
Di base la persona è ansiosa, lo è sempre stata.
Da qualche mese ha avuto attacchi di panico che lo hanno portato via via a una lieve depressione..
La cura è Rivotril + Entact..
Neanche io so come mai non è stata associata subito la psicoterapia, può essere che il dottore aspettasse di raggiungere una maggior calma prima di intraprendere questo percorso???
[#4]
In alcuni casi in cui la persona sta molto male, potrebbe essere molto sensato agire prima con la terapia farmacologica e solo successivamente (quando il soggetto è in grado di andarci) la psicoterapia.
Chi soffre di disturbi d'ansia con attacchi di panico può anche soffrire di depressione.
Ribadisco tuttavia che la strategia migliore diventa quella di unire al farmaco la psicoterapia, in modo tale che la persona possa imparare nuove e più adattive strategie comportamentali.
Cosa "funziona" con queste persone?
Molto rispetto per la loro condizione; come Le dicevo prima questo tipo di pazienti (depressi) patisce particolarmente il giudizio sulla propria condizione ("dai, tirati su; è una questione di volontà", ecc...).
Per gli ansiosi, chi sta accanto a loro spesso si trasforma nell'"infermiere" che accudisce. Curerei questi aspetti.
Tenga presente (non mi è chiaro che tipo di relazione ci sia con questa persona)che se dovesse rappresentare una fonte di sofferenza per Lei, potrebbe domandare aiuto ad uno psicologo.
Spesso infatto stare accanto a chi soffre è molto pesante.
Saluti,
Chi soffre di disturbi d'ansia con attacchi di panico può anche soffrire di depressione.
Ribadisco tuttavia che la strategia migliore diventa quella di unire al farmaco la psicoterapia, in modo tale che la persona possa imparare nuove e più adattive strategie comportamentali.
Cosa "funziona" con queste persone?
Molto rispetto per la loro condizione; come Le dicevo prima questo tipo di pazienti (depressi) patisce particolarmente il giudizio sulla propria condizione ("dai, tirati su; è una questione di volontà", ecc...).
Per gli ansiosi, chi sta accanto a loro spesso si trasforma nell'"infermiere" che accudisce. Curerei questi aspetti.
Tenga presente (non mi è chiaro che tipo di relazione ci sia con questa persona)che se dovesse rappresentare una fonte di sofferenza per Lei, potrebbe domandare aiuto ad uno psicologo.
Spesso infatto stare accanto a chi soffre è molto pesante.
Saluti,
[#5]
Utente
Sono la sua ragazza e a volte è molto pesante...
Ti fai mille domande, se la sua sia solo pigrizia, come mai nn è più quello di una volta...
Da un lato prima di arrivare a questa situazione mi inviava dei segnali ma era come se nn volessi accettarli...
Ora invece , con la terapia, è molto migliorato. Non riesce a tornare a lavoro per la sonnolenza e la stanchezza e mi sa anche per una forma di vergogna nei confronti dei clienti... Vedo che quando qualcuno gli chiede come sta parla ma senza guardarlo negli occhi, mentre per gli altri argomenti nn ha problemi...
Io non so come agire...se spronarlo se aspettare che faccio il suo percorso...
La ringrazio per le risposte
Ti fai mille domande, se la sua sia solo pigrizia, come mai nn è più quello di una volta...
Da un lato prima di arrivare a questa situazione mi inviava dei segnali ma era come se nn volessi accettarli...
Ora invece , con la terapia, è molto migliorato. Non riesce a tornare a lavoro per la sonnolenza e la stanchezza e mi sa anche per una forma di vergogna nei confronti dei clienti... Vedo che quando qualcuno gli chiede come sta parla ma senza guardarlo negli occhi, mentre per gli altri argomenti nn ha problemi...
Io non so come agire...se spronarlo se aspettare che faccio il suo percorso...
La ringrazio per le risposte
[#6]
Utente
Un ulteriore domanda...
Il mio ragazzo ormai è abbattuto dal lato delle ansie e paure... Mi dice che ormai ci convive da troppo tempo e che non andranno mai via, ho cercato di dirgli che magari con un la psicoterapia potrebbe riuscire a "sconfiggerne" alcune ma lo vedo non motivato...
Non so avete voi un articolo o una lettura da consigliarmi, anche poco , qualcosa che lo "sproni" o gli faccia vedere una via di uscita dalle sue paure...
Grazie
Il mio ragazzo ormai è abbattuto dal lato delle ansie e paure... Mi dice che ormai ci convive da troppo tempo e che non andranno mai via, ho cercato di dirgli che magari con un la psicoterapia potrebbe riuscire a "sconfiggerne" alcune ma lo vedo non motivato...
Non so avete voi un articolo o una lettura da consigliarmi, anche poco , qualcosa che lo "sproni" o gli faccia vedere una via di uscita dalle sue paure...
Grazie
[#7]
Ha ragione: è difficile stare accanto a chi soffre. Inoltre la malattia mentale porta con sè la stigma della vergogna e "non-dicibile" (moltissimi pazienti mi riferiscono le stesse cose che dice Lei).
Tenga presente che la sonnolenza e la stanchezza potrebbero da una parte essere dovuti al farmaco (ed eventualmente può domandare allo psichiatra alla visita di controllo), ma anche alla depressione in sè.
Le suggerisco di domandare un aiuto specialistico per se stessa se la situazione le sembra troppo pesante da gestire.
Saluti,
Tenga presente che la sonnolenza e la stanchezza potrebbero da una parte essere dovuti al farmaco (ed eventualmente può domandare allo psichiatra alla visita di controllo), ma anche alla depressione in sè.
Le suggerisco di domandare un aiuto specialistico per se stessa se la situazione le sembra troppo pesante da gestire.
Saluti,
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 2.9k visite dal 23/09/2010.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Attacchi di panico
Scopri cosa sono gli attacchi di panico, i sintomi principali, quanto durano e quali sono le cause. Come affrontarli e come gestire l'ansia che li provoca?