Innamoramento e paura.

Gentilissimi Dottori,
vorrei ringraziarVi per il Vostro valido aiuto e raccontarVi la mia storia. Sono una ragazza terrorizzata di 22 anni. Vivo da sempre con mamma e nonna, esclusa una pagina dolorosa di infanzia. Mia madre aveva un compagno, soffriva di alcoolismo ed era un bugiardo cronico. Per alcuni anni (anche dopo la separazione) ho creduto fosse il mio vero papà e nutrivo un vero affetto intriso di compassione nei suoi confronti, nonostante le sue assenze e il suo continuo abbandono. Pur avendo vissuto questa esperienza, mi sono sempre reputata forte e - con una certa arroganza - più "speciale" e "interessante" di adolescenti noiosi dal vissuto "normale". A sedici anni ho avuto il mio primo fidanzatino, era un grande amico e un giorno l'ho baciato. Senza emozioni la nostra storia è oggi un bel ricordo, fatto di passeggiate e tenerezza. La mia freddezza e forza sono rimaste salde anche dopo aver appreso da mia nonna la notizia che D. non era il mio padre naturale, ma ero stata abbandonata alla nascita da un uomo che non aveva voluto sapere nulla della gravidanza di mia madre. Con durezza e sarcasmo ho esclamato "non ho i geni dell'alcoolismo" e la mia vita è andata avanti con un bel 100 al liceo classico e un inizio brillante alla facoltà di chimica farmaceutica. Tra i banchi di uni, conosco un amico che mi fa ridere e battere il cuore. Spero di iniziare una storia con lui, forte delle sue attenzioni e frecciatine, ma quando lui sceglie un'altra ragazza inizio a guardarmi intorno, pur non potendo negare di essere ancora attratta da lui. E infine come nelle favole arriva M., stupendo e buono, attento e gentile, che mi corteggia e mi lusinga, non mi prende in giro: lui vuole me. Mi sfiora il fianco e tremo come mai prima, usciamo insieme da amici ma gli chiedo un abbraccio e vorrei regalargli il mio cd preferito e quando lui mi bacia il cuore scoppia d'emozione e pianto. Questa emozione perdura da un anno. Ora, tutto splendido. E' il cavaliere senza macchia che salva l'eroina dal passato doloroso. Il problema sorge qui: attacchi di ansia e pianto, desiderio di fuga in tutto questo arco di tempo. Penso a un futuro meraviglioso con lui e un attimo dopo voglio fuggire. Ho pianto di felicità per la prima volta, mi sono sentita per la prima volta viva. Ma la paura?? Le ho pensate tutte!! Mi serve un Vostro parere, ora che sapete la mia storia. Ho così tanto il terrore di queste emozioni, che credo che inconscio-subsconscio o qualche remota parte del mio corpo ancora desideri il compagno di università, che non voleva mettersi con me, pur sentendolo saltuariamente per parlargli di esami o di M.
Aiuto. Perdonate lo sfogo chilometrico e grazie per la cortese attenzione.

e.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 86
Gent.le ragazza,
non è di un'interpretazione a distanza che ha bisogno, ma di uno spazio all'interno del quale raccontare vissuti ed emozioni, solo così le risposte e significati potranno affiorare alla sua consapevolezza.
Può rivolgersi al Consultorio familiare e chiedere un colloquio con lo psicologo, che le offrirà un "spazio protetto" nel quale dare voce alle sue emozioni e alla sua paura.
Cordialmente

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
La ringrazio per la tempestiva risposta. Credo, tuttavia, che un dubbio potrebbe risolvermelo: se per una persona c'è un sentimento, anche a livello inconscio, questo inconscio non dovrebbe dare dei "segnali" che spingono verso la suddetta persona?
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Dr.ssa Ilenia Sussarellu Psicoterapeuta, Psicologo 648 21
Gentile ragazza,
da quello che racconti pare che le emozioni che provi siano abbastanza chiare ("quando lui mi bacia il cuore scoppia d'emozione e pianto"), tuttavia la storia della tua vita pare travagliata e tu tendi a definirti cinica e senza emozioni; è come se non avessi dimestichezza con le emozioni positive per cui potrebbe darsi che tu abbia qualche difficoltà a percepirti completamente a tuo agio in circostanze così piacevoli e dirompenti e che sia questo a disorientarti.

Questo è un campo di intervento complesso ma molto interessante e credo che sia per questo che la collega che mi ha preceduto ti ha suggerito di rivolgerti ad un collega con il quale fare luce dove a te sembra esserci ombra.

Ti faccio un grosso in bocca al lupo

Dr.ssa Ilenia Sussarellu, i.sussarellu@libero.it
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Psicologo Cilinico-Forense

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Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Gent.ma Dr.ssa,
lei ha davvero afferrato il punto. Mi ha così sconvolto questa emozione forte e violenta da provare a allontanarla in tutti i modi. E questo perdura da più di un anno, alternando momenti di abbandono e felicità che credevo non potessero eistere. Comunque rivolgermi a Voi è per me un primo passo verso l'incontro faccia a faccia con un Vostro collega. Volevo vedere che effetto mi faceva parlare delle mie emozioni a un professionista.
Vorrei solo qualcuno che mi tranquillizzasse e mi togliesse dalla tesa pensieri sbagliati su abbandono, che la felicità non esiste e che c'è un'altra persona nel mio inconscio. Perché sono sbagliati, vero?
Crepi il lupo e grazie.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 86
Gent.le ragazza,
è come se avesse scoperto un "tesoro" talmente prezioso che preferisce pensare che non esista, così non dovrà affrontare la paura di perderlo, ma questo lei lo sa già, non è vero?
L'inconscio è solo quella parte di noi di cui non siamo ancora consapevoli, non lo trasformi in un "sabotatore interno" che si beffa della sua felicità.
Cordialmente
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Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
proverò con tutta me stessa. mi sento in balia di due forze: l'istinto e il sentimento mi spingono a immaginare un futuro (non necessariamente lontano) positivo,mi emoziona anche la prospettiva di un fine settimana. poi però arriva il nemico:la paura. io la accolgo perché è più forte di me,ma mi mette in guardia "cosa stai facendo?tu non lo ami." e ogni volta mi calmo,prendo coraggio finché l'emozione esplode ancora ed è felicità complicità supporto nei difficili. Ma a chi devo credere? alla felicità o alla paura che mi spinge a fuggire?l'inconscio non posso conoscerlo. Come vincere la paura? La felicità è vera? Perdonatemi questo flusso di pensieri. Vi ringrazionuovamente..