Il rapporto sessuale
i rifiuti hanno avuto sempre le scuse più tradizionali (mal di testa, di pancia, sonno) e ridicole (sto leggendo). negli ultimi tre anni e mezzo abbiam oavuto tre rapporti: i primi due assolutamente squallidi (niente preliminari, veloci) quasi mi facesse un favore. il terzo è avvenuto con un suo inaspettato approccio e ha portato il secondo figlio... inutile dire che io mi senta usato per ottenere la sua idea massima di realizzazione: una famiglia con bambini. ad oggi sono 14 mesi che non abbiamo rapporti e da oramai quattro mesi nemmoeno io ho più voglia di avvicinarla, di sedurla e di toccarla. sono stanco di essere rifiutato e -nel caso accada qualcosa- d iritrovarmi con un altro figlio. ultimamente, prima di alzare bandiera bianca, quando la raggiungevo a letto e la abbracciavo oramai addormentata, mi allontanava bruscamente persino scalciando... non so cosa fare e che spiegazione darmi, anche perchè sono ancora giovane e ritengo importantissimo anche il rapporto sessuale per portare avanti un rapporto di coppia. grazie per l'attenzione
lei ha ragione nel ritenere importante la dimensione della sessualità nella coppia, in particolare le problematiche che lei riferisce sono rilevanti e non trascurabili.
Non posso da qui, poiché non dispongo degli elementi sufficienti, dare un parere specifico rispetto alle vostre problematiche sessuali, ma di certo le posso dire che è possibile affrontarle in un adeguato contesto terapeutico.
La mia indicazione è quindi quella di rivolgervi in presenza ad un terapeuta di coppia (meglio se sistemico-relazionale), che saprà, con gli elementi necessari alla mano, proporvi il percorso adatto per affrontare in modo efficace la vostra difficile situazione.
Cordialmente
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
l'educazione cattolica, spesso crea le basi per non poter godere a pieno delle gioie dell'amore e del sesso, dimensione di fondamentale importanza per la qualità della vita di coppia.
Quando il desiderio si sopisce o meglio si estingue, sarebbe opportuno investigarne le cause, che possono essere spesso multifattoriali, cioè correlate a tanti ambiti, per es.: intrapsichici, educativi, religiosi, della risposta sessuale di entrambi ed appartenenti alle dinamiche di coppia.
Le suggerirei di consultare un clinico, esperto in dinamiche di coppia, che potrà lavorare con e per la vostra coppia, al fine di dipanare la matassa emozionale ed orizzontale, con l'obiettivo di restituire qalla vostra coppia, salute sessuale e dimensione ludica associata alla sfera della sessualità.
Auguri affettuosi.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Questa potrebbe essere una prima ipotesi.
Oppure ci sono persone che, per tante ragioni, non hanno imparato a godere della propria sessualità: vivono l'intimità come un dovere e non come un piacere da condividere con una persona speciale, oppure come un atto finalizzato alla procreazione o con altre difficoltà ancora.
Inoltre in ogni coppia ci sono dinamiche relazionali proprie che inevitabilmente si inseriscono anche nella vita sessuale (ad es. chi prende l'iniziativa, che si fa sempre cercare dall'altro, chi rinuncia se l'altro non ci sta, ecc...)
Attraverso una psicoterapia di coppia, Lei e Sua moglie potreste imparare a star bene mentre fate l'amore. Ovvero a considerare tutti gli altri aspetti della sessualità: non solo quello riproduttivo, ma anche ludico (piacere di farsi le coccole), semantico (il piacere da condividere), sociale (la condivisione all'interno di una relazione speciale), ecc...
Non si scoraggi: è anche vero che, poichè il primo figlio è arrivato quasi subito, un calo del desiderio sia legato a questo. Molte coppie apprezzano una diminuzione notevole della frequenza dei rapporti sessuali dopo la nascita dei figli.
Saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Gentile Signore dalla pazienza infinita, due cose.
La prima, semischerzosa, si riferisce alla considerazione che non so quanti al Suo posto avrebbero avuto la pazienza
che Lei ha dimostrato e che continua a dimostrare di avere all'interno di una situazione francamente esasperante. Da questo punto di vista i miei complimenti anche per il coraggio che dimostra.
La seconda, invece, per metterla in guardia dal continuare su questa strada che, senza mezzi termini, da un momento all'altro potrebbe precipitare verso soluzioni affatto piacevoli, diciamo così.
Non é il caso di drammatizzare, ma mi auguro che quanto prima Lei chiederà un appuntamento con uno specialista in Psicologia per fare il punto su una situazione che sta diventando tragica. Il rischio di ripercussioni negative su tutta la famiglia non abbisogna di essere sottolineato.
Come mai non ha messo al corrente il medico di famiglia?
Le ragioni possono essere tante, ma la priorità in questo momento é che Lei si rivolga a chi di competenza senza indugiare oltre. Sicuramente siamo ancora in tempo.
Dr. Willy Murgolo
Psicologo-Psicoterapeuta
Ipnosi Clinica-Sessuologia
lei scrive di avere 35 anni e di essersi sposato a 29 con una donna sua coetanea. a quell'età una donna ha già un suo pensiero sulla sessualità.
fare l'amore ogni 2 o 3 mesi può far pensare che il messaggio rispetto alla sessualità sia negativo. se a qualcuno piace fare sesso, troverà tempo e modo per cercare un rapporto sessuale. accettando che i lunghi tempi tra un rapporto e l'altro,, siano stati dovuti all'educazione cattolica ricevuta, perchè dopo il matrimonio le cose dovevano cambiare? perchè avevate ufficializzato il tutto? in realtà, difficoltà nel campo sessuale, ci sono anche in persone che non hanno ricevuto educazioni di stampo cattolico. ora, secondo me, bisognerebbe andare in primis da un/a sessualogo/a o da una ginecologa per capire che tipo di rapporto sua moglie ha con la sessualità oppure vedere se magari non ha qualche problema organico che la porta ad evitare assolutamente il sesso( "mi allontana scalciando"). se non emerge nulla di organico allora bisognerà valutare la parte psicosessuologica della sua compagna. sicuramente lavorare sulle dinamiche di coppia si può rivelare molto importante ma io cercherei per primo di capire come mai sua moglie già dalle fasi iniziali del rapporto ha manifestato questa distanza dalla sessualità per cercare poi di lavorare su quelle dinamiche di coppia che mantengono il problema.
in ogni caso, come lei dice, ha ancora 35 anni. forse prima di sposarsi anche lei si è dato delle scuse per non cercare di capire in modo più approfondito come mai c'era questa distanza della sua compagna rispetto alla sessualità ma ora diventa prioritario, com suggeriscono i colleghi, cercare di fare in ogni caso qualcosa per cambiare la situazione.
buone cose
Dott. Giacomo Del Monte
www.sessuologo-psicologo-roma.com
www.psicosalute.it
www.sessuologoesessualita.it
forse non si è capito bene dalla mia prima lettera: ritenevo che la sua disponibilità sessuale "rarefatta" fossse causata dall'educazione cattolica (ma anche per questo non ne sono sicuro) e che pertanto una volta regolarizzata l'unione come Chiesa comanda, cambiassero le cose...
ritengo che la risposta che mi sono dato allora, fosse sbagliata purtroppo e -oggi come oggi- ritengo che la morale in cui è cresciuta centri poco.
ritengo checchè se ne dica, che probabilmente non mi ama; piuttosto mi vuole bene come se ne potrebbe volere ad un fratello.
oltre al risentimento cosa prova in questo momento nei confronti di sua moglie?
E' fondamentale che lei si faccia questa domanda non per dare la risposta a noi specialisti, ma innanzi tutto a sé stesso, perché è da lì che può iniziare di nuovo un dialogo con sua moglie, e forse lei non si sentirà obbligata a difendersi da un'accusa ma, a sua volta, potrà farle capire come ha vissuto e sta vivendo il rapporto con lei.
La possibilità di iniziare un percorso terapeutico di coppia non può che essere condivisa e, probabilmente, verrà fuori naturalmente durante il vostro confronto.
Cordialmente
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
nella sua prima mail dice"non so cosa fare né che spiegazione darmi", nell'ultima "ritengo che non mi ama; piuttosto mi vuole bene come se ne potrebbe volere a un fratello" conclusione che però non risolve il problema e non lo indaga.
Ora spetta a lei decidere se continuare così oppure se mettere sul piatto in modo appropriato la questione con sua moglie, il come glielo abbiamo suggerito.
Auguri
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