Problemi di studio

Gentili dottori,
ho vent'anni e sulla carta sono iscritta al terzo anno di giurisprudenza. In realtà in questi 24 mesi ho fatto a stento gli esami del primo anno.
Non ho alcun problema nè di comprensione, nè di apprendimento, tuttavia ogni volta che apro il libro (se riesco ad aprirlo, perché più spesso il rifiuto è tale che non riesco nemmeno a prenderlo dallo scaffale) pur di non leggere fisso anche il muro.

In famiglia ricevo continue pressioni (dirette ed indirette) a questo proposito, e so che è per il mio bene, ma a volte penso che mia madre mi spinga allo studio in modo sbagliato. Mi costringe, mi toglie il cellulare, mi controlla, e io ho la sensazione che questo ancora di più mi spinga a cercare sempre nuovi metodi per non farlo.

Non mi è mai piaciuto studiare ma a scuola andavo bene, non perché studiassi più di tanto, ma perché innanzitutto ero molto sicura di me ed in secondo luogo perché conservavo un minimo di senso del dovere.

A partire dall'ultimo anno è avvenuto il tracollo, il senso del dovere venne meno, andai malissimo e persi la fiducia in me stessa.

Incominciai l'università, mi ripresi e mi legai ad un'altra persona (il mio attuale ragazzo). Tuttavia, trascinata dall'euforia del momento, persi tutta la prima sessione. La sessione successiva andò meglio, mi sembrava di aver ritrovato me stessa, ma l'anno successivo ebbi un blocco totale.

Attualmente mi ritrovo in questo limbo in cui non mi sento in sintonia con quello che studio, sono senza stimoli e motivazione. Quando mi chiedo ciò che veramente vorrei mi rispondo indipendenza, autonomia, un lavoro, ma non ho idee chiare in testa. Sono di quelle persone cui piace tutto e non piace niente. Credo che se cambiassi facoltà mi troverei di fronte alle stesse problematiche.

Pur di non studiare faccio servizi in casa, guardo in aria, passo interi giorni chiusa dentro senza riuscire ad incollare gli occhi sul libro. Non riesco a concentrarmi per più di pochi minuti, ottenendo uno studio frazionato, e la memoria ne risente moltissimo. (E io ho memoria da vendere, lo vedo con altre cose: se leggo qualcosa che m'interessa ricordo tutto!)
Che cosa potrei fare?

Mi scuso per la lungaggine e ringrazio tutti.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazza,

potresti cominciare a fare un po' di chiarezza e cominciare a capire cosa vuoi davvero.
Dire di aver cominciato un percorso di studi senza pensarci su molto è già indicativo. Ciò che scegli di studiare all'università influenzerà la tua vita in modo notevole, perchè con buona probabilità andrai a fare il lavoro per cui hai studiato, e pertanto farà parte della tua identità.

Cosa puoi fare? Fermarti!
Prova a parlarne con uno psicologo che possa orientarti a capire cosa vuoi davvero. Avrai il vantaggio di ottimizzare anche sui tempi e poter ripartire. Non è detto che la giurisprudenza sia la tua strada. O magari verrà confermata.

In bocca al lupo!

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Psicologo attivo dal 2009 al 2019
Psicologo
Gentile ragazza,
traspare da quanto scritto la sua confusione, la stanchezza, il non saper cosa fare, l'oppressione.
Probabilmente, come lei stessa dice, il problema non risede tanto in difficoltà di apprendimento o di studio ma nel non saper dove andare, nella mancanza di autostima e nelle relazioni in famiglia che diventano sempre più tese.
Iniziare un percorso di sostegno e di crescita personale potrebbe aiutarla a sbloccarsi, ad individuare quali sono le risorse già presenti in lei e a potenziarle!
Ci faccia sapere.