La mia paura è che, trovando miracolosamente il coraggio
Salve. Da quando ho circa 12-13 anni soffro di ginecomastia. La cosa mi crea gorssi problemi psicologici e ovviamente non mi consente di vivere una vita normale e serena: esco poco di casa, soprattutto d'estate, perché camminare per strada o stare tra la gente mi fa stare molto a disagio; indosso magliette molto larghe e tendo a camminare incurvato per cercare di nascondere il problema; non oso spogliarmi davanti a nessuno (ho addirittura problemi a spogliarmi davanti a uno specchio) e di conseguenza non vado al mare o in piscina da anni; non riesco ad avere una vita sessuale normale in quanto ogni volta pretendo di tenere addosso la maglietta e di non essere toccato, cose che rendono il rapporto un vero e proprio strazio più che un momento di divertimento. Come già detto i problemi aumentano d'estate in quanto si va in giro in maglietta: a volte provo a nascondere il petto indossando sotto la maglia canottiere elastiche strette fino all'inverosimile per comprimere il torace. Il punto è che sono insopportabili e mi lasciano la pelle piena di segni. Altre volte mi copro con un giubbino di jeans ma muoio di caldo. Mi era addirittura venuta in mente la malsana idea di usare delle fasce elastiche. Sinceramente non ne posso più di questa situazione, di non poter andare al mare a divertirmi, di non avere un rapporto sessuale sereno, di sentirmi dire di camminare diritto e di inventarmi mille accorgimenti per poter andare in giro. Il fatto è che non so come dirlo ai miei. Avevo pensato di andare da un medico per conto mio ma non penso di essere in grado di affrontare questa cosa da solo e poi non saprei come giustificare una eventuale assenza da casa e il recupero post-operatorio. Sono anni e anni che cerco il coraggio per chiedere aiuto ma non ce la faccio. Come faccio ad andare dai miei e dirgli che ho il seno? Dio. Sicuramente peserebbero "ma che razza di figlio ci è capitato?" Inoltre c'è un altra cosa. Ciliegina sulla torta, sono gay. La mia paura è che, trovando miracolosamente il coraggio di andare da un medico, questi possa prescrivermi una qualche cura ormonale che possa cambiare la mia sessualità. Ci ho messo tanti anni, tanta fatica e tanti pianti per accettare di essere omosessuale e se questa cosa dovesse modificarsi proprio adesso mi sentirei perduto un'altra volta. Credo che la situazione stia via via peggiorando: è sempre più esasperante e sta inizando a distruggermi...penso di sentirmi in colpa per qualcosa dato che a volte tendo a picchiarmi e che non riesco a guardarmi allo specchio. Non ce la faccio proprio più. Non posso pensare di dover passare tutta la mia vita così...non ce la farei. So che scrivere qui è quasi inutile ma mi chiedevo se poteste dirmi una parola o un consiglio.
[#1]
Lascio libero spazio ai colleghi ai quali Lei si è rivolto nella area di PSICOLOGIA.
Nell'area di mia competenza vorrei semplicemente farLe osservare,
da genitore e non da medico, che non c'è ragione di DI TEMERE LA "REAZIONE" (??!!) dei suoi genitori che invece, sono certo, accetterebbero la Sua situazione come qualsiasi altra che riguarda la propria salute.
Da medico invece e, spero di comprenderLa appieno , vorrei convincerLa che
"Lei vede, e si sbaglia, la Sua come una condizione ESAGERATAMENTE PATOLOGICA"!
Sappia che una percentuale di neonati presenta alla nascita un evidente aumento di volume delle mammelle, di solito bilaterale.
Nessun trattamento è necessario in quanto si tratta di un processo NORMALE, che si verifica per l'azione degli ormoni materni e che si risolve spontaneamente intorno ai 4 anni, mentre in altri casi può persistere più a lungo.
Nell'età puberale la Sua situazione viene riferita da circa il 66%
dei soggetti.
L'osservazione che virtualmente quasi TUTTI gli uomini presentano un ingrossamento della ghiandola mammmaria durante la pubertà, come Lei, suggerisce che si tratti di UN EVENTO FISIOLOGICO transitorio.
Pertanto la ginecomastia in molti casi NON può essere considerata neanche una malattia !!
Non Le pare di esagerare ? Ovviamente Sì se no non chiederebbe aiuto !!
Perchè i Suoi genitori dovrebbero considerare il proprio figlio, UN MOSTRO ,quando basterebbe spiegar loro quanto Le ho riportato succintamente ?
Perchè il medico da consultare dovrebbe non tener conto della Sua sessualità ?
E poi chi lo dice che la ginecomastia va curata con la prescrizione di ormoni ?
Di eventuali terapie ne possiamo riparlare dopo la replica dei colleghi psicologi.
Cordiali saluti.
Salvo Catania
www.senosalvo.com
Nell'area di mia competenza vorrei semplicemente farLe osservare,
da genitore e non da medico, che non c'è ragione di DI TEMERE LA "REAZIONE" (??!!) dei suoi genitori che invece, sono certo, accetterebbero la Sua situazione come qualsiasi altra che riguarda la propria salute.
Da medico invece e, spero di comprenderLa appieno , vorrei convincerLa che
"Lei vede, e si sbaglia, la Sua come una condizione ESAGERATAMENTE PATOLOGICA"!
Sappia che una percentuale di neonati presenta alla nascita un evidente aumento di volume delle mammelle, di solito bilaterale.
Nessun trattamento è necessario in quanto si tratta di un processo NORMALE, che si verifica per l'azione degli ormoni materni e che si risolve spontaneamente intorno ai 4 anni, mentre in altri casi può persistere più a lungo.
Nell'età puberale la Sua situazione viene riferita da circa il 66%
dei soggetti.
L'osservazione che virtualmente quasi TUTTI gli uomini presentano un ingrossamento della ghiandola mammmaria durante la pubertà, come Lei, suggerisce che si tratti di UN EVENTO FISIOLOGICO transitorio.
Pertanto la ginecomastia in molti casi NON può essere considerata neanche una malattia !!
Non Le pare di esagerare ? Ovviamente Sì se no non chiederebbe aiuto !!
Perchè i Suoi genitori dovrebbero considerare il proprio figlio, UN MOSTRO ,quando basterebbe spiegar loro quanto Le ho riportato succintamente ?
Perchè il medico da consultare dovrebbe non tener conto della Sua sessualità ?
E poi chi lo dice che la ginecomastia va curata con la prescrizione di ormoni ?
Di eventuali terapie ne possiamo riparlare dopo la replica dei colleghi psicologi.
Cordiali saluti.
Salvo Catania
www.senosalvo.com
Salvo Catania, MD
Chirurgo oncologo-senologia chirurgica
www.senosalvo.com
[#2]
Utente
Lei dice così perché è un medico e ha studiato medicina ma i miei no. Se vado da mia madre e le dico che ho la ginecomastia lei mi guarderebbe come per dire "la cosa?". Se poi le spiego che si tratta di un ingrossamento delle ghiandole mammarie nei maschi suppongo che quanto meno resterebbe un tantino perplessa... Esagerato o meno so che questo per me rappresenta veramente un grosso problema e non so da che parte cominciare per affrontarlo e venirne fuori.
[#3]
Gentile utente,
Nei post inviati precedentemente Lei faceva cenno a disturbi vari (Sindrome da Stanchezza Cronica ?) e a terapie (Laroxyl) che suggeriscono di fare il punto della situazione.
Ad esempio un supporto psichiatrico potrebbe aiutarLa a capire .." da DOVE RICOMINCIARE" e non necessariamente con una integrazione farmacologica.
Quando io parlavo di ESAGERARE ho utilizzato un termine che non si riferiva a Lei come persona nella sua globalità, ma semplicemente all'aspetto che ci ha descritto, dal quale si evince che UN EVENTO FISIOLOGICO viene pregiudizialmente interpretato come ESAGERATAMENTE PATOLOGICO.
Cordiali saluti
Salvo Catania
www.senosalvo.com
Nei post inviati precedentemente Lei faceva cenno a disturbi vari (Sindrome da Stanchezza Cronica ?) e a terapie (Laroxyl) che suggeriscono di fare il punto della situazione.
Ad esempio un supporto psichiatrico potrebbe aiutarLa a capire .." da DOVE RICOMINCIARE" e non necessariamente con una integrazione farmacologica.
Quando io parlavo di ESAGERARE ho utilizzato un termine che non si riferiva a Lei come persona nella sua globalità, ma semplicemente all'aspetto che ci ha descritto, dal quale si evince che UN EVENTO FISIOLOGICO viene pregiudizialmente interpretato come ESAGERATAMENTE PATOLOGICO.
Cordiali saluti
Salvo Catania
www.senosalvo.com
[#4]
Gentile utente,
penso anch'io che la sua preoccupazione così grande sia forse un po' "sproporzionata", e mi chiedo quanto conti il fatto che lei stia affrontando il suo disagio completamente da solo!
Tanto per cominciare: ha provato a rivolgersi al suo medico di base? Se scrive di non riuscire a chiedere aiuto a nessuno, come fa a darsi da solo una diagnosi di "ginecomastia"? E per quanto riguarda i suoi genitori: crede che vivendoci insieme non abbiano mai notato i rigonfiamenti nella zona del petto per i quali lei soffre tanto?
Se volesse affrontare l'argomento con loro, essendo preoccupato che possano non capire, non credo sarebbe necessario parlargliene dicendo "ho la ginecomastia"... glielo potrebbe spiegare in termini più semplici, ma - come ha fatto notare il collega poc'anzi - facendo loro capire quanto questa cosa la faccia soffrire.
Chissà se tutta questa paura nell'affrontare la situazione centri anche con la sua dichiarata omosessualità? I suoi ne sono al corrente? L'omosessualità non necessariamente ha a che fare con questioni ormonali... e non credo che un dottore le darebbe una cura farmacologica in grado di cambiare le sue tendenze sessuali!
Il mio consiglio è quindi in prima battuta quello di rivolgersi a un medico che possa farle una diagnosi accurata e prescriverle un'eventuale terapia. Vedrà che affrontare il problema senza continuare solo a rimugianrci sopra le farà già un gran bene a livello psicologico! Se poi, tra qualche tempo, lei dovesse continuare a non sentirsi a suo agio con il suo corpo o a lamentare preoccupazioni particolari, allora può pensare di rivolgersi a uno psicologo.
Ma in casi come questo è sempre necessario in prima battuta sondare il terreno medico.
Cordialmente,
Roberta Cacioppo
r.cacioppo@psicologia-milano.it
penso anch'io che la sua preoccupazione così grande sia forse un po' "sproporzionata", e mi chiedo quanto conti il fatto che lei stia affrontando il suo disagio completamente da solo!
Tanto per cominciare: ha provato a rivolgersi al suo medico di base? Se scrive di non riuscire a chiedere aiuto a nessuno, come fa a darsi da solo una diagnosi di "ginecomastia"? E per quanto riguarda i suoi genitori: crede che vivendoci insieme non abbiano mai notato i rigonfiamenti nella zona del petto per i quali lei soffre tanto?
Se volesse affrontare l'argomento con loro, essendo preoccupato che possano non capire, non credo sarebbe necessario parlargliene dicendo "ho la ginecomastia"... glielo potrebbe spiegare in termini più semplici, ma - come ha fatto notare il collega poc'anzi - facendo loro capire quanto questa cosa la faccia soffrire.
Chissà se tutta questa paura nell'affrontare la situazione centri anche con la sua dichiarata omosessualità? I suoi ne sono al corrente? L'omosessualità non necessariamente ha a che fare con questioni ormonali... e non credo che un dottore le darebbe una cura farmacologica in grado di cambiare le sue tendenze sessuali!
Il mio consiglio è quindi in prima battuta quello di rivolgersi a un medico che possa farle una diagnosi accurata e prescriverle un'eventuale terapia. Vedrà che affrontare il problema senza continuare solo a rimugianrci sopra le farà già un gran bene a livello psicologico! Se poi, tra qualche tempo, lei dovesse continuare a non sentirsi a suo agio con il suo corpo o a lamentare preoccupazioni particolari, allora può pensare di rivolgersi a uno psicologo.
Ma in casi come questo è sempre necessario in prima battuta sondare il terreno medico.
Cordialmente,
Roberta Cacioppo
r.cacioppo@psicologia-milano.it
Roberta Cacioppo - Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa clinica -
www.psicoterapia-milano.it
www.sessuologia-milano.it
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 16.1k visite dal 03/08/2007.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.