Paura di luoghi senza finestre o senza possibilità di uscire immediatamente
Salve!
Chiedo il vostro aiuto perchè vorrei capire a chi rivolgermi per tornare ad una vita normale.
Premetto che sono una ragazza di 30 anni di Avellino, laureata in economia,con un lavoro, sposata da un anno e senza pargoletti.
Nell'ultimo anno sto soffrendo sempre + spesso di attacchi di panico o almeno presumo si chiamino così. Tutto è iniziato alle scuole superiori:un giorno durante una lezione avevo problemi a come posizionare la lingua, la sentivo troppo lunga per poter chiudere la bocca e così iniziò a mancarmi il respiro e dovetti uscire di corsa dall'aula e respirare dal balcone. la situazione si è aggravata dopo il diploma: il fatto di non poter vivere + i bei momenti pregressi con i miei amici mi mandava in tilt, pensavo al passato e mi sentivo male, e ogni qualvolta bevevo durante i pasti mi mancava l'aria ed allora mi alzavo di sbotta e cercavo di sentire la musica per non pensarci.
ora nell'ultimo anno mi è successo che in viaggio di nozze avevo paura di entrare nella medina perchè mi avevano detto che era chiuso, un'altra volta nella visita a delle cantine che si trovavano interrate. in questi casi divento pallida, inizio a sudare, mi prende la tachicardia, e mi sembra che non riesco a respirare così che cerco di camminare o di sformarmi a respirare controllando con il cervello e focalizzarmi su altri punti per calmarmi.
In realtà ho capito che ho paura di entrare in spazi in cui sono impossibilitata ad aprire una finestra o a poter uscire all'aria aperta quando voglio. non ho paura pertanto di andare in una banca, o in una sauna, o in centri commerciali, o di effettuare una risonanza magnetica, ma ho paura di ascensori,aerei o treni tipo alta velocità, gallerie o metropolitane se non c'è possibilità di proseguire ad un'andatura normale. il problema è che questa paura non mi fa dormire di notte soprattutto se si avvicina il tempo di fare un viaggio: ho già disdetto biglietti aerei. ora per salute devo recarmi a milano ho prenotato la frecciarossa ma sto iniziando a non dormire la notte e a non sentirmi bene. inoltre vivo nell'angoscia che mi possano chiamare da casa e dirmi che è accaduto qualcosa di brutto, e ciò si amplifica quando sono lontana dai miei.
di cosa si tratta? claustrofobia associata ad attacchi di panico? a chi devo rivolgermi per poter curarmi? c'è soluzione o devo vivere con questo problema e rassegnarmi a non fare talune cose?
vi prego datemi una mano perchè la mia vita sta degerando. grazie
Chiedo il vostro aiuto perchè vorrei capire a chi rivolgermi per tornare ad una vita normale.
Premetto che sono una ragazza di 30 anni di Avellino, laureata in economia,con un lavoro, sposata da un anno e senza pargoletti.
Nell'ultimo anno sto soffrendo sempre + spesso di attacchi di panico o almeno presumo si chiamino così. Tutto è iniziato alle scuole superiori:un giorno durante una lezione avevo problemi a come posizionare la lingua, la sentivo troppo lunga per poter chiudere la bocca e così iniziò a mancarmi il respiro e dovetti uscire di corsa dall'aula e respirare dal balcone. la situazione si è aggravata dopo il diploma: il fatto di non poter vivere + i bei momenti pregressi con i miei amici mi mandava in tilt, pensavo al passato e mi sentivo male, e ogni qualvolta bevevo durante i pasti mi mancava l'aria ed allora mi alzavo di sbotta e cercavo di sentire la musica per non pensarci.
ora nell'ultimo anno mi è successo che in viaggio di nozze avevo paura di entrare nella medina perchè mi avevano detto che era chiuso, un'altra volta nella visita a delle cantine che si trovavano interrate. in questi casi divento pallida, inizio a sudare, mi prende la tachicardia, e mi sembra che non riesco a respirare così che cerco di camminare o di sformarmi a respirare controllando con il cervello e focalizzarmi su altri punti per calmarmi.
In realtà ho capito che ho paura di entrare in spazi in cui sono impossibilitata ad aprire una finestra o a poter uscire all'aria aperta quando voglio. non ho paura pertanto di andare in una banca, o in una sauna, o in centri commerciali, o di effettuare una risonanza magnetica, ma ho paura di ascensori,aerei o treni tipo alta velocità, gallerie o metropolitane se non c'è possibilità di proseguire ad un'andatura normale. il problema è che questa paura non mi fa dormire di notte soprattutto se si avvicina il tempo di fare un viaggio: ho già disdetto biglietti aerei. ora per salute devo recarmi a milano ho prenotato la frecciarossa ma sto iniziando a non dormire la notte e a non sentirmi bene. inoltre vivo nell'angoscia che mi possano chiamare da casa e dirmi che è accaduto qualcosa di brutto, e ciò si amplifica quando sono lontana dai miei.
di cosa si tratta? claustrofobia associata ad attacchi di panico? a chi devo rivolgermi per poter curarmi? c'è soluzione o devo vivere con questo problema e rassegnarmi a non fare talune cose?
vi prego datemi una mano perchè la mia vita sta degerando. grazie
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"il fatto di non poter vivere + i bei momenti pregressi con i miei amici mi mandava in tilt, pensavo al passato e mi sentivo male"
Gent.le sig.ra,
pensare che non ci sia una soluzione (via di fuga) fa parte di un modo particolare di decodificare la sua esperienza, che che sta pesantemente condizionando il suo stile di vita e le sue scelte.
La psicoterapia può offrirle la possibilità di elaborare i suoi vissuti e comprendere il significato della sua paura, nonché la funzione che essa svolge nell'orientare il suo comportamento.
Cordialmetnte
Gent.le sig.ra,
pensare che non ci sia una soluzione (via di fuga) fa parte di un modo particolare di decodificare la sua esperienza, che che sta pesantemente condizionando il suo stile di vita e le sue scelte.
La psicoterapia può offrirle la possibilità di elaborare i suoi vissuti e comprendere il significato della sua paura, nonché la funzione che essa svolge nell'orientare il suo comportamento.
Cordialmetnte
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#2]
Gentile sig.ra,
i comportamenti che lei descrive sembrano essere evitamenti sviluppatisi in seguito agli attacchi di panico. In principio gli evitamenti sono correlati con i luoghi, le sensazioni, le emozioni o i comportamenti che hanno preceduto il primo attacco di panico. Successivamente, soprattutto se gli attacchi di panico non sono stati trattati in modo adeguato tendono a generalizzarsi, cioè ad interessare anche luoghi, comportamenti, emozioni che non mostrano una forte correlazione con tutto ciò che può rimandare al primo attacco di panico.
Se tali evitamenti non vengono trattati può accadere che inizino a limitare significativamente le zone di sicurezza della persona, il suo spazio vitale compromettendono il benessere ovvero il raggiungimento degli obiettivi personali.
" a chi devo rivolgermi per poter curarmi?"
Inizi con una visita psichiatrica o rivolgendosi al suo medico di base se non ha mai portato all'attenzione di questi specialisti il suo disagio.
Altrimenti può contattare uno psicoterapeuta che utilizzi uno di quei trattamenti giudicati elettivi per il trattamento del disturbo di panico.
Cordialmente
i comportamenti che lei descrive sembrano essere evitamenti sviluppatisi in seguito agli attacchi di panico. In principio gli evitamenti sono correlati con i luoghi, le sensazioni, le emozioni o i comportamenti che hanno preceduto il primo attacco di panico. Successivamente, soprattutto se gli attacchi di panico non sono stati trattati in modo adeguato tendono a generalizzarsi, cioè ad interessare anche luoghi, comportamenti, emozioni che non mostrano una forte correlazione con tutto ciò che può rimandare al primo attacco di panico.
Se tali evitamenti non vengono trattati può accadere che inizino a limitare significativamente le zone di sicurezza della persona, il suo spazio vitale compromettendono il benessere ovvero il raggiungimento degli obiettivi personali.
" a chi devo rivolgermi per poter curarmi?"
Inizi con una visita psichiatrica o rivolgendosi al suo medico di base se non ha mai portato all'attenzione di questi specialisti il suo disagio.
Altrimenti può contattare uno psicoterapeuta che utilizzi uno di quei trattamenti giudicati elettivi per il trattamento del disturbo di panico.
Cordialmente
Dr. Massimo DAlessandro
Psicologo-Psicoterapeuta
www.massimo-dalessandro.com
[#3]
Utente
Egregia Dott.ssa la ringrazio per l'imminente risposta e con l'occasione Le porgo qualche domanda al fine di comprendere al meglio la mia situazione.
Non si tratta quindi di stati d'ansia, o attacchi di panico o claustrofobia?
Lei ritiene che tutto dipenda dal fatto che magari inconsciamente ritengo i momenti passati più belli del presente e del futuro?
Se sì, come mai la prima crisi l'ho avuta quando ero in contatto con questi miei amici?
Inoltre una porta dove poter sempre uscire a mio piacimento o una finestra che posso sempre aprire è da identificare come una via di fuga ? dal passato, dal presente o dal futuro?
La persona giusta che potrebbe aiutarmi a superare questi problemi è uno psicoterapista?
esistono centri a cui ci si può rivolgere?
Non si tratta quindi di stati d'ansia, o attacchi di panico o claustrofobia?
Lei ritiene che tutto dipenda dal fatto che magari inconsciamente ritengo i momenti passati più belli del presente e del futuro?
Se sì, come mai la prima crisi l'ho avuta quando ero in contatto con questi miei amici?
Inoltre una porta dove poter sempre uscire a mio piacimento o una finestra che posso sempre aprire è da identificare come una via di fuga ? dal passato, dal presente o dal futuro?
La persona giusta che potrebbe aiutarmi a superare questi problemi è uno psicoterapista?
esistono centri a cui ci si può rivolgere?
[#4]
"Non si tratta quindi di stati d'ansia, o attacchi di panico o claustrofobia?"
Gentile signora, molto probabilmente si tratta di un disturbo di ansia. Il disturbo di panico con o senza Agorafobia rientra a pieno titolo fra i disturbi d'ansia.
Una visita da uno specialista potrebbe confermare o disconfermare questa ipotesi.
"Inoltre una porta dove poter sempre uscire a mio piacimento o una finestra che posso sempre aprire è da identificare come una via di fuga?"
Questo che lei riferisce insieme all'ansia anticipatoria ("ora per salute devo recarmi a milano ho prenotato la frecciarossa ma sto iniziando a non dormire la notte") sono aspetti emotivi e cognitivi che frequentemnte si riscontrano in chi soffre di un disturbo d'ansia.
La persona giusta che potrebbe aiutarmi a superare questi problemi è uno psicoterapista?
Frequentemente è uno psicoterapeuta, ma in base all'intesità dell'ansia e alla frequenza degli attacchi di panico o anche semplicemente alla valutazione dei costi e dei benefici può associarsi a questa figura uno psichiatra al quale comunque le consiglio di rivolgersi anche per un solo consulto. Potrà esserle utile per la valutazione delle sue condizioni mediche generali.
esistono centri a cui ci si può rivolgere?
In alcune città sono presenti centri per il trattamento gratuito dei disturbi d'ansia si informi.
Cordialmente
Gentile signora, molto probabilmente si tratta di un disturbo di ansia. Il disturbo di panico con o senza Agorafobia rientra a pieno titolo fra i disturbi d'ansia.
Una visita da uno specialista potrebbe confermare o disconfermare questa ipotesi.
"Inoltre una porta dove poter sempre uscire a mio piacimento o una finestra che posso sempre aprire è da identificare come una via di fuga?"
Questo che lei riferisce insieme all'ansia anticipatoria ("ora per salute devo recarmi a milano ho prenotato la frecciarossa ma sto iniziando a non dormire la notte") sono aspetti emotivi e cognitivi che frequentemnte si riscontrano in chi soffre di un disturbo d'ansia.
La persona giusta che potrebbe aiutarmi a superare questi problemi è uno psicoterapista?
Frequentemente è uno psicoterapeuta, ma in base all'intesità dell'ansia e alla frequenza degli attacchi di panico o anche semplicemente alla valutazione dei costi e dei benefici può associarsi a questa figura uno psichiatra al quale comunque le consiglio di rivolgersi anche per un solo consulto. Potrà esserle utile per la valutazione delle sue condizioni mediche generali.
esistono centri a cui ci si può rivolgere?
In alcune città sono presenti centri per il trattamento gratuito dei disturbi d'ansia si informi.
Cordialmente
[#5]
"c'è soluzione o devo vivere con questo problema?"
Tornare ad una "vita normale" senza la sofferenza e le restrizioni che le procurano i disagi che lei ha descritto è possibile seguendo un percorso terapeutico adeguato.
Una psicoterapia di tipo breve potrebbe aiutarla a risolvere velocemente le sue difficoltà.
Al link https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/376-che-cos-e-la-psicoterapia-breve-strategica.html può trovare informazioni in merito.
Cordialmente
Tornare ad una "vita normale" senza la sofferenza e le restrizioni che le procurano i disagi che lei ha descritto è possibile seguendo un percorso terapeutico adeguato.
Una psicoterapia di tipo breve potrebbe aiutarla a risolvere velocemente le sue difficoltà.
Al link https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/376-che-cos-e-la-psicoterapia-breve-strategica.html può trovare informazioni in merito.
Cordialmente
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#6]
Utente
beh che dire: grazie a tutti voi!
ora prenderò un appuntamento da uno psicoterapeuta o meglio ancora uno psicoterapeuta-psichiatra per affrontare e cercare di risolvere il problema.
la cosa più imminente però è affrontare il viaggio da napoli a milano e viceversa in un treno tutto chiuso....speriamo me la cavi.
ancora grazie
ora prenderò un appuntamento da uno psicoterapeuta o meglio ancora uno psicoterapeuta-psichiatra per affrontare e cercare di risolvere il problema.
la cosa più imminente però è affrontare il viaggio da napoli a milano e viceversa in un treno tutto chiuso....speriamo me la cavi.
ancora grazie
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 7.7k visite dal 15/09/2010.
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