Ansia e insonnia
Salve a tutti, sono una ragazza di 25 anni e mi rivolgo a
voi per risolvere alcuni problemi: per un anno e mezzo sono stata sotto
cura farmacologica (cipralex 10 gc al giorno e minias 12-15 al giorno)
prescritta dal medico psichiatra del CPS di Casalmaggiore; questa
terapia è stata abbinata a quella psicoterapica ma da giugno di
quest'anno ho deciso di interromperla in quanto non ho raggiunto nessun
risultato.
Il cipralex l'ho eliminato sotto consiglio medico perchè mi
ha fatto aumentare di peso (8 kg circa) e ciò ha aggravato la mia
mancanza di autostima, il minias purtroppo non riesco assultamente ad
eliminarlo perchè la causa più evidente per cui mi sono rivolta al
centro psicoterapico era l'ansia, gli attacchi di panico (che tra
l'altro mi hanno condotta in ospedale due volte) e la successiva paura-
fobia di non dormire; la terapia svolta per un anno e più non ha
affrontato queste mie paure il lavoro è stato eseguito sui problemi di
infanzia e adolescenza (certamente importanti tra le cause delle mie
ansie, ma non è stato affrontato per niente la mia paura di andare a
letto la sera e non dormire nonostante le mie continue richieste).
Sono
sempre stata una persona molto ansiosa (nella scuola, nei rapporti
amosrosi, parentali), i miei genitori si sono separati quando avevo 14
anni ed è stata una vera guerra fisico-psicologica (vivo con mio padre
da circa 8 anni e il rapporto con mia madre è pessimo, ho sofferto
molto per causa sua e ritengo inoltre che lei abbia contribuito
decisamente a fomentare questi miei disturbi).
I miei problemi d'ansia
provengono in buona parte, secondo il mio parere, dall'infanzia e dall'influenza dei
miei genitori sulla mia persona (voglio anche anticiparvi che mio padre
è una persona splendida e che mi vuole un mondo di bene ma che è
seriamente ossessivo nei miei confronti e anche questo mi crea forti
disagi e ansie); il risultato che vedo coi miei occhi è che sono una
ragazza emotivamente molto fragile, che fatica ad avere fiducia in se
stessa,ipocondriaca, insomma alla ricerca di serenità; so di dover affrontare una terapia, ne sento il
bisogno, ma questa volta vorrei affrontarla nel modo giusto e con le
persone giuste che mi possano davvero aiutare, ci tengo tanto ad
acquisire un po' di forza interiore e di riuscire a non essere
dipendente la sera da 12 gocce di minias (questa dipendenza mi fa
sentire debole e mi porta molta rabbia!!)
Quale indirizzo terapico mi consigliate? E conoscete degli specialisti dello stesso nei pressi di Parma o Reggio Emilia?
grazie
voi per risolvere alcuni problemi: per un anno e mezzo sono stata sotto
cura farmacologica (cipralex 10 gc al giorno e minias 12-15 al giorno)
prescritta dal medico psichiatra del CPS di Casalmaggiore; questa
terapia è stata abbinata a quella psicoterapica ma da giugno di
quest'anno ho deciso di interromperla in quanto non ho raggiunto nessun
risultato.
Il cipralex l'ho eliminato sotto consiglio medico perchè mi
ha fatto aumentare di peso (8 kg circa) e ciò ha aggravato la mia
mancanza di autostima, il minias purtroppo non riesco assultamente ad
eliminarlo perchè la causa più evidente per cui mi sono rivolta al
centro psicoterapico era l'ansia, gli attacchi di panico (che tra
l'altro mi hanno condotta in ospedale due volte) e la successiva paura-
fobia di non dormire; la terapia svolta per un anno e più non ha
affrontato queste mie paure il lavoro è stato eseguito sui problemi di
infanzia e adolescenza (certamente importanti tra le cause delle mie
ansie, ma non è stato affrontato per niente la mia paura di andare a
letto la sera e non dormire nonostante le mie continue richieste).
Sono
sempre stata una persona molto ansiosa (nella scuola, nei rapporti
amosrosi, parentali), i miei genitori si sono separati quando avevo 14
anni ed è stata una vera guerra fisico-psicologica (vivo con mio padre
da circa 8 anni e il rapporto con mia madre è pessimo, ho sofferto
molto per causa sua e ritengo inoltre che lei abbia contribuito
decisamente a fomentare questi miei disturbi).
I miei problemi d'ansia
provengono in buona parte, secondo il mio parere, dall'infanzia e dall'influenza dei
miei genitori sulla mia persona (voglio anche anticiparvi che mio padre
è una persona splendida e che mi vuole un mondo di bene ma che è
seriamente ossessivo nei miei confronti e anche questo mi crea forti
disagi e ansie); il risultato che vedo coi miei occhi è che sono una
ragazza emotivamente molto fragile, che fatica ad avere fiducia in se
stessa,ipocondriaca, insomma alla ricerca di serenità; so di dover affrontare una terapia, ne sento il
bisogno, ma questa volta vorrei affrontarla nel modo giusto e con le
persone giuste che mi possano davvero aiutare, ci tengo tanto ad
acquisire un po' di forza interiore e di riuscire a non essere
dipendente la sera da 12 gocce di minias (questa dipendenza mi fa
sentire debole e mi porta molta rabbia!!)
Quale indirizzo terapico mi consigliate? E conoscete degli specialisti dello stesso nei pressi di Parma o Reggio Emilia?
grazie
[#1]
Gentile ragazza, può consultare questa mini-guida sulla scelta dell'orientamento psicoterapeutico:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
e quest'altro articolo sulla psicoterapia in generale:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
È importante che sia sia resa conto da sola dell'importanza di un percorso di terapia adeguato, potrebbe essere il passo decisivo per affrontare in maniera risolutiva il suo problema.
Per quanto riguarda i farmaci, dovrebbe sempre essere seguita da un medico, per toglierli, perché come saprà vanno tolti in maniera graduale e il fai-da-te può dare effetti indesiderati.
Cordiali saluti
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
e quest'altro articolo sulla psicoterapia in generale:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
È importante che sia sia resa conto da sola dell'importanza di un percorso di terapia adeguato, potrebbe essere il passo decisivo per affrontare in maniera risolutiva il suo problema.
Per quanto riguarda i farmaci, dovrebbe sempre essere seguita da un medico, per toglierli, perché come saprà vanno tolti in maniera graduale e il fai-da-te può dare effetti indesiderati.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Gentile utente,
il suo disagio è evidente dalle sue frasi, questi sono sintomi che vanno ad inquinare, o per meglio dire a sovrastare, il normale vivere quotidiano e qualunque relazione sociale lei voglia intraprendere.
Diceva che ha cercato di fare un percorso psicoterapeutico, che ha interrotto, perchè, a suo dire, non ha trovato risultati
"...la terapia svolta per un anno e più non ha
affrontato queste mie paure il lavoro è stato eseguito sui problemi di
infanzia e adolescenza (certamente importanti tra le cause delle mie
ansie, ma non è stato affrontato per niente la mia paura di andare a
letto la sera e non dormire nonostante le mie continue richieste)."
ma poi lei stessa ha concettualmente e consciamente evidenziato che
"...I miei problemi d'ansia
provengono in buona parte, secondo il mio parere, dall'infanzia e dall'influenza dei
miei genitori sulla mia persona (voglio anche anticiparvi che mio padre
è una persona splendida e che mi vuole un mondo di bene ma che è
seriamente ossessivo nei miei confronti e anche questo mi crea forti
disagi e ansie); il risultato che vedo coi miei occhi è che sono una
ragazza emotivamente molto fragile, che fatica ad avere fiducia in se
stessa,ipocondriaca, insomma alla ricerca di serenità;"
Le ho riportato in evidenza i suoi stessi pensieri...questo dovrebbe spingerla ad una riflessione e ad una nuova considerazione del lavoro svolto durante il percorso terapeutico, sicuramente faticoso, che è riuscita, malgrado i disturbi d'ansia, ad fare
Ed è lei stessa a dirlo:
"....so di dover affrontare una terapia, ne sento il
bisogno, ma questa volta vorrei affrontarla nel modo giusto e con le
persone giuste che mi possano davvero aiutare,"
Sicuramente ha già fatto metà della salita che l'aspetta, io le consiglierei, innanzitutto, di avere pazienza e di riconsiderare il lavoro già svolto con il suo terapeuta, e se proprio non se la sente o pensa che non si sia creato quella giuta affinità che le possa permettere la creazione della fiducia di base nella terapia con la persona che l'ha seguita, potrebbe considerate l'idea di ua terapia analita
il suo disagio è evidente dalle sue frasi, questi sono sintomi che vanno ad inquinare, o per meglio dire a sovrastare, il normale vivere quotidiano e qualunque relazione sociale lei voglia intraprendere.
Diceva che ha cercato di fare un percorso psicoterapeutico, che ha interrotto, perchè, a suo dire, non ha trovato risultati
"...la terapia svolta per un anno e più non ha
affrontato queste mie paure il lavoro è stato eseguito sui problemi di
infanzia e adolescenza (certamente importanti tra le cause delle mie
ansie, ma non è stato affrontato per niente la mia paura di andare a
letto la sera e non dormire nonostante le mie continue richieste)."
ma poi lei stessa ha concettualmente e consciamente evidenziato che
"...I miei problemi d'ansia
provengono in buona parte, secondo il mio parere, dall'infanzia e dall'influenza dei
miei genitori sulla mia persona (voglio anche anticiparvi che mio padre
è una persona splendida e che mi vuole un mondo di bene ma che è
seriamente ossessivo nei miei confronti e anche questo mi crea forti
disagi e ansie); il risultato che vedo coi miei occhi è che sono una
ragazza emotivamente molto fragile, che fatica ad avere fiducia in se
stessa,ipocondriaca, insomma alla ricerca di serenità;"
Le ho riportato in evidenza i suoi stessi pensieri...questo dovrebbe spingerla ad una riflessione e ad una nuova considerazione del lavoro svolto durante il percorso terapeutico, sicuramente faticoso, che è riuscita, malgrado i disturbi d'ansia, ad fare
Ed è lei stessa a dirlo:
"....so di dover affrontare una terapia, ne sento il
bisogno, ma questa volta vorrei affrontarla nel modo giusto e con le
persone giuste che mi possano davvero aiutare,"
Sicuramente ha già fatto metà della salita che l'aspetta, io le consiglierei, innanzitutto, di avere pazienza e di riconsiderare il lavoro già svolto con il suo terapeuta, e se proprio non se la sente o pensa che non si sia creato quella giuta affinità che le possa permettere la creazione della fiducia di base nella terapia con la persona che l'ha seguita, potrebbe considerate l'idea di ua terapia analita
Dr.ssa Anna Iervolino
[#3]
Gentile Utente,
in merito alla ricerca dello specialista, può consultare l'elenco degli iscritti a questo sito e/o visitare quello dell'Ordine Psicologi Emilia-Romagna www.ordpsicologier.it.
Cordialmente
in merito alla ricerca dello specialista, può consultare l'elenco degli iscritti a questo sito e/o visitare quello dell'Ordine Psicologi Emilia-Romagna www.ordpsicologier.it.
Cordialmente
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#4]
Gentile ragazza,
proverò a sottolineare alcuni passaggi della sua richiesta che personalmente ritengo significativi al fine di aggiungere nuove considerazioni rispetto a quelle espresse dai colleghi:
" il minias purtroppo non riesco assultamente ad
eliminarlo perchè la causa più evidente per cui mi sono rivolta al centro psicoterapico era l'ansia".
Credo che questa sua credenza sul minias vada quantomeno rivista, sembra ma ovviamente siamo nel campo delle ipotesi che lei con questo farmaco abbia instaurato una dipendenza fisica e psichica. Per chiarimenti in merito può rivolgersi all'area psichiatria per vedere cosa ne pensano i colleghi psichiatri della sua terapia farmacologica.
"Questa terapia è stata abbinata a quella psicoterapica ma da giugno di quest'anno ho deciso di interromperla in quanto non ho raggiunto nessun risultato".
Personalmente non sarei così drastico nel dare un giudizio totalmente negativo ad un percorso terapeutico. e' proprio sicura di non avere raggiunto nessun risultato? niente di niente? è sempre così drastica nel giudicare gli altri e le cose che le accadono?
"la terapia svolta per un anno e più non ha
affrontato queste mie paure il lavoro è stato eseguito sui problemi di infanzia e adolescenza"
Alcune terapie esplorano maggiormente il passato per dare un significato al presente. Può capitare che un paziente non comprenda un lavoro di questo tipo sentendo il terapeuta distante e lontano dalla sua richiesta di aiuto.
" il risultato che vedo coi miei occhi è che sono una
ragazza emotivamente molto fragile, che fatica ad avere fiducia in se stessa,ipocondriaca, insomma alla ricerca di serenità"
Se alla sua visione di sè aggiungiamo le conseguenze che questa ha sulla sua vita ed esplicitiamo meglio i significati soggettivi dei termini che ha utilizzato abbiamo trovato, secondo me, molti obiettivi terapeutici sui quali iniziare a lavorare.
In bocca al lupo ...
proverò a sottolineare alcuni passaggi della sua richiesta che personalmente ritengo significativi al fine di aggiungere nuove considerazioni rispetto a quelle espresse dai colleghi:
" il minias purtroppo non riesco assultamente ad
eliminarlo perchè la causa più evidente per cui mi sono rivolta al centro psicoterapico era l'ansia".
Credo che questa sua credenza sul minias vada quantomeno rivista, sembra ma ovviamente siamo nel campo delle ipotesi che lei con questo farmaco abbia instaurato una dipendenza fisica e psichica. Per chiarimenti in merito può rivolgersi all'area psichiatria per vedere cosa ne pensano i colleghi psichiatri della sua terapia farmacologica.
"Questa terapia è stata abbinata a quella psicoterapica ma da giugno di quest'anno ho deciso di interromperla in quanto non ho raggiunto nessun risultato".
Personalmente non sarei così drastico nel dare un giudizio totalmente negativo ad un percorso terapeutico. e' proprio sicura di non avere raggiunto nessun risultato? niente di niente? è sempre così drastica nel giudicare gli altri e le cose che le accadono?
"la terapia svolta per un anno e più non ha
affrontato queste mie paure il lavoro è stato eseguito sui problemi di infanzia e adolescenza"
Alcune terapie esplorano maggiormente il passato per dare un significato al presente. Può capitare che un paziente non comprenda un lavoro di questo tipo sentendo il terapeuta distante e lontano dalla sua richiesta di aiuto.
" il risultato che vedo coi miei occhi è che sono una
ragazza emotivamente molto fragile, che fatica ad avere fiducia in se stessa,ipocondriaca, insomma alla ricerca di serenità"
Se alla sua visione di sè aggiungiamo le conseguenze che questa ha sulla sua vita ed esplicitiamo meglio i significati soggettivi dei termini che ha utilizzato abbiamo trovato, secondo me, molti obiettivi terapeutici sui quali iniziare a lavorare.
In bocca al lupo ...
Dr. Massimo DAlessandro
Psicologo-Psicoterapeuta
www.massimo-dalessandro.com
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.2k visite dal 14/09/2010.
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Approfondimento su Insonnia
L'insonnia è un disturbo del sonno che comporta difficoltà ad addormentarsi o rimanere addormentati: tipologie, cause, conseguenze, cure e rimedi naturali.