Omosessualit

Buongiorno.sono un ragazzo di 33 anni e scrivo perché dopo quattro anni di conoscenze maschili non sono ancora riuscito a capire bene il mio orientamento sessuale.fisicamente sono attratto dai ragazzi,ma a livello sessuale non riesco a fare dei passi “netti”.io sono solo ed esclusivamente attivo..non sono disposto a fare sesso ne orale ne anale,mentre spesso i ragazzi che conosco vorrebbero che io mi prestassi a questo tipo di pratiche.inoltre,sono solamente interessato a rapporti esclusivamente basati sulla serietà.se conosco un ragazzo,qualora ci fosse un interesse reciproco,il mio scopo è quello di instaurare un rapporto serio e duraturo,ma visto che non riesco a conoscere nessuno che mi piaccia e che contemporaneamente sia intenzionato a questo tipo di rapporto, da alcuni giorni sto prendendo in seria considerazione di non cercare più.il mio unico modo per conoscere ragazzi è la chat,ma mi sono reso conto che non è assolutamente il posto giusto,non per me almeno!sono un ragazzo molto tradizionalista nei sentimenti,non accetto il tradimento ne le bugie e voglio instaurare un rapporto di affetto basato sulla fiducia reciproca e la monogamia totale!tutte cose che incontrando ragazzi di chat,ovviamente,non ho riscontrato,anzi.quella di allontanarmi da questo ambiente non è una scelta solo dettata dalla rabbia,ma adesso è più consapevolezza e rassegnazione.sono stanco di cercare chi non trovo,di rallentare tutta la mia vita cadendo ogni volta in depressione scoprendo ad ogni conoscenza che il mio desiderio di trovare qualcuno di serio in realtà è molto lontano o forse solo un sogno.sto scrivendo questa mail con molta tranquillità,e come dicevo prima forse con molta rassegnazione,ma almeno sono un po più sereno per via della consapevolezza acquisita.in questi quattro anni invece ho sofferto moltissimo.resta comunque,il dispiacere di non aver trovato nessuno e di dover pensare che mi devo rassegnare.detto questo,anche se il mio interesse è più proiettato verso il voler stare con un ragazzo,allo stesso tempo non sento una particolare esigenza dal punto di vista sessuale.tutti cercano sesso,io invece rinunciando alla conoscenza dei ragazzi non riesco a pensare che sarà anche un sacrificio non fare più sesso con un uomo perché per me il sesso ha importanza se due persone si amano e solo così potrei lasciarmi andare anche a quelle “pratiche” che io non sento mie!quindi noto un po una contraddizione tra quello che vorrei da un punto di vista emotivo con quelle che invece sono i miei bisogni fisici.certo,ogni tanto capita che un contatto fisico con un ragazzo non mi dispiacerebbe,ma è una cosa che riesco comunque a superare senza grossi problemi e,una volta superata,non ne sento più l’esigenza,anzi,mi sento quasi sollevato per esserci riuscito senza il bisogno di qualcuno!come devo interpretare tutto questo?so già che mi consiglierete il consulto di uno specialista ma gentilmente vorrei una risposta da voi concreta anche se breve.ringrazio anticipatamente
[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile utente, parlando schiettamente, dobbiamo riconoscere che se vivere l'omosessualità già non è facile, lo è ancor di più per chi sia più interessato a rapporti di una certa qualità, e meno alla promiscuità. Da questo punto di vista la chat non l'ambiente ideale, per fare conoscenze.

Dovrebbe puntare - e questo vale in generale, non solo per gli omosessuali - sulla frequentazione di ambienti dove si svolgono attività che le piacciono e che le danno soddisfazione. In tal modo esiste già una base comune, su cui costruire. Se lei va in chat, o in discoteca o all'aperitivo, le sarà più difficile incontrare persone che abbiano cose in comune con lei.

Anche il problema della contraddittorietà fra ciò che l'omosessuale crede di desiderare, e la facilità con cui riesce a concederselo, è ben noto. È un dilemma con il quale molte persone gay si trovano, presto o tardi, a dover fare i conti.

Essere omosessuali può non essere facile, questo va riconosciuto innanzitutto. Ma eventualmente anche l'aiuto di uno psicologo può servire, ad esempio per fare maggior chiarezza su cos'è che vuole veramente, e quindi su come ottenerlo.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
Dr.ssa Elisa Flavia Di Muro Psicologo 221 6
Gentile ragazzo,

da ciò che scrive emergono diversi interrogativi che contribuiscono a confonderle le idee, e che in parte dipendono dall'influenza di stereotipi culturali che sarebbe utile chiarire.

Ad esempio:

(..) dopo quattro anni di conoscenze maschili non sono ancora riuscito a capire bene il mio orientamento sessuale.fisicamente sono attratto dai ragazzi,ma a livello sessuale non riesco a fare dei passi “netti”.io sono solo ed esclusivamente attivo..non sono disposto a fare sesso ne orale ne anale (..)

Le preferenze, le resistenze o le avversioni per le varie pratiche sessuali non hanno molto a che vedere con l'orientamento sessuale vero e proprio, che riguarda l'attrazione fisica più o meno forte verso l'altro sesso, il proprio o entrambi.
Anche fra gli eterosessuali si possono trovare persone con preferenze più rigide riguardo ruoli attivi o passivi, o la non disponibilità in toto a rapporti orali, anali o ad altre possibili varianti (così come la predilezione verso una o più di queste).
Le chiederei, quindi, se ci sono altre ragioni che la portano a dubitare del suo orientamento sessuale.

(..) il mio unico modo per conoscere ragazzi è la chat,ma mi sono reso conto che non è assolutamente il posto giusto,non per me almeno! (..)

Come mai lo ritiene l'unico canale per conoscere dei ragazzi?
Ha mai considerato la possibilità di frequentare circoli culturali come l'Arcigay? Dove è vivo il dibattito politico e la consapevolezza delle difficoltà sociali degli omosessuali, si ha spesso modo di confrontarsi anche sul piano dei valori.

(..) noto un po una contraddizione tra quello che vorrei da un punto di vista emotivo con quelle che invece sono i miei bisogni fisici (..)

Potrebbe chiarire meglio questo punto?

Cordialmente,

Dr.ssa Elisa Flavia Di Muro
www.psicologicamente.altervista.org

[#3]
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
salve Dr.ssa Di Muro,è vero che il mio interesse è orientato verso gli uomini ma,confrontandomi con il comportamento dei ragazzi gay,mi sento molto diverso da loro,sia nell'interesse verso il sesso,sia nella promiscuità riscontrata e sia negli interessi che in genere riguardano sempre la sfera affettiva-sessuale (ed a volte non solo quella!).inoltre,sono una persona molto riservata per questo non ho il coraggio di presentarmi in un luogo come l'arcigay e poi in questi anni ho,purtoppo,maturato l'idea che gli omosessuali hanno solo un obiettivo in testa e che qualunque tipo di confronto con loro sia inutile.reputo una buona fetta dei ragazzi gay particolarmente falsi e subdoli con il secondo fine sempre a portata di mano!probabilmente penserà che sto generalizzando e che per questo sto sbagliando,ma io le dico quelle che sono state la maggior parte delle mie esperienze finora e che mi hanno portato oggi a sentire il bisogno di scrivere in questo sito.non ho il supporto di un ragazzo che mi voglia bene e che mi "aiuti" ad avere la forza di riuscire a parlare con qualcuno delle persone a me vicine della mia condizione.non ho la forza sufficiente per farlo,anche perchè non ho ancora capito se ne vale la pena.reputo che qualunque mia iniziativa che riguardi questo mondo sia inutile in quanto non mi ci ritrovo ne nei modi,ne nel pensiero.mi sento come se fossi stato costretto a fare un lavoro che non rientra ne nei miei interessi e ne nelle mie capacità e che quindi faccio malvolentieri generando in me frustrazione e depressione.nemmeno io riesco a capire per questi motivi se reputarmi un ragazzo dal totale interesse sessuale verso gli uomini oppure no e che spiegazione dare a tutto questo!è vero che sessualmente mi stimolano molto,ma è anche vero che non è un rapporto basato sul sesso che voglio.vorrei sentirmi AMATO da un ragazzo,il sesso sarebbe una cosa che viene dopo,ma senza premeditarlo!se ottenessi ciò che voglio,potrei affrontare tutto un po alla volta e vivere più serenamente la mia condizione,ma da ciò che è emerso non sento che vale la pena uscire allo scoperto per affrontare tutto quello che questa scelta provocherebbe.anche se ne parlassi con un amico lui diventerebbe per me una valvola di sfogo ma ora come ora non cambierebbe niente per me,continuerei ad avere i miei dubbi perchè mi riterrei comunque diverso dagli altri e con difficoltà superiori alla norma visto il mio modo di pensare.alla luce di questi motivi,non so cosa considerarmi...lei che ne pensa?ho chiarito i suoi dubbi?può darmi una risposta?
[#4]
Dr.ssa Elisa Flavia Di Muro Psicologo 221 6
Alla luce dei chiarimenti che mi ha fornito, si possono fare alcune considerazioni che forse possono esserle d'aiuto.

Apparentemente, si direbbe che i suoi dubbi sull'orientamento sessuale siano legati al fatto che lei si sente "diverso" dai gay che ha conosciuto. Scrive infatti:

(..) confrontandomi con il comportamento dei ragazzi gay,mi sento molto diverso da loro,sia nell'interesse verso il sesso,sia nella promiscuità riscontrata (..)

Sarebbe troppo complesso discutere, in questa sede, delle motivazioni che portano molti omosessuali a privilegiare rapporti occasionali, promiscui e incentrati sul sesso. Tenga però presente il fatto che queste caratteristiche, per quanto possano essere diffuse, attengono alla sfera della personalità individuale, e non sono di per sé connesse con l'orientamento omosex. Diversi soggetti etero si comportano allo stesso modo, ed alcuni ragazzi etero provano una sensazione di "diversità" simile alla sua se si paragonano ai loro conoscenti; così come varie ragazze etero si lamentano del fatto che i ragazzi "hanno un solo obiettivo in testa"...
La sua sensazione di essere diverso, insomma, è funzione di determinati aspetti della sua personalità, del suo desiderio di un rapporto profondo e stabile, e non ha a che vedere con l'orientamento sessuale in sé e per sé.

(..) e poi in questi anni ho,purtoppo,maturato l'idea che gli omosessuali hanno solo un obiettivo in testa e che qualunque tipo di confronto con loro sia inutile (..)

(..) probabilmente penserà che sto generalizzando e che per questo sto sbagliando,ma io le dico quelle che sono state la maggior parte delle mie esperienze finora (..)

Non è necessario che glielo dica io, dato che ne è già consapevole!
Si tratta appunto di prendere atto del fatto che, se la "media" è fatta in un certo modo, può essere un po' difficile, ma non certo impossibile, trovare le "eccezioni", persone simili a lei, che vivono le sue stesse difficoltà nel trovare un ragazzo serio. Ma per trovarle è necessario non sottrarsi al confronto, ed essere disposto anche ad aprirsi ad ambienti nuovi.

(..) inoltre,sono una persona molto riservata per questo non ho il coraggio di presentarmi in un luogo come l'arcigay (..)

(..) non ho il supporto di un ragazzo che mi voglia bene e che mi "aiuti" ad avere la forza di riuscire a parlare con qualcuno delle persone a me vicine della mia condizione. (..)

(..) da ciò che è emerso non sento che vale la pena uscire allo scoperto per affrontare tutto quello che questa scelta provocherebbe. (..)

Da queste parole emerge un forte timore, da parte sua, nel "dichiararsi" gay.
Quali sono le principali difficoltà che teme di incontrare? Quali pensa potrebbero essere le reazioni delle persone a lei vicine?
Forse gran parte della sua incertezza potrebbe dipendere proprio da questa paura: pensare "non sono sicuro di essere gay" significa anche poter rimandare a tempo indeterminato lo "scontro" con i pregiudizi e le resistenze che teme di trovare attorno a sé.

(..) anche se ne parlassi con un amico lui diventerebbe per me una valvola di sfogo ma ora come ora non cambierebbe niente per me,continuerei ad avere i miei dubbi perchè mi riterrei comunque diverso dagli altri (..)

Un suo amico, però, potrebbe comportarsi appunto da amico, riflettendo con lei, dandole qualche consiglio, e magari lei si sentirebbe ancora diverso, ma meno solo.

(..) nemmeno io riesco a capire per questi motivi se reputarmi un ragazzo dal totale interesse sessuale verso gli uomini oppure no e che spiegazione dare a tutto questo! (..)

Finora ha parlato esclusivamente del suo interesse e dei suoi problemi con gli uomini.. nessun cenno al suo rapporto con le donne. E' difficile capire in che misura lei potrebbe essere interessato anche all'altro sesso (configurando una situazione di bisessualità, anziché di omosessualità).

Come le diceva il collega, l'aiuto di uno psicologo potrebbe esserle utile per conoscersi più a fondo, chiarire i suoi dubbi ed agire in modo funzionale verso i suoi obiettivi. Se proprio ora ha deciso di rivolgersi a questo sito, forse è perché qualcosa dentro di lei sta cambiando, dato che la strada seguita finora si è rivelata per lei sempre più insoddisfacente, frustrante e deprimente.
Può essere il momento migliore per fare il punto su quest'aspetto della sua vita: forse i tempi sono maturi per una svolta decisiva. Ci rifletta.

Molti auguri,
[#5]
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
Dr.ssa Di Muro,io una scelta decisiva la vorrei fare,ma non so in realtà cosa sia giusto e cosa sia sbagliato!durante le mie precedenti mails non ho accennato le donne,ma solo perchè il discorso sarebbe stato troppo ampio per poterlo affrontare qui e brevemente,quindi mi sono incentrato principalmente su ciò che sento di più al momento.visto il mio ruolo sessuale,e visto che sono totalmente disinteressato a fare il passivo su ogni tipo di pratica,spesso ho pensato che stare con un uomo o con una donna sarebbe la stessa cosa,nel senso che il ruolo che ricopro con un uomo sarebbe lo stesso che ricoprirei con una donna,ovviamente.il punto è che provo una maggiore attrazione verso gli uomini e con le donne ho il timore che non riuscirei a raggiungere lo stesso tipo di eccitazione.l'unico modo per scoprirlo,mi dirà lei,che è quello di "sperimentare"..ma anche questo non è una cosa tanto semplice da fare,anche se è una soluzione..riguardo il volermi dichiarare,il problema non sta principalmente di rimandare tutto per paure mie personali,ma più che altro ho paura di ferire eccessivamente le persone che mi amano e che mi sono vicine,come i miei genitori.in fondo,finora,ho sopportato tantissime cose gravanti solo sulle mie spalle,non mi preoccuprei eccessivamente di parlare di questa mia condizione.è solo che non voglio ferire in maniera esagerata chi voglio bene e per questo preferisco stare in silenzio,almeno al momento,anche perchè come le dicevo prima non sono sicuro se dirlo sarebbe ciò che realmente mi farebbe stare meglio.probebilmente si,sarei più sollevato,ma i dubbi rimarrebbero sempre.se provassi ad immaginare di essere dichiarato e sapere che gli altri pensassero di me che il mio interesse sessuale fosse rivolto solo ai ragazzi mi darebbe fastidio e questo perchè io stesso ancora non ho capito fino a che punto posso escludere quello verso le donne.ho sperimentato più gli uomini che le donne ed il risultato è stato fin troppo deludente.per il rapporto che instauro con le donne non ci sarebbero problemi per una eventuale relazione amorosa,ci vado d'accordo..il problema nasce sempre dal punto di vista sessuale per le problematiche prima accennate.inoltre,volevo porle un quesito in particolare oltre tutto questo..mi sono confrontato con un paio di ragazzi gay,i quali hanno dichiarato di essere gay a tutti i loro amici,o comunque quelli più stretti,e mi consigliavano di fare lo stesso per stare meglio.a prescindere dal fatto che secondo me,ognuno debba fare ciò che si sente al momento giusto e non su "commissione" degli altri soltanto perchè a loro è andata bene,ma è giusto che il loro giudizio sia quello di consigliarmi di cambiare amicizie al momento in cui io sostengo che i miei amici non sono ancora pronti per affrontare questo genere di tema,i quali,secondo me,non sono ancora maturi?spesso io rispondo che sono io a cercare di capire loro,in quanto non sanno cosa significhi affrontare tutte le problematiche del mondo gay e che quindi hanno bisogno di tempo per maturare e non la uso come scusa per darmi tempo,ma solo perchè sono veramente convinto che loro non siano ancora pronti..sbagliano quindi i ragazzi gay a consigliarmi di cambiare amici oppure sbaglio io a difenderli?da premettere che i miei amici,quelli stretti,mi vogliono bene a prescindere dal sapere se sono gay oppure no,quindi non mi sembrerebbe giusto in ogni caso abbandonarli per una decisione che sono io a non saper prendere.grazie.
[#6]
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
una cosa volevo spiegare meglio..nell'ultima frase ho scritto: "da premettere che i miei amici,quelli stretti,mi vogliono bene a prescindere dal sapere se sono gay oppure no" in realtà volevo dire che non mi sembra giusto allontanarmi da coloro che mi vogliono bene solo perchè sono io a non saper prendere una decisione.è ovvio che se mi volessero bene a prescindere dall' essere gay non le avrei posto il quesito.di nuovo grazie.
[#7]
Dr.ssa Elisa Flavia Di Muro Psicologo 221 6
Da quel che riferisce a proposito del suo atteggiamento verso le donne, è possibile che lei sia bisex, con una bisessualità più spostata verso il polo gay rispetto a quello etero. Orientamenti sessuali di questo tipo, non molto polarizzati, tendono spesso ad essere più plastici, ed a volte si modificano un po' nel corso della vita, o in particolari fasi.
Credo quindi che sia preferibile, ora come ora, per lei, restare aperto ad ogni possibilità (relazioni con donne o con uomini); se decidesse di aprirsi con un amico o un familiare, dovrebbe far più prudentemente riferimento ad una condizione di tipo bisex, anziché gay.

Comprendo le sue remore ad aprirsi con le persone care per il timore di come potrebbero prenderla. Però è bene che lei si interroghi anche su quanto le sia sopportabile il "restare nascosto". Non le consiglierei di cambiare amicizie, dato che vuol bene ai suoi amici, ma solo di ampliarle con altre nuove, e nel frattempo di "preparare" i suoi vecchi amici (e magari i suoi genitori) sensibilizzandoli sulle tematiche lgbt, con una corretta informazione scientifica.
Essere gay o bisex non è una colpa, né una perversione, e non sarebbe giusto caricare tutti i limiti altrui (ad esempio, i pregiudizi e l'eventuale omofobia che potrebbe trovare nel suo ambiente) sulle sue spalle. Quindi non esageri, nel mettere le esigenze e la sensibilità altrui davanti alla sua, quasi che la sua avesse meno importanza.

Le rinnovo, infine, l'invito a rivolgersi di persona ad uno psicologo, perché esaminare tutte le implicazioni e le sfumature degli interrogativi e delle perplessità che l'attanagliano implicherebbe un lavoro sulla sua persona che esula dal servizio offerto in questo sito.

Cordialmente,