Abusi passati e presente
Gentilissimi, vorrei cercare di capire se esiste una correlazione tra il mio passato e la mia situazione attuale. Credo di aver avuto un'infanzia molto problematica: i miei genitori sono stati poco presenti e mio padre nel caso gli si disubbidisse spesso si lasciava andare ad atti violenti come picchiare con la cinghia; questo ha influito anche col rapporto con mio fratello infatti litigavamo spesso e ci picchiavamo. Da bambino ho anche subìto un atto di masturbazione da parte di un ragazzino sei anni più grande, questo mi ha provocato un senso di colpa enorme e la sensazione di aver irrimediabilmente perduto qualcosa.
A partire dai 12 anni ho sviluppato quella che credo essere una forma di tricotillomania, mi strappavo (sussiste tutt'ora) con frequenza le sopracciglia. A 15 anni a seguito di una profonda crisi tra i miei genitori e un mio profondo senso di solitudine ho iniziato ad avere pensieri di autolesionismo che si affollavano durante tutto l'arco della giornata, fortunatamente non si sono mai materializzati in azioni.
Ora da giovane universitario vivo un forte blocco psicologico che mi porta ad evitare situazioni di studio e alcune relazionali: a seguito di fallimenti e delle seguenti sfuriate verbali da parte di mio padre che hanno distrutto la mia autostima non riesco più a presentarmi agli esami, l'ultima volta dopo aver studiato era come se la mia mente avesse fatto tabula rasa; dall'altro lato ho avuto pochissime esperienze sessuali e relazionali, infatti sono ancora vergine, vivo costantemente il timore di avvicinarmi all'altro sesso ed aprirmi ad un'altra persona.
Tempo fa mi sono fatto coraggio e mi sono rivolto ad uno psicologo, gli ho parlato delle difficoltà familiari, universitarie e relazionali ma mai facendo riferimento agli episodi violenti prima menzionati. Un giorno, armato di coraggio ulteriore, ho consegnato allo psicologo uno scritto un cui descrivevo il mio abuso sessuale. La sua reazione è stata disarmante, ha iniziato a parlare del fatto come se fosse stato un avvenimento piuttosto normale, chiedendomi come mai mi sentivo oppresso da sentimenti di sensi di colpa e di frustrazione; mi ha chiesto di fornire ulteriori dettagli, se fosse successo altro, utilizzando termini volgari che sarebbero potuti magari andare bene parlando con amici ma non con il proprio psicologo, dimostrando così una mancanza assoluta di sensibilità davanti a me che ero letteralmente impietrito, infatti ho concluso la seduta parlando a monosillabi. Ho continuato a frequentare lo psicologo per cercare almeno di porre rimedio alla mia situazione familiare e di studio, ma senza grandi risultati, l'ultima seduta che ho fatto risale a qualche mese fa.
Mi trovo in un limbo, spero solo di ricevere qualche buon consiglio, vi ringrazio infinitamente
A partire dai 12 anni ho sviluppato quella che credo essere una forma di tricotillomania, mi strappavo (sussiste tutt'ora) con frequenza le sopracciglia. A 15 anni a seguito di una profonda crisi tra i miei genitori e un mio profondo senso di solitudine ho iniziato ad avere pensieri di autolesionismo che si affollavano durante tutto l'arco della giornata, fortunatamente non si sono mai materializzati in azioni.
Ora da giovane universitario vivo un forte blocco psicologico che mi porta ad evitare situazioni di studio e alcune relazionali: a seguito di fallimenti e delle seguenti sfuriate verbali da parte di mio padre che hanno distrutto la mia autostima non riesco più a presentarmi agli esami, l'ultima volta dopo aver studiato era come se la mia mente avesse fatto tabula rasa; dall'altro lato ho avuto pochissime esperienze sessuali e relazionali, infatti sono ancora vergine, vivo costantemente il timore di avvicinarmi all'altro sesso ed aprirmi ad un'altra persona.
Tempo fa mi sono fatto coraggio e mi sono rivolto ad uno psicologo, gli ho parlato delle difficoltà familiari, universitarie e relazionali ma mai facendo riferimento agli episodi violenti prima menzionati. Un giorno, armato di coraggio ulteriore, ho consegnato allo psicologo uno scritto un cui descrivevo il mio abuso sessuale. La sua reazione è stata disarmante, ha iniziato a parlare del fatto come se fosse stato un avvenimento piuttosto normale, chiedendomi come mai mi sentivo oppresso da sentimenti di sensi di colpa e di frustrazione; mi ha chiesto di fornire ulteriori dettagli, se fosse successo altro, utilizzando termini volgari che sarebbero potuti magari andare bene parlando con amici ma non con il proprio psicologo, dimostrando così una mancanza assoluta di sensibilità davanti a me che ero letteralmente impietrito, infatti ho concluso la seduta parlando a monosillabi. Ho continuato a frequentare lo psicologo per cercare almeno di porre rimedio alla mia situazione familiare e di studio, ma senza grandi risultati, l'ultima seduta che ho fatto risale a qualche mese fa.
Mi trovo in un limbo, spero solo di ricevere qualche buon consiglio, vi ringrazio infinitamente
[#1]
Gentile utente, trovo difficile da credere che uno psicologo possa essersi comportato nel modo che descrive. Tutto può essere, ma in tal caso, non ha pensato di rivolgersi a qualche'altro professionista? O di segnalare la cosa all'Ordine degli Psicologi della sua regione?
Ad ogni modo non deve pensare che da qui potrà essere aiutato meglio che di persona. I "consigli" non sono ciò di cui ha bisogno, ha bisogno di essere aiutato da un professionista, ma faccia a faccia, all'interno di un percorso psicoterapeutico adeguato.
Cordiali saluti
Ad ogni modo non deve pensare che da qui potrà essere aiutato meglio che di persona. I "consigli" non sono ciò di cui ha bisogno, ha bisogno di essere aiutato da un professionista, ma faccia a faccia, all'interno di un percorso psicoterapeutico adeguato.
Cordiali saluti
[#2]
Ex utente
La ringrazio infintamente per la risposta.
Mi sono deciso a scrivere su questo sito non tanto per cercare di sostituire una terapia, piuttosto per cercare di avere anche qualche altro parere. L'episodio dell'abuso me lo sono tenuto stretto per anni ed emotivamente consegnare quel pezzo di carta per me è stato come un salto nel vuoto, e la conseguenza devastante. Per anni mi sono chiesto cosa avevo vissuto e la prima volta che ne parlo trovo una persona presumibilmente preparata che mi distrugge...avevo bisogno di un'altra risposta.
So che ci sono differenze tra psicologia e psicoterapia, e che esistono molti indirizzi, giudicando la mia situazione nel complesso cosa si sentirebbe di consigliarmi?
Mi sono deciso a scrivere su questo sito non tanto per cercare di sostituire una terapia, piuttosto per cercare di avere anche qualche altro parere. L'episodio dell'abuso me lo sono tenuto stretto per anni ed emotivamente consegnare quel pezzo di carta per me è stato come un salto nel vuoto, e la conseguenza devastante. Per anni mi sono chiesto cosa avevo vissuto e la prima volta che ne parlo trovo una persona presumibilmente preparata che mi distrugge...avevo bisogno di un'altra risposta.
So che ci sono differenze tra psicologia e psicoterapia, e che esistono molti indirizzi, giudicando la mia situazione nel complesso cosa si sentirebbe di consigliarmi?
[#3]
Gent.le utente,
la sua esperienza dovrebbe essere segnalata all'Ordine degli Psicologi della sua regione
http://www.ordinepsicologi.piemonte.it/
per quanto riguarda lei le consiglio di rivolgersi al Consultorio familiare, dove potrà chiedere un colloquio con uno psicologo ed avere tutte le informazioni per orientarsi questo è il link:
http://www.aslal.it/Sezione.jsp?idSezione=1414
Cordialmente
la sua esperienza dovrebbe essere segnalata all'Ordine degli Psicologi della sua regione
http://www.ordinepsicologi.piemonte.it/
per quanto riguarda lei le consiglio di rivolgersi al Consultorio familiare, dove potrà chiedere un colloquio con uno psicologo ed avere tutte le informazioni per orientarsi questo è il link:
http://www.aslal.it/Sezione.jsp?idSezione=1414
Cordialmente
[#4]
L'esperienza dell'abuso può essere talmente bruciante, che già la difficoltà a parlarne può essere sovrastante. Se poi parlandone (o scrivendone, come nel suo caso) dall'altra parte s'incontra insensbilità o freddezza, si può produrre una chiusura ancora maggiore.
Se davvero la persona a cui si è rivolto si è comportato in quel modo, dovrebbe riportarlo all'Ordine degli psicologi della sua regione. Il link è quello che le ha dato la collega (http://www.ordinepsicologi.piemonte.it). Può anche cercare il suo nome nell'elenco degli iscritti, per vedere se effettivamente si tratta di uno psicologo/psicoterapeuta iscritto all'Albo.
Ritengo che abbia ancora bisogno di trovare un professionista in grado di seguirla. Per cercarlo, può seguire varie strade. Può consultare l'Albo, può consultare la lista degli iscritti a questo sito, oppure consultare liste liberamente reperibili in internet. In ogni caso, prima di telefonargli, verifichi sempre che sia uno psicologo/psicoterapeuta iscritto all'Albo.
Riguardo agli indirizzi, effettivamente ce ne sono tanti, ma di base si possono ricondurre tutti a meno di una decina. Se ha la pazienza di aspettare qualche giorno, stiamo per pubblicare una mini-guida per la scelta dell'orientamento psicoterapeutico. Nel frattempo può leggere questo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
Se vuole domandare qualcos'altro, la ascoltiamo.
Cordiali saluti
Se davvero la persona a cui si è rivolto si è comportato in quel modo, dovrebbe riportarlo all'Ordine degli psicologi della sua regione. Il link è quello che le ha dato la collega (http://www.ordinepsicologi.piemonte.it). Può anche cercare il suo nome nell'elenco degli iscritti, per vedere se effettivamente si tratta di uno psicologo/psicoterapeuta iscritto all'Albo.
Ritengo che abbia ancora bisogno di trovare un professionista in grado di seguirla. Per cercarlo, può seguire varie strade. Può consultare l'Albo, può consultare la lista degli iscritti a questo sito, oppure consultare liste liberamente reperibili in internet. In ogni caso, prima di telefonargli, verifichi sempre che sia uno psicologo/psicoterapeuta iscritto all'Albo.
Riguardo agli indirizzi, effettivamente ce ne sono tanti, ma di base si possono ricondurre tutti a meno di una decina. Se ha la pazienza di aspettare qualche giorno, stiamo per pubblicare una mini-guida per la scelta dell'orientamento psicoterapeutico. Nel frattempo può leggere questo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
Se vuole domandare qualcos'altro, la ascoltiamo.
Cordiali saluti
[#5]
Ex utente
Vorrei riuscire a far capire alla mia famiglia come mi sento, proprio in questi giorni ho evitato un altro esame preparato più volte, non mi mancano molti esami però sono fuori corso già da due anni, questo che viene sarebbe il terzo.
Io capisco il loro dispiacere e le preoccupazioni, ma provo anche io la stessa cosa. In più sembra che io non riesca più a memorizzare, imparare; so di essere una persona capace perché la mia strada fino a questo punto l'ho percorsa, come posso riuscire a far capire che la situazione prescinde dalla mia volontà?
Secondo quello stesso psicologo in realtà i miei problemi di concentrazione deriverebbero dal fatto che non ho un vero interesse per quello che studio, però anche qui...come sarei mai arrivato a pochi passi dalla laurea triennale e a sostenere gli esami? Si è sempre trattato comunque di me, non di un'altra persona.
I miei problemi nello studio possono essere strettamente collegati a quelle situazioni vissute?
Io capisco il loro dispiacere e le preoccupazioni, ma provo anche io la stessa cosa. In più sembra che io non riesca più a memorizzare, imparare; so di essere una persona capace perché la mia strada fino a questo punto l'ho percorsa, come posso riuscire a far capire che la situazione prescinde dalla mia volontà?
Secondo quello stesso psicologo in realtà i miei problemi di concentrazione deriverebbero dal fatto che non ho un vero interesse per quello che studio, però anche qui...come sarei mai arrivato a pochi passi dalla laurea triennale e a sostenere gli esami? Si è sempre trattato comunque di me, non di un'altra persona.
I miei problemi nello studio possono essere strettamente collegati a quelle situazioni vissute?
[#6]
Ecco il nuovo articolo che le dicevo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
Cordiali saluti
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
Cordiali saluti
[#7]
Gent.le ragazzo,
ci sono persone (ma non posso sapere se è il suo caso) che hanno scelto l'università condizionati dal parere di qualcun altro e, concluso il loro corso di studi solo per non entrare in contatto con la sgradevole sensazione di aver abbandonato a metà dell'opera.
"I miei problemi nello studio possono essere strettamente collegati a quelle situazioni vissute? "
La psicoterapia le consentirà di migliorare l'autoconsapevolezza e quindi l'aiuterà a trovare dentro di lei le risposte che cerca.
Cordialmente
[#8]
Ex utente
Vi ringrazio per i vostri interventi, mi sono stati molto utili.
Per quanto riguarda lo studio, a volte vedendo altre persone impegnate nello studio con determinazione e passione mi sono sentito proprio sprecato. Mi sto chiedendo se ho sbagliato strada...è possibile che uno psicologo del lavoro mi sia d'aiuto in questo senso?
Per quanto riguarda lo studio, a volte vedendo altre persone impegnate nello studio con determinazione e passione mi sono sentito proprio sprecato. Mi sto chiedendo se ho sbagliato strada...è possibile che uno psicologo del lavoro mi sia d'aiuto in questo senso?
[#9]
Gent.le utente,
la passione e la determinazione possono nascere da motivazioni diverse, quindi non sempre si può dedurre la causa dall'effetto. Ciò che può aiutarla è individuare l'origine della sua insoddisfazione attuale, origine che non necessariamente va ricondotta ad esperienze passate, ma tutto questo può essere affrontato solo in psicoterapia.
Cordialmente
la passione e la determinazione possono nascere da motivazioni diverse, quindi non sempre si può dedurre la causa dall'effetto. Ciò che può aiutarla è individuare l'origine della sua insoddisfazione attuale, origine che non necessariamente va ricondotta ad esperienze passate, ma tutto questo può essere affrontato solo in psicoterapia.
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 2.4k visite dal 13/09/2010.
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