Lasciare la famiglia per un nuovo amore
Salve. Dopo 11 anni di matrimonio, 2 bambini di 7 e 9 anni, mi sono innamorato di un'altra donna. Non avevo mai tradito. Il nostro matrimonio non aveva problemi. Sicuramente con mia moglie non avevo mai costruito un rapporto sulla complicità.Viceversa rispetto e stima erano di casa. A ripensarci non mi mancava però era piacevole stare insieme anche se, in via definitiva, poco stimolante. ( mesi fa mi sono innamorato di M, 35 anni (io 38 come mia moglie): lei è single. Ho capito subito in quale vicolo cieco mi stavo infilando ma non ho saputo fermarmi. Il mio matrimonio è andato in crisi e dopo alcuni mesi io e mia moglie (alla quale non ho confessato) abbiamo deciso di procedere con la separazione. Ho iniziato a convivere con M e la nostra storia va bene, benissimo, tranne che per un particolare: io non supero il senso di colpa che vivo come un lutto, peraltro causato da me. Quando rivedo mia moglie mi rendo conto che l'amo ancora, anche se ovviamente mi rendo conto che è un amore profondamente diverso. Il risultato quindi è che vivo in una sorta di limbo nel quale, forse per punirmi, mi sto costringendo a reprimermi. Non riesco più a vivere la nuova storia per il senso di colpa e forse per il timore di aver commesso un errore. Mi sveglio pensando a quando ho messo la firma dall'avvocato chidendomi come ho fatto. Ma se penso di tornare indietro mi chiedo anche come farei a vivere sapendo cosa si può ottenere veramente da un rapporto di coppia. Provare a costruirne uno nuovo con mia moglie? Non ci credo, non lo reputo possibile. La complicità che ho con M non sarei in grado di ricrearla. Certo, se penso a mia moglie un domani con un altro uomo mi sento male. L'unica certezza che ho maturato è sui bambini: riusciremo a farli stare bene comunque. Anche l'aiuto dello psicologo non sta sortendo alcun effetto benefico. Devo decidere, ma sono veramente in stallo. Come fare per superare questo lutto?
Vi ringrazio.
Vi ringrazio.
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Gentile utente, la prima cosa che mi viene da dirle è che se con l'attuale psicologo non sta ottenendo risultati, deve parlarne apertamente con lui. E poi, eventualmente, pensare di rivolgersi a un altro professionista.
Ciò che le sta capitando è abbastanza comune. Quando ci si lascia, di solito il dolore più evidente è quello di chi viene lasciato, e spesso non si riflette sul dolore che molte volte attanaglia chi lascia. È chiaro che il legame con sua moglie c'è ancora, ed è forte, ma forse la sua nuova compagna le sta dando qualcosa che a lei mancava (la passione?) L'ideale per lei sarebbe avere affetto, complicità e passione nella stessa persona, ma purtroppo non sta riuscendo a ottenerle.
Cordiali saluti
Ciò che le sta capitando è abbastanza comune. Quando ci si lascia, di solito il dolore più evidente è quello di chi viene lasciato, e spesso non si riflette sul dolore che molte volte attanaglia chi lascia. È chiaro che il legame con sua moglie c'è ancora, ed è forte, ma forse la sua nuova compagna le sta dando qualcosa che a lei mancava (la passione?) L'ideale per lei sarebbe avere affetto, complicità e passione nella stessa persona, ma purtroppo non sta riuscendo a ottenerle.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Gent.le utente,
lei sembra aver rivoluzionato completamente la sua vita nel giro di pochi mesi come se avesse agito d'istinto e ora si fosse fermato a riflettere (mi corregga se sbaglio).
Sta chiedendo a sé stesso di decidere come se fosse tornato indietro nel tempo e non avesse ancora messo quella firma.
La realtà è diversa da quella che si aspettava: non è stata sufficiente una firma per dissolvere il coinvolgimento verso la sua ex-moglie (che lei non definisce ex) e si chiede se il vostro rapporto potrebbe essere trasformato in quello con la sua attuale compagna, ma come potrebbe accadere dato che si tratta di due persone diverse?
E lei oggi è la stessa persona che si è sposata 11 anni fa?
Dalle sue parole emerge molta ambivalenza tra il desiderio di "buttarsi il matrimonio alle spalle" e il dubbio che il rapporto con la sua ex-moglie poteva essere affrontato diversamente.
Questi aspetti andrebbero affrontati in una psicoterapia, lei l'ha iniziata o ha fatto solo un colloquio?
Cordialmente
lei sembra aver rivoluzionato completamente la sua vita nel giro di pochi mesi come se avesse agito d'istinto e ora si fosse fermato a riflettere (mi corregga se sbaglio).
Sta chiedendo a sé stesso di decidere come se fosse tornato indietro nel tempo e non avesse ancora messo quella firma.
La realtà è diversa da quella che si aspettava: non è stata sufficiente una firma per dissolvere il coinvolgimento verso la sua ex-moglie (che lei non definisce ex) e si chiede se il vostro rapporto potrebbe essere trasformato in quello con la sua attuale compagna, ma come potrebbe accadere dato che si tratta di due persone diverse?
E lei oggi è la stessa persona che si è sposata 11 anni fa?
Dalle sue parole emerge molta ambivalenza tra il desiderio di "buttarsi il matrimonio alle spalle" e il dubbio che il rapporto con la sua ex-moglie poteva essere affrontato diversamente.
Questi aspetti andrebbero affrontati in una psicoterapia, lei l'ha iniziata o ha fatto solo un colloquio?
Cordialmente
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#3]
Gentile Utente,
lei dice che l'aiuto dello psicologo non sta sortendo alcun beneficio. Le domando allora se gli ha espresso gli stessi dubbi e interrogativi che ha posto a noi.
E poi, decidere se tornare indietro o come fare a superare il lutto?
La sua situazione è comprensibile, poiché è spesso difficile dopo una separazione districarsi tra amore, sensi di colpa (questi in particolare per chi lascia e si costruisce una nuova vita di coppia), tornare indietro o andare avanti.
E' bene che lei sia aiutato a fare chiarezza in sé e nelle sue relazioni in un contesto terapeutico idoneo per affrontare la situazione "di stallo" che ha reso perfettamente nella sua descrizione e che le fa soffrire.
Cordialmente
lei dice che l'aiuto dello psicologo non sta sortendo alcun beneficio. Le domando allora se gli ha espresso gli stessi dubbi e interrogativi che ha posto a noi.
E poi, decidere se tornare indietro o come fare a superare il lutto?
La sua situazione è comprensibile, poiché è spesso difficile dopo una separazione districarsi tra amore, sensi di colpa (questi in particolare per chi lascia e si costruisce una nuova vita di coppia), tornare indietro o andare avanti.
E' bene che lei sia aiutato a fare chiarezza in sé e nelle sue relazioni in un contesto terapeutico idoneo per affrontare la situazione "di stallo" che ha reso perfettamente nella sua descrizione e che le fa soffrire.
Cordialmente
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#4]
Utente
Grazie per i vostri interventi ai quali cerco di rispondere. Il nuovo rapporto non è imperniato sulla passione bensì sulla complicità. Questa persona ha svegliato il mio lato dell'eros, nascosto per anni (non solo quelli matrimoniali): Quini ne è nato un rapporto di piena condivisione dei problemi, delle paure, delle gioie così come degli interessi (quelli in comune e quelli che si vuole costruire). E' u rapporto nato tra persone che hanno poco meno di 40 anni e quindi certamente più consapevole. Per quanto riguarda la pura è semplie passione che dire, credo di aver fatto l'amore(e non sesso) per la prima volta. Ma non posso nenache colpevolizzare una moglie che è sempre stata dolce, dedicata alla famiglia, bella (bellissima), aperta disponibile. Solo molto poco presente nei miei confronti, ma questo è anche colpa mia. Dr.ssa Camplone, io posso ancora tornare indietro, tutto si può fare ma è questo il dilemma. Le persone che devono soffrire sono 2: una sono io, dell'altra ancora non ho certezza. Quando dopo anni di matrimonio, quella sera, prima di entrare in casa di M dove sapevo avrei fatto l'amore mi sono detto: ecco, sto per andare verso una "morte" certa. E così è stato. Posso fare due cose: vivere con M la mia nuova vita e pentirmi di non aver mandato avanti un matrimonio del quale comunque io potevo accontentarmi e che comunque dava felicità (così mi è stato detto) alla consorte. 2 tornare indietro, portare avanti un matrimonio sapendo che non potrò mai più vivere un rapporto di coppia come, purtroppo, ho scoperto essere possibile. Io sono solo certo di essere nato per vivere in coppia.
Riguardo all'ultima osservazione, la terapia va avanti da 2 mesi. Ho scoperto cose che già sapevo come ilf atto che sono attirato da due donne doverse (anche fisicamente) così come ilf atto che il risveglio del lato dell'eros ha bilanciato la mia sfera dellarazionalità fino ad oggi fin troppo dominante. Questo però non mi aiuta.
Riguardo all'ultima osservazione, la terapia va avanti da 2 mesi. Ho scoperto cose che già sapevo come ilf atto che sono attirato da due donne doverse (anche fisicamente) così come ilf atto che il risveglio del lato dell'eros ha bilanciato la mia sfera dellarazionalità fino ad oggi fin troppo dominante. Questo però non mi aiuta.
[#5]
Utente
I dubbi qui espressi sono gli stessi che ho riparto allo psicoterapeuta. Dalla terapia sta emergendo una considerazione ovvia: io sono attratto verso una persona che ha fatto emergere una mia parte nascosta e che oggi mi provoca forti emozioni. Dall'altra parte ho un senso del dovere che mi spinge a rifiutare la mia felicità ed il tentatvo di accettare un compromesso pur di non rompere un matrimonio, cosa che ho fatto e che ancora reputo inaccettabile (la religione qui non la tiro in ballo).
Vorrei sapere se sono dolori superabili nel tempo o non so, per esempio se provo a soffocaro il mio lato emotivo che succede, tra 6 mesi mi ritrovo nella stessa situazione? Oppure, se ascolto il "cuore" poi nel tempo mi ritrovo nella depressione più totale per non aver saputo mantenere il controllo?
Io non so decidere tra quello che voglio fare e quello che devo fare perchè non so quale sia il male minore (perchè di questo ormai parlo).
Vorrei sapere se sono dolori superabili nel tempo o non so, per esempio se provo a soffocaro il mio lato emotivo che succede, tra 6 mesi mi ritrovo nella stessa situazione? Oppure, se ascolto il "cuore" poi nel tempo mi ritrovo nella depressione più totale per non aver saputo mantenere il controllo?
Io non so decidere tra quello che voglio fare e quello che devo fare perchè non so quale sia il male minore (perchè di questo ormai parlo).
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>>> Il nuovo rapporto non è imperniato sulla passione bensì sulla complicità. Questa persona ha svegliato il mio lato dell'eros, nascosto per anni (non solo quelli matrimoniali)
>>>
Ma il lato dell'eros è proprio quello della passione. Mi pare che anche lei stia ammettendo che, ovviamente, questa persona le sta dando qualcosa che con sua moglie non stava riuscendo ad avere.
>>> Vorrei sapere se sono dolori superabili nel tempo o non so, per esempio se provo a soffocaro il mio lato emotivo che succede, tra 6 mesi mi ritrovo nella stessa situazione?
>>>
Questo non è possibile saperlo in anticipo. Però posso dirle che di solito sono situazioni che si superano, con il tempo. Non deve però nel frattempo soffocare alcunché, ma solo portarsi dietro questo dolore e sopportarlo, confidando nel fatto che alla fine dovrebbe andarsene da solo. Ove questo non dovesse succedere, fra alcuni mesi, saprà da solo che avrà bisogno di un aiuto esterno.
Cordiali saluti
>>>
Ma il lato dell'eros è proprio quello della passione. Mi pare che anche lei stia ammettendo che, ovviamente, questa persona le sta dando qualcosa che con sua moglie non stava riuscendo ad avere.
>>> Vorrei sapere se sono dolori superabili nel tempo o non so, per esempio se provo a soffocaro il mio lato emotivo che succede, tra 6 mesi mi ritrovo nella stessa situazione?
>>>
Questo non è possibile saperlo in anticipo. Però posso dirle che di solito sono situazioni che si superano, con il tempo. Non deve però nel frattempo soffocare alcunché, ma solo portarsi dietro questo dolore e sopportarlo, confidando nel fatto che alla fine dovrebbe andarsene da solo. Ove questo non dovesse succedere, fra alcuni mesi, saprà da solo che avrà bisogno di un aiuto esterno.
Cordiali saluti
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"Io non so decidere tra quello che voglio fare e quello che devo fare perchè non so quale sia il male minore (perchè di questo ormai parlo)."
Questo è l'obiettivo del lavoro su di sé che può realizzare all'interno dello spazio psicoterapeutico, imparando ad individuare di cosa ha bisogno, mediando con le responsabilità assunte e accettando la possibilità che le sue scelte possano generare sofferenza in persone significative per lei.
Cordialmente
Questo è l'obiettivo del lavoro su di sé che può realizzare all'interno dello spazio psicoterapeutico, imparando ad individuare di cosa ha bisogno, mediando con le responsabilità assunte e accettando la possibilità che le sue scelte possano generare sofferenza in persone significative per lei.
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 69.3k visite dal 13/09/2010.
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