Posso guarire

Salve sono una donna di 26 anni, la mia storia inizia piu’ o meno 7 anni fa’ quando dopo aver fatto qualche tiro di canna non sapevo piu’ dove mi trovavo, da quel episodio non ho avuto piu’ nulla fino poi a luglio dove di punto in bianco ho avuto paura di buttarmi dalla finestra, da quel giorno a oggi non ho piu’ una vita mi sembra di non vivere nella realtà’, ho paura di perdere il controllo, paura di far del male alle persone che amo, paura di non guarire, paura di impazzire.
Dopo che sono stata male ho iniziato un percorso con la psicologa ma ora mai e’ un anno che ci vado e se devo essere sincera non ho tratto nessun beneficio, prendevo il prozac che mi hanno tolto perche’ non mi faceva niente e anche perche’ a Ottobre sono rimasta incinta di una bellissima bambina che e’ nata il 13 giugno ora io vorrei solo capire cosa devo fare per guarire e se si puo’ guarire? O una bimba di quasi due mesi che ha bisogno di me come io ho bisogno di lei e non voglio aver paura che possa farle del male a lei o a mio marito mi aiuti cosa devo fare?
a disposizione per qualsiasi chiarimento
Grazie di cuore
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Dr.ssa Roberta Cacioppo Psicologo, Psicoterapeuta 340 11
Cara utente,

il consiglio è quello di rivolgersi immediatamente a un bravo psichiatra per inquadrare nuovamente la sua situazione.

Lei ha scritto di aver passato un periodo difficile caratterizzato da fenomeni particolari, anche a sfondo allucinatorio; a questo si è poi aggiunta la nascita della bambina che - per quanto evento da lei descritto lietamente - credo rappresenti un momento MOLTO delicato per la vita di una donna.

Soprattutto lei scrive di aver paura, per sè e per i suoi cari.

Proprio per questo dovrebbe riprendere in mano la situazione, se necessario - sotto stretto controllo medico -, valutare l'ipotesi di prendere dei farmaci ed eventualmente di affrontare una terapia seria.

Non esiti! Ha bisogno di quanta più serenità possibile per affrontare un momento così faticoso ma appagante e dolce come quello di neo-mamma.

Cordialmente,

Roberta Cacioppo
r.cacioppo@psicologia-milano.it

Roberta Cacioppo - Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa clinica -
www.psicoterapia-milano.it
www.sessuologia-milano.it

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Dr.ssa Linda Pannocchia Psicologo, Psicoterapeuta 14
Cara utente,
mi trovo in accordo con quanto detto dalla collega. Si rivolga immediatamente ad un bravo psichiatra per decidere se è necessario intraprendere una nuova terapia farmacologica.

A parer mio non credo che tutti questi problemi possano essere stati causati solo da pochi tiri di canna e dunque le consiglio anche di continuare la terapia psicologica. Naturalmente se crede di non averne tratto beneficio la spingo a parlarne con il/la sua psicologa poichè il rapporto tra voi è fondamentale per poter ottenere dei risultati.

Le faccio i miei auguri
Linda Pannocchia

Dott.ssa Linda Pannocchia
www.lindapannocchia.it

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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
mi associo a quanto espresso dalla Collega Cacioppo. Le avrei consigliato la visita psichiatrica anche se non ci avesse parlato del passato, proprio perchè in questa fase molto delicata (il cosidetto post partum) tantissime mamme provano molta sofferenza ed insicurezza che, se sottovalutata, potrebbe creare problemi seri nei prossimi mesi

Cordialmente

Daniel Bulla
dbulla@libero.it
[#4]
Attivo dal 2007 al 2010
Ex utente
in poche parole tutte e tre mi state dicendo che non posso guarire o cosa ancora peggiore che potrei peggiorare e far del male ai miei cari?
cmq io da un anno come ho scritto sono in cura da una psicologa e da una psichiatra che non vuole darmi dei farmaci perche' di ce che ce la posso fare con le mie gambe il problema e' che io da queste sedute con la psicologa non ho trovato nessun beneficio.

Ringrazio per la tempestivita delle risposte

un abbraccio

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Psichiatra attivo dal 2007 al 2012
Psichiatra
Gentile utente,
la paura di perdere il controllo e di far mal a qualcuno (non volendolo) è definita in termini psicopatologici "ideazione di contrasto" ed è un sintomo riconducibile allo spettro ossessivo-compulsivo.
Le terapie farmacologiche, se gestite correttamente, possono generalmente essere di aiuto.

Cordiali saluti
Dr. Giuseppe Ruffolo
www.psichiatria-online.it