E' da considerarsi depressione?
Salve...
Sinceramente non so da dove partire, ho trovato questo sito per caso cercando informazioni sulla depressione. Ho letto diversi siti dove ne elencavano i sintomi, e mi riconosco in alcuni di essi..tuttavia non so se la mia è pura esagerazione o se qualcosa, seppur in forma minore, c'è.
Ho 20 e frequento un'università di lingue. Sinceramente è stata una sfida, sapevo che non l'avrei affrontata serenamente, ma volevo, per una volta, fare qualcosa che mi piaceva pur sapendo che per farla avrei dovuto affrontare delle difficoltà. Pensavo, e forse lo penso tutt'ora, che i miei problemi di ansia, nell'affrontare cose nuove, nel cambiare città, ambiente, fossero delle stupidaggini, e che col tempo mi sarebbero passate.
Sono una persona molto timida, introversa, questo io pensavo, ma ora mi definirei più asociale, stare con gli altri mi costa un certo sforzo (e il fatto che io debba convivere con altre 3 persone in un appartamente per l'università aggrava questo problema). Mi sento molto spesso a disagio, preferisco stare da sola, insieme agli altri mi sento sempre inferiore, che sia per un motivo esteriore o per intelligenza ecc.
Ho dei momenti in cui vedo solo nero, e piango senza un motivo preciso, ma per un senso generale di inadeguatezza, in tutto quello che faccio e che sono. Ho rinunciato a molte attività perchè mi creavano ansia, eccessiva rispetto al fatto in sè, come quella di continuare uno sport che amavo, o di fare soggiorni all'estero per imparare una lingua.
Mia madre soffre di depressione. Ho letto che questa malattia può essere anche genetica, quindi magari parte della causa è questo.
Mi è successo di pensare di addormentarmi e di non risvegliarmi più, il che non vuol dire assolutamente che ho pensato materialmente al suicidio, no; solo all'eventualità di non esserci più.
Ho poche amiche, anzi, le potrei ridurre a due, e ora che ho finito il liceo i rapporti (che prima erano obbligati, quotidianamente per frequentare la scuola) sono molto rari, quasi assenti. Sono io che non le cerco, ne sento il bisogno, ma non ho come la forza di stare con loro, sembra in effetti un paradosso ma è così.
Sembra così riduttivo mettendolo per iscritto, ma vivendola mi sembra una situazione insopportabile. Ma probabilmente sto solo ingigantendo le cose.
Comunque, questo è tutto quello che mi viene in mente, vorrei solo sapere se è una cosa di cui mi devo preoccupare, o se è una normale fase passeggera che capita a tutti almeno una volta nella vita.
Grazie dell'attenzione
Sinceramente non so da dove partire, ho trovato questo sito per caso cercando informazioni sulla depressione. Ho letto diversi siti dove ne elencavano i sintomi, e mi riconosco in alcuni di essi..tuttavia non so se la mia è pura esagerazione o se qualcosa, seppur in forma minore, c'è.
Ho 20 e frequento un'università di lingue. Sinceramente è stata una sfida, sapevo che non l'avrei affrontata serenamente, ma volevo, per una volta, fare qualcosa che mi piaceva pur sapendo che per farla avrei dovuto affrontare delle difficoltà. Pensavo, e forse lo penso tutt'ora, che i miei problemi di ansia, nell'affrontare cose nuove, nel cambiare città, ambiente, fossero delle stupidaggini, e che col tempo mi sarebbero passate.
Sono una persona molto timida, introversa, questo io pensavo, ma ora mi definirei più asociale, stare con gli altri mi costa un certo sforzo (e il fatto che io debba convivere con altre 3 persone in un appartamente per l'università aggrava questo problema). Mi sento molto spesso a disagio, preferisco stare da sola, insieme agli altri mi sento sempre inferiore, che sia per un motivo esteriore o per intelligenza ecc.
Ho dei momenti in cui vedo solo nero, e piango senza un motivo preciso, ma per un senso generale di inadeguatezza, in tutto quello che faccio e che sono. Ho rinunciato a molte attività perchè mi creavano ansia, eccessiva rispetto al fatto in sè, come quella di continuare uno sport che amavo, o di fare soggiorni all'estero per imparare una lingua.
Mia madre soffre di depressione. Ho letto che questa malattia può essere anche genetica, quindi magari parte della causa è questo.
Mi è successo di pensare di addormentarmi e di non risvegliarmi più, il che non vuol dire assolutamente che ho pensato materialmente al suicidio, no; solo all'eventualità di non esserci più.
Ho poche amiche, anzi, le potrei ridurre a due, e ora che ho finito il liceo i rapporti (che prima erano obbligati, quotidianamente per frequentare la scuola) sono molto rari, quasi assenti. Sono io che non le cerco, ne sento il bisogno, ma non ho come la forza di stare con loro, sembra in effetti un paradosso ma è così.
Sembra così riduttivo mettendolo per iscritto, ma vivendola mi sembra una situazione insopportabile. Ma probabilmente sto solo ingigantendo le cose.
Comunque, questo è tutto quello che mi viene in mente, vorrei solo sapere se è una cosa di cui mi devo preoccupare, o se è una normale fase passeggera che capita a tutti almeno una volta nella vita.
Grazie dell'attenzione
[#1]
Gent.le studentessa,
la depressione non si trasmette geneticamente, la ricerca di informazioni sulle psicopatologie in rete spesso genera ulteriore confusione dato che molti siti "spacciano" per informazione scientifica un insieme di banalità semplificate per essere comprese dal maggior numero possibile di persone.
"un senso generale di inadeguatezza, in tutto quello che faccio e che sono. Ho rinunciato a molte attività perchè mi creavano ansia, eccessiva rispetto al fatto in sè, come quella di continuare uno sport che amavo, o di fare soggiorni all'estero per imparare una lingua."
Tutto questo non dovrebbe essere "liquidato" come una fase di passaggio perché sta pesantemente condizionando le sue scelte nella vita quotidiana.
Pertanto piuttosto che preoccuparsi di avere un disturbo psicopatologico provi a confrontarsi con il suo disagio,
con l'aiuto di uno psicologo-psicoterapeuta potrà elaborarne il significato e individuare le risorse personali per affrontarlo in modo efficace.
Cordiali saluti
la depressione non si trasmette geneticamente, la ricerca di informazioni sulle psicopatologie in rete spesso genera ulteriore confusione dato che molti siti "spacciano" per informazione scientifica un insieme di banalità semplificate per essere comprese dal maggior numero possibile di persone.
"un senso generale di inadeguatezza, in tutto quello che faccio e che sono. Ho rinunciato a molte attività perchè mi creavano ansia, eccessiva rispetto al fatto in sè, come quella di continuare uno sport che amavo, o di fare soggiorni all'estero per imparare una lingua."
Tutto questo non dovrebbe essere "liquidato" come una fase di passaggio perché sta pesantemente condizionando le sue scelte nella vita quotidiana.
Pertanto piuttosto che preoccuparsi di avere un disturbo psicopatologico provi a confrontarsi con il suo disagio,
con l'aiuto di uno psicologo-psicoterapeuta potrà elaborarne il significato e individuare le risorse personali per affrontarlo in modo efficace.
Cordiali saluti
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.5k visite dal 11/09/2010.
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