Un po' male, ma non volendo fare l'egoista,gli ho detto che non c'erano problemi,

Gentili Dottori, da circa 2 anni sto insieme ad un ragazzo,più piccolo di me di 2 anni.io ho 35 anni.si tratta di una relazione a distanza, cosa che oramai mi è familiare,visto che anche precedentemente ho avuto una storia lunga 4 anni a distanza.In tutto questo periodo ci siamo sempre visti molto spesso,e anche per telefono parliamo diverse volte al giorno.Questa primavera il mio lui,in seguito a delle vicende familiari mie tragiche,ho perso ambedue i genitori all'improvviso :(,ha deciso di licenziarsi al suo lavoro, ambedue siamo giornalisti, e si è trasferito da me, a Budapest.Io ho apprezzato moltissimo questo suo gesto,anche perchè ha rinunciato ad un lavoro prestigioso e ha lasciato famiglia ed amici per starmi vicina.La convivenza non è stata facile, poichè lui oltre a frequentare lezioni di inglese,non faceva che attendere che io uscissi dal mio posto di lavoro.Da una persona attiva è diventata molto passiva e questo non gli ha fatto bene.Io ho cercato in tutti i modi di farlo sentire a casa,e mi sono data anche da fare per trovargli qualche impiego ma putroppo con scarso risultato.Nel frattempo ci pressava anche la sua famiglia. Loro infatti avrebbero preferito se scendevo io a Roma e lui rimaneva nella sua città.Fatto sta che all'inizio estate,il mio ragazzo ha deciso di tornare a Roma per l'estate,visto che qui non aveva trovato nulla.Questa sua scelta era spinta nache dal fatto che la redazione presso la quale aveva lavorato prima gli aveva chiesto una collaborazione temporanea.Io ci sono rimasta un po' male, ma non volendo fare l'egoista,gli ho detto che non c'erano problemi, a settembre ne avremmo riparlato.D'estate siamo stati molto tempo insieme, siamo andati in vacanza,ma si avvertiva cmq una specie di tensione, poichè lui era molto indeciso sul da farsi. d agosto poi si era anche stranito per qualche giorno ed io pensavo che mi stesse lasciando,ma lui diceva che voleva solo capire meglio che doveva fare.Io a dire il vero mi sono angosciata un bel po' perchè lui mi diceva che lo spaventava una convivenza con me a Roma, dal momento che nelle ultime settimane abbiamo disccuso abbastanza.Cmq poi ci siamo rivisti ed è andato tutto bene.Mi ha chiesto di chiedere l'aspettativa e scendere da lui, per provare la convivenza.Eravamo d'accordo che non appena avrei trovato un lavoro qualsiasi sarei scesa.il punto è che lo vedo cosi insicuro,non so fino a che punto è convinto di questa convivenza.Lo confessa anche lui stesso che ne ha paura.ma a volte mi sembra che manchi proprio quell'entusiasmo forte che servirebbe prima di un passo cosi importante.In più c'è anche il problema che ora anche lui deve trovare la sua stabilità lavorativa.Lui è figlio unico,ed è assai viziato, vien da una famiglia benestante e mi sembra che non si stia dando molto da fare nè per trovare lavoro per lui stesso nè per aiutare me nelle ricerche.come si fa a smuovere questa situazione? vi ringrazio anticipatamente per i cnsigli
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile Utente, può specificare la sua richiesta? Ha fornito un quadro molto articolato del vostro rapporto, ma rileggendo il suo consulto non comprendo cosa ci chiede.

Cordialmente
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Utente
Utente
volevo chiedere un vostro parere sul comportamento del mio ragazzo. sapere cosa mi consigliate di fare per raggiungere una maggior stabilità emotiva nel rapporto.
a volte mi sembra di stare in una coppia non a pari. dove io mi impegno completamente e assecondo il partner, mentre lui forse prende le cose più alla leggera. é una persona molto umorale e a dire il vero è assai stressante stare dietro ai suoi continui cambiamenti di umore.
Io da parte mia cosa posso fare per fare andare bene le cose?
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Utente
Utente
ecco mi è venuto in mente un paragone che userei per lo stato attuale della nostra relazione. è come se lui facesse partire una macchina col freno a mano.si la macchina va, ma non come dovrebbe andare.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile Utente,
ciò che mi sembra abbastanza evidente anche leggendo i precedenti consulti, è il fatto che lei prediliga le relazioni a distanza che, quando stanno per concretizzarsi, vanno o rischiano di andare in fumo per un motivo o per l'altro.

Le relazioni di questo tipo sono già abbastanza difficili di per sé per gli oggettivi limiti e problemi pratici che pongono e la loro scelta ripetitiva consiglierebbe riflessioni in merito.

Forse prima di chiedere qualcosa rispetto a come smuovere la situazione con l'attuale ragazzo, è bene che si chieda se lei ha veramente intenzione, e fino a che punto, di impegnarsi stabilmente in una convivenza.
D'altronde lei esprime parecchi dubbi su questa persona, (anche giustificati per carità).

Naturalmente la mia è solo un'ipotesi, qui mancano gli elementi per darle risposte precise che solo un collega in presenza le potrebbe dare con gli elementi necessari alla mano.

I miei migliori auguri per il suo futuro

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Utente
Utente
Gentile Dott.ssa,
La ringrazio molto per la sua risposta.
A dire il vero, non è che io prediliga i rapporti a distanza, è capitato cosi. Le due storie d'amore più importanti sono nate con delle persone che abitano lontano da me. Avendo la doppia cittadinanza, ungherese ed italiana, ho passato e continuo a passare molto tempo sia in Ungheria che in Italia sin da bambina.
Quanto alle mie intenzioni, non ho dubbi, io amo il mio ragazzo e sono disposta a fare dei sacrifici, pur di stargli vicino. Il mio problema è che non vedo chiaramente quali siano le sue intenzioni. Credo che una volta provata la convivenza a Budapest, ricominciare a fare una vita pendolare sia un passo indietro, cosa che vorrei evitare. D'altronde sono anche convinta che la convivenza debba essere una scelta in comune, e non voglio forzare la mano. Ciò che avverto è che nonostante abbiamo deciso insieme di fare di tutto per andare a vivere insieme a Roma, lui non ne sia poi convinto del tutto. Ho provato a parlargliene, e gli ho anche chiesto se voleva che rimandassimo tutto, ma mi ha detto di no, mi ha detto di procedere. Ciò nonostante non mi sento serena. Vorrei capirci di più e vederci più chiaramente. Ma non so come farlo. Ho paura che tirando fuori per l'ennesima volta il discorso possano nascere ulteriori discussioni.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87

"Ciò nonostante non mi sento serena. Vorrei capirci di più e vederci più chiaramente. Ma non so come farlo."


Gent.le ragazza,
può prendere in considerazione la possibilità di rivolgersi ad uno psicologo-psicoterapeuta non per "delegare" a lui la responsabilità di una decisione ma per mettersi in discussione e diventare consapevole delle origini delle sue insicurezze.
Cordialmente

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
"sono anche convinta che la convivenza debba essere una scelta in comune", lei dice bene, decidere di vivere insieme è una scelta importante che deve essere pienamente condivisa da entrambi i partner.

Per questo è necessario che tra voi venga affrontato un discorso chiaro, esplicitando anche le reciproche perplessità e difficoltà.

Il punto, però, è che sembra non essere facile per voi comunicare apertamente su questi aspetti.

"ciò che avverto... lui non ne sia convinto del tutto...mi ha detto di procedere" - "ho paura che...possano nascere ulteriori discussioni".

Sembrerebbe che qui le paure stiano da entrambe le parti, come se scoprire completamente le carte fosse troppo rischioso per voi. D'altra parte sarebbe anche rischioso non farlo.

Rivolgervi per una consulenza ad un terapeuta di coppia potrebbe esservi di aiuto per riuscire ad affrontare in modo idoneo le vostre difficoltà di comunicazione.

Cordialmente
[#8]
Utente
Utente
Gentili Dottori,
Vi ringrazio molto per le vostre risposte e per i vostri preziosi consigli.Ho parlato con il mio ragazzo delle mie paure e ansie circa il suo comportamento e devo dire che da allora ambedue siamo più tranquilli e sereni, tanto è vero che la prossima settimana scendo a Roma e andiamo a convivere. Lui che fino a 2 mesi fa ne aveva tanta paura, ora conta i giorni del mio arrivo. :)
vi ringrazio ancora.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Grazie anche a lei per il cortese riscontro.

I migliori auguri per una serena vita di coppia.