Una autostima pari
Salve a tutti,
ho un grosso problema: credo di avere una autostima pari a 0!
Apparentemente può sembrare una cosa comune a tutti ma credo di essere un caso patologico!
Solo pr farvi un esempio , ogni volta che esco con le mie amiche torno a casa triste e depressa perchè tutti i ragazzi mentre passeggiamo le guardano mentre a me no e questo mi fa sentire male perchè è come se gli altri non mi accettassero ; si sa che l'aspetto esteriore è comunque un biglietto da visita, e se questo biglietto non si presenta piacevole(come me) rischia di non essere preso in considerazione .. Allora cerco subito di farmi forza dicendo che l'importante nn è la bellezza ma l'intelligenza e la simpatia ,ma anche in quel campo mi sento inferiore a tutte : mi sembra sempre di non essere simpatica a nessuno anzi spesso percepisco che agli altri non piaccio, qualunque cosa faccia sento che la gente in me non vede niente di eccezionale per cui non si affeziona, spesso mi sento presa in giro (forse sono mie paranoie) ma ho la sensazione che gli altri mi vedano come una "sfigata" come un ragazza della quale burlarsi e questa sensazione ce l'ho anche con le persone che non mi conoscono per niente e li inizio ad entrare in paronia chidendomi continuamente "ma ho l' aspetto di una stupida? che faccio di male?" e inizio ad incolparmi : un giorno dico che è colpa dei miei difetti fisici e credo che una chirurgia possa salvarmi, perchè magari se sei bella nessuno si permette di prederti in giro (sopratutto gli uomini) , un altro credo che sia colpa del mio carattere magari troppo debole o troppo insipido e quindi un bersaglio per chi vuole fare il superiore, un altro ancora credo che sia colpa del destino o di non so che , che mi perseguita e me la prendo con la vita..
Ora il punto è che credo di avere queste paranoie perchè non ho molta fiducia in me (anzi mi considero io stessa una perdente ) e cerco sicurezza negli altri , quando mi accorgo però che neanche gli altri mi danno la sicurezza che cerco crollo psicologicamente e cado in una tristezza che a ventidueanni credo sia pericoloso avere.
Quello che mi chiedo è :una persona insicura con dei colpessi può arrivare mai un giorno a vivere "normale" riuscendo ad accettarsi per quella che è e sopratutto riuscendo a fregarsene di quello che gli altri pensano?
Cosa devo fare per iniziare a credere di più in me stessa e non considerare per niente l'opinione degli altri su di me??
ho un grosso problema: credo di avere una autostima pari a 0!
Apparentemente può sembrare una cosa comune a tutti ma credo di essere un caso patologico!
Solo pr farvi un esempio , ogni volta che esco con le mie amiche torno a casa triste e depressa perchè tutti i ragazzi mentre passeggiamo le guardano mentre a me no e questo mi fa sentire male perchè è come se gli altri non mi accettassero ; si sa che l'aspetto esteriore è comunque un biglietto da visita, e se questo biglietto non si presenta piacevole(come me) rischia di non essere preso in considerazione .. Allora cerco subito di farmi forza dicendo che l'importante nn è la bellezza ma l'intelligenza e la simpatia ,ma anche in quel campo mi sento inferiore a tutte : mi sembra sempre di non essere simpatica a nessuno anzi spesso percepisco che agli altri non piaccio, qualunque cosa faccia sento che la gente in me non vede niente di eccezionale per cui non si affeziona, spesso mi sento presa in giro (forse sono mie paranoie) ma ho la sensazione che gli altri mi vedano come una "sfigata" come un ragazza della quale burlarsi e questa sensazione ce l'ho anche con le persone che non mi conoscono per niente e li inizio ad entrare in paronia chidendomi continuamente "ma ho l' aspetto di una stupida? che faccio di male?" e inizio ad incolparmi : un giorno dico che è colpa dei miei difetti fisici e credo che una chirurgia possa salvarmi, perchè magari se sei bella nessuno si permette di prederti in giro (sopratutto gli uomini) , un altro credo che sia colpa del mio carattere magari troppo debole o troppo insipido e quindi un bersaglio per chi vuole fare il superiore, un altro ancora credo che sia colpa del destino o di non so che , che mi perseguita e me la prendo con la vita..
Ora il punto è che credo di avere queste paranoie perchè non ho molta fiducia in me (anzi mi considero io stessa una perdente ) e cerco sicurezza negli altri , quando mi accorgo però che neanche gli altri mi danno la sicurezza che cerco crollo psicologicamente e cado in una tristezza che a ventidueanni credo sia pericoloso avere.
Quello che mi chiedo è :una persona insicura con dei colpessi può arrivare mai un giorno a vivere "normale" riuscendo ad accettarsi per quella che è e sopratutto riuscendo a fregarsene di quello che gli altri pensano?
Cosa devo fare per iniziare a credere di più in me stessa e non considerare per niente l'opinione degli altri su di me??
[#1]
Gentile ragazza, la "diagnosi" che hai fatto è accurata: la tua autostima è davvero bassa!
La buona notizia è che si tratta di un disagio risolvibile.
Attraverso una psicoterapia puoi osservare le dinamiche relazionale e cosa ti succede nell'interazione (e ti senti inferiore) e soprattutto apprendere nuovi modi e nuove strategie per vivere in modo più sereno.
Fortunatamente abilità sociali quali l'assertività, che pare un po' carente in te, sono apprese.
Saluti,
La buona notizia è che si tratta di un disagio risolvibile.
Attraverso una psicoterapia puoi osservare le dinamiche relazionale e cosa ti succede nell'interazione (e ti senti inferiore) e soprattutto apprendere nuovi modi e nuove strategie per vivere in modo più sereno.
Fortunatamente abilità sociali quali l'assertività, che pare un po' carente in te, sono apprese.
Saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Gentile Utente,
tra le altre cose lei dice "ho la sensazione che gli altri mi vedano come una sfigata... lì inizio ad entrare in paranoia ...e ad incolparmi".
La scarsa stima che ha di se stessa,fa sì che si trovi in un circolo vizioso: se lei, nonostante cerchi di farsi forza, parte con la convinzione di essere inferiore agli altri e sfortunata, qualcosa nel suo modo di relazionarsi rifletterà in qualche maniera (involontaria) ciò che lei pensa di se stessa ottenendo sempre le medesime risposte da parte degli altri (o magari connotandole in senso eccessivamente o solo negativo), cioè quelle che lei si aspetta di ricevere. I sensi di colpa successivi non fanno altro che rinforzare le sue convinzioni e alimentare le sue insicurezze.
L'indicazione è quella di rivolgersi in presenza ad uno psicologo/psicoterapeuta per affrontare in modo idoneo i suoi disagi.
I miei migliori auguri di serenità.
tra le altre cose lei dice "ho la sensazione che gli altri mi vedano come una sfigata... lì inizio ad entrare in paranoia ...e ad incolparmi".
La scarsa stima che ha di se stessa,fa sì che si trovi in un circolo vizioso: se lei, nonostante cerchi di farsi forza, parte con la convinzione di essere inferiore agli altri e sfortunata, qualcosa nel suo modo di relazionarsi rifletterà in qualche maniera (involontaria) ciò che lei pensa di se stessa ottenendo sempre le medesime risposte da parte degli altri (o magari connotandole in senso eccessivamente o solo negativo), cioè quelle che lei si aspetta di ricevere. I sensi di colpa successivi non fanno altro che rinforzare le sue convinzioni e alimentare le sue insicurezze.
L'indicazione è quella di rivolgersi in presenza ad uno psicologo/psicoterapeuta per affrontare in modo idoneo i suoi disagi.
I miei migliori auguri di serenità.
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2k visite dal 09/09/2010.
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