Ansia, sofferenza
salve, sono un ragazzo di 22 anni, quest estate mi padre si è ammalato gravemente ora è tornato a casa sta meglio, ma di questo ne ho sofferto molto.. contemporaneamente ho fatto un incidente stradale dove ho perso la macchina ho dovuto mettere una placca al braccio e ultimamente ho perso anche la ragazza dopo 2 anni, quest ultima nn capisce il male che ho dentro e mi accusa di non meritarla... ora ho problemi di sonno la sera nn riesco mai ad addormentarmi, sono dimagrito 7 chili, bevo molto forse per non pensare a tutto questo... non so come uscirne provo ad usare anche la fede.. ma soffro e mi ritrovo sempre a pensare che forse nn ce la faccio.. che magari è più facile arrendersi.. che ho perso e sto perdendo tutto...
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Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile utente, la sua sofferenza, più che su base ansiosa, sembra essere connessa a pensieri ricorrenti legati alla tristezza.
A volte, quando si perdono delle cose o delle persone che per noi erano importanti, si può pensare che non rimanga altro, o che non avremo mai più il benessere che provavamo grazie a quelle cose o quelle persone.
Questo naturalmente non è vero, ma ci crediamo lo stesso.
Come fare per riprendere a guardarsi intorno? Innanzitutto deve accettare che ciò che non c'è più non era indispensabile. Era bello (sempre?), ci faceva stare bene (soltanto?), ma non era indispensabile.
Secondo poi, deve accettare di avere una difficoltà da superare, e che forse da solo non sa come fare.
Infine, deve chiamare uno psicoterapeuta. In situazioni come la sua, è il primo passo necessario, ed arrendersi non è poi così facile. E' molto più facile ed utile chiedere aiuto.
"La distanza non è un problema: il difficile è fare il primo passo"
(Marie Anne de Vichy-Chamrond)
Cordialmente
A volte, quando si perdono delle cose o delle persone che per noi erano importanti, si può pensare che non rimanga altro, o che non avremo mai più il benessere che provavamo grazie a quelle cose o quelle persone.
Questo naturalmente non è vero, ma ci crediamo lo stesso.
Come fare per riprendere a guardarsi intorno? Innanzitutto deve accettare che ciò che non c'è più non era indispensabile. Era bello (sempre?), ci faceva stare bene (soltanto?), ma non era indispensabile.
Secondo poi, deve accettare di avere una difficoltà da superare, e che forse da solo non sa come fare.
Infine, deve chiamare uno psicoterapeuta. In situazioni come la sua, è il primo passo necessario, ed arrendersi non è poi così facile. E' molto più facile ed utile chiedere aiuto.
"La distanza non è un problema: il difficile è fare il primo passo"
(Marie Anne de Vichy-Chamrond)
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Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.5k visite dal 08/09/2010.
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