Sbandamento
Salve, è da tempo che mi trovo a soffrire delle strane situazioni di cui, prima di 2-3 anni fa, non ci facevo caso e trascuravo la mia figura personale.
Di recente, con la mia ragazza si sono verificate spiacevoli pesanti liti dove io qualche volta la strattonavo o mi facevo io del male per il nervosismo acuto che mi sentivo uscire per alcune cose che mi diceva. Uno psicologo mi disse che ho della rabbia repressa, ma mai sono ad arrivato ad offendere ed umiliare una cara persona, quale la mia ragazza.
Specifico che è la mia prima ragazza e ci sto insieme da un anno, di cui questi ultimi 2-3 mesi passati insieme senza separarci mai, dormendo abbracciati su un unico letto da 1 piazza, condividendo una stanza stretta ed ogni attimo della giornata. Insomma, conducendo una vita di una coppia sposata.
Da piccolo ho subìto degli abusi "superficiali", che ho tenuto nascosto ai miei genitori finché ho affrontato il mio carnefice, qualche mese fa, su continuo sprono della mia ragazza, e poi ho riferito tutto ai miei.
Solo che tuttavia dopo l'affronto con la persona che aveva attenzioni morbose su di me durante la mia adolescenza (fino a 17 anni), sono diventato notevolmente più svogliato, anche dopo un insuccesso professionale, e di recente notevolmente aggressivo.
Con tutte le persone ho sempre fatto la bella figura dell'ingenuo, dell'eterno felice anche se dentro morivo da dolori inconsci che mi hanno portato finora ad apparire insicuro, trascurato, strafottente della mia immagine e quasi privo di amor proprio.
In questi giorni, dopo aver discusso nuovamente con la mia ragazza (che mi reputa immaturo, nonostante la mia già grande età), che ha detto che sono egoista e che non penso mai a lei e vuole troncare la relazione.
Ma in questi periodi mi riesce difficile distrarmi con la mia regolare attività che avevo prima, perché sono ossessionato dalla paura di perdere la mia ragazza (che ha 19 anni, mentre io 25), nonostante mio padre mi dice che fa solo scenate. Io mi ritrovo ad essere debole e anche fragile, piangendo come un bambino, fin troppe volte.
Io dalla prossima settimana ricomincio il mio percorso psicoterapeutico in quanto mi accorgo che sono accecato dai miei problemi e non riesco a dare spazio a niente e nessuno, trovandomi un caos totale.
La mia lei è comunque seriamente preoccupata perché dice che non appaio normale, ma chiuso, con strani atteggiamenti (bocca aperta, lingua appoggiata sui denti, occhi sbarrati).
Ammetto di essere ansioso per natura, ma credo di stare ad angosciarmi troppo. Non ho mai assunto psicofarmaci, se non una volta una pasticca di estratto di valeriana e poi gocce di tilia tomentosa (che però ho interrotto per un breve periodo).
Nel mio cervello domina la confusione, come se fossi sempre impanicato e non riesco a trovare un sano equilibrio. Oltretutto, secondo la mia ragazza, non riesco a dimostrare psicologicamente la mia effettiva età, o sono assuefatto completamente da lei?
Spero di non essere stato caotico.
Grazie.
Di recente, con la mia ragazza si sono verificate spiacevoli pesanti liti dove io qualche volta la strattonavo o mi facevo io del male per il nervosismo acuto che mi sentivo uscire per alcune cose che mi diceva. Uno psicologo mi disse che ho della rabbia repressa, ma mai sono ad arrivato ad offendere ed umiliare una cara persona, quale la mia ragazza.
Specifico che è la mia prima ragazza e ci sto insieme da un anno, di cui questi ultimi 2-3 mesi passati insieme senza separarci mai, dormendo abbracciati su un unico letto da 1 piazza, condividendo una stanza stretta ed ogni attimo della giornata. Insomma, conducendo una vita di una coppia sposata.
Da piccolo ho subìto degli abusi "superficiali", che ho tenuto nascosto ai miei genitori finché ho affrontato il mio carnefice, qualche mese fa, su continuo sprono della mia ragazza, e poi ho riferito tutto ai miei.
Solo che tuttavia dopo l'affronto con la persona che aveva attenzioni morbose su di me durante la mia adolescenza (fino a 17 anni), sono diventato notevolmente più svogliato, anche dopo un insuccesso professionale, e di recente notevolmente aggressivo.
Con tutte le persone ho sempre fatto la bella figura dell'ingenuo, dell'eterno felice anche se dentro morivo da dolori inconsci che mi hanno portato finora ad apparire insicuro, trascurato, strafottente della mia immagine e quasi privo di amor proprio.
In questi giorni, dopo aver discusso nuovamente con la mia ragazza (che mi reputa immaturo, nonostante la mia già grande età), che ha detto che sono egoista e che non penso mai a lei e vuole troncare la relazione.
Ma in questi periodi mi riesce difficile distrarmi con la mia regolare attività che avevo prima, perché sono ossessionato dalla paura di perdere la mia ragazza (che ha 19 anni, mentre io 25), nonostante mio padre mi dice che fa solo scenate. Io mi ritrovo ad essere debole e anche fragile, piangendo come un bambino, fin troppe volte.
Io dalla prossima settimana ricomincio il mio percorso psicoterapeutico in quanto mi accorgo che sono accecato dai miei problemi e non riesco a dare spazio a niente e nessuno, trovandomi un caos totale.
La mia lei è comunque seriamente preoccupata perché dice che non appaio normale, ma chiuso, con strani atteggiamenti (bocca aperta, lingua appoggiata sui denti, occhi sbarrati).
Ammetto di essere ansioso per natura, ma credo di stare ad angosciarmi troppo. Non ho mai assunto psicofarmaci, se non una volta una pasticca di estratto di valeriana e poi gocce di tilia tomentosa (che però ho interrotto per un breve periodo).
Nel mio cervello domina la confusione, come se fossi sempre impanicato e non riesco a trovare un sano equilibrio. Oltretutto, secondo la mia ragazza, non riesco a dimostrare psicologicamente la mia effettiva età, o sono assuefatto completamente da lei?
Spero di non essere stato caotico.
Grazie.
[#1]
Gentile ragazza già precedentemente aveva espresso determinati disagi e le fu consigliato un consulto specialistico.
Lei ha parlato di uno psicologo, ha cominciato un percorso o si è trattato solo di un colloquio? Finchè non si confronterà con un terapeuta non avrà da solo la possibilità di venire a capo della situazione e trovare strategie funzionali di sopravvivenza psicologica.
saluti
Lei ha parlato di uno psicologo, ha cominciato un percorso o si è trattato solo di un colloquio? Finchè non si confronterà con un terapeuta non avrà da solo la possibilità di venire a capo della situazione e trovare strategie funzionali di sopravvivenza psicologica.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.6k visite dal 05/09/2010.
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