Malessere imprecisato. necessito un consulto?

Salve. Sono un ragazzo di 19 anni e vi scrivo per avere un parere professionale riguardo alla mia situazione, diciamo, "interiore", che trovo estremamente confusa. Mi sarebbe d'aiuto sapere se con i "sintomi" che presento necessito un consulto o una cura. Vi espongo pertanto la mia situazione, se sarete così gentili da aiutarmi.
Fin da bambino sono stato giudicato molto strano; piangevo sempre, avevo paura di essere preso in giro dai compagni, che dal canto loro mi intimavano di smettere di "fare la vittima". Del resto spesso mi è stato detto che sono una persona estremamente emotiva, sensibile, anche se ora come ora penso sia tutto il contrario. Dai miei genitori non ho ricevuto molte manifestazioni d'affetto (non che non ne abbiano comunque; spesso sono stati addirittura iperprotettivi, ma io parlavo di manifestazioni). Ricordo che da piccolo, inoltre, mi è capitato di mettere in bocca oggetti taglienti (puntine,...) più che altro per attirare l'attenzione dei compagni che per farmi del male.
Sono stato cresciuto con una morale cattolica inculcata per bene e presa sin troppo sul serio, tanto che per un certo periodo della mia vita ho provato una tremenda paura di commettere peccato e pensavo continuamente all'inferno.
Ho passato i miei primi 16 anni di vita chiuso in casa, tra videogiochi, fumetti e studio (ho sempre avuto ottimi voti e mi sono diplomato con 100 e lode).
Poi ho cominciato lentamente a costruire un contatto umano e ora ho degli amici. Il fatto di non avere mai avuto una ragazza, invece, da anni si ripercuote sulla mia autostima provocandomi forti sensazioni di inadeguatezza. Da due anni abuso di alcool, da un anno anche di cannabis, spesso in modo massiccio. Sebbene ultimamente abbia migliorato la mia forma fisica, la mia autostima, la gamma di interessi, insomma, la vita in genere, mi sento ancora molto vuoto. Come dicevo, ho un malessere imprecisato, una vaga sensazione di tristezza, con alti e bassi.
Nei rapporti interpersonali, sono quasi sempre in una posizione subordinata, presento talvolta sintomi ansiosi e sono imbarazzato e infastidito dal contatto fisico. Mi capita di lanciare urla di notte, e anche di alzarmi e camminare. Sono sempre assillato da mille paure e timori, ho iniziato a giocare cifre notevoli alle slot da bar, mi sento spesso irrequieto o annoiato. Non provo interesse per l'80% delle cose che la gente dice, studio meticolosamente il linguaggio del corpo dei miei interlocutori, e penso di avere un volto molto inespressivo (sono stato convinto di avere l'Asperger). Ultimamente sento tutto molto "ovattato" intorno a me, a partire dalle emozioni e dai sentimenti. Spesso sono stato convinto di piacere ad alcune ragazze, ma mai ho avuto la forza di tentare un approccio. Raramente, mi è capitato di essere molto euforico, pieno di energia, ma il più delle volte era una conseguenza dell'ubriachezza.
So di essere stato molto confuso e poco chiaro, ma vi chiedo se con questi sintomi necessito di un consulto. Grazie
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 86
Gent.le ragazzo,
la dipendenza dall'alcol, dalla cannabis e dal gioco d'azzardo sono il modo con il quale lei sta esprimendo il suo disagio rispetto al quale ha un buon livello di autoconsapevolezza da un punto di vista razionale ma non emozionale come lei stesso afferma.
Credo sia il caso di rivolgersi ad uno psicologo-psicoterapeuta privato o in alternativa al consultorio familiare della sua ASL per prenotare un colloquio psicologico.
Cordialmente

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Attivo dal 2010 al 2011
Ex utente
La ringrazio molto, era proprio mio interesse sapere se effettivamente avessi bisogno di un colloquio o se potessi, per così dire, "cavarmela da solo".
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Del resto spesso mi è stato detto che sono una persona estremamente emotiva, sensibile, anche se ora come ora penso sia tutto il contrario.
>>>

Gentile ragazzo, una cosa abbastanza comune che succede a chi è troppo sensibile da piccolo, è di diventare troppo poco sensibile dopo l'adolescenza.

Da come ti esprimi si vede che sei un ragazzo intelligente e lucido, per niente confuso, solo che, come ti dice la collega, stai cercando di superare il tuo disagio - e, aggiungerei, la tua rabbia - con tentativi disfunzionali: alcol, cannabis, gioco d'azzardo, tentativi eccessivi di controllo su te stesso e sulle reazioni altrui.

La maniera più veloce per uscirne è lasciandoti aiutare da uno specialista. Puoi chiedere una valutazione approfondita a uno psicologo/psicoterapeuta, e studiare insieme a lui il a farsi.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile Utente,
lei ha alle spalle un'infanzia non facile, un po' "compressa", tra rigidi doveri e necessità affettive non completamente colmate.

Ora, in breve, come hanno detto i colleghi, le dipendenze che lei riferisce sono espressione dei suoi disagi e tentativi (inefficaci) per affrontarli.

Mi colpisce, inoltre, il suo riferimento alla Sindrome di Asperger ("...volto molto inespressivo sono stato convinto di avere l'Asperger). Chi l'ha convinta di ciò?

A scopo semplicemente informativo, mi sento di specificarle che tale sindrome presenta aspetti talmente particolari da necessitare una diagnosi molto approfondita da professionisti della salute mentale esperti in Disturbi Pervasivi dello Sviluppo (Neuropsichiatra Infantile in primo luogo).
Il volto inespressivo, di per sé, non è quindi condizione sufficiente per formularla. Autodiagnosi e "sentito dire", confondono solo le idee.

Ritornando alla sua condizione attuale di disagio, è indicato che lei si rivolga in presenza ad uno psicologo/psicoterapeuta, come già le è stato suggerito.

I miei migliori auguri per un sereno futuro

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it