Difficoltà eccessiva a distaccarsi dal proprio partner a causa della distanza
Salve sono una ragazza 19enne. Sono fidanzata da 1 anno con un ragazzo 25enne.
Ci siamo conosciuti un anno e mezzo fa su internet in un social network. Fin dall'inizio c'era attrazione reciproca finché, finalmente dopo 6 mesi abbiamo potuto incontrarci per la prima volta, e da quel giorno è stato amore a prima vista (Puntualizzo che è la prima esperienza in tutti i sensi per entrambi). Il nostro grandissimo problema è la distanza.
Io sto nelle alpi lombarde, lui nel profondo sud. Più di 1000 km ci dividono.
Fin da subito ci siamo incollati 24 ore su 24 in quanto abbiamo la fortuna di poter alloggiare nelle case dei nostri genitori.
Nell'estate dell'anno scorso abbiamo passato 2 settimane insieme, in autunno 2 settimane, in inverno un mese, in primavera un mese e mezzo (non consecutivo), poi 2 settimane distanti l'una dall'altra di un mese nella tarda primavera, e ora abbiamo concluso quasi 3 mesi continuativi di convivenza, trascorsi un po' nella capitale, da soli, poi un pò da lui e un pò da me.
Siamo due persone molto sensibili e sopratutto molto unite. Abbiamo vissuto anche momenti di intensa lite e incomprensione, ma anche momenti di intensissimo amore.
Quando ci troviamo vicini sfruttiamo ogni singolo minuto per stare insieme, e non ci scolliamo mai.
Le persone a noi più vicine ci dicono che non è bene che stiamo sempre incollati perchè dobbiamo avere dei nostri spazi, ma noi i nostri spazi li troviamo stando insieme.
A ogni distacco ho sofferto di una profonda tristezza. Non mi sento compresa da nessuno, come se nessuno comprendesse l'intenso legame che mi lega al mio ragazzo, e ogni volta che se ne va è come se mi strappassero l'anima, mi sento persa e sola.
Mi sento un vuoto immenso, un silenzio assordante attorno a me, anche se lo sento via cellulare o web in continuazione.
Di notte mi sveglio con gli attacchi di panico perchè lui non è di fianco a me.
La stessa cosa è per lui. Entrambi abbiamo avuto vite molto difficili, e per certi aspetti molto simili, per altri opposti, ma ci rendiamo conto che non riusciamo a distaccarci.
Sembra ogni volta di vivere un "trauma", dove si passano le ore a piangere, chiudendosi in casa e pensando solamente alla persona amata e ai momenti passati insieme, sfogliando foto e video, e sentendo solo la solitudine attorno a sè..viviamo nella nostalgia.
Sò che questo nostro comportamento può sembrare infantile ed esagerato, proprio per questo chiedo un consiglio su questo sito. Io non sò più che fare. Vorrei andare a vivere con lui nella sua città che tanto amo (perchè dove stò io mi trovo malissimo) ma sono condizionata dalla scuola, perchè ancora devo finire il liceo. Poi vorrei tanto che lui venisse da me, ma ha l'università e non è ancora autosufficiente, in più nella sua città ha una piccola azienda da gestire. Io non sò più come fare ad affrontare questa situazione. Sono stufa di soffrire così ogni volta. Mi sento oppressa, soffocare...come se mi mancasse l'ossigeno. Cosa possiamo fare?
Ci siamo conosciuti un anno e mezzo fa su internet in un social network. Fin dall'inizio c'era attrazione reciproca finché, finalmente dopo 6 mesi abbiamo potuto incontrarci per la prima volta, e da quel giorno è stato amore a prima vista (Puntualizzo che è la prima esperienza in tutti i sensi per entrambi). Il nostro grandissimo problema è la distanza.
Io sto nelle alpi lombarde, lui nel profondo sud. Più di 1000 km ci dividono.
Fin da subito ci siamo incollati 24 ore su 24 in quanto abbiamo la fortuna di poter alloggiare nelle case dei nostri genitori.
Nell'estate dell'anno scorso abbiamo passato 2 settimane insieme, in autunno 2 settimane, in inverno un mese, in primavera un mese e mezzo (non consecutivo), poi 2 settimane distanti l'una dall'altra di un mese nella tarda primavera, e ora abbiamo concluso quasi 3 mesi continuativi di convivenza, trascorsi un po' nella capitale, da soli, poi un pò da lui e un pò da me.
Siamo due persone molto sensibili e sopratutto molto unite. Abbiamo vissuto anche momenti di intensa lite e incomprensione, ma anche momenti di intensissimo amore.
Quando ci troviamo vicini sfruttiamo ogni singolo minuto per stare insieme, e non ci scolliamo mai.
Le persone a noi più vicine ci dicono che non è bene che stiamo sempre incollati perchè dobbiamo avere dei nostri spazi, ma noi i nostri spazi li troviamo stando insieme.
A ogni distacco ho sofferto di una profonda tristezza. Non mi sento compresa da nessuno, come se nessuno comprendesse l'intenso legame che mi lega al mio ragazzo, e ogni volta che se ne va è come se mi strappassero l'anima, mi sento persa e sola.
Mi sento un vuoto immenso, un silenzio assordante attorno a me, anche se lo sento via cellulare o web in continuazione.
Di notte mi sveglio con gli attacchi di panico perchè lui non è di fianco a me.
La stessa cosa è per lui. Entrambi abbiamo avuto vite molto difficili, e per certi aspetti molto simili, per altri opposti, ma ci rendiamo conto che non riusciamo a distaccarci.
Sembra ogni volta di vivere un "trauma", dove si passano le ore a piangere, chiudendosi in casa e pensando solamente alla persona amata e ai momenti passati insieme, sfogliando foto e video, e sentendo solo la solitudine attorno a sè..viviamo nella nostalgia.
Sò che questo nostro comportamento può sembrare infantile ed esagerato, proprio per questo chiedo un consiglio su questo sito. Io non sò più che fare. Vorrei andare a vivere con lui nella sua città che tanto amo (perchè dove stò io mi trovo malissimo) ma sono condizionata dalla scuola, perchè ancora devo finire il liceo. Poi vorrei tanto che lui venisse da me, ma ha l'università e non è ancora autosufficiente, in più nella sua città ha una piccola azienda da gestire. Io non sò più come fare ad affrontare questa situazione. Sono stufa di soffrire così ogni volta. Mi sento oppressa, soffocare...come se mi mancasse l'ossigeno. Cosa possiamo fare?
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Gentile ragazza, è sicuramente un bene che lei per prima si renda conto che il vostro legame di attaccamento rischia di diventare morboso. Dipendere dall'amore di un'altra persona, entro certi limiti, può essere bellissimo ma non deve arrivare a pregiudicare il funzionamento dell'individuo.
Quando non si può assolutamente fare a meno dell'altro, è segno che non si sa stare da soli, e si usa l'altro come una specie di "stampella".
Se entrambi soffrite per questo, e se state così bene insieme, potrebbe essere un'ottima idea rivolgervi entrambi a uno psicologo, per elaborare la vostra difficoltà. Così poi potrete avere altri interessanti argomenti, per le vostre discussioni.
Il problema è abbastanza chiaro, ma da qui non è possibile fornirle aiuto diretto. In generale le dico che il bisogno morboso dell'altro s'impara a controllare, crescendo, e voi in fondo siete ancora molto giovani. Tuttavia, proprio per questo potrebbe essere una buona idea imparare fin da subito, con l'aiuto di un professionista.
Cordiali saluti
Quando non si può assolutamente fare a meno dell'altro, è segno che non si sa stare da soli, e si usa l'altro come una specie di "stampella".
Se entrambi soffrite per questo, e se state così bene insieme, potrebbe essere un'ottima idea rivolgervi entrambi a uno psicologo, per elaborare la vostra difficoltà. Così poi potrete avere altri interessanti argomenti, per le vostre discussioni.
Il problema è abbastanza chiaro, ma da qui non è possibile fornirle aiuto diretto. In generale le dico che il bisogno morboso dell'altro s'impara a controllare, crescendo, e voi in fondo siete ancora molto giovani. Tuttavia, proprio per questo potrebbe essere una buona idea imparare fin da subito, con l'aiuto di un professionista.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3k visite dal 31/08/2010.
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