Paura della morte
Buongiorno dottori, volevo chiedere un aiuto.
Non so perchè ma sono un paio di giorni che ho molta paura della morte, non riesco più a togliermi questo pensiero di dosso e faccio di tutto per non pensarci.
Questo problema mi è sorto dopo la morte della nonna dei miei cugini.
Premetto che io sono molto anzioso di natura e ho dei periodi in cui ho paura di varie cose.
Grazie in anticipo delle risposte.
Non so perchè ma sono un paio di giorni che ho molta paura della morte, non riesco più a togliermi questo pensiero di dosso e faccio di tutto per non pensarci.
Questo problema mi è sorto dopo la morte della nonna dei miei cugini.
Premetto che io sono molto anzioso di natura e ho dei periodi in cui ho paura di varie cose.
Grazie in anticipo delle risposte.
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Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile Utente, la paura della morte accomuna gli esseri umani.
Ogni popolo, ogni epoca, ogni cultura hanno dovuto fare i conti col fatto che noi viventi abbiamo un "contratto a tempo determinato", e finito quello si muore.
Gli esseri umani temono molti aspetti della morte: c'è che teme di soffrire, chi di restare da solo in un posto buio, chi, più che paura, prova tristezza ed ansia all'idea di lasciare i propri cari e le cose che ha costruito in una vita.
Ognuno di questi aspetti contiene in sè delle idee irrazionali.
Se la morte è la cessazione della vita, non potrò soffrire, anzi sarà la cessazione anche di ogni sofferenza.
Se rimanessi da solo in un posto buio, vuol dire che sarei consapevole di essere morto; ma se così fosse, non sarei morto.
Se penso che sia ingiusto ed insensato lasciare tutto, i propri cari, le proprie cose, devo valutare chi soffrirà. I miei cari soffriranno, sì, ma, come accade da sempre, prima o poi il dolore lascia il posto alla rassegnazione ed all'accettazione; se ho paura di soffrire io o di sentirmi isolato, in quel caso proverei delle emozioni, che sono proprie della vita, non della morte.
Se poi il problema è: "Che senso ha vivere, se poi devo morire?" le suggerisco la visione di un filmato, che io ho trovato parecchio chiarificatore su molte questioni relative a questo tema:
http://www.youtube.com/watch?v=k-rEHMic2KY
Una domanda: ma vuole davvero vivere da morto per paura di morire?
Cordiali saluti
Ogni popolo, ogni epoca, ogni cultura hanno dovuto fare i conti col fatto che noi viventi abbiamo un "contratto a tempo determinato", e finito quello si muore.
Gli esseri umani temono molti aspetti della morte: c'è che teme di soffrire, chi di restare da solo in un posto buio, chi, più che paura, prova tristezza ed ansia all'idea di lasciare i propri cari e le cose che ha costruito in una vita.
Ognuno di questi aspetti contiene in sè delle idee irrazionali.
Se la morte è la cessazione della vita, non potrò soffrire, anzi sarà la cessazione anche di ogni sofferenza.
Se rimanessi da solo in un posto buio, vuol dire che sarei consapevole di essere morto; ma se così fosse, non sarei morto.
Se penso che sia ingiusto ed insensato lasciare tutto, i propri cari, le proprie cose, devo valutare chi soffrirà. I miei cari soffriranno, sì, ma, come accade da sempre, prima o poi il dolore lascia il posto alla rassegnazione ed all'accettazione; se ho paura di soffrire io o di sentirmi isolato, in quel caso proverei delle emozioni, che sono proprie della vita, non della morte.
Se poi il problema è: "Che senso ha vivere, se poi devo morire?" le suggerisco la visione di un filmato, che io ho trovato parecchio chiarificatore su molte questioni relative a questo tema:
http://www.youtube.com/watch?v=k-rEHMic2KY
Una domanda: ma vuole davvero vivere da morto per paura di morire?
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.1k visite dal 28/08/2010.
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