Paura di essere attratto da altre e o di omosessualità
sono un ragazzo di 26 anni, lavoro come artista e in più studio all'università. da tre anni vivo fuori casa dei miei, e da due convivo con la mia fidanzata, conosciuta poco prima.
si tratta per me della prima storia d'amore importante della mia vita, prima ero anche vergine.
la mia partner, invece, aveva fatto numerose esperienze, tra cui una breve parentesi omosessuale.
da un paio di mesi vivo in uno stato di ansia permanente, con batticuore quasi continuo.
faccio una vita un po' stressante, perchè appena ho una pausa dal lavoro, devo buttarmi sullo studio universitario;
ma lo stress ha coinvolto la mia relazione.
sono successi alcuni eventi:
la mia fidanzata ed io abbiamo invitato a cena una nostra amica, con cui avevo avuto un piccolo flirt precedente. vedendo questa persona, mi sono sentito fortemente attratto. nei giorni successivi questo mi provocava un enorme senso di colpa e di destabilizzazione, che aumentava di giorno in giorno. alla fine ne ho parlato con la mia fidanzata. e ci siamo separati per qualche giorno per trovare un po' di tranquillità.
così è stato.
ci siamo ritrovati qualche giorno dopo e tutto è ripartito bene.
forse vivevamo troppo in simbiosi e lei era aumentata di qualche chilo. e la mia angoscia era più la paura di non amarla più come un tempo che la reale attrazione per l'altra.
poi è successo un altro evento.
ho incontrato un mio carissimo amico che vedo raramente, il quale mi ha detto di avere una relazione con una ragazza che ha avuto molte relazioni in passato, tra cui alcune relazioni omosessuali. questo mio amico mi ha anche svelato di avere lui stesso sviluppato il desiderio di sperimentare molto, sia con tante ragazze diverse, sia magari anche con delle parentesi omosessuali.
lì per lì la cosa non mi ha sconvolto, ma probabilmente mi ha colpito in profondità.
due giorni dopo, ovvero la notte scorsa, ho avuto un sogno omosessuale. in realtà il protagonista non era questo mio amico ma un altro conoscente, e in realtà l'atto sessuale era un sfumato e probabilmente in quel momento era la mia fidanzata la protagonista. comunque l'essermi reso conto di avere fatto questo sogno, per la prima volta nella mia vita, ha nuovamente riacceso il mio stato di ansia.
non sono omosessuale, non ho mai avuto desiderio a nessun livello per un uomo, ma ora quando penso a questo mio amico, l'unica cosa a cui penso è che lui voglia avere con me dei rapporti, e non so come rapportarmi in futuro con lui. ho anche paura che sotto sotto la cosa mi stuzzichi anche, ma in realtà, quando poi ci penso a fondo, vedo che veramente non mi attrae un rapporto intimo con un uomo.
un sogno non dovrebbe essere indice di omosessualità, ma vedo che tutto ciò mi procura ancora ansia e angoscia. inoltre non vorrei dovere appesantire la mia fidanzata anche di questo problema.
amo la mia fidanzata, la adoro.
temo però il poter essere attratto dalle altre e addirittura dagli altri. di non avere più argini e certezze, e che tutto sia discutibile.
si tratta per me della prima storia d'amore importante della mia vita, prima ero anche vergine.
la mia partner, invece, aveva fatto numerose esperienze, tra cui una breve parentesi omosessuale.
da un paio di mesi vivo in uno stato di ansia permanente, con batticuore quasi continuo.
faccio una vita un po' stressante, perchè appena ho una pausa dal lavoro, devo buttarmi sullo studio universitario;
ma lo stress ha coinvolto la mia relazione.
sono successi alcuni eventi:
la mia fidanzata ed io abbiamo invitato a cena una nostra amica, con cui avevo avuto un piccolo flirt precedente. vedendo questa persona, mi sono sentito fortemente attratto. nei giorni successivi questo mi provocava un enorme senso di colpa e di destabilizzazione, che aumentava di giorno in giorno. alla fine ne ho parlato con la mia fidanzata. e ci siamo separati per qualche giorno per trovare un po' di tranquillità.
così è stato.
ci siamo ritrovati qualche giorno dopo e tutto è ripartito bene.
forse vivevamo troppo in simbiosi e lei era aumentata di qualche chilo. e la mia angoscia era più la paura di non amarla più come un tempo che la reale attrazione per l'altra.
poi è successo un altro evento.
ho incontrato un mio carissimo amico che vedo raramente, il quale mi ha detto di avere una relazione con una ragazza che ha avuto molte relazioni in passato, tra cui alcune relazioni omosessuali. questo mio amico mi ha anche svelato di avere lui stesso sviluppato il desiderio di sperimentare molto, sia con tante ragazze diverse, sia magari anche con delle parentesi omosessuali.
lì per lì la cosa non mi ha sconvolto, ma probabilmente mi ha colpito in profondità.
due giorni dopo, ovvero la notte scorsa, ho avuto un sogno omosessuale. in realtà il protagonista non era questo mio amico ma un altro conoscente, e in realtà l'atto sessuale era un sfumato e probabilmente in quel momento era la mia fidanzata la protagonista. comunque l'essermi reso conto di avere fatto questo sogno, per la prima volta nella mia vita, ha nuovamente riacceso il mio stato di ansia.
non sono omosessuale, non ho mai avuto desiderio a nessun livello per un uomo, ma ora quando penso a questo mio amico, l'unica cosa a cui penso è che lui voglia avere con me dei rapporti, e non so come rapportarmi in futuro con lui. ho anche paura che sotto sotto la cosa mi stuzzichi anche, ma in realtà, quando poi ci penso a fondo, vedo che veramente non mi attrae un rapporto intimo con un uomo.
un sogno non dovrebbe essere indice di omosessualità, ma vedo che tutto ciò mi procura ancora ansia e angoscia. inoltre non vorrei dovere appesantire la mia fidanzata anche di questo problema.
amo la mia fidanzata, la adoro.
temo però il poter essere attratto dalle altre e addirittura dagli altri. di non avere più argini e certezze, e che tutto sia discutibile.
[#1]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile ragazzo, ci descrive una situazione abbastanza comune: credo lei soffra di "dubbio".
In sostanza, non ci dice di provare attrazione omosessuale per il suo amico, ma che:
- ha avuto impressione che il suo amico la stesse "stuzzicando"
- si è sentito turbato da questo
- ha pensato "ma se sono etero non dovrei sentirmi turbato; quindi, potrei essere omosessuale"
- l'idea di essere omosessuale è diventata dubbio, ed il dubbio le genera angoscia.
In merito all'episodio dell'amica della sua fidanzata, lei non ha tollerato l'attrazione che sentiva per questa ragazza. Pensa che nelle coppie, a maggior ragione in quelle stabili, nessuno provi mai attrazione sessuale o fantastichi su altre persone?
Per "lenire" il senso di colpa ha parlato con la sua ragazza, perchè potrebbe aver pensato: "Ma se io sono innamorato davvero della mia ragazza, come posso provare attrazione per quell'altra?"
Ciò che accomuna le due situazioni è una visione un pò rigida dei rapporti e di "come dovrebbero andare le cose".
Se in futuro sentisse bisogno di affrontare questi aspetti, legati al dubbio, alla rigidità, al dovere, alla perfezione, non esiti a rivolgersi ad uno psicoterapeuta, meglio se esperto in tematiche ansioso-ossessive.
Fino ad allora, dia un pò meno importanza ai suoi pensieri, ed un pò di più alla vita reale, che è più ricca ed interessante delle elucubrazioni che possiamo costruirvi sopra.
Cordialmente
In sostanza, non ci dice di provare attrazione omosessuale per il suo amico, ma che:
- ha avuto impressione che il suo amico la stesse "stuzzicando"
- si è sentito turbato da questo
- ha pensato "ma se sono etero non dovrei sentirmi turbato; quindi, potrei essere omosessuale"
- l'idea di essere omosessuale è diventata dubbio, ed il dubbio le genera angoscia.
In merito all'episodio dell'amica della sua fidanzata, lei non ha tollerato l'attrazione che sentiva per questa ragazza. Pensa che nelle coppie, a maggior ragione in quelle stabili, nessuno provi mai attrazione sessuale o fantastichi su altre persone?
Per "lenire" il senso di colpa ha parlato con la sua ragazza, perchè potrebbe aver pensato: "Ma se io sono innamorato davvero della mia ragazza, come posso provare attrazione per quell'altra?"
Ciò che accomuna le due situazioni è una visione un pò rigida dei rapporti e di "come dovrebbero andare le cose".
Se in futuro sentisse bisogno di affrontare questi aspetti, legati al dubbio, alla rigidità, al dovere, alla perfezione, non esiti a rivolgersi ad uno psicoterapeuta, meglio se esperto in tematiche ansioso-ossessive.
Fino ad allora, dia un pò meno importanza ai suoi pensieri, ed un pò di più alla vita reale, che è più ricca ed interessante delle elucubrazioni che possiamo costruirvi sopra.
Cordialmente
[#2]
Utente
inizio col ringraziarla per la risposta sollecita e chiara.
effettivamente lei ha centrato il problema. credo di dare troppa importanza ai miei pensieri, in particolare a quelli che possono in qualche modo minare la situazione estatica che si era creata fra la mia fidanzata e me. anzi, in alcuni momenti, i peggiori, desidererei addormentarmi fra le sue braccia, così che il cervello possa mantenersi spento.
la vita reale ha molte sfaccettature che io non conosco.
la cosa che mi auguro è di poterle conoscere, magari senza sperimentare tutto, senza dover interrompere il rapporto con la mia fidanzata, che è in assoluto la cosa a cui tengo di più.
non vorrei poi perdere l'amicizia di questo mio amico, solo perchè ora la collego a un desiderio in realtà inesistente di esperienza omosessuale.
lei suggerisce, a naso, di rivolgersi subito ad uno specialista, o di attendere ancora cercando appunto di concentrarmi sulla vita reale?
ce la metterò tutta, ma ho l'impressione che la mia salute mentale sia un po' più fragile di quello che io pensavo. non vorrei che da un periodo un po' difficile si generasse un disturbo duraturo.
ci sono dei segnali che delimitano la sfera del dubbio fisiologico da quella del disturbo psicologico da trattare con uno specialista?
effettivamente lei ha centrato il problema. credo di dare troppa importanza ai miei pensieri, in particolare a quelli che possono in qualche modo minare la situazione estatica che si era creata fra la mia fidanzata e me. anzi, in alcuni momenti, i peggiori, desidererei addormentarmi fra le sue braccia, così che il cervello possa mantenersi spento.
la vita reale ha molte sfaccettature che io non conosco.
la cosa che mi auguro è di poterle conoscere, magari senza sperimentare tutto, senza dover interrompere il rapporto con la mia fidanzata, che è in assoluto la cosa a cui tengo di più.
non vorrei poi perdere l'amicizia di questo mio amico, solo perchè ora la collego a un desiderio in realtà inesistente di esperienza omosessuale.
lei suggerisce, a naso, di rivolgersi subito ad uno specialista, o di attendere ancora cercando appunto di concentrarmi sulla vita reale?
ce la metterò tutta, ma ho l'impressione che la mia salute mentale sia un po' più fragile di quello che io pensavo. non vorrei che da un periodo un po' difficile si generasse un disturbo duraturo.
ci sono dei segnali che delimitano la sfera del dubbio fisiologico da quella del disturbo psicologico da trattare con uno specialista?
[#3]
Psicologo, Psicoterapeuta
Lei chiude il suo consulto con una domanda, indice di un ulteriore dubbio: "Ma il dubbio è normale o patologico?".
Le suggerisco di rivolgersi ad uno specialista, innanzitutto perchè lei si riconosce delle "fragilità" di cui occuparsi, e poi perchè, a volte, basta togliere un pò di erbacce dal giardino finchè sono poche, prima che serva un intervento più radicale.
Cordialmente
Le suggerisco di rivolgersi ad uno specialista, innanzitutto perchè lei si riconosce delle "fragilità" di cui occuparsi, e poi perchè, a volte, basta togliere un pò di erbacce dal giardino finchè sono poche, prima che serva un intervento più radicale.
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 5.9k visite dal 27/08/2010.
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