Amico con distimia
buongiorno,
ho un amico a cui tengo molto che ha enormi problemi relazionali e un'autostima incredibilmente bassa: nonostante ci conosciamo da 10 anni ha problemi a relazionarsi anche con me e i nostri amici, parla poco, spesso è a disagio in situazioni di normalità ed è totalmente privo di autoironia. c'è una serie di argomenti, a veder di chiunque totalmente innocui, che non è possibile trattare in sua presenza perchè si chiude in sè stesso, annuisce ma è palese che preferisce chiudere il discorso. le rare volte in cui si arrischia in un confronto a parole, anche su temi come la musica o il cinema, quasi sempre diventa arrogante e alza i toni della conversazione anche se non è necessario, come se si sentisse attaccato nell'intimo.
io lo capisco perchè in passato sono stato così, ma poi ho imparato a prendermi meno sul serio e ne sono uscito da solo. anche per questo mi dispiace vederlo in queste condizioni e vorrei aiutarlo, ma come intuirete non è possibile avvicinarsi al problema con lui senza che si zittisca e annuisca senza rispondere. non ci ho mai provato in realtà ma è certo che sia così, di regola parlare di cose intime con lui non è possibile. come posso fare? spesso faccio il buffone per metterlo a suo agio ma non sembra funzionare, ride ma resta chiuso. se c'è qualcosa che possa fare per lui sarei felice di saperlo. grazie.
ho un amico a cui tengo molto che ha enormi problemi relazionali e un'autostima incredibilmente bassa: nonostante ci conosciamo da 10 anni ha problemi a relazionarsi anche con me e i nostri amici, parla poco, spesso è a disagio in situazioni di normalità ed è totalmente privo di autoironia. c'è una serie di argomenti, a veder di chiunque totalmente innocui, che non è possibile trattare in sua presenza perchè si chiude in sè stesso, annuisce ma è palese che preferisce chiudere il discorso. le rare volte in cui si arrischia in un confronto a parole, anche su temi come la musica o il cinema, quasi sempre diventa arrogante e alza i toni della conversazione anche se non è necessario, come se si sentisse attaccato nell'intimo.
io lo capisco perchè in passato sono stato così, ma poi ho imparato a prendermi meno sul serio e ne sono uscito da solo. anche per questo mi dispiace vederlo in queste condizioni e vorrei aiutarlo, ma come intuirete non è possibile avvicinarsi al problema con lui senza che si zittisca e annuisca senza rispondere. non ci ho mai provato in realtà ma è certo che sia così, di regola parlare di cose intime con lui non è possibile. come posso fare? spesso faccio il buffone per metterlo a suo agio ma non sembra funzionare, ride ma resta chiuso. se c'è qualcosa che possa fare per lui sarei felice di saperlo. grazie.
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Gentile ragazzo, sembra davvero conoscere molto bene il suo amico, e ciò che sente. La maniera più efficace per far qualcosa per lui sarebbe convincerlo a farsi aiutare da uno psicologo/psicoterapeuta. Mi rendo conto di quanto ciò possa essere difficile, proprio perché in questi casi la paura dell'altro impedisce anche decidere di andare dalle persone che sarebbero davvero in grado di dare aiuto.
Da parte sua, ciò che può fare è solo questo. Non sarebbe opportuno suggerirle "mosse" o cose da fare per aiutare direttamente il suo amico.
Cordiali saluti
Da parte sua, ciò che può fare è solo questo. Non sarebbe opportuno suggerirle "mosse" o cose da fare per aiutare direttamente il suo amico.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Utente
molte grazie per la risposta. il problema è che non gli ho mai fatto intendere di percepire il suo disagio costante perchè so che lo metterei in una situazione di disagio enorme, ci litigherei di certo. se non si può parlare con lui di temi apparentemente innocui sono certo che suggerirgli uno psicologo perchè i suoi problemi comportamentali sono palesi potrebbe portarlo a litigare con me e a farlo barricare ancora di più nel suo guscio dando l'effetto opposto. indubbiamente ha bisogno di un aiuto specialistico, non mi voglio arrischiare in cose fai da te anche se mi viene spontaneo, ma non so come farglielo capire. è difficile.
[#3]
In ultima analisi, l'aiuto specialistico, e a maggior ragione quello psicologico, dev'essere la persona a ricercarlo. Qualsiasi tentativo di spingere qualcuno dallo specialista rischia di essere controproducente. Perché anche se il suo amico andasse poi davvero dallo psicologo, non partirebbe con il piede giusto, si opporrebbe ai suggerimenti e il collega avrebbe poche possibilità d'aiutarlo.
Perciò, è un po' duro a dirsi, ma forse il suo amico non sta ancora soffrendo abbastanza.
Nel frattempo, se si trova bene con lui, può sempre continuare a frequentarlo e ad apprezzarlo per il modo in cui è, senza tentare di cambiarlo.
Cordiali saluti
Perciò, è un po' duro a dirsi, ma forse il suo amico non sta ancora soffrendo abbastanza.
Nel frattempo, se si trova bene con lui, può sempre continuare a frequentarlo e ad apprezzarlo per il modo in cui è, senza tentare di cambiarlo.
Cordiali saluti
[#4]
Utente
capisco...è anche vero che se non soffre abbastanza è anche perchè io e i miei amici ci comportiamo un po' falsamente nei suoi confronti. sappiamo che fargli notare i suoi atteggiamenti lo farebbe arrabbiare, quindi facciamo come se niente fosse. se al tavolo si isola per dieci minuti non gli chiediamo cosa abbia perchè reagirebbe con stizza. quindi le chiedo: è il caso di punzecchiarlo facendogli notare che la sua insicurezza è alla luce del sole - ho avuto prova certa che non se ne rende conto da un suo raro sfogo - per aiutarlo? o continuiamo come già stiamo facendo? la ringrazio ancora.
[#5]
Qualsiasi suggerimento operativo da qui sarebbe inadatto. Lo psicologo, quando colloquia, è in grado di percepire in tempo reale la reazione della persona, e riesce ad aggiustare la comunicazione in modo da adattarvela. Cosa che sarebbe evidentemente impossibile da spiegare, da qui.
Ricordate inoltre, per quanto detto prima, che l'aiuto non richiesto si trasforma in danno.
Cordiali saluti
Ricordate inoltre, per quanto detto prima, che l'aiuto non richiesto si trasforma in danno.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 2k visite dal 23/08/2010.
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