Figure genitoriali
Buonasera dottori. Ho letto il Minforma "Un bambino ribelle" del dottor Vita, e allora mi sono posto qualche interrogativo sul quale vorrei chiedervi dei chiarimenti. Il dottor Vita scrive: "Le figure genitoriali sono le più importanti per la formazione del carattere e per l’assunzione di comportamenti adeguati. Essi sono portatori di esempi che i bambini seguono. Essi devono essere pertanto modelli di eccellenza e di perfezione perché i bambini copiano i loro comportamenti e vogliono assomigliare ai propri genitori in tutto e per tutto. Le figure dei genitori ricoprono pertanto un’importanza eccezionale per la crescita dei figli e per una loro sana e matura formazione sul piano psicologico. La figura paterna, così carica di elementi inconsci positivi, di forza, di capacità argomentativa, di carattere paziente ma solido, serio, che non scherza sulle cose importanti della vita, non abitudinariamente severo, ma solare e personificazione del Logos, è vicino al bambino, riesce a parlare e a farsi capire da lui se gli dedica tempo e attenzioni. La madre è invece un modello archetipico, ancestrale, è la personificazione dell’Eros, dell’affetto, dell’amore. Tale deve mostrarsi al figlio......". Vorrei chiedervi, dottori, se è possibile adattare tutto quello che è stato scritto dal dottor Vita anche alla situazione di molte famiglie del giorno d'oggi, nelle quali non esistono più le classiche figure genitoriali che c'erano fino a 50 anni fa, tipo le famiglie patriarcali di un tempo, con il padre che si occupava solo di questioni maschili e con la madre che si occupava solo di cose femminili. Oggigiorno gli uomini e le donne fanno entrambi gli stessi tipi di mestieri, e si occupano dei figli e delle cose domestiche dividendosi i compiti equamente. In tal senso, ha sempre rilevanza il fatto di distinguere un ruolo paterno ben preciso da un ruolo materno ben preciso? E in base a quali criteri si possono distinguere? Si procurano dei danni alla psiche e al carattere dei bambini nelle famiglie dove il padre e la madre hanno entrambi lo stesso livello di istruzione e lo stesso livello di mansioni lavorative, per esempio quando sono entrambi dei direttori d'azienda, o entrambi avvocati, o entrambi medici? Se fosse vero che la psiche e il carattere dei bambini subissero dei danni causati dal modello famigliare paritario che è in uso oggi, forse sarebbe bene che il padre tornasse a fare il padre come era concepito fino a 50 anni fa, e per quanto riguarda la madre lo stesso discorso? Non sono ancora diventato genitore, ma sto progettando di diventarlo con la mia compagna, e quindi sto tentando di capire sempre di più e quindi di prepararmi al meglio per tale compito. Grazie dottori, buonasera.
[#1]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile Utente, l'attuale (non ancora del tutto compiuta) parità tra i sessi ha conseguenze a cascata sull'intero sistema sociale.
Una su tutte: quando "l'uomo portava il pane a casa" e "la donna era l'angelo del focolare", non si conoscevano babysitter, baby-parking etc.
Ciò implica ovviamente un decentramento di alcune istanze educative su figure "altre" (ad esempio, con un grande investimento sui nonni).
Leggendo l'articolo del Dr. Vita, però, ho impressione che i riferimenti che ha prodotto siano più da ascriversi al registro del "simbolico" che a quello "concreto" delle azioni e dei comportamenti dei genitori.
Ancor oggi l'espressione delle emozioni (tenerezza, tristezza etc.) sembra essere più appannaggio delle donne: non vuol dire che gli uomini non ne provino, ma alcune modalità di comunicarle sono (culturalmente? biologicamente? entrambe le ipotesi?) differenti.
Oggi come 50 anni fa, ciò di cui hanno bisogno i bambini, al di là delle necessità vitali come cibo, sicurezza dai pericoli etc., è un quadro coerente, con dei modelli stabili, un rapporto emotivamente significativo, il cui obiettivo sia lo sviluppo armonico della personalità.
Ed a questo possono contribuire le mamme manager, i papà casalinghi, i nonni in discoteca.
Cordialmente
Una su tutte: quando "l'uomo portava il pane a casa" e "la donna era l'angelo del focolare", non si conoscevano babysitter, baby-parking etc.
Ciò implica ovviamente un decentramento di alcune istanze educative su figure "altre" (ad esempio, con un grande investimento sui nonni).
Leggendo l'articolo del Dr. Vita, però, ho impressione che i riferimenti che ha prodotto siano più da ascriversi al registro del "simbolico" che a quello "concreto" delle azioni e dei comportamenti dei genitori.
Ancor oggi l'espressione delle emozioni (tenerezza, tristezza etc.) sembra essere più appannaggio delle donne: non vuol dire che gli uomini non ne provino, ma alcune modalità di comunicarle sono (culturalmente? biologicamente? entrambe le ipotesi?) differenti.
Oggi come 50 anni fa, ciò di cui hanno bisogno i bambini, al di là delle necessità vitali come cibo, sicurezza dai pericoli etc., è un quadro coerente, con dei modelli stabili, un rapporto emotivamente significativo, il cui obiettivo sia lo sviluppo armonico della personalità.
Ed a questo possono contribuire le mamme manager, i papà casalinghi, i nonni in discoteca.
Cordialmente
[#2]
Gentile Utente,
mi sembra di capire che l'articolo del Collega Vita abbia smosso alcune Sue preoccupazioni, neanche troppo silenti se teniamo in considerazione il numero delle Sue richieste su questo sito.
Onestamente credo che siano altre le cose che causano "danno" sulla psiche dei bambini, ma Lei stesso può capirlo, basta usare la Regola del Buon Senso.
Facciamo un esempio. Ad agosto ero a cena in un ristorante di Lecce. Accanto al nostro tavolo c'erano due genitori con un bimbo di 5-6 anni. Mentre i genitori mangiavano il bimbo si stava guardando un film sul netbook appoggiato al posto del piatto. Nessuna interazione tra i 3.
Secondo Lei questo causa "danno" psicologico oppure no?
mi sembra di capire che l'articolo del Collega Vita abbia smosso alcune Sue preoccupazioni, neanche troppo silenti se teniamo in considerazione il numero delle Sue richieste su questo sito.
Onestamente credo che siano altre le cose che causano "danno" sulla psiche dei bambini, ma Lei stesso può capirlo, basta usare la Regola del Buon Senso.
Facciamo un esempio. Ad agosto ero a cena in un ristorante di Lecce. Accanto al nostro tavolo c'erano due genitori con un bimbo di 5-6 anni. Mentre i genitori mangiavano il bimbo si stava guardando un film sul netbook appoggiato al posto del piatto. Nessuna interazione tra i 3.
Secondo Lei questo causa "danno" psicologico oppure no?
[#3]
Gentile >Utente,
Lei ha letto bene, ma forse non mi sono sufficientemente spiegato io.
Oggi, tuttavia, simbolicamente parlando, come dice il mio collega dr. Cali, non è che le cose siano cambiate se le donne fanno gli stessi lavori dei maschi.
Nè il compito del padre è quello di mantenere da solo la famiglia. Già da 70 anni e più, se non ci fosse stata nella famiglia una donna, la madre che guadagna come il padre, non saremmo riusciti a studiare, a crescere, a conquistarci un posto nella società e nella vita.La donna ha cambiato il suo ruolo nell'ambito del sociale, della politica e del lavoro, compresa la ricerca scientifica, con apprezzabili risultati.
Può leggersi, se vuole anche l'articolo: https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/365-lo-straordinario-mondo-del-femminile.html.
Vi si descrive in sintesi la funzione del femminile nella società e nel secolo appena passato. Anche questi sono valori femminili di eccezionale valore e portata.
Oggi rimangono alcuni valori psicologici di base che non sono affatto cambiati per cui il padre è ancora il portatore del "logos", e la madre dell'"eros". La donna così assolve a molteplici funzioni che determinano un sano sviluppo psicologico della prole.
Le dirò di più. Che l'eors, l'amore della donna, non solo è nutrimento dell'animo e della personalità del piccolo, ma è anche un SOSTEGNO ineliminabile per l'UOMO.
Piuttosto, la domanda che mi aspettavo è questa: "Lei è sicuro che oggi il padre sia un esempio di eccellenza e di virtù, modello di riferimento per i propri figli?" - Me la faccio da solo e rispondo.
CREDO DI Sì. Io credo ancora ai valori che gli uomini portano con sé anche se a volte la moderna civiltà dell'immagine, il modo di vivere in mezzo a tanti macchinari e strumentazioni sofisticate, spesso ad una vita virtuale, e anche all'alterazione della fantasia, possono provocare un raffreddamento di certi sentimenti e di stati emozionali che tuttavia, anbcora non sono tramontati e non tramonteranno tanto presto.
E così la famiglia è ancora, pur con tante varianti sul tema, la più piccola cellula della vita consociata capace di far crescere e di educare i bambini.
Non ho risposto all'altra sua argomentazione che porta ad esempio famiglie dove la donna fa lavori e si occupa di mansioni anche più importanti di quelle degli uomini. Le dispiace se, avendo adesso bisogno di avere il pomeriggio libero, le rispondo stasera dopo cena?
Grazie comunque dell'attenzione e della lettura.
Cordialissimi saluti.
Lei ha letto bene, ma forse non mi sono sufficientemente spiegato io.
Oggi, tuttavia, simbolicamente parlando, come dice il mio collega dr. Cali, non è che le cose siano cambiate se le donne fanno gli stessi lavori dei maschi.
Nè il compito del padre è quello di mantenere da solo la famiglia. Già da 70 anni e più, se non ci fosse stata nella famiglia una donna, la madre che guadagna come il padre, non saremmo riusciti a studiare, a crescere, a conquistarci un posto nella società e nella vita.La donna ha cambiato il suo ruolo nell'ambito del sociale, della politica e del lavoro, compresa la ricerca scientifica, con apprezzabili risultati.
Può leggersi, se vuole anche l'articolo: https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/365-lo-straordinario-mondo-del-femminile.html.
Vi si descrive in sintesi la funzione del femminile nella società e nel secolo appena passato. Anche questi sono valori femminili di eccezionale valore e portata.
Oggi rimangono alcuni valori psicologici di base che non sono affatto cambiati per cui il padre è ancora il portatore del "logos", e la madre dell'"eros". La donna così assolve a molteplici funzioni che determinano un sano sviluppo psicologico della prole.
Le dirò di più. Che l'eors, l'amore della donna, non solo è nutrimento dell'animo e della personalità del piccolo, ma è anche un SOSTEGNO ineliminabile per l'UOMO.
Piuttosto, la domanda che mi aspettavo è questa: "Lei è sicuro che oggi il padre sia un esempio di eccellenza e di virtù, modello di riferimento per i propri figli?" - Me la faccio da solo e rispondo.
CREDO DI Sì. Io credo ancora ai valori che gli uomini portano con sé anche se a volte la moderna civiltà dell'immagine, il modo di vivere in mezzo a tanti macchinari e strumentazioni sofisticate, spesso ad una vita virtuale, e anche all'alterazione della fantasia, possono provocare un raffreddamento di certi sentimenti e di stati emozionali che tuttavia, anbcora non sono tramontati e non tramonteranno tanto presto.
E così la famiglia è ancora, pur con tante varianti sul tema, la più piccola cellula della vita consociata capace di far crescere e di educare i bambini.
Non ho risposto all'altra sua argomentazione che porta ad esempio famiglie dove la donna fa lavori e si occupa di mansioni anche più importanti di quelle degli uomini. Le dispiace se, avendo adesso bisogno di avere il pomeriggio libero, le rispondo stasera dopo cena?
Grazie comunque dell'attenzione e della lettura.
Cordialissimi saluti.
[#4]
Gentile utente, le sue domande sono legittime e rendono conto dei dubbi che i ragazzi si trovano oggi a dover fronteggiare, rispetto a 30 anni fa, in seguito al grande aumento delle opzioni disponibili socialmente. Ogni aumento della scelta rende più liberi, ma crea nuovi problemi.
La divisione dei compiti fra genitori è sempre opportuna e attuale, anche nell'educare i figli. Il problema, però, è che anche i genitori rischiano di risentire di questa maggior complicazione, nella loro funzione di educatori.
Molti di noi che hanno una "certa età" sono stati cresciuti in modo severo e rigoroso, l'autorità del padre era più o meno indiscutibile. Oggi, il padre che pensa di potersi basare solo sull'autorità, per educare, rischia di ricevere delle cocenti delusioni. Così come resta ancora più deluso se abdica al suo ruolo, nella speranza che i figli se la cavino da soli.
L'aiuto dello psicologo, sotto forma di consulenza genitoriale, può essere molto utile e risolvere parecchie situazioni complicate di gestione dei figli.
Può leggere questo libro, se vuole, facile e scorrevole: "Modelli di famiglia" di Giorgio Nardone. Illustra il funzionamento di varie modalità nelle quali i genitori si pongono nei confronti dei loro figli, e i problemi che ne conseguono.
Cordiali saluti
La divisione dei compiti fra genitori è sempre opportuna e attuale, anche nell'educare i figli. Il problema, però, è che anche i genitori rischiano di risentire di questa maggior complicazione, nella loro funzione di educatori.
Molti di noi che hanno una "certa età" sono stati cresciuti in modo severo e rigoroso, l'autorità del padre era più o meno indiscutibile. Oggi, il padre che pensa di potersi basare solo sull'autorità, per educare, rischia di ricevere delle cocenti delusioni. Così come resta ancora più deluso se abdica al suo ruolo, nella speranza che i figli se la cavino da soli.
L'aiuto dello psicologo, sotto forma di consulenza genitoriale, può essere molto utile e risolvere parecchie situazioni complicate di gestione dei figli.
Può leggere questo libro, se vuole, facile e scorrevole: "Modelli di famiglia" di Giorgio Nardone. Illustra il funzionamento di varie modalità nelle quali i genitori si pongono nei confronti dei loro figli, e i problemi che ne conseguono.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#5]
Gentile Utente.
,
Riporto la sua richiesta con la risposta.
<Vorrei chiedervi, dottori, se è possibile adattare tutto quello che è stato scritto dal dottor Vita anche alla situazione di molte famiglie del giorno d'oggi, nelle quali non esistono più le classiche figure genitoriali che c'erano fino a 50 anni fa, tipo le famiglie patriarcali di un tempo, con il padre che si occupava solo di questioni maschili e con la madre che si occupava solo di cose femminili.
Oggigiorno gli uomini e le donne fanno entrambi gli stessi tipi di mestieri, e si occupano dei figli e delle cose domestiche dividendosi i compiti equamente.>
R. ""Sì è vero. Ma la separazione è sul piano psicologico, e quindi interno al soggetto, non su quello concreto e quindi esterno."".
D.< In tal senso, ha sempre rilevanza il fatto di distinguere un ruolo paterno ben preciso da un ruolo materno ben preciso?>
R. ""Sì, è così. La Madre è portatrice di sentimenti ed emozioni come la sensibilità, la delicatezza, la grazia, la sensorialità, l’intuizione. Il Padre è portatore di elementi di forza, di potenza di intelletto, di argomentazione (la donna di sinteticità)"".
D. <E in base a quali criteri si possono distinguere? Si procurano dei danni alla psiche e al carattere dei bambini nelle famiglie dove il padre e la madre hanno entrambi lo stesso livello di istruzione e lo stesso livello di mansioni lavorative, per esempio quando sono entrambi dei direttori d'azienda, o entrambi avvocati, o entrambi medici?>
R. ""No, nessun danno se, rientrando a casa, la madre smette di fare il direttore d’azienda o la docente universitaria e si mette a fare la mamma. No, se al maschietto fa sentire queste sue doti femminili e lo stesso fa con la femminuccia. Il maschio si costruisce un’idea mentale della donna, la femminuccia una realtà psicologica del proprio Io - A chi deve assomigliare la bambina se non alla madre, alla zia, alla nonna, cioè ai soggetti femminili del clan?""
D.<Se fosse vero che la psiche e il carattere dei bambini subissero dei danni causati dal modello famigliare paritario che è in uso oggi, forse sarebbe bene che il padre tornasse a fare il padre come era concepito fino a 50 anni fa, e per quanto riguarda la madre lo stesso discorso?>
R. ""No, non serve. Non serve tornare a 50 anni fa. Ci sono donne e madri, poche per fortuna, che, pur restando a casa e non avendo altro lavoro da fare che quello della casalinga, non hanno compreso e sentito il proprio ruolo di madre e hanno provocato danni enormi ai figli. Alcuni maschi, in età giovanile, non si staccano dal modello della madre, perché l’assenza di un padre non ha permesso a lorom di effettuare quei processi identificatori che sono necessari per il formarsi del carattere e dell'IO. La preminenza della madre si è incollata addosso ^come persona diversa da sé^, ed essi rimangono legati alla propria madre, ne risulta una difficoltà di rapporti con le ragazze. Essi tendono a scegliere tra le ragazze quelle che assomigliano alla madre. Essi cercano ragazze che siano sostitutive al ruolo svolto MALE dalla madre.
Al contrario si trovano delle ragazze che, non essendosi costruitoa l’idea del maschile per aver avuto un padre assente e invano ri-cercato, si prendono per mariti degli uomini maturi e commentano ””per me è come un padre, oltre ad un marito””. Certo che lo è, perché a suo tempo il padre non ha avuto l’accortezza di farsi vedere nel ruolo maschile e con delle caratteristiche psicologiche che sono proprie dell’uomo e che avrebbero permesso alla ragazza di costruirsi un’IDEALE di uomo. Adesso quelle ragazze ricercano l’uomo ideale in un uomo maturo e paterno""
D. <Non sono ancora diventato genitore, ma sto progettando di diventarlo con la mia compagna, e quindi sto tentando di capire sempre di più e quindi di prepararmi al meglio per tale compito. Grazie dottori,>
R. ""Bene, da attento lettore com’è, ritengo che sarà capace di svolgere la sua funzione paterna di soggetto “eccellente” nei processi di IDENTIFICAZIONE per i suoi figli maschi, e di soggetto PORTATORE DI ELEMENTI MASCHILI per costruire l’IDEA di uomo nelle sue figlie.
Educare i figli non è facile. Ma sentirsi genitori aiuta molto ad evitare errori che possono influire su tutta la costruzione della personalità del figlio o della figlia.
Qualche libro potrà aiutare.
http://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__diventare-nonni-e-un-evento-straordinario.php
è per i nonni, ma è utilissimo anche ai genitori.""
Con i migliori auguri e i più cordiali saluti.
,
Riporto la sua richiesta con la risposta.
<Vorrei chiedervi, dottori, se è possibile adattare tutto quello che è stato scritto dal dottor Vita anche alla situazione di molte famiglie del giorno d'oggi, nelle quali non esistono più le classiche figure genitoriali che c'erano fino a 50 anni fa, tipo le famiglie patriarcali di un tempo, con il padre che si occupava solo di questioni maschili e con la madre che si occupava solo di cose femminili.
Oggigiorno gli uomini e le donne fanno entrambi gli stessi tipi di mestieri, e si occupano dei figli e delle cose domestiche dividendosi i compiti equamente.>
R. ""Sì è vero. Ma la separazione è sul piano psicologico, e quindi interno al soggetto, non su quello concreto e quindi esterno."".
D.< In tal senso, ha sempre rilevanza il fatto di distinguere un ruolo paterno ben preciso da un ruolo materno ben preciso?>
R. ""Sì, è così. La Madre è portatrice di sentimenti ed emozioni come la sensibilità, la delicatezza, la grazia, la sensorialità, l’intuizione. Il Padre è portatore di elementi di forza, di potenza di intelletto, di argomentazione (la donna di sinteticità)"".
D. <E in base a quali criteri si possono distinguere? Si procurano dei danni alla psiche e al carattere dei bambini nelle famiglie dove il padre e la madre hanno entrambi lo stesso livello di istruzione e lo stesso livello di mansioni lavorative, per esempio quando sono entrambi dei direttori d'azienda, o entrambi avvocati, o entrambi medici?>
R. ""No, nessun danno se, rientrando a casa, la madre smette di fare il direttore d’azienda o la docente universitaria e si mette a fare la mamma. No, se al maschietto fa sentire queste sue doti femminili e lo stesso fa con la femminuccia. Il maschio si costruisce un’idea mentale della donna, la femminuccia una realtà psicologica del proprio Io - A chi deve assomigliare la bambina se non alla madre, alla zia, alla nonna, cioè ai soggetti femminili del clan?""
D.<Se fosse vero che la psiche e il carattere dei bambini subissero dei danni causati dal modello famigliare paritario che è in uso oggi, forse sarebbe bene che il padre tornasse a fare il padre come era concepito fino a 50 anni fa, e per quanto riguarda la madre lo stesso discorso?>
R. ""No, non serve. Non serve tornare a 50 anni fa. Ci sono donne e madri, poche per fortuna, che, pur restando a casa e non avendo altro lavoro da fare che quello della casalinga, non hanno compreso e sentito il proprio ruolo di madre e hanno provocato danni enormi ai figli. Alcuni maschi, in età giovanile, non si staccano dal modello della madre, perché l’assenza di un padre non ha permesso a lorom di effettuare quei processi identificatori che sono necessari per il formarsi del carattere e dell'IO. La preminenza della madre si è incollata addosso ^come persona diversa da sé^, ed essi rimangono legati alla propria madre, ne risulta una difficoltà di rapporti con le ragazze. Essi tendono a scegliere tra le ragazze quelle che assomigliano alla madre. Essi cercano ragazze che siano sostitutive al ruolo svolto MALE dalla madre.
Al contrario si trovano delle ragazze che, non essendosi costruitoa l’idea del maschile per aver avuto un padre assente e invano ri-cercato, si prendono per mariti degli uomini maturi e commentano ””per me è come un padre, oltre ad un marito””. Certo che lo è, perché a suo tempo il padre non ha avuto l’accortezza di farsi vedere nel ruolo maschile e con delle caratteristiche psicologiche che sono proprie dell’uomo e che avrebbero permesso alla ragazza di costruirsi un’IDEALE di uomo. Adesso quelle ragazze ricercano l’uomo ideale in un uomo maturo e paterno""
D. <Non sono ancora diventato genitore, ma sto progettando di diventarlo con la mia compagna, e quindi sto tentando di capire sempre di più e quindi di prepararmi al meglio per tale compito. Grazie dottori,>
R. ""Bene, da attento lettore com’è, ritengo che sarà capace di svolgere la sua funzione paterna di soggetto “eccellente” nei processi di IDENTIFICAZIONE per i suoi figli maschi, e di soggetto PORTATORE DI ELEMENTI MASCHILI per costruire l’IDEA di uomo nelle sue figlie.
Educare i figli non è facile. Ma sentirsi genitori aiuta molto ad evitare errori che possono influire su tutta la costruzione della personalità del figlio o della figlia.
Qualche libro potrà aiutare.
http://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__diventare-nonni-e-un-evento-straordinario.php
è per i nonni, ma è utilissimo anche ai genitori.""
Con i migliori auguri e i più cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.8k visite dal 22/08/2010.
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