Il mondo è tutto diverso anche se però ogni tanto sopraggiungono i sintomi fastidiosi sensa
Salve, riassumo in breve la mia lunga vita attraversata da vari calvari legati all'ansia e al panico.
La mia vita è cambiata a 18 anni, 12 anni fà, quando mentre tranquillamente stuviavo in camere ho iniziato a vedere tutto annebbiato, poi paura,palpitazioni e....è iniziato così il panico, all'inprovviso distruggendo la mia serenità.
Dopo anni di travagli ero riuscita ad acquistare una certa indipendenza pur sentendomi mai abbastanza libera per la paura di un attacco sempre in agguato che mi portava ad evitare molte cose, così ho deciso di intraprendere anche la strada della psicologia, in particolare quella breve comportamentale, tutto sembrava risolto, appena ho iniziato a scalare il farmaco (Seroxat) avevo qualche piccolo sintomo ma doveva essere un assestamento ad un mio nuovo equilibrio indipendente, dalla sospensione mi sono accorta solo adesso che ero diventata "ingestibile" il lavoro era diventato un'ossessione come anche altre piccolo cose quotidiane (ordine, pulizia, precisione) con comportamenti ripetitivi fino a che sono ricaduta nell'ansia e nella paura totale; un mese in casa, ansia e paura ingestibile, momenti terribili, non riuscivo a fare passo...ho iniziato di nuovo la cura con Seroxat + 3 Xanax al giorno (il medico personale mi ha detto che a questo punto il mio fisico produce livelli molto molto bassi di seratonina a cose normali)...dopo un mese è mezzo sono tornata a lavoro con grande fatica e adesso mi trovo in questa situaioze: Io ce la sto mettendo davvero tutta per stare bene, soffro ogni giorno le pene dell'inferno ma spero che prima o poi passi tutto.
Quando ho l'ansia allo stomaco non riesco proprio a fare niente, cerco di lasciare cmq scorrere la giornata ma sono avvolta da mille paure, vivo in uno stato di insicurezza totale, ciò che mi da più fastidio non è questo ma i sintomi fisici che mi causa; senso di derealizzazione, vista annebbiata, irrealtà, paura, nausea è come essere in un incubo, perdo il contatto con il mondo, sono sensazioni spiacevolissime. Quando non ho l'ansia mi sento più sicura di me, il mondo è tutto diverso anche se però ogni tanto sopraggiungono i sintomi fastidiosi sensa motivo, anche se sono a mangiare tranquilla un gelato.
Il problema nasce poi nell'imprevisto o nel momento in cui so che devo fare una cosa (in particolare andare, uscire da qualche parte) a quel punto l'ansia ed i sintomi diventano incontrollabili e mi subentra una forte paura, ritornano alla mente tutti i momenti in cui sono stata male e la sensazione di non farcela, un po' come il panico, ho paura di quei sintomi e sensazioni, paura di riviverli.
Vorrei sapere di cosa si tratta, se sono normali questi sintomi e se dovrei intraprendere una nuova terapia psicologica?
Grazie
La mia vita è cambiata a 18 anni, 12 anni fà, quando mentre tranquillamente stuviavo in camere ho iniziato a vedere tutto annebbiato, poi paura,palpitazioni e....è iniziato così il panico, all'inprovviso distruggendo la mia serenità.
Dopo anni di travagli ero riuscita ad acquistare una certa indipendenza pur sentendomi mai abbastanza libera per la paura di un attacco sempre in agguato che mi portava ad evitare molte cose, così ho deciso di intraprendere anche la strada della psicologia, in particolare quella breve comportamentale, tutto sembrava risolto, appena ho iniziato a scalare il farmaco (Seroxat) avevo qualche piccolo sintomo ma doveva essere un assestamento ad un mio nuovo equilibrio indipendente, dalla sospensione mi sono accorta solo adesso che ero diventata "ingestibile" il lavoro era diventato un'ossessione come anche altre piccolo cose quotidiane (ordine, pulizia, precisione) con comportamenti ripetitivi fino a che sono ricaduta nell'ansia e nella paura totale; un mese in casa, ansia e paura ingestibile, momenti terribili, non riuscivo a fare passo...ho iniziato di nuovo la cura con Seroxat + 3 Xanax al giorno (il medico personale mi ha detto che a questo punto il mio fisico produce livelli molto molto bassi di seratonina a cose normali)...dopo un mese è mezzo sono tornata a lavoro con grande fatica e adesso mi trovo in questa situaioze: Io ce la sto mettendo davvero tutta per stare bene, soffro ogni giorno le pene dell'inferno ma spero che prima o poi passi tutto.
Quando ho l'ansia allo stomaco non riesco proprio a fare niente, cerco di lasciare cmq scorrere la giornata ma sono avvolta da mille paure, vivo in uno stato di insicurezza totale, ciò che mi da più fastidio non è questo ma i sintomi fisici che mi causa; senso di derealizzazione, vista annebbiata, irrealtà, paura, nausea è come essere in un incubo, perdo il contatto con il mondo, sono sensazioni spiacevolissime. Quando non ho l'ansia mi sento più sicura di me, il mondo è tutto diverso anche se però ogni tanto sopraggiungono i sintomi fastidiosi sensa motivo, anche se sono a mangiare tranquilla un gelato.
Il problema nasce poi nell'imprevisto o nel momento in cui so che devo fare una cosa (in particolare andare, uscire da qualche parte) a quel punto l'ansia ed i sintomi diventano incontrollabili e mi subentra una forte paura, ritornano alla mente tutti i momenti in cui sono stata male e la sensazione di non farcela, un po' come il panico, ho paura di quei sintomi e sensazioni, paura di riviverli.
Vorrei sapere di cosa si tratta, se sono normali questi sintomi e se dovrei intraprendere una nuova terapia psicologica?
Grazie
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Gentile Utente, i sintomi che ha elencato sono, per quanto fastidiosi, tutti caratteristici dell' ansia; ma la prima psicoterapia comportamentale che ha fatto è stata interrotta o è terminata?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Grazie mille per la risposta.
La terapia è finita con l'eliminazione totale del farmaco verso Aprile, avevo un nuovo appuntamento a Settembre ma solo per rivederci, in questo periodo dovevo compiere il mio "rito di passaggio" un viaggio, qualcosa prima con il mio panico avrei sempre avuto paura di fare. Avevo già contattato telefonicamente la terapeuta perchè avevo dei periodi un po' di crisi, ossessioni varie ecc...sono tornata da lei nel periodo in cui mi sentivo male ed ero a casa e mi ha detto che non avevo niente di "ossessivo ecc.." dovevo solo riprendere in mano la mia vita (questo perchè durante l'anno volevo cambiare lavoro e vita, ero piena di insoddisfazioni e forse questa indecisione mi aveva portato ad aumentare la mia ansia) così ho fatto ma è stato terribile il rientro, ansia continua, non riuscivo a stare a lavoro e nonostante lei mi dicesse che piano piano sarei stata meglio non ho retto, sono tornata a casa in preda alla paura e ho dovuto riprendere i farmaci.
La terapia è finita con l'eliminazione totale del farmaco verso Aprile, avevo un nuovo appuntamento a Settembre ma solo per rivederci, in questo periodo dovevo compiere il mio "rito di passaggio" un viaggio, qualcosa prima con il mio panico avrei sempre avuto paura di fare. Avevo già contattato telefonicamente la terapeuta perchè avevo dei periodi un po' di crisi, ossessioni varie ecc...sono tornata da lei nel periodo in cui mi sentivo male ed ero a casa e mi ha detto che non avevo niente di "ossessivo ecc.." dovevo solo riprendere in mano la mia vita (questo perchè durante l'anno volevo cambiare lavoro e vita, ero piena di insoddisfazioni e forse questa indecisione mi aveva portato ad aumentare la mia ansia) così ho fatto ma è stato terribile il rientro, ansia continua, non riuscivo a stare a lavoro e nonostante lei mi dicesse che piano piano sarei stata meglio non ho retto, sono tornata a casa in preda alla paura e ho dovuto riprendere i farmaci.
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Gentile Utente,
Ogni sindrome "nevrotica" è plurideterminata, cioè ci sono molti eventi e cause che sono alla sua origine. Si parla di sindromi nevrotiche anche per gli attacchi di panico, a monte dei quali c'è angoscia e idee fobiche.
Forse i suoi problemi andrebbero affrontati con un percorso psicoterapeutico che non si limitasse alla cesura dei sintomi, ma che andasse a investigare zone varie e persiono quelle profonde del suo animo.
Allora potranno comparirle degli scenari più ampi della sua esistenza, e tanti elementi che possono influire sui suoi stati emotivi e portarla, oltre che all'angoscia, a forme di panico e di malessere.
Provi una psicoterapia che si occupi anche delle cause e dei legami che esse hanno con i suoi sintomi.
Con molti auguri e cordiali saluti.
[#4]
Utente
Adesso a settembre ritornerò dalla mia psicologa, io adesso però ho solo bisogno di eliminare i sintomi e riuscire a gestire la mia ansia.
Per quanto riguarda le cause, non ho un problema specifico, dalla terapia è emerso che sono una persona molto sensibile quindi qualsiasi tensione e conflitto psicologico o ansia e stress lo traduco in sintomi fisici.
Adesso mi conosco molto meglio ma devo ancora imparare a gestirmi, senza perdermi nell'ansia e nella paura della paura.
Come posso gestire la mia ansia?
Per quanto riguarda le cause, non ho un problema specifico, dalla terapia è emerso che sono una persona molto sensibile quindi qualsiasi tensione e conflitto psicologico o ansia e stress lo traduco in sintomi fisici.
Adesso mi conosco molto meglio ma devo ancora imparare a gestirmi, senza perdermi nell'ansia e nella paura della paura.
Come posso gestire la mia ansia?
[#5]
Gentile Utente,
Con la psicoterapia.
Riuscirà a trovare anche le cause di tanta Ansia.
Riuscirà a gestirla e a mitigarla. Successivamente a estinguerla.
Non lavori soltanto sui sintomi, ma cerchi di affrontare il difficile problema di trovare le cause, plurime, che la determinano.
Tanti auguri.
Cordialmente.
Con la psicoterapia.
Riuscirà a trovare anche le cause di tanta Ansia.
Riuscirà a gestirla e a mitigarla. Successivamente a estinguerla.
Non lavori soltanto sui sintomi, ma cerchi di affrontare il difficile problema di trovare le cause, plurime, che la determinano.
Tanti auguri.
Cordialmente.
[#6]
Utente
Grazia mille per la sua risposta, le chiedo un ultima domanda e la chiedo anche ad altri professionisti in rete...
ho contattato la mia terapeuta (specializzata in terapia breve strategia, comportamentale x ansia panico ecc..)e facendola breve si è presa tutta la responsabilità della mia ricaduta (Io quando ho iniziato la terapia con lei avevo solo isolati attacchi di panico in "nuove" situazioni)mi ha detto che non è la persona adatta a me e potrebbe affidarmi ad un collega di fiducia. Io mi sento adesso un po' persa...ho necessita di trovare una persona competente e di cui fidarmi...vorrei sapere se avete conoscenze nella mia provincia Pistoia.
Posso scrivere anche alla Vs. mail per un colloquio + privato circa il posto ed i nominativi.
Grazie
ho contattato la mia terapeuta (specializzata in terapia breve strategia, comportamentale x ansia panico ecc..)e facendola breve si è presa tutta la responsabilità della mia ricaduta (Io quando ho iniziato la terapia con lei avevo solo isolati attacchi di panico in "nuove" situazioni)mi ha detto che non è la persona adatta a me e potrebbe affidarmi ad un collega di fiducia. Io mi sento adesso un po' persa...ho necessita di trovare una persona competente e di cui fidarmi...vorrei sapere se avete conoscenze nella mia provincia Pistoia.
Posso scrivere anche alla Vs. mail per un colloquio + privato circa il posto ed i nominativi.
Grazie
[#7]
Gentile Utente,
Le fobie sono la punta di un iceberg.
Spesso è chiamata a risponderne tutta la persona, con tutte le sue problematiche, con il suo stile di vita, con i suoi sentimenti, affetti, amori, con l'odio o l'apatia, con tutta se stessa.
Forse è il metodo psicoterapeutico che dovrebbe cambiare.
Ogni evento psicopatologico è plurideterminato, le dicevo sopra. Risolvere questi sintomi, ma non arrivare alle cause, significa a volte spostare i sintomi nevrotici in altre aree. Non significa risolvere radicalmente il problema. La sua psicologa forse la vuole affidare ad un terapeuta di altra scuola.
Ci provi.
Auguri.
[#8]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile utente, la risposta della sua psicologa è stata di estrema serietà professionale e non vedo motivo per cui non dovrebbe fidarsi di qualcuno che ha avuto il coraggio e la serietà di ammettere un proprio limite.
Concordo col dott. Vita quando sostiene che certe sindromi sono plurideterminate e che dunque è necessario investigare altri settori della propria vita al fine di allargare il proprio scenario, riuscendo così a prendere progressivamente in mano la propria esistenza.
Un Saluto
Concordo col dott. Vita quando sostiene che certe sindromi sono plurideterminate e che dunque è necessario investigare altri settori della propria vita al fine di allargare il proprio scenario, riuscendo così a prendere progressivamente in mano la propria esistenza.
Un Saluto
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 2.3k visite dal 20/08/2010.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.