Disturbo mentale?
Gentile dottore,
sono un ragazzo di 21 anni, Le scrivo per un consulto su una questione molto delicata e che mi tormenta molto; più che altro la mia è una vergogna per quanto sto per scrivere.Vivo in una buona famiglia sotto ogni punto di vista, economico, affettivo, culturale, morale..insomma non mi lamento affatto. Fatta questa premessa vengo al dunque..ho una sorella 3 anni più grande di me; abbiamo sempre avuto un buon rapporto, normalissimo..un rapporto tra fratello e sorella!Qualche sera fa è successa una cosa che però mi ha davvero tolto ogni certezza.Siamo soli a casa perchè i nostri genitori sono ancora in vacanza ed è successo che mia sorella ha cominciato a farmi delle advances vere e proprie e io dopo nemmeno molto sono "ceduto";abbiamo fatto sesso.Solo scriverlo e ripensarlo mi fa venire i brividi!Dopo poco dalla fine del rapporto sono stato male nel senso che ho provato dei grossi rimorsi ed ho avuto una crisi di panico(non mi era mai capitato prima).Ne ho fatto parola soltanto con il mio migliore amico il quale è rimasto davvero sconvolto.Io so che quello che è successo non sarebbe mai dovuto succedere e che nasconde sotto qualcosa di davvero profondo;io non voglio attribuire tutte le colpe a mia sorella anzi mi assumo tutte le responsabilità e se proprio dovessi colpevolizzare uno più dell'altro lo farei con me stesso ma il comportamento di mia sorella è quello a preoccuparmi di più.Durante il rapporto era davvero molto a suo agio ero io quello ad essere più impacciato proprio per il fatto di trovarmi in quella situazione con mia sorella; oltre a questo adesso è totalmente cambiata nei miei confronti, continua a chiamarmi, cercarmi, cerca in ogni modo di parlare dell'accaduto, mi mette in imbarazzo davanti a chiunque lanciando frecciatine.Vorrei tanto cancellare quella notte ma purtroppo non si può, vorrei però tornare alla normalità sperando che almeno a quella con il tempo si possa tornare..vorrei capire se mia sorella ha dei seri problemi mentali e ha bisogno di aiuto perchè il suo comportamento a seguito del fatto è totalmente diverso dal mio e non riesco a capire..qualche volta penso di doverne parlare con mia mamma ma poi so che non potrei mai farlo perchè ci rimarebbe davvero malissimo oltre ad arrabbiarsi molto..è passata una settimana più o meno ma i comportamenti di mia sorella non sono cessati..non mi vede più come suo fratello e non riesco a capire come possa essere successa una cosa del genere; sto evitando in ogni modo di rimanere da solo con lei perchè sono certo che riproverebbe a fare quello che ha già fatto e io non voglio assolutamente..una sera ha addirittura cercato di farmi ingelosire con un mio amico facendo la provocante con lui davanti a me cosa che non aveva mai fatto..fa apposta a mettermi in imbarazzo davanti a parenti o amici,ad esempio mentre parlavo con mia zia mi mandava baci..all'affermazione"sei proprio un bravo ragazzo!"lei si è intromessa dicendo"si è bravo in tutto!" Grazie per l'ascolto
sono un ragazzo di 21 anni, Le scrivo per un consulto su una questione molto delicata e che mi tormenta molto; più che altro la mia è una vergogna per quanto sto per scrivere.Vivo in una buona famiglia sotto ogni punto di vista, economico, affettivo, culturale, morale..insomma non mi lamento affatto. Fatta questa premessa vengo al dunque..ho una sorella 3 anni più grande di me; abbiamo sempre avuto un buon rapporto, normalissimo..un rapporto tra fratello e sorella!Qualche sera fa è successa una cosa che però mi ha davvero tolto ogni certezza.Siamo soli a casa perchè i nostri genitori sono ancora in vacanza ed è successo che mia sorella ha cominciato a farmi delle advances vere e proprie e io dopo nemmeno molto sono "ceduto";abbiamo fatto sesso.Solo scriverlo e ripensarlo mi fa venire i brividi!Dopo poco dalla fine del rapporto sono stato male nel senso che ho provato dei grossi rimorsi ed ho avuto una crisi di panico(non mi era mai capitato prima).Ne ho fatto parola soltanto con il mio migliore amico il quale è rimasto davvero sconvolto.Io so che quello che è successo non sarebbe mai dovuto succedere e che nasconde sotto qualcosa di davvero profondo;io non voglio attribuire tutte le colpe a mia sorella anzi mi assumo tutte le responsabilità e se proprio dovessi colpevolizzare uno più dell'altro lo farei con me stesso ma il comportamento di mia sorella è quello a preoccuparmi di più.Durante il rapporto era davvero molto a suo agio ero io quello ad essere più impacciato proprio per il fatto di trovarmi in quella situazione con mia sorella; oltre a questo adesso è totalmente cambiata nei miei confronti, continua a chiamarmi, cercarmi, cerca in ogni modo di parlare dell'accaduto, mi mette in imbarazzo davanti a chiunque lanciando frecciatine.Vorrei tanto cancellare quella notte ma purtroppo non si può, vorrei però tornare alla normalità sperando che almeno a quella con il tempo si possa tornare..vorrei capire se mia sorella ha dei seri problemi mentali e ha bisogno di aiuto perchè il suo comportamento a seguito del fatto è totalmente diverso dal mio e non riesco a capire..qualche volta penso di doverne parlare con mia mamma ma poi so che non potrei mai farlo perchè ci rimarebbe davvero malissimo oltre ad arrabbiarsi molto..è passata una settimana più o meno ma i comportamenti di mia sorella non sono cessati..non mi vede più come suo fratello e non riesco a capire come possa essere successa una cosa del genere; sto evitando in ogni modo di rimanere da solo con lei perchè sono certo che riproverebbe a fare quello che ha già fatto e io non voglio assolutamente..una sera ha addirittura cercato di farmi ingelosire con un mio amico facendo la provocante con lui davanti a me cosa che non aveva mai fatto..fa apposta a mettermi in imbarazzo davanti a parenti o amici,ad esempio mentre parlavo con mia zia mi mandava baci..all'affermazione"sei proprio un bravo ragazzo!"lei si è intromessa dicendo"si è bravo in tutto!" Grazie per l'ascolto
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Gentile ragazzo, mi pare che non sia sua sorella ad avere dei problemi, ma la vostra famiglia per intero. Evidentemente, i vostri genitori non sono stati in grado di tracciare dei limiti, di indicarveli e farveli rispettare. Se sua sorella si è presa la liberta di sedurla, sentendosi addirittura a suo agio mentre consumavate l'atto, significa che deve averla considerata una cosa normale. L'unico suggerimento sensato che posso darle è di cercare un aiuto psicologico, per lei stesso, senza fare per il momento parola con nessuno dell'accaduto. Con il collega potrete parlare anche di questo. Ovviamente, nel frattemppo, se ci riesce, eviti di avere altri rapporti sessuali con sua sorella.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
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Gentile Utente,
L'incesto alberga nelle profondità più perverse dell'animo umano. A volte riesce a passare attraverso le barriere poste dall'Io e dal Superio. E succede che si consuma.
E' un problema quindi che alberga nelle profondità della psiche, in ancestrali strati, in elementi archetipici che non vengono più tenuti a bada. Sono elementi malefici e che non tengono conto della natura delle cose e delle persone.
Dipende a volte da forme di educazione, ma a volte dipende da uno dei due soggetti, e in questo caso è sua sorella la persona scatenante che non ha ancora preso atto e consapevolezza del suo operato e del suo stato in cui si trova: e cioè nelle spire di un complesso malefico contro il quale anche le società primitive si difendevano e che gli antropologi concepiscono come uno dei pochi tabù presenti in ogni forma di vita consociata. Le società tribali se ne difendono con matrimoni che non avvengono all'interno del proprio gruppo, ma tra elementi della propria tribù e quelli di un'altra tribù. L'incesto è considerato dagli antropologi, e dagli psicologi, un'infrazione, una trasgressione, una violazione di un divieto sacrale.
Chi poi non riesce a contenere questi rapporti vietati, ha rotto gli argini del proibito, dell'intoccabile.
E' suprefluo dirle che prima di tutti è sua sorella a doversi sottoporre ad un esame attento da parte di uno psicologo? Se ne renderà conto da sola?
Cosa deve fare lei utente? Va anche bene dolersene adesso, ma deve almeno cercare di ritrovare se stesso e la propria dignità e rispetto per sé e per i suoi consanguinei.
Si ricordi che tali forme possono diventare parossistiche, e che tali comportamenti possono radicarsi nell'animo e nel comnportamento.
Occorre quindi cercare in ogni modo di ristabilire quelle barriere che sono cadute, forse accidentalmente, forse per superficialità e per una forma di follia sessuale, di sconsideratezza e di assurdità (temporanee e occasionali).
Se ne tenga lontano.
Consulti uno psicologo, se dovessero permanere sensi di colpa e idee ossessive dell'episodio accaduto.
Tanti auguri.
L'incesto alberga nelle profondità più perverse dell'animo umano. A volte riesce a passare attraverso le barriere poste dall'Io e dal Superio. E succede che si consuma.
E' un problema quindi che alberga nelle profondità della psiche, in ancestrali strati, in elementi archetipici che non vengono più tenuti a bada. Sono elementi malefici e che non tengono conto della natura delle cose e delle persone.
Dipende a volte da forme di educazione, ma a volte dipende da uno dei due soggetti, e in questo caso è sua sorella la persona scatenante che non ha ancora preso atto e consapevolezza del suo operato e del suo stato in cui si trova: e cioè nelle spire di un complesso malefico contro il quale anche le società primitive si difendevano e che gli antropologi concepiscono come uno dei pochi tabù presenti in ogni forma di vita consociata. Le società tribali se ne difendono con matrimoni che non avvengono all'interno del proprio gruppo, ma tra elementi della propria tribù e quelli di un'altra tribù. L'incesto è considerato dagli antropologi, e dagli psicologi, un'infrazione, una trasgressione, una violazione di un divieto sacrale.
Chi poi non riesce a contenere questi rapporti vietati, ha rotto gli argini del proibito, dell'intoccabile.
E' suprefluo dirle che prima di tutti è sua sorella a doversi sottoporre ad un esame attento da parte di uno psicologo? Se ne renderà conto da sola?
Cosa deve fare lei utente? Va anche bene dolersene adesso, ma deve almeno cercare di ritrovare se stesso e la propria dignità e rispetto per sé e per i suoi consanguinei.
Si ricordi che tali forme possono diventare parossistiche, e che tali comportamenti possono radicarsi nell'animo e nel comnportamento.
Occorre quindi cercare in ogni modo di ristabilire quelle barriere che sono cadute, forse accidentalmente, forse per superficialità e per una forma di follia sessuale, di sconsideratezza e di assurdità (temporanee e occasionali).
Se ne tenga lontano.
Consulti uno psicologo, se dovessero permanere sensi di colpa e idee ossessive dell'episodio accaduto.
Tanti auguri.
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Ex utente
Gentili dottori,
innanzi tutto vi ringrazio per avermi risposto, nel leggere ho avuto un pò di sollievo sebbene abbia capito ancora di più quanto il fatto sia sconcertante ma di certo non avrei potuto sentirmi dire che è tutto normale.Vorrei far luce sul fattore "nucleo famiglia" nel senso che a mio modesto parere non credo di aver avuto un percorso di vita seguito da genitori incoscienti, senza principi o metodo educativo; l'unica cosa che posso dire è che magari , un pò per lavoro un pò per altro, sono stati spesso fuori casa ma in tutte quelle situazioni non era mai capitato quello che è successo giorni fa; nell'infanzia dormivamo anche nella stessa camera ma l'idea non aveva mai sfiorato la mia mente ne quella di mia sorella. Dico questo perchè avendo letto qualcosa in riguardo scopro che situazioni di questo genere si verificano in famiglie con magari scarsa istruzione, genitori sbadati o comunque in famiglie un pò "strane"; allora mi chiedo come possa essere successo questo?Se questi problemi sono generati da un'infanzia insolita, atteggiamenti sbagliati allora il nostro problema da che cosa è scaturito?Io mi rendo conto dello sbaglio e infatti ne sto pagando le conseguenze con i pensieri che mi assillano ma mia sorella?Come può continuare su questa linea?La situazione di entrambi è diversa..non sono qui a chiedere chi ha problemi o meno tra i due perchè sicuramente un disagio cè stato per tutti e due..ma chiedo se questa potrebbe essere una patologia per lei che non ha il minimo rimorso?Vorrei parlare con un esperto personalmente ma ho anche paura di immaginare cosa, uno specialista, possa pensare guardandomi e ascoltando quello che ho fatto..quello che voglio dire è che comunque se dovessi andare da uno specialista sarebbe anche per aiutare ad alleviare il senso di colpa e capire le cause del gesto ma mia sorella non ha sensi di colpa coi quali "combattere" e questa è la cosa che mi preoccupa ed è la cosa che trovo principalmente anormale..è possibile che una sorella possa realmente invaghirsi del proprio fratello?Vorrei farla ragionare ma non riesco a riaprire il discorso forse perchè ho timore di far degenerare le questione
innanzi tutto vi ringrazio per avermi risposto, nel leggere ho avuto un pò di sollievo sebbene abbia capito ancora di più quanto il fatto sia sconcertante ma di certo non avrei potuto sentirmi dire che è tutto normale.Vorrei far luce sul fattore "nucleo famiglia" nel senso che a mio modesto parere non credo di aver avuto un percorso di vita seguito da genitori incoscienti, senza principi o metodo educativo; l'unica cosa che posso dire è che magari , un pò per lavoro un pò per altro, sono stati spesso fuori casa ma in tutte quelle situazioni non era mai capitato quello che è successo giorni fa; nell'infanzia dormivamo anche nella stessa camera ma l'idea non aveva mai sfiorato la mia mente ne quella di mia sorella. Dico questo perchè avendo letto qualcosa in riguardo scopro che situazioni di questo genere si verificano in famiglie con magari scarsa istruzione, genitori sbadati o comunque in famiglie un pò "strane"; allora mi chiedo come possa essere successo questo?Se questi problemi sono generati da un'infanzia insolita, atteggiamenti sbagliati allora il nostro problema da che cosa è scaturito?Io mi rendo conto dello sbaglio e infatti ne sto pagando le conseguenze con i pensieri che mi assillano ma mia sorella?Come può continuare su questa linea?La situazione di entrambi è diversa..non sono qui a chiedere chi ha problemi o meno tra i due perchè sicuramente un disagio cè stato per tutti e due..ma chiedo se questa potrebbe essere una patologia per lei che non ha il minimo rimorso?Vorrei parlare con un esperto personalmente ma ho anche paura di immaginare cosa, uno specialista, possa pensare guardandomi e ascoltando quello che ho fatto..quello che voglio dire è che comunque se dovessi andare da uno specialista sarebbe anche per aiutare ad alleviare il senso di colpa e capire le cause del gesto ma mia sorella non ha sensi di colpa coi quali "combattere" e questa è la cosa che mi preoccupa ed è la cosa che trovo principalmente anormale..è possibile che una sorella possa realmente invaghirsi del proprio fratello?Vorrei farla ragionare ma non riesco a riaprire il discorso forse perchè ho timore di far degenerare le questione
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La mancanza della sua famiglia è stata probabilmente la sbadataggine di dare per scontato, come aveva fatto lei, che tanto una cosa del genere non sarebbe mai accaduta.
Invece, l'incesto capita, purtroppo, e uno dei compiti della famiglia è vigilare, e fare in modo che non accada. Con "famiglia" intendo tutti quanti, non soltanto i suoi genitori.
Adesso è successo, e il passato non si può riavvolgere e cancellare, come una videocassetta. Si può solo andare avanti. Quindi, se lei ora è confuso e preda di sensi di colpa e pentimento, è per questo motivo che dovrebbe cercare un aiuto professionale.
Può stare tranquillo, perché il compito dello psicologo è quello di aiutarla, non di giudicarla né di farla sentire peggio.
Credo che dovrebbe, almeno per ora, evitare di discutere troppo l'accaduto con sua sorella, perché farlo significherebbe rendere la cosa ancora più forte e reale. Se sua sorella si è invaghita del fratello, potreste rischiare di trovarvi a condividere questo problema.
Cordiali saluti
Invece, l'incesto capita, purtroppo, e uno dei compiti della famiglia è vigilare, e fare in modo che non accada. Con "famiglia" intendo tutti quanti, non soltanto i suoi genitori.
Adesso è successo, e il passato non si può riavvolgere e cancellare, come una videocassetta. Si può solo andare avanti. Quindi, se lei ora è confuso e preda di sensi di colpa e pentimento, è per questo motivo che dovrebbe cercare un aiuto professionale.
Può stare tranquillo, perché il compito dello psicologo è quello di aiutarla, non di giudicarla né di farla sentire peggio.
Credo che dovrebbe, almeno per ora, evitare di discutere troppo l'accaduto con sua sorella, perché farlo significherebbe rendere la cosa ancora più forte e reale. Se sua sorella si è invaghita del fratello, potreste rischiare di trovarvi a condividere questo problema.
Cordiali saluti
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Gentile ragazzo il vissuto "drammatico" sta innanzitutto nel fatto che ciò che è successo è un'azione socialmente e culturalmente inaccettata. Ma se ci si allontana un attimino da questo vissuto, nato da una pressione culturale, forse, la questione può essere meglio affrontata anche con la presenza di sua sorella, visto che la cosa è partita da lei.
Tuttavia lei (utente che scrive) non ha certo avuto la forza di controbattere ma , con impaccio o meno, ha ceduto. Allora l'anomalia (se così vogliamo definirla) sta nella relazione tra lei e sua sorella in questo rapporto che, in quella dimensione, si è espresso attraverso una sorta di atteggiamento tra vittima (accondiscendente) e carnefice.
Lei dovrebbe parlarne con sua sorella, senza alcun timore affrontare apertamente la cosa, inutile far finta di nulla tra voi mantenendo quel tabù culturale che ormai è infranto e che ora creerebbe solo un'ostacolo alla soluzione del problema.
Fatto questo , dallo psicoterapeuta dovreste andarci entrambi a discutere, alla sua presenza, il perchè e percome.
NON deve temere il giudizio di quest'ultimo, è il suo lavoro ed è lì per farlo NON certo per giudicare.
Saluti
Tuttavia lei (utente che scrive) non ha certo avuto la forza di controbattere ma , con impaccio o meno, ha ceduto. Allora l'anomalia (se così vogliamo definirla) sta nella relazione tra lei e sua sorella in questo rapporto che, in quella dimensione, si è espresso attraverso una sorta di atteggiamento tra vittima (accondiscendente) e carnefice.
Lei dovrebbe parlarne con sua sorella, senza alcun timore affrontare apertamente la cosa, inutile far finta di nulla tra voi mantenendo quel tabù culturale che ormai è infranto e che ora creerebbe solo un'ostacolo alla soluzione del problema.
Fatto questo , dallo psicoterapeuta dovreste andarci entrambi a discutere, alla sua presenza, il perchè e percome.
NON deve temere il giudizio di quest'ultimo, è il suo lavoro ed è lì per farlo NON certo per giudicare.
Saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
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Ex utente
Grazie ancora per l'ascolto..non vorrei dilungarmi troppo sulla questione ma sono davvero sconvolto, so bene che la colpa è la mia e che non posso "piangere sul latte versato" ma da quando è accaduto mi sveglio di notte in preda all'ansia, i sensi di colpa mi assillanno; ho paura che chiunque mi veda mi legga in faccia quanto è successo, anche se so a mente lucida che comunque non è cosi.Prima o poi dovrò affrontare il discorso con mia sorella per forza anche perchè per ora, non capita semplicemente per il fatto che riesce a stare quasi sempre qua a casa mia un mio amico..ma non potrà farlo certo per sempre.
Io non voglio chiedervi una diagnosi però vorrei capire se da quanto vi ho detto il problema è più mio o di mia sorella?Nel senso..è normale che io adesso abbia questi disagi?Quando mi sfiora, un braccio, una mano io mi irrigidisco quasi mi vengono i brividi e lei invece lo fa apposta, è chiaro che fa apposta per mettermi in imbarazzo e lo fa davanti ad altra gente proprio per mettermi in condizione di non poterla allontanare.Mi sembra quasi che lei sia divertita da questa situazione..mi chiedo se sia giusto che io ne sia rimasto così turbato o il suo comportamento così tranquillo in riguardo
Io non voglio chiedervi una diagnosi però vorrei capire se da quanto vi ho detto il problema è più mio o di mia sorella?Nel senso..è normale che io adesso abbia questi disagi?Quando mi sfiora, un braccio, una mano io mi irrigidisco quasi mi vengono i brividi e lei invece lo fa apposta, è chiaro che fa apposta per mettermi in imbarazzo e lo fa davanti ad altra gente proprio per mettermi in condizione di non poterla allontanare.Mi sembra quasi che lei sia divertita da questa situazione..mi chiedo se sia giusto che io ne sia rimasto così turbato o il suo comportamento così tranquillo in riguardo
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Ragionare in termini di giusto o sbagliato non l'aiuta. Diciamo piuttosto che, se lei ha ceduto, in quel momento le andava di farlo. Solo che ora si trova a dover fare i conti con la sua coscienza, la consapevolezza di aver fatto un atto fortemente disapprovato dalla nostra cultura. In questo senso la sua reazione è comprensibile.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
[#8]
Ex utente
Vorrei farvi un' ultima domanda..non voglio cercare giustuficazioni a tutti i costi anche perchè so che non esitono giustificazioni per l'accaduto ma mi chiedo se, nel mio caso una spiegazione possa essere quella di "essere ceduto" come uomo..nel senso ad un uomo può capitare molto più frequentemente che abbia rapporti con una ragazza per un solo fattore sessuale.
Faccio questa domanda per capire se questo accaduto può avere una spiegazione "carnale" oppure nasconde esclusivamente un disagio psicologico?Cioè questa cosa dell'uomo un pò "debole" nei confronti di queste situazioni vale in questa occasione o è in ogni caso escludibile a priori
Faccio questa domanda per capire se questo accaduto può avere una spiegazione "carnale" oppure nasconde esclusivamente un disagio psicologico?Cioè questa cosa dell'uomo un pò "debole" nei confronti di queste situazioni vale in questa occasione o è in ogni caso escludibile a priori
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Ex utente
La mia vita sessuale/relazionare è soddisfacente, non ho una fidanzata ma perchè in questo momento non mi va e non ci penso nemmeno per quanto riguarda la sfera sessuale, non ho fatto quello che ho ho fatto perchè all'infuori di mia sorella non ho altra scelta; insomma non mi lamento di quell'aspetto della mia vita
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In questo caso, se questi aspetti sono a posto, si ritorna all'ipotesi iniziale, ossia che nella sua famiglia, da parte di tutti, non vi sia stata attenzione esplicita nell'evitare che episodi simili potessero accadere.
Riguardo all'ipotesi di un suo disagio psicologico preesistente all'accaduto, non mi sentirei di escluderla, ma capirà che da qui non è possibile dirglielo con esattezza.
Mi pare in ogni caso che un disagio esista adesso, ed è su questo che dovrebbe focalizzarsi, nei modi che le abbiamo suggerito.
Cordiali saluti
Riguardo all'ipotesi di un suo disagio psicologico preesistente all'accaduto, non mi sentirei di escluderla, ma capirà che da qui non è possibile dirglielo con esattezza.
Mi pare in ogni caso che un disagio esista adesso, ed è su questo che dovrebbe focalizzarsi, nei modi che le abbiamo suggerito.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 14.6k visite dal 18/08/2010.
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