Nuovo figlio
Gentili Dottori, il mio compagno ha due figli da un precedente matrimonio finito tre anni fa. La femmina ha 18 anni ed il maschio 13. Il mio compagno ha un buon rapporto con entrambi e li frequenta regolarmente. Anche con me hanno un buon rapporto e non hanno mai avuto atteggiamenti ostili nei miei confronti malgrado sia stata presentata loro non molto tempo dopo la fine del matrimonio dei loro genitori. Vengono volentieri sia a mangiare che a dormire a casa nostra ed abbiamo anche fatto delle serene vacanze insieme.
La ragazza all'età di 14 anni ha avuto un serio problema di anoressia che ne ha anche reso necessario il ricovero per 2 mesi in una struttura specializzata e la somministrazione di farmaci. Dopo le dimissioni ha continuato con periodiche visite psichiatriche prima settimanali, poi bisettimanali ed infine mensili. I miglioramenti sono stati lenti ma continui e ad oggi la situazione direi che è buona: il perso è normale, non assume più alcun farmaco da più di un anno, è molto meno fiscale nei rituali di preparazione dei pasti (orari, pesare gli alimenti etc.)tanto che accetta volentieri di andare anche a cena a ristorante e coltiva amicizie ed hobby oltre che gli intrighi amorosi tipici di quell'età. Continua con periodici colloqui con la psichiatra dalla quale si reca adesso da sola con il motorino. La psichiatra si dice molto contenta dell'andamento della ragazza.
Il bambino è un normale tredicenne con amici, hobby etc.
Anche i rappori con la ex moglie sono abbastanza sereni.
La questione sulla quale vorrei un vostro consiglio è la seguente:
io sono incinta di un bambino molto desiderato da me e dal loro papà ed è arrivato il momento di comunicare ai ragazzi questa novità. Vorrei da voi un consiglio su quale possa essere la maniera migliore per dar loro la notizia, in che temini, insieme o prima ad uno e poi all'altro e come affrontare eventuali reazioni negative. Inoltre, correggetemi se sbaglio, dovrà essere loro padre da solo a dar loro la notizia. In quale anbiente?
Vi ringrazio anticipatamente per tutti i consigli che saprete darci.
Cordialissimi saluti
La ragazza all'età di 14 anni ha avuto un serio problema di anoressia che ne ha anche reso necessario il ricovero per 2 mesi in una struttura specializzata e la somministrazione di farmaci. Dopo le dimissioni ha continuato con periodiche visite psichiatriche prima settimanali, poi bisettimanali ed infine mensili. I miglioramenti sono stati lenti ma continui e ad oggi la situazione direi che è buona: il perso è normale, non assume più alcun farmaco da più di un anno, è molto meno fiscale nei rituali di preparazione dei pasti (orari, pesare gli alimenti etc.)tanto che accetta volentieri di andare anche a cena a ristorante e coltiva amicizie ed hobby oltre che gli intrighi amorosi tipici di quell'età. Continua con periodici colloqui con la psichiatra dalla quale si reca adesso da sola con il motorino. La psichiatra si dice molto contenta dell'andamento della ragazza.
Il bambino è un normale tredicenne con amici, hobby etc.
Anche i rappori con la ex moglie sono abbastanza sereni.
La questione sulla quale vorrei un vostro consiglio è la seguente:
io sono incinta di un bambino molto desiderato da me e dal loro papà ed è arrivato il momento di comunicare ai ragazzi questa novità. Vorrei da voi un consiglio su quale possa essere la maniera migliore per dar loro la notizia, in che temini, insieme o prima ad uno e poi all'altro e come affrontare eventuali reazioni negative. Inoltre, correggetemi se sbaglio, dovrà essere loro padre da solo a dar loro la notizia. In quale anbiente?
Vi ringrazio anticipatamente per tutti i consigli che saprete darci.
Cordialissimi saluti
[#1]
Gentile Utente,
la nascita di un figlio, per quanto sia un lietissimo evento, destabilizza sempre gli equilibri, sia di una coppia che di una famiglia, ancor di più se questa è allargata.
Credo che debba essere il padre a parlare loro, si sentirebbero più a loro agio con le loro emozioni e stati d'animo.
Qualunque reazione emozionale, nel tempo verrà eleborata dai ragazzi, la ragazza inoltre può usufruire dell'aiuto dello spsicoterapeuta che la segue.
Il timore inconscio dei figli dei genitori separati è l'abbandono, tranquillizzarli sulla continuità della genitorialità, potrebbe essere un'ottima strategia.
Auguri
la nascita di un figlio, per quanto sia un lietissimo evento, destabilizza sempre gli equilibri, sia di una coppia che di una famiglia, ancor di più se questa è allargata.
Credo che debba essere il padre a parlare loro, si sentirebbero più a loro agio con le loro emozioni e stati d'animo.
Qualunque reazione emozionale, nel tempo verrà eleborata dai ragazzi, la ragazza inoltre può usufruire dell'aiuto dello spsicoterapeuta che la segue.
Il timore inconscio dei figli dei genitori separati è l'abbandono, tranquillizzarli sulla continuità della genitorialità, potrebbe essere un'ottima strategia.
Auguri
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Gentile utente, sarebbe meglio che la notizia la desse il padre, ossia che a parlare fosse lui, ma se in quel momento foste tutti e quattro presenti, questo potrebbe essere apprezzato dai ragazzi, come un gesto di chiarezza e apertura nei loro confronti. E avrete modo di trattare subito e in maniera "centralizzata" qualunque reazione.
Se formate una "squadra" affiatata e serena e non ci sono stati dissidi finora, non c'è motivo per cui la nascita di un fratellino debba per forza costituire un problema. Se saprete integrare la sua presenza con quella dei due fratelli - ad esempio permettendo loro di prendersi cura in varia misura del piccolo, e responsabilizzandoli, visto che loro sono già "grandi" - lo vedranno non come un terzo incomodo, ma come uno della famiglia.
Cordiali saluti
Se formate una "squadra" affiatata e serena e non ci sono stati dissidi finora, non c'è motivo per cui la nascita di un fratellino debba per forza costituire un problema. Se saprete integrare la sua presenza con quella dei due fratelli - ad esempio permettendo loro di prendersi cura in varia misura del piccolo, e responsabilizzandoli, visto che loro sono già "grandi" - lo vedranno non come un terzo incomodo, ma come uno della famiglia.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#3]
Utente
Gent. Dottori, Vi ringrazio infinitamente per i preziosi consigli per affrontare questo momento così delicato seppur molto felice. Mi permetto di approfittare ancora della Vostra disponibilità per chiederVi consiglio riguardo ad un altro aspetto di questa vicenda.
Come detto nel post precedente i rapporti con la ex moglie del mio compagno sono abbastanza buoni ma tale situazione di equilibrio è stata raggiunta nell'ultimo anno mentre in precedenza ci sono stati degli scontri tra lei ed il mio compagno, mai con me.
La loro separazione tre anni fa è stata voluta dal mio compagno dopo 5 anni di assenza totale di rapporti sessulai (per rifiuto di lei) e minimi rapporti interpersonali. Lei si è inizialmente opposta (rivolgendosi anche ai suoceri perchè redarguissero il figlio) sostenedo che, seppur non più innamorata neanche lei, avrebbero dovuto rimanere in quella situaione di appparente stabilità per il bene dei figli. In realtà i figli hanno ragito abbastanza bene e la ragazza si è addirittura detta sollevata del fatto che finalmente si sarebbe fatta chiarezza sulla situzaione. Nell'anno successivo alla separazione la ex moglie ha avuto spesso degli atteggiamenti che denotavavno scarsa serenità. Spesso chiamava all'ultimo momento per chiedere al mio compagno di occuparsi dei figli (magari il sabato sera alle 10 per la domenica mattina alle 8 oppure la sera per la mattina sapendo che lui doveva lavorare)e di fronte ad un rifiuto per lo scarso preavviso lo aggrediva verbalmente con insulti di vario genere e minacce di non farglieli più vedere. Spesso poi chiedeva favori personali e di fronte ad una eventuale non immediata disponibilità reagiva sempre in maniera aggressiva tirando in ballo i ragazzi. Ha inoltre avanzato, ed è stata accontentata, pretese economiche che andavano ben oltre quanto stabilito dal giudiche. Successivamente è andata in terapia da uno psicologo e si è anche impegnata in hobby (con la nascita della prima figlia aveva lasciato il lavoro rifiutandosi poi categoricamente di tornare a lavorare)e la situazione è progressivamente migliorata fino al sostanziale stato di tranquillità e serenità raggiunto oggi(è passato circa un anno dagli ultimi episodi).
Adesso temo che la notizia dell'arrivo di questo bambino possa mettere in crisi questo equilibrio raggiunto a fatica. Come dobbiamo affrontarla? Cosa dobbiamo aspettarci?
Grazie infinite per il vostro aiuto
cordialissimi saluti
Come detto nel post precedente i rapporti con la ex moglie del mio compagno sono abbastanza buoni ma tale situazione di equilibrio è stata raggiunta nell'ultimo anno mentre in precedenza ci sono stati degli scontri tra lei ed il mio compagno, mai con me.
La loro separazione tre anni fa è stata voluta dal mio compagno dopo 5 anni di assenza totale di rapporti sessulai (per rifiuto di lei) e minimi rapporti interpersonali. Lei si è inizialmente opposta (rivolgendosi anche ai suoceri perchè redarguissero il figlio) sostenedo che, seppur non più innamorata neanche lei, avrebbero dovuto rimanere in quella situaione di appparente stabilità per il bene dei figli. In realtà i figli hanno ragito abbastanza bene e la ragazza si è addirittura detta sollevata del fatto che finalmente si sarebbe fatta chiarezza sulla situzaione. Nell'anno successivo alla separazione la ex moglie ha avuto spesso degli atteggiamenti che denotavavno scarsa serenità. Spesso chiamava all'ultimo momento per chiedere al mio compagno di occuparsi dei figli (magari il sabato sera alle 10 per la domenica mattina alle 8 oppure la sera per la mattina sapendo che lui doveva lavorare)e di fronte ad un rifiuto per lo scarso preavviso lo aggrediva verbalmente con insulti di vario genere e minacce di non farglieli più vedere. Spesso poi chiedeva favori personali e di fronte ad una eventuale non immediata disponibilità reagiva sempre in maniera aggressiva tirando in ballo i ragazzi. Ha inoltre avanzato, ed è stata accontentata, pretese economiche che andavano ben oltre quanto stabilito dal giudiche. Successivamente è andata in terapia da uno psicologo e si è anche impegnata in hobby (con la nascita della prima figlia aveva lasciato il lavoro rifiutandosi poi categoricamente di tornare a lavorare)e la situazione è progressivamente migliorata fino al sostanziale stato di tranquillità e serenità raggiunto oggi(è passato circa un anno dagli ultimi episodi).
Adesso temo che la notizia dell'arrivo di questo bambino possa mettere in crisi questo equilibrio raggiunto a fatica. Come dobbiamo affrontarla? Cosa dobbiamo aspettarci?
Grazie infinite per il vostro aiuto
cordialissimi saluti
[#4]
Direi di preoccuparsene solo se eventualmente un problema ci sarà. Altrimenti rischiate di preoccuparvi del passato, che è già stato superato, a quanto mi pare di capire, e del futuro, che ancora deve venire. E le preoccupazioni eccessive, spesso, creano proprio ciò che si teme.
Se la fase della separazione, per la ex del suo compagno, è già stata superata, e soprattutto se ha già abbandonato le speranze di poter riavere indietro il marito, è probabile che la nascita di vostro figlio non sposterà di molto gli equilibri.
In ogni caso cercate entrambi di mantenere un atteggiamento attivo, piuttosto che fatalista, e non fasciamoci la testa prima del necessario.
Cordiali saluti
Se la fase della separazione, per la ex del suo compagno, è già stata superata, e soprattutto se ha già abbandonato le speranze di poter riavere indietro il marito, è probabile che la nascita di vostro figlio non sposterà di molto gli equilibri.
In ogni caso cercate entrambi di mantenere un atteggiamento attivo, piuttosto che fatalista, e non fasciamoci la testa prima del necessario.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.7k visite dal 14/08/2010.
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