Depressione(?) da stress
innanzitutto grazie in anticipo per l'attenzione.vorrei chiedere un parere medico sulla situazione in cui mi trovo da circa un mese. premetto che quest'estate, dopo un anno passato a studiare moltissimo, e dopo due mesi finali di studio ancora più intenso (studiavo mattina pomeriggio e sera, dormivo poco e mangiavo relativamente poco) mi sono diplomata con 100e lode, dopo aver sostenuto l'esame orale il 15 luglio:era il traguardo sperato,ma dal giorno successivo all'esame sono crollata in ogni senso:tutto è iniziato improvvisamente,quando mi venne in mente(non so come)la sensazione di non amare più il mio fidanzato. la nostra è una storia che va avanti da due anni, e ci siamo amati sempre moltissimo, abbiamo spesso sognato e progettato il nostro futuro, la nostra vita insieme, una famiglia, dei bambini(so che può sembrare un qualcosa di precoce o leggero, ma non lo è).con lui ho passato i due anni più belli della mia vita;ma dal pomeriggio del 16 luglio è come se un altra persona avesse preso il mio posto:la gioia di vivere,l'amore incondizionato ed immenso che provavo,la felicità nel vedere bambini pensando che anche io ne avrei avuti con il mio ragazzo,è tutto svanito nel nulla.non provo più interesse per niente,i bambini non riesco nemmeno a guardarli,il mio cane cui ero legatissima(può sembrare una cosa stupida)non mi interessa più,la facoltà di medicina al cui test di ammissione mi sono iscritta non mi interessa più (avrei voluto fare pediatria..) e non sto studiando per passare la prova.. ma la cosa che mi distrugge è il non riuscire a provare nessuna emozione, sensazione, per il mio ragazzo.. a volte sembra un estraneo, non riesco nemmeno a ricordare quali emozioni provavo con lui, a volte mi sembra che sia stata tutta un illusione..(lui è stato tutto per me, lo amavo sempre di più, anche dopo le litigate più brutte..).la prima settimana dopo gli esami non ho mangiato nulla, avevo nausea e attacchi di panico solo al pensiero del cibo, ho perso 3 kg (oltre ai 3kg che avevo perso durante il periodo di studio); poi mi stavo leggermente riprendendo, ho ricominciato a mangiare e a stare bene, anche con il mio fidanzato, sebbene non fossi assolutamente come prima; ma sono crollata nuovamente, e credo che sia anche peggio del primo periodo di malessere..sto mangiando poco,non tocco libro,la sera spero di addormentarmi per non sentire più nulla,passo il mio tempo a piangere e a sentire l'angoscia e il vuoto che ho dentro. ho letto testimonianze di donne che si sentivano più o meno come me, che affermavano di non provare più nulla per il marito, per i figli.. ma davvero la depressione (se di depressione si tratta) può fare tutto questo? può distruggere una storia che credevo fosse immortale? sono arrivata a non credere più nell'amore, io che di amore vivevo..può tornare come prima? tornerò ad essere la persona che ero appena un mese fa? come posso uscirne? vi sarei grata anche di un piccolissimo aiuto...non vivo più così
[#1]
Gentile ragazza, crescere spesso implica fatica e sofferenza. Hai raggiunto un traguardo importante che però è ricco di significati per te. Quali?
Hai davanti a te altri traguardi importanti da raggiungere, ma probabilmente adesso hai bisogno di tempo per elaborare la "perdita del ruolo che avevi prima.
Anche la stanchezza fisica gioca un ruolo importante, cui si aggiunge il senso di tristezza e smarrimento che normalmente sentiamo anche con il nostro corpo.
Io ti suggerisco di contattare uno psicoterapeuta, in modo tale da capire bene cosa sta succedendo, in quanto le tue domande meritano una risposta adeguata.
"passo il mio tempo a piangere e a sentire l'angoscia e il vuoto che ho dentro". Questo vissuto va capito, non lasciarti spaventare, certamente ha una ragione e un senso.
In bocca al lupo!
Hai davanti a te altri traguardi importanti da raggiungere, ma probabilmente adesso hai bisogno di tempo per elaborare la "perdita del ruolo che avevi prima.
Anche la stanchezza fisica gioca un ruolo importante, cui si aggiunge il senso di tristezza e smarrimento che normalmente sentiamo anche con il nostro corpo.
Io ti suggerisco di contattare uno psicoterapeuta, in modo tale da capire bene cosa sta succedendo, in quanto le tue domande meritano una risposta adeguata.
"passo il mio tempo a piangere e a sentire l'angoscia e il vuoto che ho dentro". Questo vissuto va capito, non lasciarti spaventare, certamente ha una ragione e un senso.
In bocca al lupo!
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Gentile signorina,
non si tormenti inutilmente sui suoi sentimenti. E' molto probabile che lei stia vivendo, indipendentemente dalla sua volontà, un crollo psicofisico in seguito al forte e prolungato stato di stress legato agli esami e allo stile di vita cui si è forzata per dedicare tutto il suo tempo e le sue energie allo studio. Lo stress, infatti, genera nell'organismo uno stato di "superfunzionamento" efficace e funzionale nel breve termine, ma quando si protrae a lungo finisce per indebolire e lasciare la persona "svuotata", priva di energia. Secondo me ha colto nel segno collegando il suo stato depressivo attuale alla condizione di stress.
Una volta conseguito (e brillantemente, complimenti!) l'ambito traguardo, su cui ha investito tutte le sue forze, il suo organismo si comporta come se nulla fosse più degno d'importanza, dato che lei gli ha richiesto, per mesi, di focalizzarsi solo su quello. L'organismo ha bisogno di un po' tempo per recuperare il suo equilibrio, ma nel frattempo è importante che non si crei false preoccupazioni sui suoi sentimenti, e che non costruisca visioni distorte di se stessa e della realtà che la circonda.
In realtà è anche abbastanza comune, dopo tappe importanti come l'esame di maturità o quello di laurea, vivere alcuni giorni di abbattimento e di apatia, non solo per lo sforzo che abbiamo richiesto a noi stessi, ma anche perché è come se si chiudesse una parentesi della nostra vita, e talora ciò è vissuto con sentimenti di perdita che assomigliano a uno stato depressivo. Se lo stato persiste, però, è consigliabile rivolgersi ad uno psicologo che possa aiutarci a mettere ordine in ciò che sta accadendo dentro di noi.
E' anche possibile, nel suo caso, che il mangiare troppo poco abbia determinato delle carenze nutrizionali che hanno aggravato lo stato di apatia e di mancanza di energie. Non so se ne ha già parlato col suo medico, potrebbe darle indicazioni utili per uscire più rapidamente dallo stato di sofferenza e disorientamento che sta vivendo.
Lei è una persona dotata di grande determinazione. Vedrà che riuscirà a superare anche questo, e ne verrà fuori più forte e consapevole.
Un caro saluto,
non si tormenti inutilmente sui suoi sentimenti. E' molto probabile che lei stia vivendo, indipendentemente dalla sua volontà, un crollo psicofisico in seguito al forte e prolungato stato di stress legato agli esami e allo stile di vita cui si è forzata per dedicare tutto il suo tempo e le sue energie allo studio. Lo stress, infatti, genera nell'organismo uno stato di "superfunzionamento" efficace e funzionale nel breve termine, ma quando si protrae a lungo finisce per indebolire e lasciare la persona "svuotata", priva di energia. Secondo me ha colto nel segno collegando il suo stato depressivo attuale alla condizione di stress.
Una volta conseguito (e brillantemente, complimenti!) l'ambito traguardo, su cui ha investito tutte le sue forze, il suo organismo si comporta come se nulla fosse più degno d'importanza, dato che lei gli ha richiesto, per mesi, di focalizzarsi solo su quello. L'organismo ha bisogno di un po' tempo per recuperare il suo equilibrio, ma nel frattempo è importante che non si crei false preoccupazioni sui suoi sentimenti, e che non costruisca visioni distorte di se stessa e della realtà che la circonda.
In realtà è anche abbastanza comune, dopo tappe importanti come l'esame di maturità o quello di laurea, vivere alcuni giorni di abbattimento e di apatia, non solo per lo sforzo che abbiamo richiesto a noi stessi, ma anche perché è come se si chiudesse una parentesi della nostra vita, e talora ciò è vissuto con sentimenti di perdita che assomigliano a uno stato depressivo. Se lo stato persiste, però, è consigliabile rivolgersi ad uno psicologo che possa aiutarci a mettere ordine in ciò che sta accadendo dentro di noi.
E' anche possibile, nel suo caso, che il mangiare troppo poco abbia determinato delle carenze nutrizionali che hanno aggravato lo stato di apatia e di mancanza di energie. Non so se ne ha già parlato col suo medico, potrebbe darle indicazioni utili per uscire più rapidamente dallo stato di sofferenza e disorientamento che sta vivendo.
Lei è una persona dotata di grande determinazione. Vedrà che riuscirà a superare anche questo, e ne verrà fuori più forte e consapevole.
Un caro saluto,
Dr.ssa Elisa Flavia Di Muro
www.psicologicamente.altervista.org
[#3]
Utente
grazie mille per la prontezza con cui sono giunte le risposte..
ho attribuito il mio malessere allo stress perchè è l'unico motivo possibile, dal momento che fino al 14 luglio, nonostante la tensione e tutto, i miei sentimenti erano quelli di sempre.. i risultati degli esami sono stati pubblicati solo due giorni dopo il mio colloquio, ma io non ho provato assolutamente nulla nel vedere quel voto.
non mi sono rivolta ad un medico, ma mia madre e mia zia (che è medico) hanno insistito affinchè prendessi integratori (supradin, già da prima dell'esame, e pappa reale, dopo l'esame). secondo voi è opportuno contattare uno specialista?uno psicologo?
è possibile che torni come prima? oppure ho ormai compromesso la mia relazione...?
mi scuso per le continue domande ma mi sento molto spaventata, ho paura che quando e se riuscirò a tornare normale il mio amore non ci sia più..
ho attribuito il mio malessere allo stress perchè è l'unico motivo possibile, dal momento che fino al 14 luglio, nonostante la tensione e tutto, i miei sentimenti erano quelli di sempre.. i risultati degli esami sono stati pubblicati solo due giorni dopo il mio colloquio, ma io non ho provato assolutamente nulla nel vedere quel voto.
non mi sono rivolta ad un medico, ma mia madre e mia zia (che è medico) hanno insistito affinchè prendessi integratori (supradin, già da prima dell'esame, e pappa reale, dopo l'esame). secondo voi è opportuno contattare uno specialista?uno psicologo?
è possibile che torni come prima? oppure ho ormai compromesso la mia relazione...?
mi scuso per le continue domande ma mi sento molto spaventata, ho paura che quando e se riuscirò a tornare normale il mio amore non ci sia più..
[#4]
"...è possibile che torni come prima?"
Gentile ragazza, fortunatamente le crisi sono fatte per evolvere.
"...oppure ho ormai compromesso la mia relazione...?"
A questa domanda puoi rispondere soltanto tu, in quanto sei la persona che meglio di chiunque sa di che cosa è fatto il legame che ti unisce al tuo ragazzo.
[#5]
Utente
Lo sapevo.. per questo il mio stato attuale è completamente l'opposto di come sono stata fino ad un mese fa. Che fosse amore, amore vero, sono sicura, anche se ora non sento che un vuoto tremendo. mi chiedo se è possibile che uno stato depressivo sconvolga in tal modo la vita di una persona. cioè... può cancellare dei sentimenti?
per "tornare come prima" intendo tornare ad amare, a provare piacere, rabbia, dolore, gioia, e non un'insopportabile indifferenza verso tutto.
stamattina il mio ragazzo mi ha chiesto, non come fidanzato in sè ma come persona che mi vuole bene, di non rovinarmi la vita; se dovessi vincere questo stato depressivo e non amarlo più, perderei la mia considerazione nei confronti dell'amore, più di quanto non stia credendo in questo momento..
per "tornare come prima" intendo tornare ad amare, a provare piacere, rabbia, dolore, gioia, e non un'insopportabile indifferenza verso tutto.
stamattina il mio ragazzo mi ha chiesto, non come fidanzato in sè ma come persona che mi vuole bene, di non rovinarmi la vita; se dovessi vincere questo stato depressivo e non amarlo più, perderei la mia considerazione nei confronti dell'amore, più di quanto non stia credendo in questo momento..
[#6]
"per "tornare come prima" intendo tornare ad amare, a provare piacere, rabbia, dolore, gioia..."
certamente, anche perchè le emozioni sono strumenti che ci servono per vivere (e sopravvivere). Mi spiego meglio: se tu non provassi più rabbia, non riusciresti a discernere situazioni nelle quali, ad es, stai subendo un'ingiustizia o le situazione di competizione.
Lo stato depressivo rende tristi; apatia, abulia sono i sintomi principali. Non lasciarti spaventare da questa deflessione dell'umore, ma con l'aiuto di uno psicologo, cerca di capire il senso e cosa ti succede e perchè proprio in questo momento della tua vita.
certamente, anche perchè le emozioni sono strumenti che ci servono per vivere (e sopravvivere). Mi spiego meglio: se tu non provassi più rabbia, non riusciresti a discernere situazioni nelle quali, ad es, stai subendo un'ingiustizia o le situazione di competizione.
Lo stato depressivo rende tristi; apatia, abulia sono i sintomi principali. Non lasciarti spaventare da questa deflessione dell'umore, ma con l'aiuto di uno psicologo, cerca di capire il senso e cosa ti succede e perchè proprio in questo momento della tua vita.
[#7]
Utente
grazie mille dottoressa. lei ritiene opportuno che io contatti uno psicologo.. ma sarebbe possibile guarire senza il supporto di un medico? le dico questo perchè nella mia famiglia ci sono stati diversi episodi di malattie anche abbastanza gravi, per cui parlare con mia madre di psicologi e cure antidepressive mi provoca vergogna e disagio.. non credo che accetterebbe l'idea di un consulto specialistico, o meglio sarebbe propensa per una risoluzione "naturale" della questione; inoltre dipendo economicamente dalla mia famiglia per cui sarebbe necessario il loro consenso..
La ringrazio comunque moltissimo per l'attenzione che mi rivolge..
La ringrazio comunque moltissimo per l'attenzione che mi rivolge..
[#8]
(..) per "tornare come prima" intendo tornare ad amare, a provare piacere, rabbia, dolore, gioia, e non un'insopportabile indifferenza verso tutto (..)
Proprio il fatto che l'indifferenza investe "tutto" lascerebbe pensare che non si tratti di un problema specifico nei confronti del suo ragazzo. Anche vedere i suoi voti non le ha fatto nessun effetto, dopo tutto l'impegno e i sacrifici fatti!
In questo momento la cosa peggiore da fare è proprio quella di continuare a mettere se stessa sotto pressione dando corda ai dubbi che si affacciano alla sua mente (perché non riesce ad essere e a sentirsi come vorrebbe). In tal modo non fa che protrarre la condizione di stress sotto un'altra forma, sostituendo la preoccupazione dello studio con quella per la sua relazione.
Consultare uno psicologo sarà utile senz'altro, ma non sottovaluti nemmeno il suo stato fisico. Delle analisi del sangue, ad esempio, potrebbero evidenziare, se presenti, specifiche carenze di ferro o altre sostanze, che integratori di tipo generico potrebbero non compensare. Ne parli con sua zia, o col suo medico di famiglia, per sentire che ne pensa.
P.S. leggo solo ora il fatto che ci sono precedenti in famiglia... potrebbe essere un po' più chiara sul tipo di malattie che si sono presentate?
Proprio il fatto che l'indifferenza investe "tutto" lascerebbe pensare che non si tratti di un problema specifico nei confronti del suo ragazzo. Anche vedere i suoi voti non le ha fatto nessun effetto, dopo tutto l'impegno e i sacrifici fatti!
In questo momento la cosa peggiore da fare è proprio quella di continuare a mettere se stessa sotto pressione dando corda ai dubbi che si affacciano alla sua mente (perché non riesce ad essere e a sentirsi come vorrebbe). In tal modo non fa che protrarre la condizione di stress sotto un'altra forma, sostituendo la preoccupazione dello studio con quella per la sua relazione.
Consultare uno psicologo sarà utile senz'altro, ma non sottovaluti nemmeno il suo stato fisico. Delle analisi del sangue, ad esempio, potrebbero evidenziare, se presenti, specifiche carenze di ferro o altre sostanze, che integratori di tipo generico potrebbero non compensare. Ne parli con sua zia, o col suo medico di famiglia, per sentire che ne pensa.
P.S. leggo solo ora il fatto che ci sono precedenti in famiglia... potrebbe essere un po' più chiara sul tipo di malattie che si sono presentate?
[#9]
Utente
casi di tumore, una mia zia è morta 5 anni fa di tumore al colon, mio nonno per un altro tipo di tumore 13 anni fa, mia madre si è ammalata di cancro al seno nel 2006 ma ora è guarita.. mia nonna è morta dopo qualche anno di sofferenza tra una caduta e rottura del femore, alzheimer, degrado fisico e mentale... insomma era per dire che in confronto a questi problemi mi vergogno a chiedere una visita dallo psicologo, anche perchè i miei genitori continuano a ripetermi frasi del tipo "la vita è una sola, apprezzala, goditela giorno per giorno, non pensare a questi problemi che i veri problemi della vita sono altri".
e intanto sento sempre di più spegnersi ogni cosa dentro me... ma come sia possibile non lo so. cerco di farmi forza e non pensarci ma non riesco, sento una perenne angoscia dentro..mi convinco di cose che non so se sono vere..
e intanto sento sempre di più spegnersi ogni cosa dentro me... ma come sia possibile non lo so. cerco di farmi forza e non pensarci ma non riesco, sento una perenne angoscia dentro..mi convinco di cose che non so se sono vere..
[#11]
Le avevo chiesto delle malattie in famiglia per capire se c'erano precedenti simili al suo che potessero preoccupare sua madre.... ma sembra che piuttosto sia il contrario, che il suo stato di sofferenza venga minimizzato.
In Italia esiste un problema culturale, che porta a considerare le difficoltà psicologiche meno "serie" di quelle fisiche, come "falsi problemi" che passano sempre da soli, o che possono essere sempre risolti con la forza di volontà. Ciò che però di fatto succede, è che un problema psicologico che si trascina da tempo e che non si riesce a risolversi da solo, corre il rischio di cronicizzarsi e di peggiorare.
Noi le abbiamo offerto degli spunti di riflessione, le abbiamo dato qualche consiglio, ma se vede che tutto ciò non le è sufficiente, e che sente addirittura di peggiorare, non deve vergognarsi di chiedere a sua madre una visita psicologica: è la cosa più saggia da fare, e lei ha il diritto di ricevere aiuto e attenzione per i suoi problemi, anche se non sono (per fortuna!) così gravi come quelli che purtroppo hanno afflitto la sua famiglia!
In Italia esiste un problema culturale, che porta a considerare le difficoltà psicologiche meno "serie" di quelle fisiche, come "falsi problemi" che passano sempre da soli, o che possono essere sempre risolti con la forza di volontà. Ciò che però di fatto succede, è che un problema psicologico che si trascina da tempo e che non si riesce a risolversi da solo, corre il rischio di cronicizzarsi e di peggiorare.
Noi le abbiamo offerto degli spunti di riflessione, le abbiamo dato qualche consiglio, ma se vede che tutto ciò non le è sufficiente, e che sente addirittura di peggiorare, non deve vergognarsi di chiedere a sua madre una visita psicologica: è la cosa più saggia da fare, e lei ha il diritto di ricevere aiuto e attenzione per i suoi problemi, anche se non sono (per fortuna!) così gravi come quelli che purtroppo hanno afflitto la sua famiglia!
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Utente
stamattina ci siamo lasciati. lui non ha una bella situazione familiare, anzi.. gli ho sempre giurato che avremmo costruito la famiglia felice che non ha potuto avere, sentivo quelle cose e avrei fatto di tutto per vederlo felice.. ora non sento più nulla. arrivo a pensare che fosse tutto un illusione, che la realtà è quella attuale... vorrei che non fosse mai successo tutto questo casino.
potrò tornare un giorno ad amarlo?
vi ringrazio entrambe per il vostro aiuto... cercherò di risolvere la situazione, ma se non riuscirò da sola contatterò un medico. grazie mille davvero..
potrò tornare un giorno ad amarlo?
vi ringrazio entrambe per il vostro aiuto... cercherò di risolvere la situazione, ma se non riuscirò da sola contatterò un medico. grazie mille davvero..
Questo consulto ha ricevuto 12 risposte e 10.6k visite dal 12/08/2010.
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