Adolescenti
Salve vorrei chiedere un consiglio.La scorsa settimana sbirciando il telefonino di mia figlia di 13 anni ho scoperto che oltre ad avere rapporti sessuali con il suo fidanzatino di 15 anni ha avuto qualche tempo fa rapporti con un diciottenne conosciuto al campus estivo che ha frequentato quest'anno.Io e mio marito siamo rimasti sconvolti lui ha pianto l'ha picchiata ma poi abbiamo cercato di capire come possa essere successo.Mia figlia dice che non sa cosa le è preso che questo ragazzo le piaceva che è pentita che farebbe qualunque cosa per cancellare questo fatto ecc.Io l'ho insultata le ho detto che si è comportata come una poco di buono che ha fatto una cosa squallida (nei bagni) non riusciamo a capire dove abbiamo sbagliato con lei negli sms usavano un linguaggio spinto che noi non abbiamo mai usato la nostra è una famiglia normale lei è cresciuta in un ambiente normale noi lavoriamo abbiamo un altro figlio piu grande insomma tutto tranquillo.Allora cosa le è successo per comportarsi così?E' andata a letto con uno che aveva appena conosciuto ma ha solo 13 anni!Come dobbiamo comportarci io e mio marito? Per ora le abbiamo tolto il telef le abbiamo concesso di telef al fidanzato, lei dice che tiene a lui che è pentita ma adesso cosa dobbiamo aspettarci da lei?Continuerà questa "carriera"? Io temo che questo abbia ripercussioni anche nel rapporto con mio marito lui non sa darsi pace voleva cercare questo ragazzo e prenderlo a botte insomma siamo confusi...Aggiungo che con nostra figlia abbiamo sempre avuto un buon dialogo anche sul sesso le abbiamo sempre spiegato certi valori morali ...ma adesso...Vorrei un consiglio che cosa ottengo a chiuderla in casa? Dobbiamo di nuovo darle fiducia? Aspetto fiduciosa un vostro parere. Saluti
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Gentile signora, la situazione che Lei ha descritto è davvero delicata e merita una risposta in una sede adeguata. Potreste provare, Lei e Suo marito, a parlarne con uno psicologo, in modo tale da dar voce all'ansia, alla preoccupazione che in questo momento, comprensibilmente, vi assale.
Attraverso questo percorso sarà anche più facile affrontare vostra figlia e relazionarsi con lei in una maniera più "matura". Ha ragione: chiuderla in casa non è una buona strategia. Ma permetterle di elaborare quanto è accaduto sì.
Attraverso questo percorso sarà anche più facile affrontare vostra figlia e relazionarsi con lei in una maniera più "matura". Ha ragione: chiuderla in casa non è una buona strategia. Ma permetterle di elaborare quanto è accaduto sì.
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Gentile Dott.ssa la ringrazio per la sollecita risposta avevo anche io pensato di rivolgermi ad uno specialista ma non so se mio marito è daccordo gliene parlerò.Sto cercando di parlare con mia figlia di farla riflettere sul suo comportamento le ho anche parlato dei rischi a cui andrà incontro visto che non ha da subito usato precauzioni ma solo successivamente per cui rischia una gravidanza,una malattia sessuale lei sembra essersi resa conto adesso devo portarla da un ginecologo per i dovuti controlli, volevo solo chiederle cosa intende lei per "relazionarsi con lei in materia più matura?" Mi creda le abbiamo sempre parlato tranquillamente di sesso di contraccezione,dei pericoli di brutti incontri alla TV parlano giornalmente di queste cose ma ugualmente lei è stata così irresponsabile...La ringrazio se volesse aggiungere qualcosa.Saluti
[#3]
Intendo dire che insultarla o picchiarla non è la strada giusta. Sua figlia ha 13 anni e a questa età deve essere protetta.
Quindi va bene il ginecologo, parlarne, ecc... ma anche assicurasi con chi esce, dove va, se frequenta ragazzi più grandi, ecc...
Quindi va bene il ginecologo, parlarne, ecc... ma anche assicurasi con chi esce, dove va, se frequenta ragazzi più grandi, ecc...
[#4]
Utente
Gentile Dott.ssa ci tenevo a risponderle per dirle che lei ha perfettamente ragione, ma io ritengo di aver fatto tutto per bene nel senso che il fidanzatino ha appena compiuto 15 anni stanno insieme da 6 mesi lo abbiamo accolto in casa lo conosciamo conosco la famiglia insomma erano a mio dire sotto controllo qualche passeggiata il pomeriggio nei dintorni di casa visto che abitiamo in centro e una uscita il sabato sera con altri ragazzini della loro età in pizzeria ecc.Questo ragazzo più grande era un animatore arrivato quest'anno al campus estivo che entrambi i miei figli frequentano ogni anno nel periodo estivo visto che lavoriamo entrambi e non volevano tenerli in casa o a gironzolare in giro visti appunto i tanti pericoli.Avevamo anche pensato di denunciare tutto in questura visto che noi abbiamo affidato nostra figlia ad una struttura pagando profumatamente ma abbiamo valutato i pro ed i contro di questa decisione e non ce la siamo sentiti di affrontare noi e far affrontare tutto questo nostra figlia quindi come dire la ragazza non era affatto abbandonata a se stessa non è mai andata in gita scolastica non ha mai dormito fuori casa nè da parenti nè da amiche insomma è un mistero per noi capire tutto questo.Lei che ne pensa abbiamo comunque sbagliato?Grazie delle sue risposte Saluti.
[#5]
Cara Signora,
i giovani di oggi, purtroppo non provengono da un percorso di educazione sessuale, tutto quello che conoscono sull’ aspetto ginnico della sessualità, lo scoprono sul campo, dai compagni più navigati ed esperienti , da internet, oppure dalle infinite contraddittorie informazioni con i quali i mass media trattano i temi inerenti la sessualità, alternando immagini fortemente erotizzate, senza censura alcuna, a fatti di cronaca nera associati alla sessualità; creando così una grande confusione tra pulsione e limite.
L’adolescenza è quell’età durante la quale, il ragazzoa, si sperimenta con il “vivere sessuale”, fase di crescita importantissima, durante la quale diviene necessario disporre degli strumenti conoscitivi, che consentano di affrontare la propria sessualità, consapevolmente , responsabilmente, scevra da quote d’ansia
La prima fase topica e critica del percorso verso il mondo degli adulti, è rappresentata dalla fase pre-puberale( 9-11 anni per le bambine, 10-12 anni, per i bambini) alla quale seguirà la fase puberale( 14 anni circa), fasi di estrema delicatezza e fragilità psicologica, associate a tumulti dell’anima e del corpo .
Le suggerisco una consulenza familiare da un sessuologo clinico, per lenire l'ansia, trovare un linguaggio comune, conoscere le sfaccettature psichiche di vostra figlia ed offrire alla ragazzina un percorso di educazione sessuale, prima che si metta nei guai.
Auguri
i giovani di oggi, purtroppo non provengono da un percorso di educazione sessuale, tutto quello che conoscono sull’ aspetto ginnico della sessualità, lo scoprono sul campo, dai compagni più navigati ed esperienti , da internet, oppure dalle infinite contraddittorie informazioni con i quali i mass media trattano i temi inerenti la sessualità, alternando immagini fortemente erotizzate, senza censura alcuna, a fatti di cronaca nera associati alla sessualità; creando così una grande confusione tra pulsione e limite.
L’adolescenza è quell’età durante la quale, il ragazzoa, si sperimenta con il “vivere sessuale”, fase di crescita importantissima, durante la quale diviene necessario disporre degli strumenti conoscitivi, che consentano di affrontare la propria sessualità, consapevolmente , responsabilmente, scevra da quote d’ansia
La prima fase topica e critica del percorso verso il mondo degli adulti, è rappresentata dalla fase pre-puberale( 9-11 anni per le bambine, 10-12 anni, per i bambini) alla quale seguirà la fase puberale( 14 anni circa), fasi di estrema delicatezza e fragilità psicologica, associate a tumulti dell’anima e del corpo .
Le suggerisco una consulenza familiare da un sessuologo clinico, per lenire l'ansia, trovare un linguaggio comune, conoscere le sfaccettature psichiche di vostra figlia ed offrire alla ragazzina un percorso di educazione sessuale, prima che si metta nei guai.
Auguri
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#6]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile signora, sarò diretto, perchè credo che l'argomento sia delicato e la ritengo una mamma preoccupata che cerca risposte.
Credo sia opportuna una puntualizzazione. Sua figlia, probabilmente, non ha "commesso", ma "subito".
Questo anche nel caso in cui sia stata (come pare) consenziente.
Ha subito innanzitutto perchè a 13 anni non sempre si è ben consapevoli delle scelte che si fanno: sua figlia non è più una bambina, ma non è ancora un'adulta, "nè carne nè pesce", come diciamo in Sicilia. Le ricordo che sua figlia, a 13 anni, ha avuto un rapporto sessuale con un maggiorenne, e che questo potrebbe configurarsi come un reato alla persona di sua figlia.
Ha subito perchè lei ha controllato il suo cellulare: a meno che non abbiate l'esplicito accordo che non esista riservatezza in questo campo, lei ha violato uno spazio privato di sua figlia. Penso che lo abbia fatto anche con l'intenzione di proteggerla, ma il comportamento che ne è seguito non mi sembra l'abbia protetta.
Ha subito le botte e l'umiliazione di essere insultata e considerata una poco di buono dai suoi stessi genitori.
Ora, non credo che leggere queste parole le faccia piacere.
Le chiedo di fare uno sforzo, e di considerarle un invito, più che un rimprovero.
La invito a guardare a sua figlia come una ragazzina di 13 anni, confusa come la maggior parte dei 13enni (come lo eravamo anche noi a 13 anni), che ha avuto un rapporto sessuale con un ragazzo molto più grande di lei e che, in seguito a questo, ha subito più che essere protetta ed accolta.
Cerchi di aiutare anche suo marito a fare un piccolo cambiamento di prospettiva, di fregarvene per qualche istante di cosa è inopportuno, di cosa avete o non avete sbagliato, e di vedere nuovamente vostra figlia per quello che è: non una poco di buono, una che frequenta ragazzi più grandi o che tradisce il suo fidanzato; non una di cui si può parlar male, bensì una ragazzina che ha, in questo momento più che in altri, bisogno di adulti che la sostengano più che condannarla.
Ho fiducia che degli adulti ragionevoli, dei genitori preoccupati, sapranno trovare le parole per riavvicinarsi ad una figlia che accompagneranno dal ginecologo sostenendola, non affossandola.
Con comprensione per il difficile mestiere di genitori
Credo sia opportuna una puntualizzazione. Sua figlia, probabilmente, non ha "commesso", ma "subito".
Questo anche nel caso in cui sia stata (come pare) consenziente.
Ha subito innanzitutto perchè a 13 anni non sempre si è ben consapevoli delle scelte che si fanno: sua figlia non è più una bambina, ma non è ancora un'adulta, "nè carne nè pesce", come diciamo in Sicilia. Le ricordo che sua figlia, a 13 anni, ha avuto un rapporto sessuale con un maggiorenne, e che questo potrebbe configurarsi come un reato alla persona di sua figlia.
Ha subito perchè lei ha controllato il suo cellulare: a meno che non abbiate l'esplicito accordo che non esista riservatezza in questo campo, lei ha violato uno spazio privato di sua figlia. Penso che lo abbia fatto anche con l'intenzione di proteggerla, ma il comportamento che ne è seguito non mi sembra l'abbia protetta.
Ha subito le botte e l'umiliazione di essere insultata e considerata una poco di buono dai suoi stessi genitori.
Ora, non credo che leggere queste parole le faccia piacere.
Le chiedo di fare uno sforzo, e di considerarle un invito, più che un rimprovero.
La invito a guardare a sua figlia come una ragazzina di 13 anni, confusa come la maggior parte dei 13enni (come lo eravamo anche noi a 13 anni), che ha avuto un rapporto sessuale con un ragazzo molto più grande di lei e che, in seguito a questo, ha subito più che essere protetta ed accolta.
Cerchi di aiutare anche suo marito a fare un piccolo cambiamento di prospettiva, di fregarvene per qualche istante di cosa è inopportuno, di cosa avete o non avete sbagliato, e di vedere nuovamente vostra figlia per quello che è: non una poco di buono, una che frequenta ragazzi più grandi o che tradisce il suo fidanzato; non una di cui si può parlar male, bensì una ragazzina che ha, in questo momento più che in altri, bisogno di adulti che la sostengano più che condannarla.
Ho fiducia che degli adulti ragionevoli, dei genitori preoccupati, sapranno trovare le parole per riavvicinarsi ad una figlia che accompagneranno dal ginecologo sostenendola, non affossandola.
Con comprensione per il difficile mestiere di genitori
[#7]
Utente
DOTT:CALI
Grazie dott. per le sue parole,le rispondo dopo qualche giorno in cui sia io che mio marito(gli ho fatto leggere le sue parole)abbiamo per così dire cercato di elaborare la situazione ci siamo un pò calmati dopo lo sconvolgimento iniziale è stiamo cercando di seguire i suoi consigli ho portato mia figlia dalla dottoressa pediatra che ancora la segue visto che il mio medico è uomo non mi sembrava il caso.La dottoressa che tra l'altro è un'amica le ha fatto anche lei un bel discorso e successivamente anche noi abbiamo cercato di parlare con la ragazzina ma le devo confessare che sono molto perplessa...Mia figlia ha ascoltato le nostre parole in casa è tranquilla adesso si prepara ad iniziare la scuola superiore frequenterà il primo anno però ne io ne mio marito sappiamo come comportarci e soprattutto cosa aspettarci da lei...Lo so che non ci sono regole in queste cose che dobbiamo avere un pò di buon senso ma mi creda sono confusa... Io cerco di starle vicino le diamo buoni consigli ma allo stesso tempo non riesco a dimenticare quello che è successo e neppure mio marito continua a dirmi che si sente un fallito e forse questa situazione ci ha un pò allontanati...Io vorrei ancora chiederle qualche consiglio per aiutarci a gestire questa situazione sia con mia figlia che con mio marito. La saluto e la ringrazio.
Grazie dott. per le sue parole,le rispondo dopo qualche giorno in cui sia io che mio marito(gli ho fatto leggere le sue parole)abbiamo per così dire cercato di elaborare la situazione ci siamo un pò calmati dopo lo sconvolgimento iniziale è stiamo cercando di seguire i suoi consigli ho portato mia figlia dalla dottoressa pediatra che ancora la segue visto che il mio medico è uomo non mi sembrava il caso.La dottoressa che tra l'altro è un'amica le ha fatto anche lei un bel discorso e successivamente anche noi abbiamo cercato di parlare con la ragazzina ma le devo confessare che sono molto perplessa...Mia figlia ha ascoltato le nostre parole in casa è tranquilla adesso si prepara ad iniziare la scuola superiore frequenterà il primo anno però ne io ne mio marito sappiamo come comportarci e soprattutto cosa aspettarci da lei...Lo so che non ci sono regole in queste cose che dobbiamo avere un pò di buon senso ma mi creda sono confusa... Io cerco di starle vicino le diamo buoni consigli ma allo stesso tempo non riesco a dimenticare quello che è successo e neppure mio marito continua a dirmi che si sente un fallito e forse questa situazione ci ha un pò allontanati...Io vorrei ancora chiederle qualche consiglio per aiutarci a gestire questa situazione sia con mia figlia che con mio marito. La saluto e la ringrazio.
[#8]
Signora, Le abbiamo già detto che sarebbe opportuno contattare uno psicologo per capire come affronatre la situazione.
Purtroppo, senza conoscere nè Lei, nè sua figlia, nè Suo marito diventa impossibile fare un'accurata valutazione. E non sarebbe nemmeno corretto.
Pertanto, proprio perchè si sente così confusa e per la distanza che si è creata tra Lei e Suo marito, dovrebbe chiedere aiuto concretamente ad un professionista.
Saluti,
Purtroppo, senza conoscere nè Lei, nè sua figlia, nè Suo marito diventa impossibile fare un'accurata valutazione. E non sarebbe nemmeno corretto.
Pertanto, proprio perchè si sente così confusa e per la distanza che si è creata tra Lei e Suo marito, dovrebbe chiedere aiuto concretamente ad un professionista.
Saluti,
[#9]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile Signora, dal tono del suo aggiornamento sembra che la "scossa principale" sia passata.
Ora ci sono quelle "di assestamento".
Quello che è successo a vostra figlia è un episodio che vi ha messo di fronte ad alcuni dubbi e domande sul vostro ruolo genitoriale.
Quando dei genitori vanno a sbattere contro questo genere di problematiche, è possibile che il loro concetto di sè subisca un colpo.
Inoltre, ipotizzo che con suo marito non vi siate realmente allontanati l'uno dall'altra: è possibile che ognuno di voi stia facendo i conti con un'inaspettata disconferma delle regole, dei valori, della "normalità" della vostra vita familiare. Ogni volta che un sistema di idee entra in crisi, serve tempo e fatica per recuperare un nuovo equilibrio più complesso e realistico.
Datevi tempo. Da vostra figlia cercate di non aspettarvi proprio nulla, soprattutto se in senso negativo: se desideriamo che i nostri figli vivano delle buone vite (assolutamente normale per ogni buon genitore), non è detto che non possano capitare incidenti, piccole cadute o piccole, grandi crisi come quella che state vivendo.
Soprattutto, cercate (insieme) di non colpevolizzare a vita nè voi stessi nè vostra figlia.
Se vi rendeste conto di non farcela da soli, un intervento mirato da parte di uno Psicologo può sostenervi nella fatica di rielaborare questa vicenda, così che possa entrare a far parte della vostra storia senza lasciare cicatrici vistose.
Con i miei migliori auguri
Ora ci sono quelle "di assestamento".
Quello che è successo a vostra figlia è un episodio che vi ha messo di fronte ad alcuni dubbi e domande sul vostro ruolo genitoriale.
Quando dei genitori vanno a sbattere contro questo genere di problematiche, è possibile che il loro concetto di sè subisca un colpo.
Inoltre, ipotizzo che con suo marito non vi siate realmente allontanati l'uno dall'altra: è possibile che ognuno di voi stia facendo i conti con un'inaspettata disconferma delle regole, dei valori, della "normalità" della vostra vita familiare. Ogni volta che un sistema di idee entra in crisi, serve tempo e fatica per recuperare un nuovo equilibrio più complesso e realistico.
Datevi tempo. Da vostra figlia cercate di non aspettarvi proprio nulla, soprattutto se in senso negativo: se desideriamo che i nostri figli vivano delle buone vite (assolutamente normale per ogni buon genitore), non è detto che non possano capitare incidenti, piccole cadute o piccole, grandi crisi come quella che state vivendo.
Soprattutto, cercate (insieme) di non colpevolizzare a vita nè voi stessi nè vostra figlia.
Se vi rendeste conto di non farcela da soli, un intervento mirato da parte di uno Psicologo può sostenervi nella fatica di rielaborare questa vicenda, così che possa entrare a far parte della vostra storia senza lasciare cicatrici vistose.
Con i miei migliori auguri
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 46.3k visite dal 11/08/2010.
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