Acrofobia che cambia la vita

Salve,
il mio caso, temo terribilmente l’altezza, non mi servono centinaia di metri di vuoto, ma mi bastano pochi metri, magari su di una scala a pioli, o un balcone al primo piano. Inoltre, non mi serve vedere il vuoto per provare paura, ma mi basta essere cosciente che ci sia. Se sono in un appartamento al secondo piano, con tutti i serramenti chiusi, automaticamente so che è altamente probabile che vi sia un balcone e questo è sufficiente per scatenare in me l’ansia che si manifesta con il pensiero costante di aprire la porta ,scavalcare la ringhiera e cadere di sotto. Se invece fossi già sul balcone non riuscirei a fare a meno di guardare il vuoto, la mente inizierebbe a elaborare tutti i dettagli di una caduta sino al momento dell’impatto e il mio corpo inizia ad emanare una sensazione di calore. Se invece le altezze sono più considerevoli o non c’è una vera protezione (ad esempio essere su di una scala a pioli) l’intero corpo si irrigidisce, come a voler fermare se stesso, un caldo infernale mi avvolge, la vista periferica viene a meno e tutto me stesso è impegnato a trattenere uno scatto improvviso involontario verso il vuoto. Per chiarezza il tutto vale per una strada di montagna, un viadotto ecc.
Fin qui credo che di racconti sul genere ne avrete sentiti molti, ma ora viene il bello, ho sempre amato la montagna, ho praticato l’arrampicata e salito molte montagne dove i centinaia di metri di vuoto c’erano tutti. Poi lentamente ho perso la lucidità e son rimasto sempre più a casa, i pensieri iniziavano a prendere il sopravvento ed un bel giorno mi son fatto venire a recuperare dai genitori in un autogrill nel bel mezzo dell’Appennino in quanto non riuscivo più a proseguire. Da li le cure per la depressione, i soliti consulti con la psicologa che avevo già fatto da ragazzino quando i miei genitori erano in procinto di separarsi. Poi la psicologa dice che sono apposto, le cure farmacologiche vanno alla fine ,la depressione non c’è più e il controllo della paura dell’altezza è migliorato, ma ora è nuovamente li, o meglio, è ritornato a stringere la sua morsa. La risposta sembra scontata, ritornare da uno psicologo. Peccato che ho la capacità di fargli credere qualunque cosa, inizio a giocare con la sua mente facendogli credere che il suo lavoro funziona quando dentro di me tutto rimane invariato. Ritengo di essere una persona molto intelligente, non per vanto ma per il ruolo lavorativo che ricopro, le affermazioni di chi mi circonda e di come riesco a risolvere i problemi.Il fatto è che se prendo per il naso lo psicologo di turno, non guarirò mai, allora non voglio essere curato e mi tengo il problema, ma io voglio tornare in montagna, voglio poter andare a trovare l’amico al quarto piano, voglio smetterla di pensare al punto più alto a portata di mano. Ho manie suicide o la mia mente sta giocando con esse? Esiste un medico che sappia curarmi senza farsi prendere per il naso o sono senza speranza? Mi dilungherei maho finito lo spzio.Grazie
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente, da ciò che scrive sembrerebbe una modalità ossessiva che merita l'attenzione di uno specialista.

La questione invece di "prendere per il naso lo psicologo di turno" non farà altro che mettere A LEI la zappa sui piedi. Con quale finalità, dunque, se lo sa?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Utente
Utente
Grazie della celere risposta.
Riguardo al fatto che meriti l'attenzione di uno specialista non v'è dubbio, ma come immagino abbia inteso rimane il grosso problema del "prendere per il naso".
In effetti mi è chiaro che mi tiro la zappa sui piedi, ma è un gioco che nasce dentro di me senza che me ne renda conto se non a posteriori. La particolarità è che non racconto di malattie immaginarie o sintomi inesistenti, dico la verità di ciò che sento. Tanto che mi viene il dubbio che il problema dell'altezza sia autoprocurato con non so quale meccanismo mentale, ma è reale! è come se mi tirassi una forte martellata sul dito per poter godere delle attenzioni dell'infermira, me la sono procurata ma il dito è rotto per davvero. A me pare di fare la stessa cosa con una parte della mia mente più debole. Per rendere il quadro ancor più preciso, io non accetto e non ho nessuna intenzione di accettare il mio limite mentale. sono convinto che la mente controlli tutto e quindi devo poter camminare su di un cornicione come se fossi su di un marciapiede. Non accetto che la mia mente domini la mia mente. Detto questo forse il predere per il naso mi da la sensazione di allenamento al controllo della mente, forse dentro di me so di poter far svanire il panico in un istante se solo lo volessi, o forse il giocare con la mente è un esperimento della quale ho perso il controllo.
Difficile a dirsi, anche perchè in queste parole potrei aver già celato le prime mosse di un macchiavellico gioco al di fuori del mio controllo. Quello che so è vorrei riuscire a vivere serenamente, tornare in montagna, viaggiare. Mi ritengo una persona molto fortunata, ma qualcosa dentro di me lavora silenziosamente per che io non lo sia.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Esiste un medico che sappia curarmi senza farsi prendere per il naso o sono senza speranza?
>>>

Gentile utente, lei non è bravo a ingannare gli psicologi, è bravo solo a ingannare se stesso, lo sa anche troppo bene.
Esiste qualcuno in grado d'aiutarla? Potrebbe esistere, oppure potrebbe anche non esistere, ma dev'essere lei a cercarlo, perché purtroppo non sarà lui ad offrirsi.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#4]
Utente
Utente
Dr. Santonocito, credo che trovare psicologi pronti ad aiutarmi non sia affatto un problema, trovare qualcuno in grado di farlo è un'altra questione. Già sento che i miei pensieri si pongono in posizione d'attacco, già un incontro in questo momento lo affronterei come una sfida. Già sarei classificato come il malato che non vuol farsi curare e quindi già tutto finisce e ritorna alla vita di sempre. Quella con il panico per l'altezza che giorno dopo giorno si rivela un ottimo distruttore di me stesso.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> credo che trovare psicologi pronti ad aiutarmi non sia affatto un problema
>>>

Certamente, ma solo dopo che sarà stato lei a cercare.

Saprà d'aver trovato quello giusto quando, a fronte della sua resistenza, capirà che per lo psicologo la resistenza non solo non sarà un problema, ma anzi, più ce n'è, e più riuscirà ad aiutarla.

Cordiali saluti
[#6]
Utente
Utente
Concordo con lei, il fatto è che come poteva evincere dal mio post iniziale io sono già stato in cura, per essere preciso ben 3 volte con psicologi diversi ed una da uno psichiatra il quale mi ha curato la depressione con la sertralina. Il fatto è che diventa difficile e tedioso raccontare tutta la storia allo psicologo di turno, che seduta dopo seduta diventa un libro aperto lasciando trasparire i propri stati d'animo, le proprie vulnerabilità. Ho bisogno di qualcuno che sappia temermi testa ma non posso certo provarli tutti nella speranza che prima o poi trovo quello bravo che sappia sfruttare la mia resistenza come lei ha descritto. Effettivamente a pensarci quelli da cui sono stato hanno sempre esternato il concetto che dovevo aiutarli a farmi aiture, ovvero non porre resistenza.
Mi domando se pratiche in cui viene a meno la mia lucidità possano servire, come ad esempio l'ipnosi.
Grazie
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Mi domando se pratiche in cui viene a meno la mia lucidità possano servire, come ad esempio l'ipnosi.
>>>

Al contrario, è importante che la sua lucidità rimanga ben presente. Anche perché così potrà esercitare tutta la resistenza di cui è capace, e in tal modo aiutare davvero il terapeuta ad aiutarla.

Uno degli approcci che usa in questo modo la resistenza è la terapia breve strategica. Tenga tuttavia presente che la competenza del terapeuta è sempre più importante dell'approccio.

Cordiali saluti
[#8]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
(..)forse il predere per il naso mi da la sensazione di allenamento al controllo della mente, forse dentro di me so di poter far svanire il panico in un istante se solo lo volessi...in queste parole potrei aver già celato le prime mosse di un macchiavellico gioco al di fuori del mio controllo (..)

Gentile utente, è esattamente quello che le sta accadendo, sembra quasi che l'illusorio controllo che lei esercita sulla figura di uno psicologo compensi quello che lei non riesce ad esercitare su se stesso per l'eliminazione dei suoi sintomi. Pena, mantenere il problema costantemente in vita. Resistenza o meno se non permette al terapeuta di aiutarla (nell'illusione di manipolarlo)

(..)ho la capacità di fargli credere qualunque cosa, inizio a giocare con la sua mente facendogli credere che il suo lavoro funziona (..)

sta soltando dando al sintomo la possibilità di giocare con lei.
Lei ha l'illusione di far credere qualsiasi cosa al terapeuta ed il sintomo la fa illudere di controllare qualcosa. in realtà è la "malattia" che manipola lei.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#9]
Utente
Utente
Gentile Dr. Santonocito , mi pare di capire che esista un metodo per scardinare la mia mente e che questo si chiami "terapia breve strategica". Ora non mi resta che trovare qualcuno in zona Bergamo/Brescia o al sabato in zona Ivrea che sia disponibile a provarci con me.
La ringrazio molto dei suoi pareri e se qualche specialista leggendo questo post ritiene di essere preparato in merito lo invito a comunicarmi i propri estremi in modo che che possa contattarlo.

Dr. De Vincentiniis ,le sue affermazioni potrebbero essere corrette e le condivido, ma non pensa che una "malattia" possa essere più furba e scaltra del medico che la cura? Non pensa che nell'illusione di dominio vi sia anche una azione dominante che probabilmente ha portato i frutti negativi con i terapeuti che mi hanno assistito in precedenza? Il fatto che ho già affrontato faccia a faccia tre terapeuti ed ora sono qui con i più o meno soliti problemi è un dato di fatto ,come che le terapie precedenti non hanno funzionato e se come dice lei è tutto frutto dell'illusione dovuta alla malattia, non è certo mio la colpa dell'insuccesso.
In fondo se la malattia mi porta a non farmi aiutare ed il terapeuta è impossibilitato ad aiutarmi se non mi lascio aiutare, cadiamo in un circolo vizioso dalla quale non vedo uscita.
[#10]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
(..)(..)ho la capacità di fargli credere qualunque cosa, inizio a giocare con la sua mente facendogli credere che il suo lavoro funziona (..)

se un paziente ha un problema di dolori allo stomaco e fa credere al suo medico che questi stiano passando grazie alle sue cure quando ciò non sta accadendo, è il paziente che si allea con la malattia e non mette il medico nelle condizioni di aiutarlo. Il medico ha bisogno del riscontro di chi ha di fronte. Questo , in linea di massima, vale anche per le terapie psicologiche. Se una persona non mette il medico nelle condizioni di aiutarlo questi non è aiutato. NON ci sono giri di parole.

(..)se non mi lascio aiutare, cadiamo in un circolo vizioso dalla quale non vedo uscita (..)
se non si lascia aiutare è esattamente quello che accade.
saluti
[#11]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Non si tratta di scardinare la sua mente, ma solo la parte limitata che mantiene in vita il problema. La terapia breve strategica dispone di protocolli adatti a problemi di vario tipo, compreso il suo per come appare, ma anche terapeuti di altri indirizzi potrebbero riuscire ad aiutarla.

Cordiali saluti
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