La mia adolescenza parlando il meno possibile,vergognandomi

Sono una ragazza di 23 anni e vi scrivo perché la situazione è divenuta per me insostenibile.Ho serie difficoltà nel relazionarmi,nel senso che non ho mai avuto amici o un ragazzo,non mi fido di nessuno,mi sento sempre giudicata dagli altri,inadatta o fonte di disturbo per chi mi circonda...Ho un carattere sicuramente molto timido,qualsiasi evento sociale mi imbarazza oltre modo e la mia famiglia è stata sempre molto chiusa, non mi ha mai spinto ad "uscire fuori dal guscio";per loro le amicizie o le uscite sono perdite di tempo.Sembra una situazione strana ma è accaduto un evento che x i tempi del liceo mi ha frenato molto nel fare amicizia:Quando avevo 13 anni mi ruppi l'incisivo superiore che fu ricostruito ma non con un buon risultato(rimase una linea nera nel mezzo del dente)ed allora ho passato la mia adolescenza parlando il meno possibile,vergognandomi e non sorridendo mai...l'unico spiraglio l'ho avuto scrivendo poesie,racconti,anche se molto tristi e depressivi...anche se spesso la letteratura non è riuscita a tamponare il mio dolore ed ho avuto episodi di autolesionismo in passato (in bagno mi tagliavo con la lametta le braccia) e di vomito autoindotto(ultimamente e sotto esame più frequente)
Il problema estetico l'ho risolto ma oggi comunque sia mi sento estremamente sola.Con tutta sincerità se ho frequentato qualche mio coetaneo è stato merito di mia sorella gemella che contrariamente da me riesce ad esser più spigliata,più amicona,più diplomatica.Con tutta sincerità ho vissuto come una parassita delle sue amicizie,dei suoi inviti..ora lei si è fidanzata e si è trasferita in un 'altra città ed i miei problemi relazionali,la mia incapacità a fare amicizia , si sono fatti più vivi,più presenti nella mia quotidianità.
Che cosa c'è in me che non fa?In cosa sbaglio?Perchè non riesco ad accettare gli scherzi altrui o le convenzioni sociali?Come faccio a rendermi interessante agli altri?Scusate la lunghezza e la poca chiarezza ,è per me uno sfogo;è che non so con chi parlare,i miei familiari dicono che sono "pesante" e con me non si può discutere...non so cosa fare...so solo che soffro molto...quale è il mio problema???
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Psicoterapeuta, Psicologo attivo dal 2010 al 2011
Psicoterapeuta, Psicologo
Gentile Utente,
noto incongruenza tra i suoi dati utente e i dati da lei riportati nella richiesta di consulto. Ci può spiegare?
cordiali saluti
[#2]
Dr. Willy Murgolo Psicoterapeuta, Psicologo 173 13


<<...quale è il mio problema???>>

A prima vista sembrerebbe la solita domanda di richiesta informazioni, ma non lo é. Più correttamente é una richiesta d'aiuto con carattere d'urgenza.

Cara ragazza, in questa sua domanda c'é tutta la sua vita della quale ciò che ha raccontato appare solo un frammento. Ciò premesso, mi consenta di suggerirle, senza perdere altro tempo, di rivolgersi ad un Collega meno virtuale e più reale con il quale poter analizzzare con attenzione il suo curriculum vitae. La rassicuro subito dicendole che il mio consiglio non nasce su una ipotesi di gravità del suo caso ma, al contrario, perchè ritengo che alla sua giovane età qualsiasi obiettivo non sia precluso, anche se bisogna imboccare la strada giusta.

In pratica, chieda un appuntamento con uno psicologo-psicoterapeuta della sua città, anzi a più di uno, per poter scegliere ls persona più adatta a lei. In questo modo potrà mettere al corrente lo specialista di tutto ciò che costituisce per lei motivo di sofferenza. Nel caso ci fossero problemi di natura economica, sappia che non pochi professionisti a pagamento offrono il primo incontro gratuitamente. In alternativa, potrebbe rivolgersi alle strutture pubbliche nelle quali non raramente esercitano, in maniera totalmente gratuita, specialisti in Psicologia e Psicoterapia di assoluta capacità e preparazione.

Unica raccomandazione. Non disarmi se non trova subito chi le stende un tappeto di petali di rosa. Bussi alle porte. Si faccia sentire. La qualità del SSN dipende anche da noi.

Cordialità.



Dr. Willy Murgolo
Psicologo-Psicoterapeuta
Ipnosi Clinica-Sessuologia

[#3]
Utente
Utente
allora i miei dati utente sono diversi da quelli che ho qui riportato perché ho aperto questo account per scrivere di mio padre che ha seri e gravi problemi di salute( in una parola sta morendo,ha un cancro...)
Per quanto riguarda il fatto di chiedere un appuntamento ad uno specialista...non lo so,non ne ho il coraggio,ho paura di essere "stigmatizzata" come quella con qualche problema dato che il posto in cui abito è molto piccolo o di finire imbottita di farmaci e stop...
l'intervento psico-terapeutico con tutta sincerità e senza offendere nessuno mi sembra inconcludente,un giro di parole fini a se stesse...D'altro canto,sento di non avere delle basi forti per affrontare la mia vita e le responsabilità che ne seguono...
Mah scusate la perdita di tempo,è stato un semplice sfogo!Grazie a tutti per la cortese attenzione!!
scusatemi ancora...
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Psicoterapeuta, Psicologo attivo dal 2010 al 2011
Psicoterapeuta, Psicologo
Gentile Ragazza,
grazie per la spiegazione che l'ha portata a condividere un momento della sua vita intimo e doloroso.

Vorrei rispondere alla sua richiesta di consulto anche se dal suo ultimo intervento mi pare abbia già espresso una sua opinione generale sulla psicologia o psicoterapia.
Quello che siamo è il risultato di una miriade di fattori tra cui lo stesso comportamento dei nostri genitori, il temperamento innato, le esperienze, le influenze sociali e culturali, ecc. Il fatto che lei e sua sorella siate nate con temperamenti diversi non significa che lei abbia qualcosa che non va, tutti nascono diversi dagli altri. E' probabibile che l'atteggiamento dei vostri genitori verso le amicizie (non considerate come risorse ed evitate) abbia trovato nelle sue caratteristiche innate un terreno più fertile affinchè venisse maggiormente assorbito rispetto che da sua sorella ma a queste considerazioni se ne dovrebbero fare altre per capire la situazione e aiutarla a uscire dal suo disagio (solo uno specialista di persona può aiutarla in questo). Tenga inoltre conto che le abilità relazionali sono un qualcosa che si sviluppa/affina con l'uso e che non si impara in un giorno per cui quando dice che fatica ancor di più a livello delle relazioni da quando sua sorella si è trasferita...ci credo, è come se dovesse scrivere un tema senza essersi mai esercitata a scrivere piccole frasi...
E se per "strano" relativamente all'episodio accaduto in adolescenza intendeva "è strano che un dente rigato mi abbia creato tanti problemi"...io non lo trovo così strano pensando a quanto un adolescente tiene ai giudizi dei coetanei, alla difficoltà congenita del periodo adolescenziale...certo un dente con una riga nera può assumere significati pesanti. Ma il disagio provato e la modalità di esprimerlo avrebbero richiesto un aiuto esterno e credo che quel disagio non sia del tutto risolto se ancora lei vive la solitudine di allora.
Come le ho detto relazionarsi è una capacità non una cosa che "o ci nasci o niente" per cui lei può imparare a relazionarsi con se' e gli altri in modo più sereno, per farlo le serve l'aiuto di uno psicoterapeuta.
Gli psicologi e psicoterapeuti sono tenuti al segreto professionale inoltre non prescrivono farmaci ma anche se si rivolgesse a uno psichiatra che è pure psicoterapeuta e questi le prescrivesse un farmaco lei non sarebbe costretta a prenderlo per cui nessuno la "imbottirebbe" a forza. Potrebbe provare a consultare uno specialista di una città più lontana dalla sua.
"l'intervento psico-terapeutico con tutta sincerità e senza offendere nessuno mi sembra inconcludente"
la sua opinione è legittima, ognuno ha le sue...allora perchè non metterla alla prova?al limite rimarra' dell'opinione che già ha.
Cordiali saluti.


Cordiali saluti.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile ragazza, posso domandarle come mai sta scrivendo proprio a noi, per dirci tutte queste cose, se non si fida di ciò che fanno psicologi e psicoterapeuti?

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Utente
Utente
lei ha ragione mi scuso con tutti e mi scuso se involontariamente ho urtato la sensibilità professionale (e non) di qualcuno...non era assolutamente mia intenzione...
cordialità