Non guardare negli occhi quando si parla
Sono un uomo di 33 anni.Non riesco quasi mai a guardare negli occhi le persone quando ci parlo.Mi viene automatico guardare altrove.Quando ci provo,poi mi sento a disagio,magari perdo anche un po' la concentrazione,invece se non guardo la persona nelgi occhi riesco ad esporre bene ciò che ho da dire.è una cosa di vecchia data,credo sia sempre stato così.Ed è indipendente da chi mi trovo davanti:amici e amiche,la mia ragazza,chiunque.
[#1]
Gentile Utente, secondo alcuni studi i movimenti oculari sono connessi a cosa stiamo dicendo, ad esempio se stiamo ricordando e raccontiamo il ricordo delle nostre ultime vacanze di Natale e quindi andiamo a recuperare un dato nella memoria che non abbiamo immediatamente disponibile. In questo caso lo sguardo "gira" un po' sulle persone, un po' altrove.
Tuttavia, ci sono altri casi, e probabilmente è il suo, in cui non si riesce mai a guardare negli occhi.
Qualunque sia la ragione, questa abilità si può apprendere. Guardare negli occhi l'interlocutore (non con lo sguardo fisso, chiaramente) è un'abilità sociale, ovvero un comportamento appreso e governato da regole che cambia a seconda della situazione e del contesto. Se Lei guarda negli occhi il Suo interlocutore ha anche modo di ricevere un feedback.
Ma Lei ha mai provato a cominciare una conversazione e a guardare negli occhi? Che cosa succede? Come si sente quando lo fa? Secondo Lei che cosa Le impedisce di guardare negli occhi?
Tuttavia, ci sono altri casi, e probabilmente è il suo, in cui non si riesce mai a guardare negli occhi.
Qualunque sia la ragione, questa abilità si può apprendere. Guardare negli occhi l'interlocutore (non con lo sguardo fisso, chiaramente) è un'abilità sociale, ovvero un comportamento appreso e governato da regole che cambia a seconda della situazione e del contesto. Se Lei guarda negli occhi il Suo interlocutore ha anche modo di ricevere un feedback.
Ma Lei ha mai provato a cominciare una conversazione e a guardare negli occhi? Che cosa succede? Come si sente quando lo fa? Secondo Lei che cosa Le impedisce di guardare negli occhi?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Grazie per la risposta.
Si,ci ho provato.Intanto devo sforzarmi,proprio perchè non mi viene spontaneo.E poi è come se mi sentissi a disagio,dopo un po' che lo faccio,mi viene da distogliere lo sguardo,guardare altrove.A volte mi sembra anche di essere meno concentrato su quello che sto dicendo(rispetto a quando invece guardo altrove).
Secondo me potrebbe essere legato ad un po' di timidezza di fondo che io ho.Sono socievole,ho amici,non ho particolari problemi.ma ho un po' di insicurezza e timidezza.e forse potrebbe essere legato a questo?o cos'altro?
Si,ci ho provato.Intanto devo sforzarmi,proprio perchè non mi viene spontaneo.E poi è come se mi sentissi a disagio,dopo un po' che lo faccio,mi viene da distogliere lo sguardo,guardare altrove.A volte mi sembra anche di essere meno concentrato su quello che sto dicendo(rispetto a quando invece guardo altrove).
Secondo me potrebbe essere legato ad un po' di timidezza di fondo che io ho.Sono socievole,ho amici,non ho particolari problemi.ma ho un po' di insicurezza e timidezza.e forse potrebbe essere legato a questo?o cos'altro?
[#3]
Gentile Utente,
Potrebe essere la timidezza, come dice lei. Il problema però non è risolto: perché è così timido?
La sua seconda ipotesi non è da scartare e cioè quella che il suo modo di evitare lo sguardo altrui sia legato a qualcos'altro. Ma non saprei dirle a cosa èlegato o associato.
Forse lo scoprirà se si farà esaminare da uno psicoterapeuta, se proprio ne ha bisogno. E ne avrà bisogno se questo suo modo di fare le darà ansia o angoscia. Se non le dà né l'una né l'altra, lasci le cose così come stanno. Al massimo potrà avvertire le persone che le stanno più a cuore del suo strano modo di parlare. Tenga presente poi che alcuni distolgono lo sguardo per potersi concentrare nel proprio pensiero prima di esporre le proprie opinioni. Magari oggi lo facessero tutti questa concentrazione sui propri pensieri prima di parlare! Le pare?
Cordiali saluti.
[#4]
Gentile utente,
da qui non è possibile fornire una risposta precisa alla sue domande, ma solo indicazioni generali.
Tuttavia, lei ha fornito pochi elementi per poterlo fare.
Riferisce:"E' una cosa di vecchia data, credo sia sempre stato così". Riesce a specificare meglio? Solo questa difficoltà?
Dice che le crea disagio guardare negli occhi, ma il non guardare la fa sentire in difficoltà? E' fonte di sofferenza?
da qui non è possibile fornire una risposta precisa alla sue domande, ma solo indicazioni generali.
Tuttavia, lei ha fornito pochi elementi per poterlo fare.
Riferisce:"E' una cosa di vecchia data, credo sia sempre stato così". Riesce a specificare meglio? Solo questa difficoltà?
Dice che le crea disagio guardare negli occhi, ma il non guardare la fa sentire in difficoltà? E' fonte di sofferenza?
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#5]
Utente
Dr.RINELLA,
è una cosa di vecchia data nel senso che non è un qualcosa che ho notato ultimamente,ma credo sia sempre stato così,cioè quando parlo tendo ad evitare lo sguardo dell'interlocutore da sempre.
E il non guardare negli occhi,non mi crea sofferenza.Semplicemente noto quando qualcuno mi parla:c'è chi lo fa guardandomi e c'è chi invece fa come me e cioè non guarda.Ecco,preferisco il modo di parlare di chi guarda negli occhi.Mi sembrano più sicuri e convincenti.
è una cosa di vecchia data nel senso che non è un qualcosa che ho notato ultimamente,ma credo sia sempre stato così,cioè quando parlo tendo ad evitare lo sguardo dell'interlocutore da sempre.
E il non guardare negli occhi,non mi crea sofferenza.Semplicemente noto quando qualcuno mi parla:c'è chi lo fa guardandomi e c'è chi invece fa come me e cioè non guarda.Ecco,preferisco il modo di parlare di chi guarda negli occhi.Mi sembrano più sicuri e convincenti.
[#6]
Gentile utente, esiste anche la via di mezzo: non si deve necessariamente fissare continuamente negli occhi l'interlocutore oppure evitare di guardarlo del tutto.
Spostare lo sguardo dagli occhi alle spalle (ad esempio) o ai capelli dell'interlocutore, e poi di nuovo agli occhi, è una maniera tranquilla e "sicura" di guardare l'altro, e forse potrebbe servirle anche a non sentirsi troppo "guardato".
Cordiali saluti
Spostare lo sguardo dagli occhi alle spalle (ad esempio) o ai capelli dell'interlocutore, e poi di nuovo agli occhi, è una maniera tranquilla e "sicura" di guardare l'altro, e forse potrebbe servirle anche a non sentirsi troppo "guardato".
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#7]
All'Utente,
Aggiungo al mio post che Freud aveva escogitato la tecnica di sedere dietro il suo paziente perché non riusciva a guardarlo negli occhi.
Alcuni, maldicenti, hanno interpretato il caso come una fobia.
Jung, invece, voleva vedere bene negli occhi il suo paziente: il suo incontro con l'altro è vis à vis.
Ma questo è un altro discorso.
Non è il suo caso, ritengo.
Aggiungo al mio post che Freud aveva escogitato la tecnica di sedere dietro il suo paziente perché non riusciva a guardarlo negli occhi.
Alcuni, maldicenti, hanno interpretato il caso come una fobia.
Jung, invece, voleva vedere bene negli occhi il suo paziente: il suo incontro con l'altro è vis à vis.
Ma questo è un altro discorso.
Non è il suo caso, ritengo.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 74.3k visite dal 06/08/2010.
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