Coraggio di far felice me stessa.

Salve, ho 26 anni e sono sposata da un anno. Nel corso dei mesi mi sono resa conto che non sono felice con mio marito e che il futuro insieme a lui è tutt'altro che roseo. Lui dipende in tutto e per tutto da me, qualsiasi responsabilità grava su di me. Caratterialmente sono portata a prendermi cura degli altri e a scacrificarmi per loro ma ora (mio padre ha appena avuto un forte ictus,immagino non servano molte spiegazioni per capire cosa sto passando) mi sono accorta che ho anch'io ho bisogno di sostegno da parte di qualcuno e lui non è capace di darmelo, anzi. Vorrei avere dei figli ma lui non credo possa essere un buon padre, dovrei accudire i bambini e anche mio marito, non penso di poterci riuscire. Faccio un lavoro già molto stressante, che impegna molta della mia energia mentale, sono un educatrice e sto sempre a contatto con bambini autistici, down o con altre sindromi. Adoro il mio lavoro ma quando torno a casa vorrei trovare qualcuno che non abbia bisogno di aiuto per ogni cosa. Mi rispecchio in mia suocera, mio marito è sempre più simile al padre, e non voglio una vita così. "Fortunatamente" ho una persona vicino che mi da tanto, della quale mi sono innamorata e che contraccambia a pieno. Credo che lui sia la persona ideale per me, vorrei passare il resto della mia vita con lui. Vorrei lasciare mio marito ma mi manca il coraggio. Ho troppa paura di farlo soffrire e per come sono fatta non sono proprio capace di far soffrire gli altri, piuttosto preferisco soffrire io. Ciò non mi sembra giusto in quanto la vita è solo una ma non mi sento in grado di affrontare questo problema, ho paura che finirò nascondendo la testa sotto alla sabbia passando il resto dei giorni a rimpiangere di non aver avuto la forza di cambiare le cose. Dove lo trovo il coraggio? Come posso affrontare il problema nella maniera più indolore possibile per lui?
[#1]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile Utente, la sua situazione mi sembra abbastanza delicata: lei pensa che la sua felicità sia con un'altra persona, ma stare con un'altra persona implica lasciare suo marito, che ne soffrirebbe, e lei sarebbe infelice.

Un bel guaio: o fa quello che vuole (e soffre) o fa quello che non fa soffrire gli altri (e soffre).

La domanda che le faccio è: quale sofferenza vuole soffrire?
[#2]
Utente
Utente
Che ci sarebbe stato da soffrire lo avevo messo in conto e la sofferenza che credo mi farà meno male sarà quella di lasciare mio marito, volevo un consiglio su come affrontare il problema, in che maniera potrei ferirlo di meno e quindi affrontare più serenamente la separazione.
[#3]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile Signora,
la potrebbe aiutare uno psicologo in presenza.
Da qui, purtroppo, non ci è possibile aiutarla come, invece, si potrebbe fare in modo diretto.
Non ci sono consigli universali poichè ogni situazione deve essere valutata attentamente e il mezzo virtuale non ci dà questa possibilità.
In genere per affrontare efficacemente i problemi di coppia, separazione compresa, è indicato rivolgersi ad uno psicoterapeuta di coppia (sistemico-relazionale).

Cordialmente



Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#4]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile Utente, da ciò che ci scrive sembra che "affrontare più serenamente la separazione" implichi "far soffrire meno possibile" suo marito.

Ci dice che aveva messo in conto la quota di sofferenza che sarebbe toccata a lei, e che l'alternativa che l'avrebbe fatta soffrire meno sarebbe stato quello di separarsi da suo marito; ma forse non aveva messo adeguatamente in conto che "sofferenza" può significare tante cose.

Tra queste, ad esempio, il senso di colpa all'idea di far soffrire il marito, o la paura che un marito, considerato "dipendente in tutto e per tutto" da lei, non possa reggere il colpo di una separazione.

Onestamente, non credo che esista un metodo universalmente valido per "far soffrire meno possibile" una persona, comunicandole la fine di un rapporto sentimentale, e, del resto, ipotizzo che, se vi fosse un modo, lei, che conosce suo marito certamente meglio di noi, saprebbe trovarlo con più precisione ed accuratezza della nostra.

Se lei sposta il bersaglio della sua attenzione da "come posso far soffrire meno mio marito" a "come posso affrontare le mie ansia ed i miei timori relativi alla separazione, compreso quello di far soffrire mio marito", forse potrà trovare risposte più utili ad accompagnarla in questa delicata fase di cambiamenti della sua vita.

Cordialmente
[#5]
Utente
Utente
Grazie per le risposte, il Dott. Cali' ha perfettamente ragione, sono una persona ansiosa, vivo nel timore del domani, non riesco mai ad affrontare serenamente neanche i piccoli cambiamenti. La mia vita deve essere metodica e ben programmata, ogni fuori programma mi manda nel panico. Sono estremamente sensibile e non riesco a gestire le emozioni e l'ansia. Immaginavo che il mezzo virtuale non potesse essere efficace per risolvere i miei problemi, c'è una psicologa nel centro di riabilitazione dove risiede per il momento mio padre che fornisce sostegno per i parenti dei degenti, proverò a parlarne con lei. Grazie mille
[#6]
Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 708 23
Gentile Utente,

Credo che se dovessero permanere le problematiche che lei ha sopra espresso, farà bene a farsi seguire da uno psicoterapeuta che possa aiutarla a capire le sue tensioni, le sue attese, i suoi bisogni e che l'aiuti a superare molti momenti bui della sua vita.
La sua situazine è complessa e abbastanza delicata, a distanza di un anno dalle nozze.
Il desiderio di essere madre e di avere un bimbo/a da crescere, da educare, da seguire nel suo sviluppo è una cosa bellissima. Diventare madre potrebbe essere un evento importantissimo per la sua vita, e tale da cambiare la sua attuale situazione decisamente non felice né appagante. Le consiglio di pensarci su seriamente e di prendere una decisione fondamentale per il suo futuro.
Il suo lavoro poi è molto stressante e nello stesso tempo è molto importante per lei. Ma è altrettanto importante ed utile per tutti quei bambini che lei segue con professionalità e con amore.

Le auguro che lei possa risolvere i suoi problemi ed avere anche quella protezione che la farebbe sentire più considerata e più sicura nell'ambito di qualsiasi rapporto voglia stabilire in seguito.

Cordialmente.
Ictus

Come riconoscere l'ictus? Ischemico o emorragico: scopri le cause, i fattori di rischio e i sintomi. Cure e guarigione: terapie possibili e complicanze.

Leggi tutto