prolemi esistenziali

Ho 49 anni, diverse patologie autoimmuni, sposata con due figli grandi, insegnante, vita apparentemente normale, situazione economica discreta.Ho avuto problemi relazionali con la famiglia d'origine,ero la pecora nera mentre la mia sorella miss era il loro fiore all'occhiello.Ora hanno bisogno di me perchè sono anziani e malati e improvvisamente sono la più buona e la più brava,e io pure di avere la loro approvazione,corro,togliendo tempo a me stessa,mentre le mie due due sorelle fanno la decima parte di quanto faccio io.Amo mio marito ma ora che,dopo anni di sacrifici,chiedo tempo per noi,per fare viaggi o cose che non ci siamo mai permessi,vuole rifare mutui per sistemare una mansarda sopra di noi,che non servirà a nessuno.Io non me la sento e lui con eleganza,mi rimprovera di pensare solo a me stessa.Tengo tutto dentro,anche se discuto molto e cerco di sfogare la mia frustrazione,ma la vitiligine aumenta,la tiroidite peggiora,il reflusso e il Barrett anche e con la menopausa in agguato,il peso.Mi sento in trappola,vorrei scappare da tutto questo ma mi rendo conto che le responsabilità sono tante.Non mi sento depressa,ho solo voglia di riprendere a suonare il flauto,fare concerti ma gli altri mi opprimono e nessuno mi aiuta anche praticamente nella gestione della casa.Il figlio grande vive solo,lo abbiamo aiutato a comprare un appartamento, la figlia lavora ma è in casa e non collabora minimamente,nonostante le mie sollecitazioni,giustificata sempre dal padre,che a sua volta, lavorando 12 ore al giorno,non mi aiuta.Io ho fatto e faccio tanto per tutti,e ora che vorrei un mio spazio mi sento ricattata affettivamente.Ho sbagliato,lo so,ma non riesco a trovare una via per riprendere in mano la mia vita.Non voglio dare tutte le colpe a mio marito,è una brava persona,fedele,gran lavoratore,ma gli rimprovero di aver pensato alla sua carriera(è direttore amministrativo di una grande azienda)lasciando a me il carico della famiglia e io pur di compiacerlo,mi sono lasciata calpestare.E'ovvio che ora che mi ribello sia perplesso e mi attacchi.Eppure abbiamo fatto tante cose,abbiamo una casa nostra,una in montagna,i figli sono laureati e, a parte il carattere un pò duro della femmina,bravi ragazzi.Ho paura di scompensare l'equilibrio della famiglia ma chiedo un consiglio per avere una ulteriore spinta in questo mio cambiamento che reputo non più procastinabile,ma che purtroppo cambierà i rapporti con gli altri forse in maniera irrimediabile. Grazie
[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile signora, sarebbe interessante anche sapere che cosa fa ora la sua sorella miss.

In ogni caso lei appare come una persona con una tendenza abnorme a farsi carico delle responsabilità e delle colpe, anche non sue. Questa tendenza, ovviamente, le causa sofferenza.

Il consiglio migliore che le si può dare è di rivolgersi a uno psicologo/psicoterapeuta per un lavoro di ammorbidimento di queste sue rigidità. Un "consiglio" occasionale ricevuto per email non le servirebbe a nulla.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Signora,
credo che lei abbia molto chiaro dentro di sè cosa le necessita, i cambiamenti spaventano ma diventano indispensabili per la sopravvivenza personale.
Ricavare spazio per se stessa, per le sue passioni, per riprendersi in mano la sua energia, prosciugata e parassitata da altri, credo sia ormai indispensabile.
Dovesse rivevere attacchi acuti, dalle persone che la circondano e, dovesse sentirsi vacillare, consulti uno psicologo, potrebbe aiutarla a ritrovare energia, forza e perseveranza nel cambiamento.
Tutti, ne guadegneranno in qualità della vita e delle vostre relazioni.
Auguri.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#3]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Gent.le sig.ra,
sarebbe molto importante che lei potesse condividere tutto questo con suo marito, partendo dalle sue emozioni non dalle accuse. In questo senso una consulenza di coppia potrebbe aiutarvi a ridefinire il vostro stile comunicativo migliorando in entrambi la consapevolezza dei bisogni di ciascun partner.
Cordialmente

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#4]
Utente
Utente
Ringrazio i medici per la sollecita risposta. Per rispondere al Dott. Santonocito, la Miss si è sposata, ha frequentato solo chi voleva lei, persone altolocate come la famiglia del marito,ma sempre fuori casa, ha avuto due figli, uno dei quali disturbato, che la fa dannare, rinfacciadole ogni cosa. In quella casa "santuario" bisogna indossare le pattine per non rigare il parquet, non si fanno feste con gli amici dei figli perchè si sporca o si rovina! Io e l'altra sorella abbiamo cercato di farle capire che un'apertura verso gli altri l'avrebbe aiutata a riempire la sua casa di vita, ma continua a peseverare nell'ottusità. E i miei genitori continuano a dire "poverina" e intanto sfruttano me e la mia buona volontà. Io, almeno da questo punto di vista, sono contenta di avere fatto grigliate, piantato tende nel giardino e scarrozzato adolescenti urlanti da una palestra ad un concerto rock, perlomeno i miei figli sono cresciuti sereni.
Capisco che consigli via mail non possano risolvere il mio modo di essere "rigida" verso me stessa, ma poterne almeno parlare attutisce la sofferenza. La cosa positiva, tuttavia, credo sia la mia decisione irrevocabile di andare avanti, magari smussando il linguaggio e cercando di fare capire alla mia famiglia, con la maggiore dolcezza possibile, che avanti così non si va. Un'ultima domanda: serve solo a me la psicoterapia o anche agli altri che d'ora in poi dovranno fare a meno di me?
Cordialmente
[#5]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Quest'ultima domanda presuppone di nuovo la sua tendenza a farsi carico di tutto quanto. Anche - e soprattutto - di ciò di cui è difficile farsi carico. Tradisce la preoccupazione che cambiando lei, gli altri si sentiranno sicuramente in difficoltà.

Inoltre lei questo suo cambiamento lo sta già dando per scontato. Ma se mi permette, se non c'è riuscita finora, è probabile che non sarà così immediato. Eviti di farsi l'illusione che atteggiamenti e modelli comportamentali in atto da sempre possano essere cambiati dall'oggi al domani.

Cordiali saluti
[#6]
Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 708 23


Gentile Utente,

Io cercherei gradualmente di costruirmi uno spazio tutto per me, non tutto in una volta, ma un po’ per volta, a poco a poco. Inizi con il flauto.
A parte che la musica è terapeutica e il flauto è lo strumento più pastorale che si trovi, sentirla è un sollievo, fare musica è una gioia.
Lei ha diritto di vivere e di non essere costretta a pensare a tutti.
Credo che abbia educato la figlia con troppa benevolenza e adesso non la trova pronta ad aiutarla e a toglierle anche un po’ di fatica fisica che lei deve affrontare. Pensi alla sua salute, al suo peso , alla sua tiroide e alla sua incipiente meno pausa. Ha ragione nel dire che adesso potrebbe fare qualche viaggio che prima, per sacrifici fatti al fine di “sistemare “ i figli, non ha potuto permettersi.
Pensi che fra 10 anni lei ne compirà 59 !!.
Non si faccia molti scrupoli. Faccia quello che può per gli altri. Richiami a rapporto le sue sorelle e il parentado.
Perché non si progetta, per lei e suo marito, una crociera di appena 8 giorni?. Vedrà che si troverà bene. E ristabilirà con suo marito una confidenza e una complicità che vi riavvicinerà.

Tanti auguri.

Cordiali saluti.
[#7]
Utente
Utente
Ancora un ringraziamento per le risposte così sollecite. Essere ascoltati riempie il cuore di gioia. Lo so che la prima nemica di me stessa sono proprio io, e so che non sarà così facile cambiare una situazione che è così da troppo tempo, quasi da una vita, considerando che sono sposata da 29 anni, ma penso che lo spirito di sopravvivenza stia prendendo il soppravvento. Non ho intenzione di stravolgere completamente un sistema di vita che, tutto sommato, rappresenta anche una sorta di barriera protettiva. Ecco come vorrei procedere, a voi esperti giudicare se la strada può essere quella giusta. Anzitutto inizierò a lasciare perdere le cose di mia figlia con maggiore frequenza, se vuole abiti puliti e camera in ordine lo può fare il sabato quando non lavora. Poi comincerò a dire qualche no ai miei genitori, limitando la mia presenza da loro ad una o due volte la settimana, ovviamente se non ci sono emergenze. Dovranno organizzare le loro esigenze concentrandole nel tempo che dedicherò loro. Queste due semplici cose dovrebbero consentirmi quelle ore che mi servono per riprendere a suonare. Non ho intenzione di discutere e pianificare con le mie sorelle, alla loro coscienza lascio la decisione di andare a loro volta più spesso dai genitori, altrimenti saranno i genitori stessi a chiedere a loro. A mio marito parlerò stasera stessa, visto che la figlia è in ferie, e con calma gli farò presente che tutto il carico sulle mie spalle è troppo, che ho intenzione di prendere una donna per aiutarmi nelle faccende, visto che lavoro e dispongo del mio stipendio. Su questo punto non ci sarà certo da discutere, in queste cose non ha mai posto ostacoli. La cosa più dura sarà fargli capire che non firmerò mai più mutui per case che non servono, che nonostante questo amo i miei figli e credo di avere fatto fin troppo per loro. Ora è tempo per noi, per goderci qualche bella esperienza, vista l'età ancora relativamente giovane.Se lo capisce, bene, se si arrabbierà pazienza, dovrà farsene una ragione. Se un matrimonio di trent'anni dovesse sfaldarsi per questo assurdo motivo forse non posava su basi solide. Ho paura dei passi che sto per fare, ma sento che sono giusti. Forse avrò davvero bisogno di un consulto psicologico personale continuo, ma per il momento ringrazio tutti i medici che mi hanno dato un consiglio. Cordialmente
[#8]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87

Gent.le sig.ra,
mi sembra che se non altro da un punto di vista organizzativo sia consapevole delle sue esigenze, inizi a fidarsi di questa autoconsapevolezza anche negli aspetti relativi alla sua autorealizzazione e alle relazioni con gli altri. La psicoterapia le consentirà di elaborare le emozioni legate alla sua esperienza integrandole in modo funzionale nel suo percorso di crescita personale.
Il ruolo dello psicologo-psicoterapeuta è facilitare tutto questo attraverso la capacità di comprenderla empaticamente, sospendendo qualsiasi giudizio su di lei in modo da promuovere una solida alleanza terapeutica e quindi non "giudicare se la strada può essere quella giusta.".
Questi aspetti sono da tenere presenti nella scelta dello specialista.
Cordialmente
[#9]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Forse avrò davvero bisogno di un consulto psicologico personale continuo
>>>

Mi sembra che lei abbia un'idea imprecisa ed erronea del lavoro dallo psicologo.

Farsi aiutare dallo psicologo non significa necessariamente aver bisogno "di un consulto psicologico personale continuo", ma nemmeno aspettarsi che problemi di una vita si possano risolvere per email.

Lo psicologo può avere il ruolo di consulente, ma non è appropriato farlo da qui. Ecco perché la lista di conferme che ci chiede, riguardo ai suoi propositi, sarebbe scorretto dargliela. Senza conoscerla, si tratterebbe di "consigli" non calzanti alla situazione e inutili. Se non ritiene di aver bisogno dell'aiuto psicologico, può risolvere il suo problema da sola. Diversamente, ci vuole lo specialista.

Cordiali saluti
[#10]
Utente
Utente
Egregio Dott. Santonocito, forse scrivendo non sono riuscita in pieno ad esprimere il mio pensiero. Non cerco conferme ne "ricette" via mail, so che non è deontologicamente corretto per voi darle, così come non è corretto esprimere giudizi di alcun tipo sul lavoro dello psicologo, che non conosco e che non mi permetterei mai di fare. Non è stato facile per me mettere a nudo, sullo schermo di un pc, le sofferenze che mi gravano dentro, ma, sapendo che lo staff di questo sito è formato da validi professionisti, ho provato a chiedere un parere. Sono consapevole che nulla si può risolvere in breve tempo e "da lontano", per cui sono seriamente intenzionata a lavorare con un serio professionista della mia città. Mi scuso se ho dato l'impressione di sottovalutare il vostro lavoro, un lavoro che, tra l'altro, è stato spesso prezioso nello svolgimento della mia professione di docente di scuola media. Ringrazio tutti per il tempo che mi è stato dedicato. Cordialità
[#11]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Non si preoccupi, lei ha diritto di chiedere ciò che vuole e non è tenuta a conoscere i limiti di ciò che è possibile fare o non fare, attraverso questo canale. Tale compito spetta a noi, e può essere magari sgradevole doverlo ricordare all'utente. Ma è meglio così, piuttosto che alimentare illusioni su ciò che, per esperienza e per deontologia, sappiamo che non si può fare.

Cordiali saluti
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