Dimenticare un grande amore

Gentili Medici, è una storia banale e forse apparirà anche squallida la mia storia, ma è quello che mi è successo e che mai avrei pensato potesse capitarmi. Sposata, con un bimbo di due qualche mese fa scopro una timida attrazione per un collega, in concomitanza a un periodo di stanca.. un periodo parecchio pesante in famiglia. Attrazione che poi cresce .. da entrambe le parti. A fine maggio, esattamente due mesi fa, tra me e lui nasce questa travolgente passione, qualcosa che non mi era mai successo prima ,qualcosa che travalica il tempo e lo spazio. Per un mese viviamo questo amore.. con tutti i limiti della mia situazione (lui single dopo una convivenza finita male poco tempo fa).. poi.. all'improvviso dopo un mese, lui mi lascia. Mi lascia perchè il sentimento si stava facendo troppo forte, soprattutto da parte mia, oserei dire, e lui non se la sentiva di mettere a repentaglio la mia famiglia.. e non se la sentiva di continuare a vivere una situazione da amante.
Razionalmente non posso che appoggiare e ammirare la sua scelta, perchè, per quanto ormai il pensiero di mollare tutto per lui mi stava attraversando la mente, è ovvio che non era una decisione da prendere alla leggera.. non dopo 13 anni di amore!!
Ma io non riesco ad andare avanti, abbiamo parlato, abbiamo chiarito il chiaribile .. restano ancora tanti dubbi, ma onestamente di più non posso fare. eppure non riesco a rassegnarmi, ce l'ho davanti tutto il giorno, non abbiamo contatti lavorativi ma dividiamo la stessa stanza con altre persone, io soffro ancora molto e non mi capacito di come sia finita in questa situazione. Siamo attualmente in buoni rapporti..
ma la verità è che io continuo ad amarlo.. a volerlo nella mia vita.. forse perchè non sono abituata a essere lasciata.. forse è anche una questione di orgoglio perchè mi sarei aspettata di essere io, quella a lasciare, pensavo di essere io la più forte, quella che un giorno, di fronte a una scelta, avrebbe scelto la famiglia.
Non so se un supporto psicologico potrebbe aiutarmi..non riesco a togliermelo dalla testa, diventa un ossessione, e in tutto questo caos non riesco nemmeno a ricostruire qualcosa con mio marito..
per favore.. aiutatemi.. una parola di conforto mi sarebbe gradita.. si esce da questo dolore.. prima o poi?
con stima
SIMONA
[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Buonasera Simona, sì, l'aiuto psicologico potrebbe esserle senz'altro utile, specialmente se sente di non riuscire a farcela con le sue forze. Ciò che le è successo non è infrequente, e proprio per questo, essendo preparato, lo psicologo saprà come aiutarla.
Da questo tipo di dolore si esce di solito da soli, ma se sente che le cose non cambiano, allora l'aiuto esterno è appropriato.
Oltre all'ossesione per il collega, è evidente che dovrà fare chiarezza anche sul rapporto che ha con suo marito e la sua famiglia, perché anche loro fanno parte dell'equazione.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
Grazie Dottore, lei è sempre molto gentile. Io mi sono fatta parecchie domande su me e mio marito, ed è ovvio che se sono arrivata ad amare un'altra persona..o addirittura, e qui inorridisco, a pensare, seppure timidamente, di poter mollare tutto e ricominciare con l'altro... bè.. significa che nel nostro rapporto c'era una voragine. L'arrivo del bambino ha cambiato parecchio le cose tra noi.. ma onestamente non avrei mai immaginato di riuscire a pensare di AMARE un altro uomo, o a volere un altro nella mia vita. Ma sinceramente, con lui non saprei da dove iniziare.. non capisco nemmeno come sia possibile che lui nemmeno si sia accorto di nulla.. tranquillo come sempre, o forse, troppo preso dal figlio. Eppure io in casa ero come un leone in gabbia, sempre attaccata al pc quando mio figlio andava a nanna.. e soprattutto.. avevo preso a uscire con più frequenza.. a non cercarlo più...
Sinceramente, ripeto.. non saprei da dove iniziare.. ho troppa confusione.. troppo dolore in circolo.. troppo egoismo forse..
grazie ancora.
Simona
[#3]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Simona,

la confusione di cui parla meriterebbe a mio avviso più attenzione.
In questo momento da una parte c'è Lei che si è innamorata di un collega. Nessun essere umano si innamora "a comando" di qualcun'altro. Questo è semplicemente successo. Proprio per questa ragione il senso di colpa per essersi innamorata di qualcuno a mio avviso è incongruo.

Dall'altra c'è la Sua famiglia, verso la quale Lei è perplessa e si giudica in maniera pesante. Il giudizio verso se stessa non l'aiuterà a sentirsi meglio nè a trovare una via percorribile per questa situazione.

Lei scrive a proposito di Suo marito:

"...tranquillo come sempre, o forse, troppo preso dal figlio. Eppure io in casa ero come un leone in gabbia, sempre attaccata al pc quando mio figlio andava a nanna.. e soprattutto.. avevo preso a uscire con più frequenza.. a non cercarlo più..."

E' molto importante capire cosa sia successo davvero; perchè e che cosa dopo la nascita di Suo figlio e nella relazione con Suo marito l'hanno fatta sentire un leone in gabbia... la responsabilità? la paura di non farcela? l'inadeguatezza? la stanchezza? la noia? la sua identità di donna/madre?

Io sto soltanto ipotizzando, ma sarebbe utile capire il significato del Suo sentirsi intrappolata in una storia che dura da 13 anni.


Fare luce su cosa Lei desidera davvero nella Sua vita e "rimettere ordine" sono a questo punto le priorità.

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#4]
Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
ottoressa Buongiorno e grazie per la sua risposta, per me vera fonte di ispirazione.

Vede, tra me e mio marito c’è sempre stato un bellissimo rapporto. Io non ho mai, mai, desiderato nessun altro nella mia vita, l’ho sempre visto come la persona giusta per me, da quando avevo 20 anni.. e ne sono passati 13! Il fatto è che, come succede a molte coppie (ma questo non mi è di consolazione) arriva prima o poi il momento in cui la stanchezza prevale.. le ore di sonno che mancano.. poi ci aggiunga anche magari qualche problema sul lavoro.. la concentrazione totale sul figlio.. vede dottoressa, mio marito mi ha sempre trattata come una regina e riempita di coccole.. cosa che mi è venuta a mancare perché ora il suo amore è totalmente incentrato sul bambino. I mesi passano e poi scopro questo collega, che guarda caso mi dà tutto quello che mi manca, compreso un sesso meraviglioso e appassionato, mi risento DONNA a 360 gradi.. ritorno ai miei 15 anni ma con le consapevolezze della mia reale età..una situazione perfetta.. da sogno ma reale.. un dono che mai mi sarei aspettata di ricevere dalla vita.

Da qui a pensare di mollare tutto ci passa il mare, ma io l’ho fatto, Dottoressa.. io volevo il mio collega, lo volevo a qualunque costo... razionalmente so che sarebbe stato un gesto azzardato, di cui mi sarei pentita.. ma era tale il desiderio di lui, il bisogno fisico di averlo accanto, sempre… di vivere quelle emozioni incredibili in ogni momento che.. ci stavo davvero pensando.

Io credo che lui si sia spaventato da tutto questo amore.. credo che mi abbia visto “alla canna del gas” e abbia fatto un passo indietro..

Lui è giovane…sa bene di meritare molto di più, cosa che io, nei giorni appassionati della nostra relazione, gli ho sempre ribadito. Gli ho sempre detto che lo avrei lasciato andare.. e invece non riesco a farlo. Sto cercando di riprendermi la mia vita, di riemergere.. ma è dura decidere se è prioritario DIMENTICARMI di lui .. o ricostruire il mio matrimonio… entrambe le situazioni mi soffocano e mi fanno sentire senza speranza.

Grazie di avermi ascoltata.

A presto Simona
[#5]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Io credo, più verosimilmente, che il suo amante si sia reso conto che la vostra storia non era più divertimento appassionato, ma che stava prendendo una piega troppo impegnativa. Gli dev'essere passato per la testa il suo possibile futuro divorzio, il marito furioso, suo figlio, e complicazioni di questo genere.
Se lui è giovane, non è che meriti di più, semplicemente forse non è questo che va cercando.

Cordiali saluti
[#6]
Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
E' esatto Dottore. è stato quello che mi ha detto. E razionalmente ci sta tutto. Solo pensavo che avrebbe lottato insieme a me, in attesa di capire davvero cosa volevamo. Lo so, sono patetica perchè la spiegazione è chiara e ben precisa.. sono io che non riesco a farmene una ragione. Averlo poi davanti tutto il giorno, ridere e scherzare con lui come se niente fosse.. è dura.
Ho provato anche a essere fredda,a limitare i contatti.. a non dargli retta, a ignorarlo.. ma è ancora più difficile perchè lui non me lo consente..
l'unica cosa che ho dalla mia parte.. il tempo.. che dicono guarisca tutte le ferite, spero di svegliarmi un giorno e accorgermi di esserne fuori.
[#7]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Gent.le sig.ra,
come ha detto lei non riesce a metabolizzare il fatto che sia stato lui a decidere di interrompere la relazione, si è sentita "rifiutata" dopo essersi sentita "accolta".
Non solo il tempo è dalla sua parte ma anche la consapevolezza che tutto ciò sia accaduto in un dato momento della sua vita e del rapporto con suo marito, sono questi gli aspetti da approfondire in un eventuale psicoterapia.
Cordialmente

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#8]
Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
Grazie Dr.ssa Campione, comincio a sentirmi leggermente meglio nonostante il dolore sia annidato sempre là e pronto a risvegliarsi al primo ricordo.

Sto prendendo consapevolezza di ciò che realmente mi manca di lui … e più che lui in quanto persona, sento che mi manca il rapporto che avevamo, quello che LUI mi dava, il sentirmi idolatrata, pensata, amata, desiderata, guardata in QUEL modo, bramata, mi manca il complice con cui dividere la quotidianità in ufficio, mi manca insomma in un senso forse “egoistico”… che poco ha a che fare con l’Amore.

Forse il dolore che sento è dato dal mio sentirmi appunto “rifiutata”, lasciata alla prima difficoltà, come se il tipo di rapporto che avevamo non meritasse alcuna lotta.. non meritasse un’altra possibilità.

Come se mi sarei aspettata che lui, come inizialmente diceva, avrebbe continuato a stare con me nonostante la mia situazione famigliare...come scrivevo all’inizio, ho sempre pensato che sarei stata IO a, eventualmente, mettere la parola FINE.

Forse, è un tipo di amore del tutto infantile e narcisistico.

Nonostante tutto, qualunque cosa sia … il pensiero di non averlo più non mi dà pace.

Cordiali saluti

Simona.
[#9]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Gent.le sig.ra,
come vede ci sono molti aspetti che può integrare nella sua esperienza e che le danno l'opportunità di imparare qualcosa sul suo modo di costruire e vivere le relazioni ma sopratutto sui significati che gli attribuisce.
Cordialmente
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