Comunità per problemi spicologici/spichiatrici

Abbiamo una persona di famiglia che da quasi 20 anni ha gravi problemi psicologici e di relazione iniziati nel periodo preadolescenziale. Estremamente intelligente sembra cercare costantemente il modo migliore per soffrire e far soffrire i genitori. Molte sono le fobie e le manie che gli impediscono una vita normale, anche se ad una prima apparenza -agli estranei - può sembrare una persona normalissima e quasi socievole. Innumerevoli gli specialisti, psicologi, psicoterapeuti e psichiatri da cui è stato in cura, ed è tuttora - evidentemente senza risultati soddisfacenti. Molto forte ed intelligente riesce quasi sempre a mandare i medici in tilt o a litigarci. Più o meno tutti consigliano ai genitori di seguire loro terapie per sopportare la situazione... Ora sta affrontando un altro dei tanti periodi di grave crisi.
Cerchiamo qualche nuovo approccio al suo problema. Ho pensato anche all'ipnosi.. Si riparla anche di comunità terapeutiche, spesso nominate ma mai provate (anche perchè ha anche molte manie relative all'igiene e la vita di comunità lo preoccupa particolarmente)
Potreste segnalarmi dei centri specializzati o delle comunità o dei siti dove trovare informazioni un po' più dettagliate. Sarei veramente grata per ogni consiglio o informazione.
Mi scuso per il testo vago, ma non posso scendere pubblicamente in maggiori particolari.
Grazie per l'attenzione

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile utente, pur con tutta la buona volontà di questo mondo, non si può dare un'indicazione precisa a un problema descritto in modo vago.

Può dirci almeno che tipo di diagnosi ha ricevuto - se ne ha ricevute - o qualcosa in più sul tipo di problema? "Cercare costantemente il modo migliore per soffrire e far soffrire i genitori" non è una descrizione del problema, ma un'ipotesi su ciò che stanno sentendo quei genitori.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr.ssa Giselle Ferretti Psicologo, Psicoterapeuta 615 14
Gentile signora,
potreste rivolgervi al Dipartimento di Salute Mentale della vostra ASL di appartenenza.

Il DSM ha varie strutture per la gestione dei suoi utenti, calibrate in base al tipo di problema: Centri Diurni, Comunità Residenziali e Semi residenziali.

Al suo interno sono presenti psichiatri e psicoterapeuti in grado di trattare i problemi del suo familiare, inoltre vi è il vantaggio che potrebbe aiutare anche voi a gestire meglio il vostro caro.

Essendo una strutture pubblica lavora in rete con il territorio quindi c'è una maggiore possibilità di trovare una soluzione adatta. Ad esempio loro sono a conoscenza anche delle migliori Comunità private convenzionate.

Potete chiamare per spiegare la vostra situazione ed avere informazioni maggiori e più dettagliate.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Giselle Ferretti Psicologa Psicoterapeuta
www.giselleferretti.it
https://www.facebook.com/giselleferrettipsicologa?ref=hl

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Utente
Utente
Ringrazio gli specialisti che mi hanno risposto. Mi rendo conto che le poche righe che si possono scrivere in un consulto on line non possono affrontare veramente il problema. Una diagnosi molto chiara non è mai stata fatta, si parla di vari disturbi di personalità e varie ossessioni. Non posso essere completamente chiaro perchè vorrei evitare di ssere riconosciuto dalla persona di cui parlo (avevo chiesto anche la possibilità di un primo consulto riservato, ma è giustamente contrario alle linee guida di questo sito). Si spazia dal perfezionismo maniacale per alcune cose, al terrore di infettarsi o ammalarsi con il contatto con cose o persone contaminate, all'odio totale per alcuni parenti e personaggi pubblici. Forse abituato da anni all'analisi, sviscera ogni argomento trovando sempre un piccolo punto debole per poi indurre l'interlocutore a ribaltare la tesi iniziale.. edimostrarne così l'incoerenza ed incompetenza. Un finestrino aperto rende impossibile un viaggio in auto, un ventilatore rende intollerabile la permanenza in un ambiente, per non parlare di uno starnuto o colpo di tosse. Le relazioni sociali sono ovviamnete ai minimi e ne sente terribilmente la mancanza, per poi evitare od allontanare chiunque tenti un avvicinamento. Tra i tanti specialisti consultati in questi anni ci sono anche quelli del DSM, oltre che altri liberi professionisti. Ma purtroppo, dopo numerosi incontri scatta sempre qualche cosa per cui diventa intollerabile continuare la terapia. In genere è il paziente a non voler più sentir parlare (nè tanto meno accettarne i suggerimenti) di quello specialista. In un paio di casi è stato lo specialista a non voler più avere a che fare con il paziente. Mentre per i terapisti del DSM c'è il problema che l'ambiente è frequentato da persone che ovviamente non possono andare a genio al paziente, per i professionisti a pagamento uno dei pricipali motivi di attrito e che vengono considerati (e trattati) come mercenari.. In ogni caso riesce quasi sempre a contestare le cure prescritte, discuterne, mostrarne gli effetti negativi, ottenere un cambiamento di cura e dimostrare così l'"impreparazione" dello specialsita; per poi ricomiciare il circolo vizioso. I genitori sono da anni in cura con antidepressiivi.
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Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 708 23
Gentile Utente,

Per i genitori consiglierei una terapia psicologica, o almeno di essere seguiti nel loro periglioso cammino di genitori da uno psicologo.

Per il ragazzo/a, resistente ad ogni approccio, intelligente da quello che lei dice, se si pensa che riesce a mettere in difficoltà i vari specialistici confutandone le stesse asserzioni o i loro metodi, la sua forma esaltata di RESISTENZA alle cure, può far pensare che il suo problema il figlio lo vuole ri-gettare sui genitoriu. Per martoriarvi. Questa forma sadica di comportarsi va vista come una guerra dichiarata a voi genitori. Ma qui si ferma la mia ipotesi, perché soltanto un paziente, esperto psicologo, dovrebbe e potrebbe investigare. Ogni forma di manifestazione anomala e aggresiva è sintomo di qualcosa che non conosciamo e che uno psicolotgo dovrebbe ricercare. L'avete fatto, cont8inuate a provare. Ci sono anche degli analisti per bamnbini e per ragazzi.
Non fuggite e fatevi risentire, sperando di poter monitorare a distanza la situazione, il comportamento del ragazzo e la vostra infinita pazienza. Qualcosa comunque è successo in età evolutiva... ma sarà difficile arrivarci, ma non impossibile.
(mi riferisco ad un ragazzo.... ma lei non fa sapere nemmeno il sesso della persona che da 20 anni blocca la vostra vita e la sua - almeno se leggo bene... né la sua età attuale, la scuola frequentata, la mappa sociale della famiglia - insomma: navighiamo al buio più totale, o mi sbaglio?). Occorre una più chiara visione delle cose.

Con tanti auguri.

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Dalle sue descrizioni, un'ipotesi è che il problema dovrebbe probabilmente essere trattato dal punto di vista familiare-relazionale. È possibile che le cure precedenti siano fallite perché si sono concentrate solo sul ragazzo, e non sulle dinamiche esistenti fra lui e i genitori. Potete provare a rivolgervi a uno psicologo/psicoterapeuta formato in terapia della famiglia.

Cordiali saluti
[#6]
Utente
Utente
La situazione è scoraggiante, ma non ci arrenderemo neppure questa volta. La terapia di famiglia è stata provata solo una volta, ma la persona interessata non ne ha più voluto sapere.
Magari i tempi sono maturi per riprovarci.
Grazie ancora per l'attenzione e complimenti per l'ottimo servizio a cui vi dedicate