Paura ad impegnarsi

Salve a tutti voi...
Sono una ragazza di 32 anni con problemi a intraprendere una relazione dopo essermi lasciata 4 anni fa. Ho lasciato il mio ragazzo perchè il suo atteggiamento manesco e possessivo mi aveva fatto allontanare, insomma non lo amavo più. Dopo un anno ho conosciuto un altro ragazzo, inizialmente tutto andò bene ma da un giorno all'altro non provavo più l'interesse di prima. Proprio da un giorno all'altro, dalla sera alla mattina! Sono passati 3 anni ed ancora ogni tanto sento la necessità di sentirlo e vederlo e se dovessi vederlo con un'altra vado in tilt. Però nel momento in cui lui mi chiede di uscire io, per paura di andare in panico, rifiuto. Inizio a tremare, ad avere tachicardia e lo stomaco vuoto. Tutto questo mi porta a pensare di non volerlo anche se quando siamo insieme sto bene e il tempo vola. Premetto che sono in cura per disturbi ossessivi. L'anno scorso mi venivano pensieri quali quelli che non ero normale, che ero diversa dagli altri e avevo paura di impazzire. Da qualche giorno, appena ho saputo che a lui poteva piacere una ragazza l'ho contattato, gli ho chiesto di uscire ma lui non vuole perchè ha paura che io faccia come sempre(2-3 giorni e poi sparisco). Devo dire che il suo carattere chiuso non mi è molto di aiuto in quanto non ama uscire in compagnia e per farla breve in 3 anni non siamo mai andati a cena fuori!!! Lego questa situazione al mio problema psicologico, infatti è da qualche giorno che è ritornata l'ansia. Il fatto che non riesco a legarmi mi spinge a pensare che è frutto delle mie paure e del mio problema. Tutti mi dicono di provare a frequentarlo per un pò di tempo ma l'ansia mi blocca perchè poi inizio a pensare:non lo voglio, non mi piace ecc ecc. Fatto sta che dopo 3 anni ancora è nei miei pensieri e non so se questo è dovuto al fatto che ho bisogno di una persona accanto. Anche perchè a parte lui non provo interesse per nessun altro...Cosa mi consigliate di fare? Vi ringrazio anticipatamente per le vostre risposte...
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile ragazza, lei è in cura per disturbo ossessivo, ma ha già parlato di quest'altro problema al suo terapeuta?

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Utente
Utente
Salve dottore la ringrazio molto per la sua risposta.
Diciamo che ne avevo parlato con la mia psicologa ma poi sono subentrati questi disturbi più invalidanti e abbiamo tralasciato il discorso.In più non mi sono trovata tanto bene. Ho detto qualcosa allo psichiatra ma senza entrare nel merito del problema perchè pensavo di aver dimenticato questo ragazzo...
Volevo anche informarla della mia molto travagliata storia e soprattutto del "dopo-storia". Il mio ex mi chiamava tutti i momenti dicendomi di volersi suicidare. Ero terrorizzata!!! Al punto di pensare di non innamorarmi più e quindi di non riuscire a provare più queste emozioni. Grazie ancora dottore. Sono a sua disposizione per qualsiasi chiarimento.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Io credo che se è già seguita da due curanti, è a loro che dovrebbe porre innanzitutto queste domande. Conoscendola meglio, potranno certamente fornirle spiegazioni più adatte di quelle che potremmo darle noi. Ciò non esclude, ovviamente, che dopo aver parlato con loro possa tornare da noi per un confronto.

D'altra parte, se con la sua psicologa non si trova bene, può prendere in considerazione la possibilità di cambiare professionista. Dipende anche dal tipo di percorso che sta facendo, ma tenga presente che la psicoterapia non consiste di un parlare del più e del meno, di uno sfogo al bisogno. Si tratta di un percorso con obiettivi e un percorso preciso da seguire. Per cui, se è in cura per ossessioni, dovrebbe star vedendo dei miglioramenti per le ossessioni. Se ha un problema relazionale, si può portare a conoscenza del terapeuta e vedere se è opportuno trattarlo. Però saltando dall'uno all'altro senza un programma preciso si rischia di rendere vano il lavoro.

Cordiali saluti
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Utente
Utente
Le mie non sono vere e proprie ossessioni ma più che altro pensieri dovuti ad un'ansia cronica....Il problema è che probabilmente la dottoressa non mi ha fatto percorrere, come dice Lei, un percorso preciso. Saprebbe indicarmi uno specialista bravo in provincia di Reggio Calabria? Grazie.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 86
Gent.le ragazza,
ho letto le sue precedenti richieste dalle quali emerge che la terapia farmacologica non è stata integrata da una psicoterapia e, a distanza di anni oltre ad aver cambiato varie volte i farmaci, le modalità disfunzionali che le hanno creato disagio non sembrano essere oggetto di alcun processo di cambiamento.
Le suggerisco di fare il punto della situazione sia con il suo psichiatra sia con lo psicoterapeuta (che forse deve ancora individuare dato che quello attuale non la soddisfa), per capire se c'è una concordanza tra gli obiettivi terapeutici da raggiungere, seppure con modalità diverse, al fine di individuare le risorse personali alle quali attingere.
Cordialmente

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Utente
Utente
La ringrazio dott. ssa! Provvederò a parlarne con il mio psichiatra. Speriamo bene perchè sono stanca di andare alla ricerca di un medico che mi possa far star bene. Anzi incomincio a pensare che rimarrò così per tutta la vita.
La saluto.