I veri criteri dell'ipocondria

Salve, sono la moglie di un uomo che soffre di ipocondria.
La famiglia è ansiosa e apprensiva e lui è sempre stato molto concentrato sull'ascolto del fisico, ma da qualche mese presenta i veri criteri dell'ipocondria. Io non so come essere d'aiuto, anche perchè per me passare i pochi momenti della giornata con lui a parlare quasi esclusiavemnte dei suoi sintomi e sapere che nei lunghi silenzi lui si sta valutando e che a lavoro non fa altro che cercare diagnosi su internet non è facile. Alla lunga deteriorerà magari il rapporto e vorrei non accadesse. Vorrei stesse meglio! come faccio per non aiutare il progredire di questa strana malattia? Lui ha 30 anni. oltre al consigliare uno psicologo..... preciso che lui è nella fase in cui si rende conto che forse è solo ansia ma cmq cerca continue rassicurazioni in esami e racconti delle persone...
Grazie
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Psicoterapeuta, Psicologo attivo dal 2010 al 2011
Psicoterapeuta, Psicologo
Gentile Signora,
come ha anticipato la prima cosa che suo marito dovrebbe fare sarebbe consultare uno psicoterapeuta, capisco possa essere difficile spronarlo ma visto che lui stesso si rende conto di provare ansia potrebbe suggerirgli di richiedere il consulto di uno specialista perchè comunque un livello eccessivo di ansia non favorisce il benessere della sua persona e poichè siete sposati l'ansia di suo marito ha ripercussioni negative anche su di lei e sul vostro rapporto...provi a fargli notare che recandosi da uno specialista aiuterebbe entrambi a vivere le giornate più serenamente.

Cordiali saluti
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Utente
Utente
ma nel mio atteggiamento verso lui, quando mi parla di tutti questi sintomi, come mi devo comportare?
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Psicoterapeuta, Psicologo attivo dal 2010 al 2011
Psicoterapeuta, Psicologo
le parlo della persona che soffre di ipocondria in generale (poichè a suo marito non è stata fatta diagnosi di ipocondria da uno specialista): le rassicurazioni in un primo momento placano la paura di avere una qualche grave malattia ma poi l'effetto finisce e la persona continua a cercare rassicurazione non tenendo in considerazione nulla di quanto detto prima es. risultati di esami medici che sono del tutto "puliti". Quindi dare rassicurazioni non serve. Le persone con ipocondria non se ne rendono conto di quanto sia difficile stare con loro per le loro continue richieste e secondo me non c'è un atteggiamento da avere in loro presenza che faccia stare bene sia la persona con ipocondria che il suo interlocutore....secondo me in questi casi l'unica cosa che può portare a far star bene sia la persona con ipocondria che la persona che gli sta accanto è l'intervento di uno psicoterapeuta per perchè l'ipocondria è un disturbo e deve essere trattato.

Tornado al suo caso
E' difficile a volte scappare da certi argomenti se la persona che si ha davanti ci riporta sempre su questi ed è frustrante non sentirsi totalmente considerati perchè il focus delle conversazioni e del tempo vengono spostati su "altro" rispetto quello che si vorrebbe. Capisco le sue difficoltà e il suo voler fare qualcosa ma vi serve l'aiuto di uno specialista. Se suo marito si rivolgesse a uno psicoterapeuta quest'ultimo elaborando una strategia di intervento adatta al caso potrebbe, se lo riterrà opportuno, darle specifiche indicazioni sull'atteggiamento maggiormente utile da tenere con suo marito...ma solo dopo attenta valutazione.
Cordiali saluti
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Utente
Utente
La ringrazio :)
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile signora, è necessario chiarire che se si tratta davvero d'ipocondria - ma a giudicare dalla sua descrizione è plausibile - è una vera e propria malattia. In quanto tale, dev'essere trattata in maniera specialistica, non attraverso consigli improvvisati.

Un dettaglio importante riguarda la famiglia, che lei descrive come ansiosa e apprensiva. Forse lei voleva dire che siete in ansia proprio perché lui è in questa condizione. Ad ogni modo, è importante che sappiate che nelle psicopatologie la famiglia può avere un ruolo determinante sia nella genesi del disturbo, sia sul suo mantenimento, sia infine nella sua risoluzione.

Ecco perché sarebbe opportuno che chiedeste un consulto psicologico: per suo marito innanzitutto, ma anche per ricevere indicazioni sull'atteggiamento da tenere nei suoi confronti. In generale, si può dire che quanto più in ansia vi mostrate voi, quanto più è probabile che i sintomi di suo marito si aggravino.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Utente
Utente
la ringrazio, infatti i suoi genitori hanno sempre avuto un atteggiamento iperprotettivo gia prima che l'ipocondria si manifestasse cosi apertamente fissando esami con mille medici diversi sia quando realmente aveva un problema sia quando semplicemente tossiva per schiarirsi la voce. ho cercato piu volte di dir loro di smetterla ma non c'è verso.....
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Se le sue parole non hanno avuto effetto, è ancora più evidente la necessità che vi rivolgiate a uno specialista. Se i genitori di suo marito non ascoltano la nuora, è probabile che al dottore diano invece più retta. In ogni caso suo marito dovrebbe essere seguito da uno psicologo, altrimenti c'è il rischio che continui a farsi montagne di esami inutili, cercando la malattia nel posto sbagliato.

Cordiali saluti
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Utente
Utente
La ringrazio... spero di riuscire a convincerlo.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
L'avverto che potrebbe non essere facile. Forse ne avrà già avuta prova, ma l'ipocondriaco di solito non è disposto ad ammettere che le sue paure siano immotivate. Quindi, non è disposto a prendere in considerazione l'idea di andare dallo psicologo, proprio perché pensa di non averne bisogno: "il mio problema è che rischio di morire, non che devo andare dallo psicologo".

Cordiali saluti
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Utente
Utente
Io devo dire che lui è nella fase in cui per es controlla che il cuore continui a battere però prende in considerazione l'idea che è un soggetto ansioso e quindi forse esagera. i due aspetti coesistono. il problema è che proponendogli lo psicologo lui riconosce comq una malattia seppur mentale e quindi si allarmerebbe e io non so se allarmarlo o.... boh!
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Di solito si associa l'andare dallo psicologo con percorsi molto impegnativi, dove si scava, si scava, si analizza tutto. In realtà la patofobia (paura delle malattie) può essere trattata e risolta abbastanza rapidamente.
Andare dallo psicologo non è necessariamente un pellegrinaggio faticoso, allo psicologo ci si può rivolgere anche senza essere "malati mentali", così come ci si rivolgerebbe a qualunque altro professionista.
In ogni caso può dire a suo marito che dopo un primo colloquio, se non si è trovato bene con il professionista, può sempre decidere di non proeseguire.

Cordiali saluti
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Utente
Utente
La ringrazio davvero di cuore!
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Dr. Giuseppe Perfetto Psicologo, Psicoterapeuta 35 1
Per quanto concerne l’atteggiamento da tenere con suo marito potrebbe essere utile una sua comunicazione che al contempo comprendesse:
1. il messaggio “capisco la tua sofferenza”
2. attraverso il discorso cercare di orientare l’attenzione verso argomenti altri e diversi rispetto al corpo
L’ipocondria non è una “malattia immaginaria”, anzi è proprio una condizione che richiede il consulto specialistico da parte di uno psicologo o uno psichiatra: cominci col proporgli un primo incontro.
Saluti cordiali.

Dr. Giuseppe Perfetto
(Psicologo-Psicoterapeuta, Milano)

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Utente
Utente
La ringrazio davvero perchè mi è molto utile il suo consiglio sull'atteggiamento da tenere
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