Vertigini e senso di stordimento

Buongiorno dottori.
Il mio ragazzo è molto preoccupato. Da 2 mesi a questa parte sente sempre un senso d vertigine e stordimento unito a stanchezza continua. Per la stanchezza ha preso multicentrum ma quando sente le vertigini si sente anke stanco... Questa sensazione gli capita soprattutto quando si trova in luoghi affollati. In un primo tempo siamo andati dal medico d base che ha pensato di dargli Vertisec per una settimana..ma nessun miglioramento. Siamo tornati e c ha mandati dall'otorinolaringoiatra il quale ha escluso si trattasse di labirintite. Però gli ha dato cmq una cura di 20 gg con Levopraid (una pastiglia alla mattina e una alla sera). Sembrava essere migliorato ma ogni volta che andiamo in posti affollati ultimamente gli tornano. Lunedì torniamo dal medico d base e proviamo a farci prescrivere una tac. Secondo voi cosa può essere? Gli esami del sangue e delle urine sono perfetti. Potrebbe trattarsi di ansia? L'ansia può dare tt questi problemi?

Ho già posto la domanda ai vostri colleghi otorinolanringoiatri e mi hanno risposto così:

penso si tratti di agorafobia ossia una forma di ansia legata a luoghi affollati o dove comunque il paziente si sente meno protetto o piu' in difficolta'nell'allontanarsi
Il capogiro e' generalmente a tipo disequilibrio con senso di imminente malore.La terapia e'di tipo farmacologico e cognitivo-comportamentale .

Questa è l’ulteriore domanda che ho posto ma mi hanno detto di chiedere a voi psicoterapeuti ed eccomi qui:

Cosa intende esattamente per terapia famacologica cognitiva-comportamentale? Ansiolitici? No perchè ha provato con lo Xanax tra Vertisec e Levopraid, per pochissimo tempo, ma diceva d non avere particolari miglioramenti. Ma magari l'ha preso per troppo poco tempo.. Da che specialista dovremmo andare secondo lei?
Quando ha qsta sensazione di vertigine e sbandamento poi ha sempre il pensiero che la gente veda questo suo star male perchè ha come l'impressione di camminare storto o esser li in qualche modo. E' una brutta sensazione perchè si sente limitato in tutto..evita i posti affollati come per esempio la mensa aziendale, i centri commeciali, le piscine pubbliche i centri paese pieni d gente...perchè ha sempre paura di stare male...E questo senso d spossatezza che sente invece? Potrebbe essere sempre legato a questi capogiri? E come potrebbe essere nato questo disturbo? da cosa può dipendere?? nn riusciamo a capire come mai così all'improvviso... Grazie mille per l'attenzione.
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2008 al 2022
Psicologo, Psicoterapeuta
Il mio consiglio è di effettuare alcune visite di conoscenza, 2 o 3, da degli Psicologi/Psicologhe Psicoterapeuti. Valutare la persona che da maggiore fiducia e rivolgersi a questa.

Se si tratta di un problema di ansia (può trattarsi di qualcosa simile all'agorafobia, ma deve essere valutate meglio) vedrà che le cose andranno meglio.

Stabilire l'origine di un disturbo è molto difficile di persona, via internet è persino poco raccomandabile. Per quanto riguarda la comparsa improvvisa del sintomo generalmente avviene così. Chi soffre di queste problematiche avverte una vera linea di confine tra il prima e il dopo. Ma a ben guardare esistevano gia delle problematiche, solamente non hanno ricevuto la giusta attenzione e sono poi deflagrate in qualcosa di non sottovalutabile.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Gent.le sig.ra,
non è possibile fare diagnosi a distanza quindi la cosa migliore è rivolgersi ad uno psicologo-psicoterapeuta dato che avete fatto già i controlli medici ed escluso origini organiche del disagio.
Ciò che può aiutare il suo ragazzo non è l'interpretazione del sintomo ma la possibilità di poter elaborare il suo vissuto individuando il significato della sua ansia che, in quanto tale, è una conseguenza non il problema in sé.
Riguardo all'orientamento la ricerca scientifica negli ultimi vent'anni ci ha confermato che è la relazione terapeutica caratterizzata da fiducia e sospensione del giudizio a fare la differenza nel promuovere un processo di cambiamento quindi è in base a questi aspetti che andrebbe scelto lo psicoterapeuta.
Cordialmente

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Grazie mille. Oggi andrà a fare l'ultimo esame per escludere tt le possibilità che sia qualcosa d organico. Farà una risonanza con contrasto. Poi pensava anche ad un Ecodopler. Secondo voi io cosa posso fare per aiutarlo al meglio?
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Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Io lo amo tantissimo e vorrei poter fare qualcosa per lui. Tra l'altro pure io soffro d ansia e crisi d panico ma per lui mi sn fatta forte. So come ci si sente e vorrei tanto fare qualcosa di concreto... Grazie ancora!
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile utente, che anche lei soffra d'ansia, è abbastanza evidente. E proprio perché sa come ci si sente, e desidera evitare al suo compagno la stessa cosa, deve dirgli che la cosa migliore è affidarsi a uno specialista. Il fai-da-te è sconsigliabile.

Se le crisi si scatenano in maniera situazionale, ossia in certe condizioni sì (luoghi affollati) e in altre no, è probabile si tratti davvero d'ansia. Lo psicologo/psicoterapeuta è adatto per la valutazione iniziale e anche per l'eventuale trattamento.

>>> Cosa intende esattamente per terapia famacologica cognitiva-comportamentale?
>>>

La terapia farmacologica è una cosa (farmaci), mentre la psicoterapia cognitivo-comportamentale è una forma di psicoterapia.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Gentilissimo. Se posso chiedere.. da cosa si capisce che sto in ansia? Io voglio essere forte con lui. Nn voglio trasmettergli anche la mia.. Voglio davvero aiutarlo e se anche gli ultimi esami saranno negativi come credo e spero...cercherò d convincerlo ad andare a parlare con uno specialista. Anche perchè ultimamente ha perso la voglia d fare tante cose. Preferisce stare in casa perchè si sente + sicuro. A me basta averlo vicino e stare insieme... il problema è più che altro per lui x' cmq qsta condizione lo fa sentire "limitato".
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Ad esempio, dal fatto che nella sua prima descrizione ha fatto 10 domande, inserendo poi altre due precisazioni a distanza di 20 minuti l'una dall'altra. Dal suo tono l'ansia è ben percepibile, dopo aver risposto a migliaia di richieste analoghe alla sua.

Lei dice "soffro di ansia e panico e voglio essere forte con lui, non voglio trasmettergli anche la mia".

Questa situazione paradossale è abbastanza comune, ed è tale per cui più lei cerca di resistere alla sua stessa ansia, cercando di nasconderla, più l'ansia diventerà evidente al suo compagno e quindi più facilmente gliela trasmetterà.

>>> Preferisce stare in casa perchè si sente + sicuro. A me basta averlo vicino e stare insieme...
>>>

Questo è un altro meccanismo che rischia di peggiorare le cose, pur con le migliori intenzioni: se lui si rende conto, anche inconsapevolmente, che per lei basta averlo vicino, anche se in ansia, non si sentirà motivato a uscire né di casa, né dalla sua condizione.

Spero di non essere stato troppo diretto, ma credo che entrambi dovreste ricorrere a un aiuto specialistico. E a questo punto mi sento di suggerirvi uno psicologo/psicoterapeuta esperto in terapia della coppia e della famiglia, oltre che di ansia.

Cordiali saluti
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Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Grazie dottore..nn si preoccupi mi piacciono le persone dirette.
Lui sa benissimo che soffro d'ansia. Nn glielo nascondo anzi gli spiego come mi sento io alcune volte e come ho imparato a reagire in certe situazioni..e quando ne parliamo ho come la sensazione che si senta meglio. Io cerco solo d essere un po + forte x lui...perchè voglio essergli d'aiuto. Ammetto che forse sbaglio però a non spronarlo ad uscire. E' che se io vedo che lui nn se la sente nn mi va d forzarlo quando cmq a me non manca nulla. Oltretutto io so come c si sente e so come si sta peggio quando le persone ke ami non capiscono o sminuiscono io tuo problema. Non penso le nostre ansie siano generate dagli stessi motivi e quindi non so quanto possa essere utile un percorso terapeutico d coppia. So solo che io sto facendo un mio percorso interiore e sto cercando d capire meglio me stessa avvalendomi cmq dell'aiuto di persone esperte nel campo. Ogni giorno scopro cose nuove e piano piano sto capendo tutte le mie ansie e le mie paure da cosa sono state generate. Diciamo che per ora ho in mano tanti pezzi nuovi del puzzle della mia vita che sto cercando d ricollocare correttamente. Voglio arrivare alla radice e risolvere il problema da li come penso dovrebbe fare lui. Cerco di trovare le parole giuste per indirizzarlo e per avere meno paura. Ovvio che però non è facile quando c si sente a quel modo...
[#9]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Quando mi trovo di fronte una persona venuta da me per problemi d'ansia, una delle prime domande che faccio è: "Quando le prende l'ansia, tende ad affrontare e controllare la situazione, oppure a evitarla?"
All'ansia si può reagire in entrambi i modi. Probabilmente lei è il tipo che cerca di affrontare e controllare - quindi un po' più sull'ossessivo - mentre il suo compagno tende a evitare - quindi più sul versante fobico.

Forme diverse dello stesso disturbo richiedono interventi diversi. Quindi, cercare di convincere lui a reagire al suo stesso modo potrebbe essere non solo inutile, ma anche controproducente.

Ecco anche perché suggerisco che vi rivolgiate a uno psicologo/psicoterapeuta esperto in disturbi d'ansia <e> in problemi di coppia: se fra voi si sono innescate delle dinamiche patologiche, è necessario spezzarle, prima di fare il resto. Due persone con problemi, purtroppo, non ne fanno una senza problemi.

Cordiali saluti
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Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Prenderemo in considerazione questo suo consiglio dottore. Grazie.
Comunque ci tengo a dire che non lo obbligo a reagire come reagisco io...semplicemente provo a dirgli come io affronto il problema.
Ma nel frattempo secondo lei cosa posso fare per aiutarlo? Dimentichiamo per un attimo che io soffra a mia volta di ansia. Cosa mi consiglia d fare? Basta stargli accanto?
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Dimentichiamo per un attimo che io soffra a mia volta di ansia. Cosa mi consiglia d fare?
>>>

Gli suggerirei di andare da uno specialista. Senza cercare a tutti i costi di volerlo aiutare, perché allora vorrebbe dire che anche lei è ansiosa.

Non sarebbe corretto comunque darle da qui dei suggerimenti, senza poter parlare con lui.

Cordiali saluti
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Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Non era per improvvisarmi medico eh...lungi da me. ovvio che deve andare da uno specialista. Volevo solo trovare con lei il modo migliore di stargli accanto. Grazie per tutte le sue risposte e i suoi consigli dottore.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Prego, ma non si preoccupi, non sto pensando che lei voglia sostituirsi al medico. Ma è importante che capisca che se anche lei è ansiosa, quanto più si sforza di trovare il modo di aiutare il suo compagno, tanto più è probabile che stia facendo qualcosa che non solo non lo aiuta, ma che è anche controproducente.

In altre parole, il suo potrebbe essere non un semplice tentativo di aiuto, ma una manifestazione della sua stessa ansia ossessiva, che si esprime come tentativo di controllare la situazione.

Cordiali saluti
[#14]
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Sa cosa? Il punto è che siccome so come ci si sente a nn essere capiti quando si soffre di ansia che io vorrei dare a lui tt la comprensione e il supporto che nn ho avuto io. I miei ad esempio sminuivano il mio problema perchè dicevano che ero esagerata ecc...qdi mi sn arrangiata io in altri modi. E tuttora come le dicevo sto facendo un mio percorso. Quindi visto che lui anche se in modo diverso è nella mia situazione mi fa piacere stargli accanto e dargli la mia forza. Non voglio controllare la situazione... non è nelle pie possibilità. Avrei anche un'altra domanda. E' possibile che in una situazione di ansia e stress psicologico si perda anche la voglia d fare tante cose? Anche cose a cui lui in momenti tranquilli non rinuncerebbe mai.. Io so che mi ama e cn me sta bene...me lo dimostra sempre. Solo che a volte sembra troppo focalizzato sul suo problema da vedere poco tutto il bello che ha accanto..nn parlo solo d me..dico in generale. E poi volevo chiedere...come mai si sente sempre stanco e spossato?? Ha sempre voglia d dormire..è una conseguenza anche qsta dell'ansia secondo lei??
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
La perdita della voglia di fare le cose, l'abbattimento, restare a letto più del dovuto, possono dipendere da uno stato depressivo. Questo, a sua volta, può sopraggiungere in seguito allo scoraggiamento per non essere riusciti a risolvere il problema principale. È una cosa abbastanza comune, quando ci si portano dietro i problemi per troppo tempo.

Il "percorso" che starebbe seguendo lei, se non è aiutata da un professionista, non è un percorso, ma un tentativo per prove ed errori. È come voler andare in macchina da Milano a Catania senza passare per la strada, ma attraversando boschi e campagne, facendosi largo con un machete per crearsene una "sua". È un'inutile perdita di tempo. È il tentativo di voler fare da soli, ovvero il tentativo più comune di voler controllare la situazione. Ma se fosse così, rischierebbe di coinvolgere anche il suo compagno, suo malgrado, nell'avventura.

Però non sto tentando di convincerla a rivolgersi a uno specialista, la scelta dev'essere solo sua.

Cordiali saluti
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Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Lo so che non vuole convincermi. Penso abbia capito che cmq io nn sono preoccupata x me, nn in questo momento almeno. Perchè io so già qual'è la causa d tt le mie ansie. Sono stata da uno specialista. Il problema è che ancora non ho trovato la strada giusta per risolvere il tutto, per quello le dicevo che ho in mano tanti pezzetti di un puzzle che sto cercando di mettere insieme, ma sento che c sono molto vicina. Che poi io sia ansiosa d carattere penso sia un qualcosa che difficilente cambierà ma da l'anno scorso ad oggi sono molto cambiata e migliorata. Ho imparato ad affrontare i problemi che prima evitavo e a utilizzare la mia ansia come stimolo d miglioramento invece che d impedimento...e sto decisamente meglio. Sa dottore lei mi ispira molta fiducia. Il motivo per cui avevo interrotto la terapia era proprio per una mancanza d fiducia nei confronti della specialista che mi seguiva. Forse mi aiuterebbe a mettere insieme tutti gli elementi che ho trovato guardandomi dentro... Cmq ho capito che l'unico consiglio che posso dare al mio ragazzo è di andare da uno specialista, forse lo stesso consiglio vale anke x me. Per il resto devo essere quella che sono senza pretendere d fare d +..(la voglia d superare i miei limiti e nn accettarli è uno dei mie problemi) devo solo essere la sua compagna, colei che lo ama e lo sostiene. Io volevo solo sapere da questo consulto da cosa potessero dipendere i suoi disturbi e in tutto questo io cosa posso fare per farlo sentire meglio.. penso di aver capito...
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> (la voglia d superare i miei limiti e nn accettarli è uno dei mie problemi)
>>>

Certo, anche questo fa parte di un bisogno eccessivo di controllo.

>>> Sa dottore lei mi ispira molta fiducia. Il motivo per cui avevo interrotto la terapia era proprio per una mancanza d fiducia nei confronti della specialista che mi seguiva.
>>>

Bene, allora prenda questo scambio che ha avuto con me come la conferma che, cercando, potrebbe riuscire a trovare qualcuno in grado di aiutarla - o di aiutarvi. Il fatto che una prima terapia non abbia risolto, non significa che la seconda volta debba per forza andare male. Inoltre può informarsi prima, telefonare a qualche specialista, fare una prima seduta e poi decidere se proseguire.

Il fatto che si sia lasciata coinvolgere nella discussione, e che si sia sentita stimolata a proseguirla, indica che probabilmente beneficerebbe di un aiuto psicoterapeutico, e che possiederebbe le risorse per trarne il massimo del giovamento.

Cordiali saluti
[#18]
Attivo dal 2010 al 2010
Ex utente
Già..so che mi aiuterebbe ulteriormente.....mi attiverò. Grazie mille dottore.
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