Possibile disturbo bipolare. come farlo accettare?
Sono felicemente sposato da poco più di un anno, dopo circa cinque anni di convivenza. Purtroppo, recentemente in seguito ad una lite con i suoi parenti, mia moglie ha assunto un atteggiamento estremamente ostile, provocatorio e offensivo nei confronti miei e dei miei genitori, rievocando pretestuosamente anche eventi accaduti anche molto tempo prima e soprattutto e attribuendo un peso abnorme ad aspetti minimali estremizzandoli su questioni assolute di ingiustizia e mancanza di rispetto, trascendendo ogni misura di ragionevolezza e arrivando improvvisamente a minacciare addirittura la separazione in maniera inappellabile.
Questo atteggiamento repentino e improvviso stride enormemente con l’affetto mostrato nei giorni, mesi e anni precedenti, anche se non è nuovo: i primi anni di fidanzamento e di convivenza sono stati piuttosto instabili e caratterizzati da episodi analoghi. Negli anni successivi, però tutto si è appianato e così, nonostante gravi liti e separazioni passate, dal momento che alla base rimaneva un sentimento molto forte, abbiamo deciso di sposarci dopo un lungo periodo di armonia e serenità.
Non ho esperienza in materia, ma il comportamento mi sembra riconducibile ad alcuni aspetti del disturbo bipolare e forse è anche legato alla perdita dei genitori. Il punto è che non so come gestire questo tipo di situazioni. In generale cerco di assecondare questi stati d’animo, ma di norma le pretese, l’atteggiamento ostile e le provocazioni aumentano fino a che non raggiungono necessariamente un punto di esasperazione.
Sono particolarmente preoccupato per le conseguenze che questa circostanza potrà avere ora e in futuro e vorrei un consiglio su come aiutare mia moglie a superare questi momenti e accettare la possibilità, se necessario, di un intervento terapeutico.
Questo atteggiamento repentino e improvviso stride enormemente con l’affetto mostrato nei giorni, mesi e anni precedenti, anche se non è nuovo: i primi anni di fidanzamento e di convivenza sono stati piuttosto instabili e caratterizzati da episodi analoghi. Negli anni successivi, però tutto si è appianato e così, nonostante gravi liti e separazioni passate, dal momento che alla base rimaneva un sentimento molto forte, abbiamo deciso di sposarci dopo un lungo periodo di armonia e serenità.
Non ho esperienza in materia, ma il comportamento mi sembra riconducibile ad alcuni aspetti del disturbo bipolare e forse è anche legato alla perdita dei genitori. Il punto è che non so come gestire questo tipo di situazioni. In generale cerco di assecondare questi stati d’animo, ma di norma le pretese, l’atteggiamento ostile e le provocazioni aumentano fino a che non raggiungono necessariamente un punto di esasperazione.
Sono particolarmente preoccupato per le conseguenze che questa circostanza potrà avere ora e in futuro e vorrei un consiglio su come aiutare mia moglie a superare questi momenti e accettare la possibilità, se necessario, di un intervento terapeutico.
[#1]
Gentile Utente,
fino ad ora avete sentito oppure no un parere specialistico?
In realtà immagino che la risposta sia negativa, ma il punto è proprio questo: Lei non può occuparsene, soprattutto se trattasi veramente di disturbo dell'umore, sarebbe necessario invece un aiuto specialistico, sia per affinare la diagnosi sia per approntare una terapia adeguata.
Quello che può fare Lei è senza dubbio evitare l'omertà: immagino che Sua moglie non sappia che ci ha scritto, mentre dovrebbe essere la prima a saperlo.
Non dovete perdere assolutamente l'abitudine a comunicarvi i problemi e le difficoltà, altrimenti ne va di mezzo la coppia.
Se avete notato queste reazioni eccessive potreste iniziare con una valutazione psichiatrica dell'umore. Oppure prendere il problema dalla parte opposta: fate una consulenza psicologica di coppia proprio in riferimento a questa difficoltà di comunicazione rispetto a temi imbarazzanti, come appunto le reazioni eccessive di Sua moglie.
fino ad ora avete sentito oppure no un parere specialistico?
In realtà immagino che la risposta sia negativa, ma il punto è proprio questo: Lei non può occuparsene, soprattutto se trattasi veramente di disturbo dell'umore, sarebbe necessario invece un aiuto specialistico, sia per affinare la diagnosi sia per approntare una terapia adeguata.
Quello che può fare Lei è senza dubbio evitare l'omertà: immagino che Sua moglie non sappia che ci ha scritto, mentre dovrebbe essere la prima a saperlo.
Non dovete perdere assolutamente l'abitudine a comunicarvi i problemi e le difficoltà, altrimenti ne va di mezzo la coppia.
Se avete notato queste reazioni eccessive potreste iniziare con una valutazione psichiatrica dell'umore. Oppure prendere il problema dalla parte opposta: fate una consulenza psicologica di coppia proprio in riferimento a questa difficoltà di comunicazione rispetto a temi imbarazzanti, come appunto le reazioni eccessive di Sua moglie.
[#2]
Gentile utente, se da un lato la possibile presenza di disturbi psicologici può indurre una persona a reazione come quelle che lei descrive, dall'altro, in un contesto di coppia, il confine tra l'atteggiamento disfunzionale di uno rispetto a quello giusto dell'altro è davvero molto labile. Per questo, come suggerito dal collega, una consulenza di coppia sarebbe necessaria. Lo specialista saprà anche indicarvi se il problema è l'espressione di una psicopatologia specifica o di una dinamica relazionale distorta.
saluti
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#3]
Gentile utente, da ciò che dice potrebbe non trattarsi di disturbo bipolare, ma è difficile dirle da qui se si possa trattare di un'altra psicopatologia, e quale.
All'interno della coppia alcune tendenze possono amplificarsi, e far sembrare patologico un comportamento che invece lo è solo all'interno di quella relazione.
Ad esempio, sua moglie potrebbe avere un temperamento particolarmente acceso, ed esprimerlo soprattutto con lei. Ma potrebbe anche essere lei (che ci scrive) a non essere sufficientemente "attrezzato" per fronteggiarlo. Del resto, lei stesso ammette:
>>> Il punto è che non so come gestire questo tipo di situazioni. In generale cerco di assecondare questi stati d’animo, ma di norma le pretese, l’atteggiamento ostile e le provocazioni aumentano fino a che non raggiungono necessariamente un punto di esasperazione.
>>>
Da qui è difficile dirle da quale parte possa essere più conveniente "aggiustare" la situazione. Una consulenza di coppia sarebbe opportuna. Alternativamente, potrebbe chiedere lei un consulto a un collega, se sua moglie non volesse saperne, per farsi suggerire come gestire il rapporto con lei.
Cordiali saluti
All'interno della coppia alcune tendenze possono amplificarsi, e far sembrare patologico un comportamento che invece lo è solo all'interno di quella relazione.
Ad esempio, sua moglie potrebbe avere un temperamento particolarmente acceso, ed esprimerlo soprattutto con lei. Ma potrebbe anche essere lei (che ci scrive) a non essere sufficientemente "attrezzato" per fronteggiarlo. Del resto, lei stesso ammette:
>>> Il punto è che non so come gestire questo tipo di situazioni. In generale cerco di assecondare questi stati d’animo, ma di norma le pretese, l’atteggiamento ostile e le provocazioni aumentano fino a che non raggiungono necessariamente un punto di esasperazione.
>>>
Da qui è difficile dirle da quale parte possa essere più conveniente "aggiustare" la situazione. Una consulenza di coppia sarebbe opportuna. Alternativamente, potrebbe chiedere lei un consulto a un collega, se sua moglie non volesse saperne, per farsi suggerire come gestire il rapporto con lei.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#4]
Utente
Grazie per le risposte e le indicazioni.
I vostri commenti mi hanno spinto a notare che tale comportamento è esclusivamente concentrato su di me, mentre verso terzi (anche familiari) lascia trasparire poco o nulla.
Forse questo aspetto può essere un ulteriore elemento di valutazione. Grazie ancora.
I vostri commenti mi hanno spinto a notare che tale comportamento è esclusivamente concentrato su di me, mentre verso terzi (anche familiari) lascia trasparire poco o nulla.
Forse questo aspetto può essere un ulteriore elemento di valutazione. Grazie ancora.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3k visite dal 27/07/2010.
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